PODCAST HALL

FESTIVAL DELLA MENTE DI SARZANA 2016

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 7/8/2021, 14:18

Junior Member

Group:
Moderatore
Posts:
80
Location:
Biella

Status:


fdm2016



NOTA: I numeri mancanti (4 e 26) non sono stati pubblicati dal sito del Festival perché l'evento non si è tenuto

01 Salvatore Veca - Un’idea di spazio pubblico 02-09-2016
L’idea di spazio pubblico è una delle tessere fondamentali della forma di vita democratica. In genere, quando pensiamo a una forma di vita democratica, pensiamo a un regime politico che ospita istituzioni, norme di livello costituzionale e ordinario, provvedimenti e scelte collettive. E li consideriamo elementi fondamentali di un regime di democrazia pluralistica e rappresentativa che, grazie a regole, norme e procedure, si distingue da regimi autocratici o autoritari. Questo quadro è certamente fedele ma, al tempo stesso, incompleto. Uno dei tratti distintivi cruciali di una democrazia è infatti l’ampiezza e la ricchezza del suo spazio pubblico, in cui si esercita la libertà democratica per eccellenza, quella di condividere con altri cittadini modi di valutare e proporre soluzioni di problemi collettivi fra loro alternativi e confliggenti. Lo spazio pubblico, in questa prospettiva, è uno spazio sociale, e non già istituzionale. È lo spazio delle voci di cittadinanza. Lo spazio in cui possono emergere potenzialità altrimenti non espresse, bisogni altrimenti non visibili, speranze altrimenti opache e negate. È uno spazio pieno di dissonanze e piuttosto cacofonico. Ma quando i confini di questo spazio sono vietati o ristretti, quando viene meno l’esercizio della libertà democratica o i costi d’accesso allo spazio pubblico di una democrazia diventano terribilmente alti e ineguali, allora la qualità di una democrazia mostra un deficit significativo e, a volte, severo. La questione centrale che emerge è quella dell’allineamento o del disallineamento fra spazio sociale e spazio istituzionale. Molti deficit e buona parte delle crisi entro le democrazie contemporanee emergono quando le voci di cittadinanza nello spazio pubblico, come spazio sociale, non trovano rispondenza entro lo spazio istituzionale dell’esercizio del potere temporaneo di governo delle società.

02 Jonathan Safran Foer, Ranieri Polese - Quel luogo chiamato “casa” 02-09-2016
Che cosa oggi possiamo chiamare “casa”? Nel mondo globalizzato che ha abbattuto confini e distanze, dov’è il posto in cui riconosciamo le nostre radici, a cui sentiamo di appartenere? Una domanda a cui è difficile trovare una risposta anche perché le relazioni elementari, la famiglia con i suoi ruoli fino a ieri fortemente definiti (padre, madre, figli), oggi non reggono più. Interrogativi che diventano drammatici per uno scrittore della diaspora ebraica che racconta con ironia la fine della stabilità dei vecchi rapporti con la famiglia e con Israele. Partendo da queste premesse, Jonathan Safran Foer e Ranieri Polese converseranno di temi importanti come la paternità, l’identità ebraica, il rapporto con Israele, gli affetti, la memoria.

03 Matteo Nucci, Valentina Carnelutti - Lo spazio della parola: Elena e Odisseo 02-09-2016
Elena «bella chioma» e Odisseo «grande astuzia» sono gli eroi della seduzione. Ammalianti, irresistibili, nei poemi omerici essi appaiono come modelli della persuasione. Elena, per via dell’eros che induce la sua travolgente bellezza. Odisseo, per via dell’intelligenza astuta con cui sa sempre aggirare l’ostacolo e abbindolare il nemico. Entrambi però non potrebbero nulla senza l’arte della parola. Rievocare momenti, dipingere un istante, restituire in un racconto le percezioni dei sensi. Come gli aedi omerici, essi sanno innanzitutto narrare e cantare. E il loro canto è la vita che hanno vissuto e hanno visto vivere. Quella vita trasformata in epos che dopo la morte è riservata agli eroi in una sorta di eternità letteraria. Perché la vita nella sua essenza più limpida è logos e mythos, ossia parola. Letture di Valentina Carnelutti.

