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FESTIVAL DELLA MENTE DI SARZANA 2013, TUTTI I LINK DA SOSTITUIRE

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view post Posted on 7/8/2021, 03:05
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01 Guido Rossi - La responsabilità delle idee nel bene e nel male 30-08-2013
Le idee rimangono, nella storia dell’umanità e più che mai in quella recente, le vere responsabili delle vicende positive o negative, felici o terribilmente tragiche, della vita dell’uomo e delle comunità. L’aspetto paradossale è che sono le stesse idee a provocare ora il male, ora il bene, piuttosto che il preciso perseguire degli interessi precostituiti che ne sono la maschera in politica, in economia, e nel vasto ambito delle organizzazioni sociali. Basti partire dall’idea di libertà, spinta propulsiva della dignità dell’uomo nel vivere in comunità, per spostare la sua applicazione al neo-liberismo e all’attuale grave crisi economica e sociale; oppure dall’idea di eguaglianza sulla quale hanno in larga misura cavalcato i regimi totalitari, creando poi intollerabili diseguaglianze. Altre idee, quali il mercato, l’austerità, la trasparenza, nonché quelle che lo strepitoso sviluppo tecnologico tende a rendere in apparenza scientificamente sicure, ma nella realtà assolutamente ambigue e instabili, ancorché basate sugli algoritmi, sulla matematica o addirittura sulla fisica, appaiono pericolose e fonte di instabilità. Esse divengono spesso creatrici di paura e giustificano poi lo stato di eccezione per cui ogni regola del vivere civile democratico può saltare. La dimensione delle loro responsabilità deve perciò essere vagliata dai principi di un’etica non ontologica, ma consequenzialista. Questa ricondurrà la loro validità e accettabilità alle conseguenze che esse hanno oggi nel mondo globalizzato. La valutazione di tali conseguenze non può che riporsi nella sempre più decisa internazionalizzazione dei diritti umani fondamentali che costituiscono quel minimum senza il quale le società non potrebbero sopravvivere e nel quale G.B. Vico riconoscerebbe oggi il senso comune insito nella facoltà dell’ ingenium , proprio a tutto il genere umano e alla sua naturale propensione alla giustizia.
https://mega.co.nz/#!6Q9Q0IKI!bVoc...ZHPI648nR4IQ-QA

02 Paolo Giordano - Attraversare la linea d’ombra 30-08-2013
Si ritiene che l’adolescenza segni il passaggio più complicato e doloroso nella maturazione delle persone, ma poi ci s’imbatte in una fase successiva della vita – che, forse, dell’adolescenza è la propaggine estrema – e ci si accorge che il distacco da una certa idea di sé, come giovani, come figli, come innocenti, non è ancora completato. «È il periodo della vita in cui possono capitare [...] momenti di tedio, di stanchezza, di scontento. Momenti di irriflessione. Parlo dei momenti in cui chi è ancora giovane è incline a commettere atti inconsulti, come sposarsi all’improvviso o abbandonare un lavoro senza motivo». Così Joseph Conrad descrive l’attraversamento della «linea d’ombra», l’ingresso tumultuoso nella «seconda giovinezza». La letteratura ha spesso posato lo sguardo su questo atto ultimo della formazione, in cui è necessario razionalizzare chi si è e insieme prendere congedo dal luogo da cui si proviene.
https://mega.co.nz/#!DUF1GCqR!AONM...SIBCX507mMKTTKQ

03 Alessandra Lemma - Il corpo come una tela. Raffigurare o sfigurare il corpo 30-08-2013
Tutti noi abbiamo una storia da raccontare, ma non sempre scegliamo di farlo. La storia che non possiamo evitare di raccontare è quella che inevitabilmente narra il nostro corpo. Alessandra Lemma, attingendo al suo lavoro clinico e di ricerca, ma anche al cinema, alla narrativa e all'arte, ci spiega che la decisione di modificare il proprio corpo tramite piercing, tatuaggi, chirurgia estetica o altre modalità può essere compresa come tesa all'autoaffermazione, piuttosto che all'autodistruzione. Le persone che avvertono la manipolazione corporea come fisicamente necessaria possono essere comprese dalla prospettiva psicoanalitica? L'ansia per il proprio aspetto, la funzione psicologica della chirurgia estetica e del tatuaggio, il disturbo di dismorfismo corporeo sono elementi sempre più ricorrenti nella società dell'apparire e della corporeità, nonostante il dolore dei processi di modificazione.
https://mega.co.nz/#!6BcE2a6Q!LoH7...b2Iq1GD4f_xrbQY

