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FESTIVAL DELLA MENTE DI SARZANA 2012

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view post Posted on 7/8/2021, 03:04
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01 Gustavo Zagrebelsky - Il diritto alla cultura, la responsabilità del sapere 31-08-2012
Una delle difficoltà o, forse, delle grandi divisioni delle società del nostro tempo è tra il piccolo numero di coloro che sanno e il grande numero di coloro che non sanno. Questa divisione diventa il paradosso delle democrazie, la forma di governo che vuole essere il governo del grande numero, cioè di coloro che non sanno. Possiamo andare oltre nel paradosso e riconoscere che la democrazia del nostro tempo è la forma di governo in cui “tutti non sanno”, nessuno sa. Oggi, non c’è decisione di governo che non abbia un’elevata componente scientifica, ma la scienza è, a sua volta, estremamente frammentata e estremamente specializzata. Accade quindi che il sapiente nel suo piccolo campo sia spesso un perfetto ignorante in tutto il resto. Ma il governo è attività di sintesi, che tiene insieme tutte le conoscenze e le coordina a fini generali. Chi saprà svolgere questo compito? Coloro che non sanno? Forse questa – il non sapere – è la condizione, anch’essa paradossale, che consente di decidere. È forse questa la condizione delle nostre società: vivere, nel loro insieme, al buio, proprio quando mai come oggi, la conoscenza è sviluppata e approfondita? Per secoli, ci siamo concentrati sull’etica e sulla responsabilità di coloro che operano nella sfera politica. Oggi, diventa essenziale concentrarci sull’etica e sulla responsabilità di coloro che operano nelle tante sfere della scienza, scienze umane e scienze della natura, posto che la distinzione abbia ancora un senso. È da questo che possono venire i grandi benefici e grandi malefici della vita delle società. La democrazia, se non vuole essere il paradossale regime della cecità globale, quando tanta luce illumina i particolari, deve prendere in considerazione il tema della scienza e della sua rilevanza sociale.
www.mediafire.com/?7gxxb44tt94bbx4

02 Marco Santagata - Dante egocentrico o profeta? Creatività e scrittura come missione 31-08-2012
Fin da giovane Dante Alighieri si sente una persona diversa e predestinata: in ciò che ha visto, fatto o detto, si tratti della nascita di un amore, della morte della donna amata, della sconfitta politica e dell’esilio, scorge un segno del destino, l’ombra di una fatalità ineludibile, la traccia di una volontà superiore. Le avventure e le sventure personali acquistano così il marchio dell’eccezionalità e della necessità. Un’enorme stima di sé finisce per rovesciare in positivo le frustrazioni, le insicurezze, il senso di inadeguatezza sociale che pure egli prova acutamente, fino a sviluppare in lui la convinzione, più volte proclamata nel poema, di essere un profeta investito di una missione salvifica per l’umanità. Quel capolavoro universale che è la Commedia, dunque, non solo è legato a filo doppio alle vicende biografiche dell’autore, ma si nutre delle sue più intime e contraddittorie pulsioni psicologiche.
www.mediafire.com/?q01f57fcpv768w7

03 Anna Salvo - Il dolore è un cannocchiale che porta lo sguardo lontano 31-08-2012
Spesso si pensa al dolore come a qualcosa che pietrifica e blocca. Talvolta, tuttavia, la sofferenza è un’apertura, un passaggio capace di produrre nuovi sguardi, su noi stessi, sugli altri, con la possibilità di vedere ciò che prima non coglievamo. Per Marcel Proust il dolore è una sorta di strumento ottico che porta il nostro sguardo verso prospettive e orizzonti imprevisti e inediti. Ma in che senso una nuova percezione si lega alla creatività? Già Freud parlava di “romanzo familiare” per definire il racconto che tutti continuiamo a scrivere, creando la nostra storia. Il trascorrere del tempo è dunque segnato da un processo di creazione quasi interminabile, in cui il dolore, o meglio i passaggi nel dolore riescono talvolta ad aprire lo sguardo a nuove visioni. Il dolore viene a insegnarci qualcosa? Difficile rispondere, ma può essere un punto da cui partire per ricostruire o creare nuovi pezzi della nostra storia.
www.mediafire.com/?t1l45x5ve5m70x6