05 Guido Tonelli - La nascita dello spazio (e del tempo) 02-09-2016
Con LHC, l’acceleratore di particelle più potente al mondo, cerchiamo di ricostruire i primi istanti di vita dell’universo. Riportando minuscoli brandelli di materia alle condizioni che avevano subito dopo il Big Bang, si riproducono in laboratorio particelle che popolavano l’universo primordiale 13,8 miliardi di anni fa. È un viaggio indietro nel tempo verso il non-luogo da cui è nato il tutto, quella strana singolarità che ha originato lo spazio (e il tempo). Comprenderne l’origine vuol dire ricostruire in dettaglio quei sottili meccanismi attraverso i quali l’universo che ci circonda ha acquistato le caratteristiche materiali che ci sono familiari e, forse, conoscere qualcosa anche della sua fine.

06 Alessandro Barbero - Lo spazio della guerra. La prima guerra d’indipendenza 02-09-2016
Le tre guerre d’indipendenza sono variazioni sullo stesso tema geografico: cosa succede quando un esercito parte dal nord-ovest dell’Italia e cerca di conquistare il nord-est? Il Po, che divide longitudinalmente la Pianura Padana, e i suoi affluenti hanno sempre condizionato le guerre combattute in questo spazio, a partire dalla calata di Annibale che combatté la sua prima battaglia sul Ticino. Quando le costrizioni spaziali si impongono con tanta forza, sono possibili poche varianti: diventano decisive le forze degli eserciti in campo – e il genio dei comandanti, se c’è. Nel 1848 i piemontesi di Carlo Alberto avevano un esercito più debole di quello austriaco, e scarsità di grandi generali, mentre dall’altra parte ce n’era uno, Radetzky. Eppure il risultato non era scontato.

07 Alberto Mantovani - Immunità e cervello: dialogo tra due massimi sistemi. Dalla memoria ai vaccini 03-09-2016
Il sistema immunitario e quello nervoso centrale appaiono a prima vista privi di connessioni. In realtà hanno molto in comune e condividono alcune parole chiave. La prima è riconoscimento: i due sistemi riconoscono se stessi e i loro componenti come tali (self), e distinguono tutto ciò che è estraneo (non-self). E, per entrambi, l’incapacità di differenziare il self dal non-self è causa di malattia. Un’altra parola chiave è memoria. Sulla base della memoria immunologica, se siamo vaccinati contro il virus dell’epatite B siamo protetti da esso ma non, ad esempio, dal virus dell’epatite A. E, se abbiamo avuto il morbillo, a contatto con lo stesso virus non ci ammaliamo più. Lo studio del dialogo fra i due sistemi costituisce una delle frontiere nello studio delle difese immunitarie.

08 Simona Argentieri, Stefano Gastaldi, Giovanna Montinari - Nuovi maschi: adolescenza, coppia, paternità 03-09-2016
Maschi nella crescita, nell’amore, nel lavoro, nei nuovi ruoli paterni, visti anche in tratti intimi e poco dichiarati, ma comunque alle prese con lo sviluppo di un “maschile” che si confronta con nuovi stimoli e nuove aperture. Simona Argentieri presenterà le sue riflessioni sull’evoluzione del ruolo paterno e sulle sue possibili ricadute sui figli e nella coppia; Giovanna Montinari parlerà dei nuovi caratteri dei maschi adolescenti, nella costruzione dell’identità e nelle relazioni col mondo; Stefano Gastaldi proporrà una visione dei maschi in evoluzione dal modello patriarcale a quello di una società più aperta e meno guidata da stereotipie di ruolo.

09 Valerio Magrelli, Andrea Gentile - Un continente emerso: le serie tv 03-09-2016
«Nel 1990, dopo una conferenza alla Normale di Pisa, gli studenti scomparvero. Dove? Accalcati in una stanza guardavano I Simpson. Per me quella giornata segnò la nascita di un nuovo continente. Dalle squallide ceneri delle telenovelas era risorto un genere espressivo capace di arrivare a un pubblico impensabile». Così Valerio Magrelli ricorda l’arrivo in Italia delle prime serie tv di cui è un insospettabile appassionato. Ne parlerà al festival con Andrea Gentile, che ha studiato il lato scientifico nascosto dei nostri show preferiti: «La scienza ci circonda, anche quando guardiamo la televisione: professori che fabbricano droga, robot identici agli esseri umani, universi paralleli… Sono storie nate dalle teorie di chimica, biologia e fisica. Ma quanto è vera la scienza nei serial televisivi? E soprattutto: è davvero importante che lo sia?».