04 Piergiorgio Odifreddi - Cosa cambierà il nostro futuro. L'uomo artificiale 30-08-2013
La robotica è l’impresa di costruire macchine che simulino l’attività fisica dell’uomo. Come fece Dedalo, creando ali d’uccello per riuscire a volare, o Omero, che immaginò lo zoppo Vulcano nella sua fucina appoggiato ad ancelle semoventi, sino al film Metropolis di Fritz Lang e ai robot delle catene di montaggio. L’impresa complementare alla robotica è l’intelligenza artificiale, che vuole invece simulare l’attività intellettuale dell’uomo. Anche qui la mitologia è antica: dalle macchine per giocare a scacchi del Settecento al computer HAL di 2001: odissea nello spazio di Kubrick, la robotica e l’intelligenza artificiale confluiscono nel romanzo di Philip Dick dal quale fu tratto il film Blade runner. Gli androidi della fantasia sono ormai indistinguibili dall’uomo, sia fisicamente che intellettualmente, ma quali sono veramente i limiti e le potenzialità dell’uomo artificiale?
https://mega.co.nz/#!PV03gZxa!YjE0...K5G51sZOeZQqfik

05 Sandro Lombardi legge Marcel Proust - Dalla parte di Swann 30-08-2013
Esattamente cento anni fa iniziava la pubblicazione del primo volume de À la Recherche du temps perdu - Alla ricerca del tempo perduto, uno dei libri più importanti della letteratura contemporanea. Marcel Proust pubblicò Dalla parte di Swann a sue spese nel novembre del 1913 e non sarebbe vissuto tanto a lungo da vedere la propria opera pubblicata interamente. Questa lettura non si propone di essere solo un omaggio al genio letterario di Proust, ma vuole offrire il piacere di risentire o di scoprire attraverso la straordinaria interpretazione di Sandro Lombardi alcune delle sue pagine più belle e più amate, partendo proprio dal famosissimo incipit «Per molto tempo mi sono coricato presto la sera...», una dichiarazione immediata di come la Recherche sia un romanzo totalmente fondato sulla memoria, sul passato, sulla nostra coscienza di esistere.
https://mega.co.nz/#!uAthlYaD!CK_-...TD2_aQ9lpbyUsEU

07 Alessandro Barbero - Medioevo da non credere. La paura dell’anno Mille 30-08-2013
La paura dell'anno Mille affascinava i romantici. Nell'Ottocento il grande storico francese Michelet, e in Italia il nostro Carducci, descrissero in pagine straordinarie l'angoscia della folla nell'attesa della fine del mondo, e i pianti di gioia quando si scoprì che dopo tutto la vita continuava. Quando gli storici si accorsero che proprio a cavallo del Mille l'Europa medievale aveva conosciuto una svolta decisiva, uscendo dalla stagnazione dell'epoca barbarica per creare la straordinaria civiltà del basso Medioevo, parve ovvio collegare questa ripresa al benefico shock psicologico provocato dalla mancata fine del mondo. Ma davvero la gente dell'anno 999 sapeva in che anno viveva? E quel tale che proprio in quell'anno sottoscrisse il contratto d'affitto di una casa per la durata di 25 anni non aveva sentito parlare della fine del mondo?
https://mega.co.nz/#!bFdVWCqY!foe8...cAr4zUEdUkTK4gY

08 Cristina Baldacci, Andrea Pinotti - L’archivio nell’arte: nuovo genere contemporaneo? 31-08-2013
Che lo si chiami “impulso archivistico” o “archiviomania”, il bisogno individuale e collettivo di accumulare, collezionare, classificare per cercare di dare un ordine alle cose, per conservare e tramandare la memoria e le conoscenze o per fare spazio al nuovo, appare oggi più che mai vivo. Soprattutto tra gli artisti, che, voraci creatori e consumatori di immagini, sono stati tra i primi a comprendere che i nuovi mezzi di registrazione avrebbero aperto infinite possibilità e dubbi vertiginosi sul nostro saper ricordare. Nell’arte contemporanea, più che un tema o una metafora, sembra definirsi sempre più come un nuovo genere per ripensare le tradizionali forme di catalogazione: atlante-mappa, ciberspazio, indice-lista, Wunderkammer, database. Lo rivelano alcune grandi mostre come Atlas al Museo Reina Sofia (2011), dOCUMENTA di Kassel (2012) e la Biennale di Venezia di quest’anno.
https://mega.co.nz/#!WFdDGR7a!FZns...pldFhK6N3mCR6Wo

09 Nicola Gardini - La lacuna 31-08-2013
Un incontro che tratta di cose non dette: omissioni, riduzioni, abbreviazioni, contrazioni, cancellazioni, eliminazioni, abolizioni, scorciature, tagli, mancanze, di varia natura ed entità. Non si parlerà di linguistica, neppure di neuroscienza – seppure sia un campo del sapere nato dall’indagine di veri e propri buchi, "i deficit” – ma di letteratura, una “letteratura della lacuna”. Nessuno l’ha fatto finora. Da Omero a Primo Levi, da Dante a Virginia Woolf, la letteratura non è fatta solo di parole e affermazioni, ma anche di silenzi, e questi silenzi parlano. La lacuna, proprio in virtù dell’omissione che la caratterizza, induce il lettore a presupporre l’esistenza di quel che non appare, e dunque ad attribuire all’invenzione verbale lo statuto di verità. La lacuna produce quindi un’esperienza estetica in cui il trauma della sottrazione è compensato dal rito – più o meno consapevole – dell’integrazione e del restauro.
https://mega.co.nz/#!jJVHDCLR!GL0q...ZiJewClsRQjhuRc