04 Andrea Moro - Parlo dunque sono. Il linguaggio attraverso i secoli 31-08-2012
Spiegare la storia del linguaggio è come osservare il cielo stellato: congiungiamo tra loro le stelle che più risaltano, costruendo costellazioni, alcune ovvie, altre più ardite. E non tutte le stelle che vediamo sono attive: la luce che ci arriva è una luce antica, che potrebbe essere ancora in viaggio quando la stella è già morta. Il cielo è dunque contemporaneamente simile a un museo di storia naturale e a uno zoo: accanto ad animali vivi vediamo l’impronta di quelli che non ci sono più. Allo stesso modo accade quando osserviamo quali sono stati i modi di considerare il linguaggio attraverso i secoli: ogni epoca e ogni cultura hanno espresso una teoria dominante sulla natura del linguaggio a tal punto che seguendone lo sviluppo possiamo avere un campione dello “spirito del tempo”, come una specie di questione omerica della storia dell’uomo.
www.mediafire.com/?ja7cduh373u0gmb

05 Giulia Lazzarini - MURI. Prima e dopo Basaglia 31-08-2012
La toccante rappresentazione, su testo e regia di Renato Sarti, tratta dalla testimonianza di un'infermiera casualmente entrata a lavorare nel manicomio di Trieste. Camicie di forza, lobotomia, elettroshock, questo era il manicomio prima della legge Basaglia: un luogo di isolamento in cui si perpetrava ogni tipo di violenza e di tortura. Poi il cambiamento. La mansione principale del personale ospedaliero non era più soltanto il custodire, ma il confrontarsi, il dialogare, l'ascoltare: inevitabilmente si metteva in moto uno strano meccanismo, in cui il confine che separa la normalità dalla follia rivelava tutta la sua precarietà. Con impalpabile leggerezza e stupefacente densità espressiva Giulia Lazzarini porta in scena la figura di un'infermiera, una persona semplice, che prende coscienza del significato e del valore umano, prima ancora che scientifico, della rivoluzione di quel medico atipico.
www.mediafire.com/?12h54756vapabfp

06 Paolo Rumiz e Alfredo Lacosegliaz Patchwork Ensemble - I Narrabondi. Reading musicale 31-08-2012
Un racconto per musica, parole, canzoni di cosa succede nella mente, nel corpo e nella voce di chi cammina: una metamorfosi che trasforma l'andatura in felicità. Ritmo e narrazione risvegliano in noi un'oralità antica come il Mediterraneo. Narrabondo è un narratore errabondo, una figura nomade che riscopre l'Italia dimenticata e regala storie in cambio di un piatto di minestra. Un “contastorie” medievale che svela, denuncia, rassicura e ritrova senso nuovo di esistere in questa nostra patria inquieta del ventunesimo secolo.
La narrazione musicale – che accompagna il racconto - si avvale delle suggestioni date dalla scrittura e si muove tra i diversi piani e le aree geografiche suggerite. Con Paolo Rumiz (testi), narrazione; Alfredo Lacosegliaz (musiche), tamburista, aggeggi; Ornella Serafini, voce; Cristina Verità, violino; Daniele Furlan, clarinetto.
www.mediafire.com/?8t14zad3j95q5zi

07 Alessandro Barbero - Come pensava una donna nel Medioevo? Caterina da Siena 31-08-2012
Per secoli le donne non hanno avuto voce in pubblico, a meno che non fossero regine. Nel Medioevo poche ragazze ebbero la forza di costringere una società maschilista ad ascoltarle e a lasciarle libere di vivere come volevano, e spesso pagarono per questo un prezzo altissimo. Caterina da Siena sentiva la voce di Dio, e voleva gridare agli altri ciò che Dio le dettava. Figlia di un artigiano con una famiglia numerosa, già da ragazzina costrinse il padre a darle una stanza tutta per sé, per essere libera di vegliare, pregare e fare penitenza. Col tempo arrivò a farsi ascoltare dal papa e dai cardinali, a cui scriveva durissime lettere di rimprovero; e i capi della Chiesa chinavano la testa davanti a questa ragazza che morirà ad appena trentatré anni, distrutta dai digiuni.
www.mediafire.com/?ol89xaj5sd0dr4a

08 Luca Scarlini - Il pensiero che danza: il corpo come meccanismo di pensiero 01-09-2012
«Potrei credere solo a un dio che sapesse danzare»: il Novecento si inaugura sotto il segno di questa celebre affermazione di Nietzsche. La danza, il ballo in tutte le sue forme, diventa una cartina di tornasole del pensiero, ogni forma di espressione corporea diviene fulcro di interesse. Wilde vaticina con Mallarmé sulla performance di Salomè. Yeats scrive per un interprete giapponese, Isadora Duncan incarna il mito greco che scardina il mondo del tutù e delle punte. Anita Berber, regina della Berlino decadente, posa per Otto Dix. Un intero mondo, sempre in movimento, in cui si muovono Céline e Martha Graham, Ezra Pound, Jerome Robbins e Jean Cocteau. Le storie del pensiero danzante dall’antichità mitica al presente, dove il pensiero si incarna nella dimensione corporea con gli esiti più sorprendenti.
www.mediafire.com/?a47v6hv900ut4cp