10 Ramak Fazel, Giorgio Vasta, Michele Lupi - Nei deserti americani: viaggio nell’immaginario del XX secolo 03-09-2016
Cosa resta di un viaggio nei deserti americani? La luce accecante, la polvere, le ghost town e altre reliquie dell’abbandono raccolte in ottomila chilometri costellati di imprevisti e digressioni attraverso California, Arizona, Nevada, Texas e Louisiana. A percorrerli, con Giorgio Vasta, c’è il fotografo Ramak Fazel. Ritratto dell’America, ragionamento sul suo mito e omaggio alle sue narrazioni, l’incontro – moderato da Michele Lupi – collega riflessione e autobiografia per provare a comprendere cosa accade ai luoghi, e alle nostre esistenze, quando le persone che li hanno abitati se ne vanno via.

11 Dominique Cardon - A cosa pensano gli algoritmi? 03-09-2016
I mondi digitali raccolgono le nostre tracce e le nostre azioni in rete, e con queste producono calcoli che orientano e governano sempre più la nostra vita. Ma qual è il ruolo effettivo degli algoritmi del web nella costruzione dello spazio pubblico digitale? Come fanno i calcolatori a generare visibilità? A partire da quali principi il PageRank di Google, le metriche del web sociale o i “sistemi di raccomandazione” decidono di dare a una certa informazione la precedenza su un’altra? L’applicazione degli algoritmi ai servizi digitali sviluppa tecniche predittive che servono a indovinare i comportamenti futuri dell’utente sulla base dei suoi comportamenti passati. Capire dall’interno ciò che gli algoritmi vogliono fare è anche un modo per restituire potere agli utenti e per promuovere una critica illuminata dei modi in cui il calcolo occupa sempre più spazio nella nostra vita digitale.

12 Riccardo Staglianò - Il posto non c’è più 03-09-2016
Qual è l’ultima volta che avete comprato un biglietto del treno allo sportello invece di farlo online? O un cd in un negozio di dischi? O che avete messo piede in banca? Non siete i soli. Il risultato individuale è una maggiore convenienza immediata, quello collettivo è la fine di quei lavori. Le macchine hanno sempre rimpiazzato gli uomini. Prima i colletti blu, nei compiti pesanti. Ora anche i colletti bianchi. Se prima uno perdeva il lavoro in manifattura, ne trovava un altro nei servizi. Ormai le macchine corrono troppo forte e distruggono più posti di quanti ne riescano a creare. Web e robot, dunque, dopo globalizzazione e finanza, stanno uccidendo la classe media. Perché più le macchine diventano a buon mercato, più gli esseri umani sembrano cari in confronto. Questo futuro è già arrivato, ma il suo esito non è inevitabile. A patto che prendiamo radicali contromisure.

13 Lamberto Maffei - Lo spazio della ribellione 03-09-2016
Tra i diversi spazi che possiamo esperire c’è anche uno spazio per la ribellione, una nobile attività della ragione per opporsi allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Per ribellione non si intende quella suscitata dalla rabbia, ma quella del cervello pensante che nella sua evoluzione culturale ha imparato a considerare l’altro come se stesso, con gli stessi bisogni e diritti. La ragione infatti non vuole rivoluzioni, ma rispetto dei diritti fondamentali – istruzione, sanità e giustizia uguali per tutti – che sembrano rimanere lettera morta nelle solenni dichiarazioni ufficiali. Si auspica una rivolta della ragione che attraverso la conoscenza e quindi la formazione sappia dominare i nostri istinti animali, che il mondo moderno globalizzato e tecnologico sa utilizzare così abilmente. Le divisioni sociali sono un’offesa all’intelligenza e alla dignità dell’uomo. Abbiamo un grande cervello: perché non usarlo?

14 Claudio Bartocci, Chiara Valerio - Altre mappe, altri mondi. Rappresentazioni dello spazio 03-09-2016
Come è fatto il nostro mondo e con quali strumenti possiamo misurarlo? E dopo averlo misurato, palmo a palmo, metro a metro, come possiamo rappresentarlo per condividerlo con gli altri o riprodurlo in differenti scale e tenerlo, per esempio, in una mano o anche raccontarlo? Un viaggio dalla terra piatta di Flatlandia – con le incredibili e fantastiche vicende di geometria e umanità, del Quadrato curioso e della Sfera spocchiosa, e del giovane Esagono che pone domande impertinenti – alle terre piatte, vale a dire le mappe, su cui abbiamo studiato la geografia. Tutti. In quasi ogni parte del mondo. Dalle unità aristoteliche di tempo, azione e luogo alle unità di misura, proviamo a capire come la matematica racconta il mondo e fino a dove ci ha portati, con e senza mappe.