10 Jonathan Coe, Massimo Cirri - Sense of humour: uno stile di vita 31-08-2013
La risata è una forza che unisce e non divide, è prima di tutto qualcosa che ci dà conforto e che ci porta a entrare in intimità con gli altri esseri umani. Jonathan Coe è cresciuto nutrito dalla cultura dell’ironia e humour inglese in cui le persone non si dicono mai esattamente ciò che pensano, anzi, nascondono sempre le proprie reali intenzioni dietro una barricata di doppi sensi. È la quintessenza del modo di pensare, parlare, scrivere ed essere britannici nella politica, nella vita familiare e nella letteratura. «Qualche volta avrei voluto scappare, essere diverso, ma devo riconoscere che sono un prodotto dell’ironia e a questo ho ispirato tutti i miei libri». Accomunati dall’utilizzo dell’ironia come forma di denuncia e di stimolo alla riflessione, Coe e Cirri dialogano sul sense of humour come strumento di analisi e chiave interpretativa del mondo.
https://mega.co.nz/#!PVE22LAQ!VuT6...7YE_cB35dR_6fis

11 Carlo Freccero - La televisione ha ucciso la creatività e la cultura? 31-08-2013
In una società come la nostra in cui il consumo e la produzione sono gli unici valori riconosciuti, non c’è più spazio né attenzione per il capitale culturale. Ma un nuovo modello lo sostituisce: il capitale intellettuale. Nell’era dell’immateriale si riconosce sempre di più la matrice della ricchezza nella creatività. Le neuroscienze dimostrano che l’intelligenza non ha un’unica dimensione, ma – secondo gli studi di Howard Gardner – una molteplicità di forme: linguistica, musicale, spaziale, logico-matematica, interpersonale, naturalistica, corporeo-cinestetica. La televisione sta uccidendo la creatività e la cultura? Non è così facile rispondere: ogni medium non si limita ad accrescere o diminuire l’intelligenza, ma crea, al contrario, un’intelligenza nuova, un nuovo modo di vedere, di sentire, di rappresentare lo spazio.
https://mega.co.nz/#!Od9VTazC!R3-f...WlEl-UukLG59gCA

12 Nicla Vassallo - La donna è un’invenzione 31-08-2013
Con l’articolo determinativo posto di fronte a “donna” vogliamo indicare una donna assoluta. Una mera invenzione. Di comodo. Con “la donna” ci piacerebbe catturare l’unica donna (non certo una donna unica), una sorta di immutabile musa, un’essenza femminile dentro cui forzare a ogni costo le troppe differenze e varietà tra donne, per negarle o renderle inspiegabili, in nome di questa nostra invenzione. Di fatto ancor oggi, limitandoci anche solo ai paesi occidentali, le donne detengono ruoli sociali e sessuali prefissati, devono rispettare certe norme comportamentali e le loro caratteristiche – non solo fisiche, ma pure psicologiche, oltre che di dress-code – devono risultare femminili, banalmente uniformi, sulla scia della femminilità de la-donna-invenzione. Senza singolare creatività. Chi non si adegua non viene considerata una “vera” donna.
https://mega.co.nz/#!SVdDmIjQ!PNVP...hgVlkz4iF71B7qk

13 Massimo Montanari - Parlare di cibo al tempo della crisi 31-08-2013
Che senso ha parlare di cibo in un momento come questo, contrassegnato da una crisi epocale? È una fuga dalla realtà o un modo per affrontarla, o almeno per rifletterci sopra? In realtà, di cibo si è sempre parlato molto, anche se è solo da qualche decennio che l’argomento è al vertice delle attenzioni mediatiche. Al tempo della crisi, il discorso si diversifica e si arricchisce: si parla di piacere e di fame, di cucina e di economia, di salute e di sicurezza, di convivialità e di ambiente. Ci si interroga sul tema dello spreco, sulla necessità di utilizzare meglio le risorse, su scala planetaria ma anche nelle singole famiglie. Si riflette sulla nostra storia, sul valore identitario del cibo. Di cibo si parla molto perché il cibo stesso ha una straordinaria capacità di parlare, di esprimere – in maniera apparentemente semplice – la complessità del mondo che gli ruota attorno.
https://mega.co.nz/#!rcs3QY6Z!Ek_J...mV-St0-WxztUk4s