09 Duccio Demetrio - La decima Musa: la Scrittura e i suoi miti 01-09-2012
Le Muse greche, è risaputo, erano nove sorelle (Calliope, Euterpe, Polimnia…) dedite alle arti (poesia, flauto, pantomima...). Tra loro però ne mancava una, la Scrittura, presente invece in altre mitologie. È possibile rimediare a questa curiosa amnesia proprio oggi? Autobiografie, diari, memoriali, epistolari, social network sembrerebbero segnalarci l’emergere di una comunità dispersa sempre più ampia di “narratori per diletto” e di grafomani. Chi sono? Chi siamo, noi che amiamo scrivere nelle circostanze più diverse della vita? E anche noi, con Italo Calvino, ci chiederemo: ”Che cosa vuol dirmi questo mito”? Riscopriremo quali siano i miti che più guidano e proteggono il desiderio, spesso istintivo, di scrivere di noi stessi. Daremo finalmente un nome alla enigmatica decima Musa, troppo a lungo dimenticata, in attesa di riscatto dopo tanto silenzio.
www.mediafire.com/?y6ybcmzkz2cdxxr

10 Giuseppe Civitarese - Usate i vostri colori! Sognare come funzione poetica della mente 01-09-2012
Per Freud il sogno protegge il sonno perché lascia affiorare desideri infantili rimossi e dà loro parziale soddisfazione. Oggi invece vediamo il sognare come la capacità della mente di dare un significato personale all'esperienza. “Personale” vuol dire che quando ciò che viviamo ci sembra vero e reale, è invariabilmente colorato da emozioni. La psicoanalisi contemporanea rimette l'emozione al centro della scena e assume l’esperienza estetica a modello di ciò che di più vero accade in analisi. «Usate i vostri colori» è l'invito che Bion rivolge agli analisti, perché attingano alle proprie capacità artistiche per dipingere le emozioni dei pazienti e aiutarli a vivere un’esistenza più autentica. Come la poesia, il sogno reinsedia la mente nel corpo; non nasconde il significato ma lo crea. Reciprocamente l'arte è il sogno dell’artista sulle nostre paure più segrete; come dice Rilke: sull'orrore che riusciamo a pensare.
www.mediafire.com/?klkhdc8klngowcz

11 Paolo Pejrone - Per un giardino moderno. Nella sostanza e nella forma 01-09-2012
Il giardino come primo passo per un approccio individuale verso la Natura, dalle barocche e sofisticate forme dei secoli passati alle forme molto più semplici dei nostri giorni, attraverso le esperienze dell’orto e del frutteto, perché il giardino si adatta alle epoche ai gusti, ai cambiamenti... E soprattutto per un giardino sano, senza veleni e concimi chimici, dove insetticidi e anticrittogamici siano banditi ed evitati. Dove il bello possa regnare e il buon senso possa vivere incontrastato. «Un duro lavoro, costruito sul bello, fatto di esperienze, di tentativi e di prove, che trova nella pazienza le sicurezze di una riuscita effimera e stagionale, negli scritti le certezze di una memoria». L'incontro con uno dei più importanti e conosciuti architetti paesaggisti italiani e non solo.
www.mediafire.com/?802et2driao5351

12 Franco Cordero - Fobia del pensiero 01-09-2012
Le lobotomie collettive riescono senza difficoltà: lo sguardo intellettuale ha dei costi in consumo d'energia e tensioni emotive, talora traumatiche, perché coglie cose temibili; vorremmo non saperle, cominciando dalla condanna biologica sotto cui ogni animale viene al mondo. Da lì, fiorenti spacci dell'intrattenimento e pesanti interessi difesi da cosiddette verità dogmatiche. Autodafé e roghi hanno equivalenti moderni politicamente corretti. L'organo intellettivo richiede assidua manutenzione, ci vuol poco a ridurne l'uso fino all'atrofia. L'ipnosi dagli schermi spiega effetti assai più capillari e pervasivi dell'antica cura d'anime (vedi i sermoni che Savonarola teneva nel Duomo fiorentino o Giovanni Calvino a Ginevra: due tecnocrati del dominio psichico). Il pensiero, quindi, ha partite dure, forse perse ab origine contro l'inerzia psichica, ma vale la pena giocarle.
www.mediafire.com/?o89b1d8rizyooe9