15 Paolo Boccara, Paola Carbone, Giuseppe Riefolo - L’analista al cinema: pensare per immagini 03-09-2016
Le immagini di un film, come il sogno in un percorso analitico, non fanno parte solo di un racconto da decifrare, ma rappresentano un dispositivo che consente di conoscere emozioni che mai avremmo raggiunto senza la mediazione di quelle figure. La stanza di analisi diventa, quindi, una sala dove il paziente proietta la propria storia e l’analista coglie e restituisce al paziente gli elementi potenziali che trovano eco nella propria soggettività. Il cinema piace tantissimo ai giovani, è per loro l’occasione di rispecchiarsi e di dare forma alle proprie emozioni. Ma l’adolescenza non è solo un’età, è una potenzialità sempre attuale della mente: anche per noi adulti la possibilità di immergerci, grazie al buio della sala, nelle storie da ragazzi è l’occasione preziosa di ritrovare l’intimità vivificante con la nostra adolescenza.

16 Giovanni Bignami - Dalle stelle alla vita: una, cento, mille Terre 03-09-2016
Kant aveva già capito tutto. Nel 1784 disse: «Datemi della materia, e ne farò un mondo». La materia barionica, appena nata dal Big Bang, con l’aiuto della materia oscura si organizza nella prima generazione di stelle. Sono le fornaci nucleari che creano gli elementi dei quali siamo fatti noi, polvere di stelle. Le prime stelle vivono poco, sono troppo sovrappeso. Ma la loro morte arricchisce lo spazio di materia nobile, capace, alla prossima generazione stellare, di aggregarsi in polveri, sassi e infine pianeti. Oggi sappiamo che sono tantissimi: più di uno per ogni stella. Sono gli «infiniti mondi» di Giordano Bruno, intorno alle «stelluzze» di Leopardi. La vita solo su una terra? Non sembra: abbiamo trovato i mattoni della vita in cielo e nelle comete, ci manca poco per capire che i marziani siamo noi.

17 Cino Zucchi, Aldo Colonetti - Lo spazio architettonico fra passato, presente e futuro 03-09-2016
Come scriveva Kant, lo spazio è una delle «forme a priori» che insieme al tempo permettono a tutti noi di conoscere, e quindi di trasformare, il mondo. Lo spazio è insieme collettivo e individuale, ed è proprio all’interno di questa relazione complessa che l’architetto interviene con il suo progetto. Ma come è possibile parlare il linguaggio del presente, sapendo che lo spazio che ci è dato proviene dal passato, mentre è sempre di più il futuro prossimo a dettare le regole del gioco? Insieme a Aldo Colonetti ne parlerà Cino Zucchi, sensibile da sempre a questi temi, che da anni progetta e costruisce in territori dove lo spazio configura trasformazioni, antropologie, sentimenti, ma anche conflitti. La scelta di alcuni progetti architettonici permetterà di rappresentare questa perenne dialettica tra passato, presente e futuro, tra permanenza e trasformazione, che ogni spazio porta con sé.

18 Chiara Saraceno - Famiglie confinate e famiglie senza confini 03-09-2016
La famiglia si trova a esistere contemporaneamente nello spazio stretto delle definizioni normative e in quello più indefinito delle relazioni ed esperienze concrete, che spesso eludono i confini legislativi. La coincidenza degli spazi normativi con i confini nazionali rende ulteriormente esplicita questa tensione, nella misura in cui le norme che definiscono la famiglia possono variare da un paese all’altro e le relazioni famigliari non sono sempre “portabili” al di là dei confini. Ma in un’epoca caratterizzata da forte mobilità geografica, anche le singole famiglie hanno confini mobili non solo dal punto di vista relazionale, bensì anche dal punto di vista geografico e nazionale.

19 Massimiano Bucchi - Le migliori idee della nostra vita. Spazio all’innovazione (quella vera) 03-09-2016
Di che cosa parliamo quando parliamo di innovazione? Dietro questa parola abusata vi sono percorsi concreti, tortuosi e affascinanti. Dalla forchetta al kalashnikov, dal mouse allo spaghetti western, alcune delle intuizioni che hanno cambiato le nostre vite emergono da processi collettivi, non riconducibili all’intuizione di un genio isolato. Svolte non solo tecnologiche ma anche concettuali, come la sequenza QWERTY sulle tastiere che tutti usiamo quotidianamente, o come il salto alla Fosbury. Dalla cultura alla tecnica, dallo sport al cinema e alla tavola, il racconto curioso e istruttivo – a cui anche il pubblico del Festival della Mente sarà invitato a contribuire – di piccole svolte diventate grandi cambiamenti.