14 Chandra Livia Candiani - Apprendisti della luna nella stanza della meditazione 31-08-2013
Meditazione e poesia sono "vie notturne", poco decifrabili dalla sola ragione, eppure nette, essenziali. Come la luce della luna: che si fa strada nel buio, rischiara e vela. La luna in Oriente è la mente che riflette, che ha compassione, che non separa. La luna insegna il flusso ed è maestra di sparizioni e comparse. Anche la poesia è luce riflessa, dono misterioso che scompare negli a capo e riappare nel verso successivo. La meditazione è l’arte dello stare, dell’abitare tutto. Anche la sparizione, anche il niente. Chandra Livia Candiani propone un percorso che collega poesia e meditazione, un tempo condiviso per sperimentare insieme, per non temere il vuoto, per riconoscerlo spazio. Siamo tutti apprendisti ed essere scolari della luna significa non chiudersi al buio, non temere l’oscuro, imparare l’arte dell’errare e delle tracce silenziose. La stanza della meditazione è portatile, è il corpo.
https://mega.co.nz/#!SV9GHbgJ!Mfa3...qW-XzgqCIFxoHxw

15 Emanuele Trevi - Dall'altra parte delle cose, il viaggio iniziatico 31-08-2013
A prima vista il concetto di iniziazione potrebbe apparire come un relitto archeologico, proveniente da concezioni mitologiche e cosmologiche ormai irrimediabilmente perdute per l’uomo moderno. Eppure, è comune a tutte le epoche un sentimento di insufficienza: come se il semplice fatto biologico di venire al mondo non bastasse a fare di un individuo il protagonista del suo divenire. È da questo desiderio di completezza che si sviluppa l’aspirazione a una “seconda nascita”, conseguente a una specie di morte simbolica, una rivoluzione interiore radicale e irreversibile. Tramontate le credenze tradizionali e le loro certezze, non è più la religione, ma la letteratura a farsi carico di questa avventura che è il viaggio iniziatico. E lo scrittore, a partire dall’età romantica, inizia a rivestire il ruolo che fu dei santi, dei profeti, dei mistici.
https://mega.co.nz/#!eQdkHbrT!dpY1...4_b2K9HhFALn-nA

16 Adolfo Ceretti, Massimo Cirri - Nuove paure, vecchie paure 31-08-2013
Oggi, per molti motivi – indagati da filosofi, sociologi, politologi e, non ultimi, criminologi –, lo Stato ha perso la propria centralità e le protezioni (reali e simboliche) che esso garantiva si stanno disperdendo. È in questo momento di crisi che la paura della violenza, contenuta dal potere punitivo statuale, ri-emerge in modo virulento, come segnale d’allarme, indicando la necessità di restaurare il progetto moderno o di individuarne un altro in grado di non abbandonare le persone, a partire dalle meno capaci e più indifese. Non sono mai esistite società che non abbiano nella loro trama i fili delle paure. Continuamente sciolte e costantemente riannodate, spesso scientificamente coltivate per dirigere la costruzione del consenso. Il dialogo fra un criminologo e uno psicologo perché esaminare le paure, nuove e vecchie, permette di guardare e forse capire alcuni mutamenti del presente.
https://mega.co.nz/#!GY8AQLrQ!SHJk...zim9mCpp95MxPxk

17 Bernard-Henri Lévy - Tra arte e filosofia: a proposito delle avventure della verità 31-08-2013
Qual è il rapporto tra arte, filosofia e scienza? Sono rivali o alleate nella ricerca della verità, o piuttosto verità loro stesse? Qual è l'orizzonte ultimo degli artisti e dei filosofi? Capire come la filosofia e la scienza influenzino o interferiscano con l'arte o viceversa è tutt’oggi un tema oscuro, ma il dialogo è aperto da secoli. Partendo dalla mostra curata su questo tema presso la Fondation Maeght, Bernard-Henri Lévy analizza rivalità e alleanze tra pittura e filosofia rifacendosi alla celebre condanna che Platone fece dell’arte, imitazione della realtà, sensibile a sua volta di imitazione del mondo delle idee. «Un filosofo deve prendere esempio dall'arte e dalla pittura, l’arte non è più un semplice fenomeno culturale né, ancora meno, decorativo: non è più un ornamento della verità, l'arte si trova al fondamento e alla fine di tutto». L’impostazione platonica alla fine è capovolta e l’arte ritrova la sua centralità.
https://mega.co.nz/#!vIVUBJSK!Ezdq...0IauYk3htqghwlM

18 Stefano Bartezzaghi, Massimo Recalcati - Eredi o creativi? L’arte al tempo delle generazioni sperdute 31-08-2013
Dalla psicoanalisi alla lingua comune, Bartezzaghi e Recalcati dialogano delineando i modi in cui il tema secolare della tradizione si articola con quello contemporaneo dell'innovazione, gli equivoci della creatività con i miracoli della creazione artistica. Da una generazione all'altra la tradizione si è sempre mantenuta e rinnovata, attraverso continuità e rotture, simboleggiate nel gesto di Pollock che stende in orizzontale la tela. Ma oggi – nella società, nella politica, nell'arte, nel pensiero – pare che l'ansia dell'innovazione e creatività a tutti i costi bruci le esperienze appena passate e ancora vive e che il rapporto fra padri e figli si sia del tutto interrotto: solo ad alcuni "nonni", i "venerati maestri", si riconosce un ruolo autorevole. Per renderci davvero autonomi dai padri dobbiamo respingerne l'eredità? Come è possibile renderla, invece, «autenticamente generativa»?
https://mega.co.nz/#!ORsmxKgb!SLT_...UuCrvF0tfGuxrf8