20 Matteo Nucci, Valentina Carnelutti - Lo spazio dell’assenza: Patroclo e Andromaca 03-09-2016
Con Patroclo e Andromaca irrompe sulla scena dell’Iliade il dominio della fine. Il più dolce degli eroi omerici, Patroclo «divino» veste le armi del compagno Achille e va incontro alla morte. Mentre Ettore lo uccide fa in tempo ad assicurare al nemico che anche lui morirà presto per mano di Achille. Intanto Andromaca «braccio bianco», nelle stanze della rocca di Troia, prepara bagni caldi per il marito amatissimo, Ettore, che mai più rivedrà. Ma è possibile sconfiggere la morte? Ettore e Achille in questo sono identici: solo la gloria, «perché i futuri lo sappiano», può salvarci. Ma Patroclo non insegue alcuna immortalità letteraria. Né Andromaca vede in essa un risarcimento. Essi non s’illudono. Nell’Ade siamo solo fumo. La ferita della fine non è rimarginabile. Lo spazio della morte è quello dell’assenza. Letture di Valentina Carnelutti.

21 Giuseppe Cederna - Dall’altra parte del mare 03-09-2016
Da questa parte del mare è il titolo di un concept album sulle migrazioni moderne composto da Gianmaria Testa dieci anni fa che si è trasformato in un libro piccolo e prezioso scritto dal grande cantautore nell’anno precedente la sua scomparsa, avvenuta a marzo di quest’anno. Alle pagine di questo libro (Einaudi, 2016) darà voce Giuseppe Cederna, attore e scrittore lui stesso, compagno di Gianmaria in tante avventure, per far rivivere le sue parole davanti al pubblico del Festival della Mente. Cederna legge e racconta il libro, trovando nessi e collegamenti, e improvvisando divagazioni; e la voce di Gianmaria Testa risuona in tutta la sua profondità regalandoci la riscoperta dell’ascolto ad occhi chiusi, senza la distrazione degli occhi. Un viaggio struggente, per storie e canzoni, sulle migrazioni umane, ma anche sulle radici e sul senso dell’“umano”.

22 Alessandro Barbero - Lo spazio della guerra. La seconda guerra d’indipendenza 03-09-2016
La seconda guerra d’indipendenza è la replica della prima a undici anni di distanza, sullo stesso, identico teatro, ma con tutti i fattori cambiati. Grazie alla trama tessuta da Cavour, i piemontesi hanno al loro fianco l’esercito francese, considerato il migliore del mondo. Vittorio Emanuele II non è un generale più abile del padre Carlo Alberto, anche se pensa di esserlo, ma Napoleone III si presenta come l’erede del suo grande omonimo, e il mondo ci crede. Dall’altra parte non c’è più il vecchio Radetzky, ma un giovane imperatore, Francesco Giuseppe; un solido e fedele esercito di mestiere, in cui si parlano dieci lingue, compreso l’italiano; tanti fiumi che sbarrano la strada al nemico, e alla fine le fortezze del Quadrilatero in cui rifugiarsi se le cose vanno male. Ma Francesco Giuseppe non ha intenzione di restare sulla difensiva.

23 Marco Balzano, Christian Raimo - La scuola è un’idea di mondo 04-09-2016
Ogni volta che un insegnante entra in classe sa che quello che accadrà nelle ore di lezione potrà cambiare un pezzetto della vita dei suoi allievi. Per questo ha poco senso ridurre la discussione sulla scuola al dibattito su una legge o a qualche riflessione sulle nuove tecnologie e la didattica. La scuola è un organismo vivo, fatto di relazioni che avvengono attraverso un percorso comune di conoscenza: se si vuole migliorare la scuola, occorre immaginare insieme alle nuove generazioni una società più aperta, più solidale e considerare lo spazio della classe come un laboratorio politico permanente, dove educare al pensiero critico e al confronto. Christian Raimo e Marco Balzano sono due scrittori e insegnanti che hanno pensato che la letteratura, la storia, la filosofia siano ancora quei luoghi dove ambire a trasformare la conoscenza del mondo in un altrove.

24 Paolo Cornaglia Ferraris, Giorgio Gazzolo, Nicola Gomirato,Gianvito Martino, Luca Pani, Enrico Valtellina - Asperger Talk Show 04-09-2016
Le persone con autismo ad alto funzionamento, o Asperger, hanno una mente straordinaria che consente di comprenderne un po’ di più il funzionamento. La mente autistica infatti permette un’osservazione privilegiata sui mondi della percezione sensoriale, dell’elaborazione del pensiero e delle emozioni. Dove i confini tra diversità e sindrome si fanno indefiniti, i modi con cui la mente funziona diventano area di grande interesse per la scienza. La diversità sfida la nostra società, perché solo da essa nascono modi di pensare ricchi e propositivi. Un talk show che mostra quanto potente, stupefacente e ancora ignota sia la mente umana.

25 Piergiorgio Odifreddi - Diamo spazio alla stupidità 04-09-2016
«Come diceva Umberto Eco, la cui arguzia ci manca molto: “Il 90% della gente sono dei coglioni”», sostiene Piergiorgio Odifreddi. «In particolare, ce ne saranno parecchi anche tra coloro che vanno a sentire una conferenza sulla stupidità, che parlerà di questa e altre leggi al proposito. Naturalmente siamo tutti d’accordo su quel 90%, anche perché tutti riteniamo di far parte del rimanente 10%: così siamo tutti contenti, e nessuno fa niente per eliminare la stupidità. La quale impera, come vedremo, in tutti i campi dello scibile umano: la politica, la religione, la filosofia, la letteratura, l’arte, la vita sociale, la vita quotidiana. Come diceva Aristofane nella commedia Le rane, siamo tutti costretti a portare sulle spalle un sacco di merda. E il motivo è, come aggiungeva Forrest Gump, che semplicemente shit happens, “la merda accade”. Meglio saperlo, anche prima di andare a sentire una conferenza».

27 Gianpiero Dalla Zuanna - C’è spazio per tutti? Il futuro delle migrazioni europee 04-09-2016
Numeri, dati, fatti per raccontare con un taglio pragmatico e con una prospettiva inedita le immigrazioni, ossia il più grandioso mutamento dell’Italia di questi anni. L’Italia si è trasformata nel breve giro di un paio di generazioni da paese di emigrazione sostanzialmente monoculturale in grande porto di mare. Vivono oggi dentro i nostri confini cinque milioni di stranieri e l’immigrazione è da anni al centro del dibattito pubblico e dello scontro politico. Spesso però se ne discute senza tener conto dei dati di fatto. Il destino dell’Italia e dell’Europa è di convivere con sostenute immigrazioni anche nei prossimi anni. È bene quindi essere attrezzati, specialmente dal punto di vista culturale, perché questo futuro non ci colga impreparati, e il timore dell’invasione possa trasformarsi in arricchimento dell’incontro.

28 Anna Ottani Cavina - Quando i pittori uscirono dall’atelier per dipingere nella natura 04-09-2016
Le origini del dipingere en plein air si collocano alla fine del Settecento, quando gli artisti abbandonarono gli atelier per immergersi nella natura. Questo accade essenzialmente in Italia, nell’incontro con la luce e le geometrie del nostro paesaggio, che gli artisti inglesi, francesi, tedeschi, danesi interpretano e ricreano. I territori dipinti infatti hanno stralciato dalla realtà immagini a tal punto memorabili da plasmare l’idea del paesaggio italiano. Paradossalmente si potrebbe dire che Poussin, Thomas Jones e Corot abbiano contribuito a costruire quel luogo dell’immaginazione e della memoria che da allora tutti noi, credendo di conoscerlo da sempre, chiamiamo Italia.

29 Bruno Arpaia, Alessandro Zaccuri - La memoria dello spazio. Le macerie del clima e la pattumiera di casa 04-09-2016
Come ognuno di noi, anche le civiltà lasciano una traccia nello spazio che abitano. Le proporzioni cambiano in modo drammatico, eppure non c’è una vera differenza tra le macerie che una catastrofe climatica potrebbe lasciare dietro di sé e la piccola apocalisse domestica di cui le nostre pattumiere sono testimoni. Resti e rifiuti, immondizia e scorie appartengono a una dimensione quotidiana dell’esistenza, sono nello stesso tempo la memoria di una distruzione già avvenuta e il monito di un cataclisma planetario ancora scongiurabile. Dialogano su questi temi Bruno Arpaia, che immagina un futuro nel quale l’Europa stessa è stata consegnata al deserto, e Alessandro Zaccuri, che esplora gli usi narrativi e artistici della spazzatura.