19 Gabriella Caramore - La conoscenza imperfetta 31-08-2013
Stupore e desiderio, movimento febbrile del pensiero, fame di esperienza, accelerazione verso l’ignoto: sono queste le dinamiche con cui la mente del bambino si apre al mondo e fa apprendistato di esistenza. Proprio per questo, però, per il suo essere sempre arrischiata e protesa all’ignoto, la conoscenza, nel bambino, è sempre imperfetta. Non arriva, come nell’adulto, a un sapere appagato e compiuto. Si muove in una dialettica di sperimentazione e di errore, di follia e di scoperta, di imprecisione e di rischio. Ma proprio questa è la sapienza imperfetta che tutte le grandi tradizioni religiose e filosofiche hanno additato come l’unica vera. Dal pensiero greco, secondo cui il vero sapere sta nel “non sapere”, a quello biblico per cui è «stolta la sapienza del mondo», a quello orientale in cui «essere simile a un neonato è la pienezza della virtù».
https://mega.co.nz/#!ORskGYhC!RrpW...-kM7ql5NuuWgVAk

20 Gianvito Martino - Cosa cambierà il nostro futuro. La difesa del cervello 31-08-2013
Il cervello è l'organo del nostro corpo che prima di ogni altro percepisce i pericoli e istruisce gli altri organi affinché in maniera cooperativa li si possa riconoscere, allontanare e sconfiggere. Sono pericoli di tipo fisico o chimico ma anche di tipo sociale, tra questi lo stress è sicuramente quello che domina, in un intreccio di genetica ed epigenetica. L’intrinseca vulnerabilità alle pressioni e ai cambiamenti ambientali ha fatto sì che gli organismi viventi si siano dotati, durante l’evoluzione, di una sofisticata macchina di difesa: il sistema immunitario, che ha designato come direttore il cervello. Il cervello difende se stesso e gli altri avvalendosi non solo di cellule e organi, ma anche di esperienze piacevoli o spiacevoli che, accumulate nel tempo e nei tessuti come cicatrici indelebili, vengono ricordate per poter essere ripercorse o accuratamente evitate.
https://mega.co.nz/#!GE0nRJSR!F1rV...wSOIbeLFNqVpK74

21 Ilvo Diamanti - Il futuro? È passato 31-08-2013
Siamo tutti giovani, sino e oltre i sessanta anni, chi non si definisce tale? E allora i giovani cosa sono? Sono scomparsi e con loro è scomparso il loro avvenire? Sono fuggiti? E dove? O semplicemente non esistono più? Se ne vanno, quelli più bravi o più fortunati, e chi rimane non vede più il futuro, ostaggio di un eterno presente-passato o compensato dagli adulti e dallafamiglia italiana. Il futuro si è così dissolto che non c’è neppure conflitto sociale, non c'è più tensione verso qualcosa di nuovo, ma solo le promesse e il sogno che tutto possa avvenire adesso, istantaneamente, perché il tempo non esiste più. Siamo tutti giovani, ma allora, se è così, nessuno lo è davvero. Non c'è futuro, ma un eterno passato. Il futuro è ieri. Ritratto di un paese e di un popolo schiacciato dal tempo che si è (che abbiamo) fermato.
https://mega.co.nz/#!zFE2VAZL!V1Bi...5FqeVkk4WhhRkGo

23 Alessandro Barbero - Medioevo da non credere. Lo ius primae noctis 31-08-2013
Straordinaria risorsa per romanzieri e sceneggiatori a corto di idee, lo ius primae noctis ha un ruolo importante nei più famosi romanzi di ambientazione medievale, da Follett a Falcones, e in film come Braveheart. Nessuno, a quanto pare, trova assurdo che in quella società profondamente cristiana, in cui la Chiesa stava avviando un colossale progetto di disciplina dei comportamenti e della vita familiare, i signori potessero prendere la verginità delle giovani spose, e non come una violenza, ma come un diritto a cui bisognava inchinarsi. Ma davvero i nostri antenati del Medioevo si adattavano a subire un abuso così umiliante? E se è così, perché gli innumerevoli documenti di quell’epoca – memoriali di avvocati, atti processuali, carte di franchigia, ma anche romanzi – che ci descrivono minuziosamente le rivendicazioni dei contadini contro i loro signori non parlano mai dello ius primae noctis?
https://mega.co.nz/#!6RtHHTAY!RAkU...QY4cHZalgfhYRlw