30 Alessandro Dal Lago, Serena Giordano - Ex Voto, graffiti, tag e murali: l’arte spazia sui muri 04-09-2016
Dovunque nel mondo proliferano graffiti, tag e murali. C’è chi li vuole cancellare, come i volontari del “bello”, i difensori del candore delle pareti e della pulizia murale. Ma c’è anche chi li vuole proteggere e magari staccare perché potrebbero avere un valore di mercato. Qual è la posta in gioco di questa guerra? Quale relazione esiste tra street art e arte contemporanea e qual è la natura dei conflitti contemporanei sui graffiti? Ciò che emerge è un allargamento dei confini dell’arte e soprattutto la volontà di soggetti, fin qui emarginati dalla possibilità di dire la loro e dal controllo estetico dello spazio urbano, di dare espressione alla protesta o semplicemente all’ironia. La guerra dei graffiti si rivela come la versione artistica di un antico scontro sul tema: chi possiede la città?

31 Marco Belpoliti - La poetica dello spazio. Parole e disegni sul luogo in cui viviamo 04-09-2016
Un viaggio di immagini e di idee all’interno di quello spazio così intimo, e insieme così collettivo, che è l’abitazione dell’uomo. Attraverso una serie di disegni realizzati contestualmente, e di parole pronunciate nel medesimo tempo, Marco Belpoliti spiega e racconta l’idea di casa come guscio, e ci guida alla scoperta degli spazi che abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi: la cucina e la camera da letto, il tinello e la sala, le scale e il mezzanino. Partendo dalle pagine scritte da Gaston Bachelard, epistemologo e poeta, e passando in rassegna molti testi di autori del ‘900 e contemporanei (come La mia casa di Primo Levi), si osservano da vicino i cassetti, gli armadi, i letti, le cassapanche, tutto ciò che nella casa è rotondo e ciò che è invece dotato di spigoli. E si scopre che la casa è uno spazio dell’intimità e dell’esteriorità.

32 Silvio Soldini, Alberto Casiraghy, Josef Weiss - Il fiume non sbaglia mai 04-09-2016
Alberto Casiraghy e Josef Weiss sono veri e propri artisti del libro. L’uno a Osnago, l’altro a Mendrisio, da anni si dedicano a un’attività editoriale e tipografica di pregio, stampando ancora coi caratteri mobili, conservando la memoria di un’operosità perfetta, fatta di manualità e tecnica ma anche di inventiva e poesia. Con il loro lavoro, improntato alla cura, alla qualità e alla bellezza, sembrano vivere in un mondo a parte, lontano dalla frenesia della società contemporanea. Silvio Soldini ritrae quel microcosmo che persiste e resiste in un un film poetico e leggero, dal titolo Il fiume ha sempre ragione, che si trasforma in una dichiarazione d’amore al pensiero e all’arte. Alla proiezione del film (della durata di 72 minuti) seguirà l’incontro con il regista e i due protagonisti.

33 Giacomo Rizzolatti, Antonio Gnoli - Neuroni specchio: anatomia di una scoperta rivoluzionaria 04-09-2016
La scoperta dei neuroni specchio avvenne quasi casualmente, studiando il sistema motorio di una scimmia. Giacomo Rizzolatti e il suo team la lasciarono libera e si resero conto che alcuni suoi neuroni si attivavano sia quando compiva un’azione sia quando osservava lo sperimentatore fare la medesima azione: i “neuroni specchio”. Qualcuno li chiamerà i “neuroni dell’empatia”. Perché questa scoperta, che ha rivoluzionato l’idea che abbiamo della mente umana, ha affascinato non solo gli scienziati, ma anche gli psicologi e i filosofi? A quale nuova idea di emozioni e intelligenza, pensiero e linguaggio, natura e cultura, scienza e filosofia sembra condurci?

34 Gabriella Caramore - I confini dell’anima e quelli del mondo 04-09-2016
Nuovi confini si stanno disegnando nelle geografie globali: popoli in fuga si espandono dal sud del mondo verso il nord; contemporaneamente il modello dell’Occidente si diffonde in modo ambiguo in ogni angolo della terra. È questo il momento in cui urge ridefinire le linee fragili di demarcazione tra male e bene. Il pensiero si è a lungo interrogato sul perché del male. Forse è fruttuoso oggi provare anche a interrogarci sul perché del bene. È un ardore gratuito che alimenta qua e là la vita delle creature? O un atto di resistenza alle forze di distruzione? O ancora un operare capace di edificare un futuro per l’umanità? Mentre il male agisce in superficie, come dice Hannah Arendt, il bene entra in profondità, sta al fondo delle cose, ai margini della storia. In quegli spazi, forse, si può creare una possibilità di nuovi confini dell’umano.