24 Luca Barcellona - Calligrafia: la creatività nella scrittura 01-09-2013
La parola “calligrafia” evoca in ogni persona un'immagine differente, un ricordo o una suggestione che rimanda alla “bella scrittura”. Spesso se ne parla al passato, come di qualcosa che ha a che fare con delle abitudini desuete, circondati come siamo oggi da strumenti digitali che sostituiscono la penna per prendere appunti e comunicare. Invece, il mestiere del calligrafo continua a esistere: sono pochi quelli che ne fanno una vera professione, ma spesso la scrittura viene utilizzata in campo grafico e pubblicitario per dare un’impronta personale e artistica a un logo, a un’immagine o nella testata di una rivista, sostituendo i più freddi e ripetibili caratteri tipografici. Luca Barcellona parla della sua personale sfida a tener viva la calligrafia e ci mostra, con un viaggio attraverso le immagini del suo lavoro, come la scrittura possa essere una forma d’arte.
https://mega.co.nz/#!qYEAUYTB!Z5CL...pNlG3wyyOfV3Fxc

25 Stefano Cappa, Ferdinando Scianna - Memoria e fotografia 01-09-2013
La memoria non è una fotografia ma un processo attivo, che contiene sia l’informazione arrivata dal mondo esterno, sia il risultato dell’attività del cervello, basata su conoscenze preesistenti e aspettative. Ciò porta alla costruzione del ricordo, che non è mai una fotografia nel senso banale del termine, una riproduzione passiva del mondo esterno. Un esperimento basato sul racconto di una storia complessa che verifica come questa, a distanza di tempo, sia modificata e integrata con nuovi elementi da parte di chi l’ha ascoltata. In realtà l’esperienza di un grande fotografo ci dice che neppure la fotografia è una fotografia: non resta immobile, ma si trasforma sulla base della storia di ciascuno. Non torniamo al momento in cui la foto è stata scattata, ma ricostruiamo e reinterpretiamo l’immagine aggiungendo tutto ciò che ha a che fare con l’attimo in cui la guardiamo.
https://mega.co.nz/#!G01wkCTL!a_Bz...NUvo4Na5zAdup4E

26 Silvio Garattini - Invecchiamento cerebrale: un’epidemia del terzo millennio 01-09-2013
Invecchiamo. Tutti. E sempre di più. Sia perché l'aspettativa di vita, grazie alla ricerca, sta crescendo significativamente, sia perché gli anziani aumentano e i giovani diminuiscono. Ma come invecchiamo? Cosa succede alla nostra mente? Quali sono le malattie dell'invecchiamento? E soprattutto, perché non ci stiamo preparando a questo cambiamento epocale? La società, i media – e forse anche noi stessi – rimuovono il problema della vecchiaia e dell'invecchiamento cerebrale, che invece sarà la vera piaga del terzo millennio. La risposta sta solo nella ricerca scientifica, in un'adeguata e ponderata preparazione socio-sanitaria, e specialmente in una giusta prevenzione: solo così noi e il nostro cervello potremo invecchiare bene.
https://mega.co.nz/#!H9sHHLCC!7gCX...3vuea-MYNwrdnfs

27 Ulrich Beck - Ma perché l’Europa? 01-09-2013
Perché l'Europa? E perché non solo l’Italia, la Germania, la Francia, la Polonia, il Regno Unito, la Svezia, la Lettonia e così via? Noi pensiamo sempre tutto secondo categorie nazionali: la società, lo stato, l'opinione pubblica, la sovranità e anche l'Europa. Ma l’Europa, per salvarci, non deve essere intesa così, né si deve darle questa forma. L'idea che oggi può stimolare i cittadini europei è quella di un’Europa “cosmopolitica”. Una visione dell'Europa che fa passare agli Europei la paura della perdita di identità e che si fonda sulla disponibilità e sulla capacità di guardare dalla prospettiva degli altri. Più gli Europei si sentiranno sicuri e riconosciuti nella dignità delle loro nazioni, meno si chiuderanno a riccio nel loro stato e difenderanno i valori europei nel mondo. È in questa Europa “cosmopolitica”, in cui le persone hanno radici e ali, che Ulrich Beck vorrebbe vivere.
https://mega.co.nz/#!uokkSBAR!4OkD...VQtizSJ2FOc7sXQ

28 Lella Costa - Di cosa parliamo quando parliamo di ironia 01-09-2013
«L'ironia è una dichiarazione di dignità. È l'affermazione della superiorità dell’essere umano su quello che gli capita»: a partire da questa definizione di Romain Gary, Lella Costa spiega come l’ironia sia un costante tentativo di libertà di pensiero, di onestà intellettuale, l’antidoto a ogni forma di assolutismo e integralismo. L’ironia è un metodo di interpretazione del mondo che consiste nell'essere capaci di modificare prospettiva e punto di vista. È essere stoici senza farlo pesare e intelligenti senza farsi notare, è frequentare il dubbio e diffidare delle verità conclamate. Un esercizio quotidiano di sopravvivenza, indispensabile per affrontare la vita. Una «dichiarazione di identità», assoluta e non negoziabile. E dunque, oggi più che mai, indispensabile.
https://mega.co.nz/#!O50hgL7Y!mppk...m986T-c9RK52y5o

29 Tim Parks - In conversazione con la creatività letteraria 01-09-2013
«Amo il nuovo Franzen, bellissimo». «A me sembra banale, non sono riuscito a finirlo». Perché le persone, anche le più preparate, non sono d’accordo sulla letteratura? Perché ci può affascinare anche un romanzo scritto male, mentre viceversa uno scritto benissimo ci può lasciare indifferenti? Davvero dobbiamo dire che è solo una questione di gusto? Tim Parks offre una risposta a queste e altre domande, considerando il ruolo della creatività nella vita dello scrittore. Il romanzo non è un oggetto estetico staccato da chi lo crea, ma fa parte di una strategia di vita, nasconde un dilemma, una polemica. Si incrocia con la vita dei lettori in modi e con effetti diversi a seconda delle circostanze personali. Con riferimento ai grandi scrittori della letteratura europea, Parks propone un modo nuovo e intrigante per pensare al rapporto tra un'opera, la nostra vita e quella di chi l’ha scritta.
https://mega.co.nz/#!et1C1BbZ!32wp...FLL7nYeGSqBBF7E

30 Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa - L’amore dell’arte 01-09-2013
Quali sono le convenzioni che regolano la produzione culturale nell’ampio mondo dei musei e delle mostre, nell’Italia della crisi economica? Quali erano nella stagione immediatamente precedente, tra eccessi ed euforie? È cambiato qualcosa? Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa si interrogano sulla mancata estinzione di fenomeni che la contrazione delle risorse non ha spazzato via del tutto: i finti Leonardo, i finti Caravaggio, le Grandi Opere dell’editoria d’arte assistita, le location-invitation, gli intramontabili impressionisti in tournée, i format dei grandi maestri del Novecento… fino a raschiare il fondo del barile. L’amore dell’arte è un libro scritto nel 1969 da Pierre Bourdieu e Alain Darbel; è stato anche tradotto in italiano nel 1972. In seguito non ci sono stati molti altri tentativi, così radicali, di indagare le leggi della diffusione culturale.
https://mega.co.nz/#!nlVUWKwb!AXQX..._x4KX7qLg38AvDc

31 Laura Boella - Empatia e compassione: risorse per un mondo a rischio? 01-09-2013
Gli esseri umani sono dotati della capacità di non restare indifferenti alla sofferenza altrui e di condividere esperienze, ma anche della capacità di umiliare e disumanizzare. Questo è il nodo profondo dell’empatia, strettamente intrecciato con le contraddizioni della vita contemporanea. Si spiega così perché l’empatia sia uscita dai dipartimenti di filosofia e dai laboratori dei neuroscienziati e oggi stia assumendo un decisivo ruolo etico-politico. Aspetti centrali della crisi contemporanea – degrado ambientale, trionfo dell’avidità e della corruzione nella finanza e in politica, perdita dei legami sociali – possono essere superati solo con il riconoscimento dell’altro, la cura e la solidarietà. Diventa così molto evidente la mancanza di un’educazione all’empatia in famiglia e nelle scuole, così come la sua ignoranza nei campi più a rischio come l’economia e la politica.
https://mega.co.nz/#!OglDCLaI!u8jr...Xt34ZIuIsCg7_1g