35 Matteo Nucci, Valentina Carnelutti - Lo spazio del sogno: Penelope e Achille 04-09-2016
Hypnos, Sonno, e Thanatos, Morte, sono fratelli. Forse quel che vediamo durante il sonno mette in contatto lo spazio della vita e quello della morte? Sembrano domandarselo «la saggia» Penelope e Achille «piede veloce», quando si svegliano da due celebri sogni. La prima quando, ormai certa della morte di Odisseo, lo vede giovane e lo sente entrare nel letto e in lei. Il secondo, quando spossato dal dolore per la perdita dell’amico, si addormenta e lo vede accanto a sé e gli parla. Che succede quando un sogno ci visita? È dalla terra dei sogni che proviene, dalla terra contigua alla terra dei morti? La risposta dei cantori omerici è affidata a una donna, Penelope, e ci obbliga a fare i conti con noi stessi. Perché lo spazio del sogno è lo spazio dell’interiorità. Dove chi ci ha lasciato rimane per sempre. Letture di Valentina Carnelutti.

36 Marco Martinelli - La felicità di essere coro 04-09-2016
Dall’antica Grecia fino a oggi il coro è sempre stato il fondamento del teatro. È grazie al coro che il teatro si riempie di vita, emozioni e sorprese, e si realizza il senso di un importante proverbio africano: «Io sono noi». Ecco perché proprio dal coro comincerà la lezione di teatro di Marco Martinelli, fondatore della “non-scuola”, la pratica teatrale-pedagogica con gli adolescenti che insieme al Teatro delle Albe ha portato in tutta Italia e nel mondo, da Napoli-Scampia a Dakar, da Rio De Janeiro a New York. Attraverso il canto e la danza con un gruppo di ragazzi del territorio spezzino, incontrati la sera stessa dell’evento, si parlerà di come può essere fecondo l’incontro tra il teatro e la società, tra la scena e la vita.

37 Paolo Rumiz, Alessandro Scillitani - La voce della strada. Parole, suoni e immagini raccolti lungo la via Appia 04-09-2016
Un racconto di viaggio che è come uno spartito, con l’inizio inteso come Ouverture. Un evento acustico, organizzato per l’orecchio e la voce, che incide parole narrabonde sul solco del vinile con la puntina di grammofono della voce. Paolo Rumiz racconta l’avventura magnifica e terribile, terrena e visionaria, vissuta attraverso meraviglie ma anche devastazioni, lungo la più antica via europea. Alessandro Scillitani descrive gli spazi attraversati mediante montaggi visuali e sonori, accompagnati dal vivo dalle musiche da lui composte lungo il cammino (Tommi Prodi, chitarra, Stefano Ferrari, violino e basso, Marco Macchi, piano, Mimmo Fontana, batteria). Completano il percorso citazioni di illustri viaggiatori, letture dal libro Appia di Rumiz e le musiche originali di Alfredo Lacosegliaz.

38 Alessandro Barbero - Lo spazio della guerra. La terza guerra d’indipendenza 04-09-2016
Nel 1866 l’Italia, unita da cinque anni, attacca per la terza volta il secolare nemico, l’Austria, per completare il balzo verso oriente interrotto sette anni prima dall’armistizio di Villafranca. Stavolta la Lombardia è la base di partenza dell’invasione, il nemico è costretto nelle fortezze del Quadrilatero, gli italiani hanno la superiorità numerica e generali sicuri della vittoria. Ma in guerra esistono tanti fattori che possono cambiare un esito apparentemente già scritto: un piano strategico troppo ambizioso, le rivalità fra generali, i difetti atavici di un paese dove è considerato saggio non assumersi responsabilità. Oltre alle costrizioni geografiche di uno spazio che ripropone sempre gli stessi dilemmi, al punto che la battaglia decisiva si combatterà a Custoza, proprio dove si è combattuta, e persa, la battaglia decisiva della prima guerra d’indipendenza.

https://mega.nz/#F!1kQiEJqY!HH_YIgND2kPMeICtf8faFg



Edited by marco.57 - 19/11/2021, 17:07
 
Web  Top
0 replies since 7/8/2021, 14:18   48 views
  Share