32 Antonio Marras, Francesca Alfano Miglietti - Nulla dies sine linea. Nessun giorno senza prendere la matita in mano 01-09-2013
«Nessun giorno senza prendere la matita in mano e tracciare una linea... la mia fantasia è stata sempre caoticamente affollata». Antonio Marras disegna, raccoglie sguardi e frammenti per quelle che saranno poi le sue opere, un modo di tracciare mappe e segnare territori, di organizzare voci e silenzi. La moda, per lui, è il legame con gli altri linguaggi, un nuovo alfabeto che può comunicare con essi. Un viaggio nelle metamorfosi: ed è proprio l’idea del viaggio ad assumere un ruolo importantissimo nella definizione dei confini e delle forme del contemporaneo, dove la vertigine del cambiamento segna le identità. Un dialogo anche per immagini tra FAM e Marras, a partire dall’incontro come strategia poetica e politica, come fluire continuo, come movimento che supera le barriere, come fuga dalle strategie di controllo, come spazio interstiziale.
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33 Umberto Curi - A proposito della bellezza 01-09-2013
Simone Weil annotava: «Tutte le volte che si riflette sul bello, si è arrestati da un muro. Tutto ciò che è stato scritto al riguardo è miserabilmente ed evidentemente insufficiente». Pochi altri concetti sono tanto variabili e soggettivi quanto la bellezza. Ciò che ci appare bello, a un altro può sembrare brutto o indifferente. È ciò che accade quando valutiamo un film o esprimiamo il nostro giudizio su un’opera d’arte contemporanea. Al tempo stesso vi sono alcune cose – lo sguardo di un bambino, i colori di un tramonto – della cui intrinseca bellezza nessuno dubiterebbe. Per alcuni essa è legata alla soggettività del gusto individuale; per altri, invece, bello è ciò che corrisponde a parametri che possono essere definiti in termini oggettivi. Nel tentativo di uscire da queste antinomie, Umberto Curi esamina i modi in cui era concepita la bellezza alle origini della tradizione culturale dell’Occidente.
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34 Enzo Bianchi, Massimo Cacciari - La creatività dell’amore 01-09-2013
Punto di partenza per Enzo Bianchi è il Cantico dei cantici, il gioiello letterario che descrive la relazione tra due innamorati, simbolo delle coppie che ripetono il miracolo dell’amore. Il loro può divenire un autentico esercizio di libertà e creatività, aprendosi così a ogni altro terzo, fino al Terzo, Dio. «Forte come la morte è l’amore»: questo l’epilogo del testo, che allude al dilemma dell’incontro-scontro tra Amore e Morte. L’amore è «una fiamma divina», fonte di vita e creatività. Per Massimo Cacciari però il rapporto creatività-amore non è sempre semplice: come trovare nella passione l'humus per la creatività della mente? La relazione possibile è quella che suona nel termine philo-sophìa, originariamente sinonimo di scienza? Di questa philìa solo è possibile parlare in relazione alla mente? Forse scuotendo questi termini potrà uscirne una co-agitatio... Dialogo tra un teologo e un filosofo.
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35 Edoardo Boncinelli - Cosa cambierà il nostro futuro. Il cervello segreto 01-09-2013
Si è visto di recente che esiste una sorta di “cervello nel cervello”, una regione cerebrale che si dà un gran daffare quando il cervello non fa niente di specifico. Comprende aree della corteccia prefrontale, con la quale pensiamo e immaginiamo, e della corteccia parietale posteriore. Tutta questa parte del cervello non ha un nome specifico ma la possiamo definire come circuito di default, perché si attiva per default, ovvero in mancanza d’altro. È più attiva quando il cervello non fa niente e si calma quando il cervello fa qualcosa di specifico. Che cosa fa questa vasta regione cerebrale? Secondo un’ipotesi particolarmente interessante “pensa al futuro”, cioè fa piani per ciò che sarà o, meglio, per ciò che potrà essere; secondo un’altra ipotesi, invece, questa attività è connessa con la coscienza, cioè con la sensazione di esserci anche in assenza di specifici contenuti cerebrali.
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36 Virgilio Sieni - Di fronte agli occhi degli altri 01-09-2013
Lo spettacolo propone una riflessione sulla Resistenza attraverso l’incontro e la partecipazione di ex partigiani e del coreografo e ballerino Virgilio Sieni. Un ciclo di danze strutturate in un passaggio da mano a mano che avviene tra il danzatore e gli ospiti, incontrati pochi minuti prima di andare in scena, come in un “gioco del tatto” che vuol rendere continuamente dignità, libertà e riscatto alla condizione di appartenere a un corpo. Tutto si riferisce da una parte al loro vissuto, agli avvenimenti che hanno tracciato, al dolore e alla forza del resistere, alla loro esistenza, e dall’altra alla capacità di vicinanza gestuale e di trasmissione “soffiata” nelle tracce del corpo. Con Naomi Berrill (violoncello); produzione Compagnia Virgilio Sieni, Théâtre du Merlan scène nationale à Marseille.
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37 Alessandro Bergonzoni - No al geniocidio! (Dall’estro al creame) 01-09-2013
Ispirare: inspirare, espirare, espiare, spirare, poi, aspirare a re-ispirare, e a essere re-ispirati. Dopo, con la fantasia e attraverso le creazioni, si diventa calore improvviso, fervore, profezia: la grande estroversione che fa di noi ben altro, ben oltre, un’energia che devasta le proporzioni occulte fino a diventare, non solo a fare, fino all’arte conscia e inconscia, alla trascendenza che, grazie all’estro, deflagra e non consente più di restare corti o piccoli, modesti o mai nati. È il d’improvviso che scaturisce, parla, forma, scolpisce; consapevolezza d’esser sangue e vena allo stesso tempo, propensione alla propulsione, pensare, scrivere e parlare a catena, ma che non lega, al massimo unisce, non costringe ma allarga e allaga. Dopo dieci anni Alessandro Bergonzoni torna al Festival della Mente in un esilarante dialogo con il pubblico sul tema della creatività.
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38 Alessandro Barbero - Medioevo da non credere. La terra piatta 01-09-2013
Cristoforo Colombo dovette convincere i dotti di Salamanca che la terra era rotonda prima di ottenere dalla regina Isabella le tre caravelle; molti pensavano che fosse un pazzo, e che arrivato al confine del mondo sarebbe precipitato nel nulla, perché la terra era piatta. Questa storia è conosciuta da tutti, e negli ultimi due secoli è stata rappresentata in innumerevoli opere d'arte, dai quadri dei pittori pompier ai fumetti di Altan. Ma come mai prima dell'Ottocento non se ne trova traccia da nessuna parte? E se nel Medioevo credevano che la terra fosse piatta, come mai tutti i re e gli imperatori medievali rappresentati nelle miniature, negli affreschi e nelle statue dell'epoca portano in mano un globo, per simboleggiare il loro dominio sul mondo?
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Edited by eos1948 - 7/8/2021, 14:47
 
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