13 MASBEDO - L’artista come parassita sacrale 01-09-2012
Che cosa significa essere un artista oggi? Come funziona il sistema d'arte e come si rapporta con l'artista? L’incontro con i Masbedo, attraverso il racconto anche per immagini del loro lavoro e percorso, analizza il difficile ruolo dell'artista. «Molti cliché assimilano l’artista a un essere estraneo al principio di realtà. Per parassita sacrale, invece, s’intende quell’essere attivo e creativo che abita un sistema complesso, dove il quotidiano spesso si oppone allo scorrere naturale delle cose divenendo limite che stinge fantasia e passione. Artista, parassita per condizione, poiché necessita di succhiare dalla realtà per sopravvivere. Artista, sacrale per missione, poiché sublima la vita in poesia, nel tentativo di trasformarla in arma di resistenza alla realtà». Una testimonianza sui linguaggi, le produzioni di videoarte, il mercato e il sistema dell'arte.
www.mediafire.com/?yie6k7o4rkeviy8

14 Marino Niola - Fra bio e dio. Il cibo tra conoscenza, resistenza e penitenza 01-09-2012
Senza grassi, senza zucchero, senza calorie, senza uova, senza latte, senza ogm. Oggi al cibo chiediamo soprattutto di essere senza qualcosa. E al di là delle buone intenzioni, siamo ossessionati da un’ideale di purezza e di leggerezza. Questa attenzione a quel che mangiamo fa del nostro modo di nutrirci la spia di un’insicurezza generalizzata, che proiettiamo sul cibo: facendo del controllo sugli alimenti il succedaneo rassicurante del controllo su una realtà che ci sfugge. Il risultato è un misto di etica e dietetica, salute e salvezza, normalizzazione del corpo e governo dell’anima. Un percorso sulle forme e funzioni del cibo nella società dell'insicurezza: dalla cibomania all'ortoressia, dal culto della magrezza alla crescita esponenziale dell'obesità, il cibo come un operatore simbolico che elabora i dati contraddittori del presente e costruisce ganci cognitivi e rituali cui appendere le nostre paure.
www.mediafire.com/?jbvhgqjs1jjc9yk

15 Giacomo Marramao - Potere, creatività, metamorfosi 01-09-2012
Il tema del potere, trascurato lungamente, sembra oggi tornato al centro della riflessione filosofica. Per Marramao la costante del Potere, il suo “cuore di tenebra”, ha sede in un complesso paranoico radicato sin dalle origini in una perversione della logica dell’identità. In una ossessione identitaria che vede nell’alterità una minaccia e nella morte (o mortificazione) dell’altro una fonte di vita. Si svela così la natura più profonda della relazione di potere: il congelamento, la fossilizzazione e asservimento della creatività. Tracciare una linea di frattura e di opposizione al Potere significa pertanto oggi, non solo garantire la libertà di trasformazione di uomini e comunità, ma soprattutto potenziare la loro capacità di pensare e creare nuovi mondi: alternativi allo stato di cose esistente.
www.mediafire.com/?xf26cj2me16g326

16 Luca Ronconi, Gianfranco Capitta - Teatro della conoscenza 01-09-2012
Luca Ronconi è il grande maestro del teatro italiano. In quasi cinquant’anni come regista - dopo altri dieci passati a fare l’attore - con i suoi spettacoli ha segnato, reinventato, rilanciato, stupito e spiazzato il teatro italiano, e non solo. Il suo genio lo ha spinto sui territori incogniti di opere del passato semisconosciute ai più, come sui grandi classici che del teatro sono fondamento in Occidente, sulle narrazioni letterarie da cui ha fatto emergere una insospettata forza drammaturgica, sulla più innovativa scrittura contemporanea per la scena. Usando tutte le possibilità e gli strumenti che il teatro offre: gli attori innanzitutto, ma anche il testo come lo spazio. Luca Ronconi racconta la propria storia artistica e il proprio percorso creativo in un dialogo con Gianfranco Capitta, che al suo lavoro ha avuto la fortuna di assistere, quasi per intero.
www.mediafire.com/?ietoe8nsd38d1cw

17 Ascanio Celestini - Come nascono le storie 01-09-2012
«La fine del mondo c'è sempre stata. Che altro vuoi che abbiano pensato gli Incas o gli Aztechi di fronte ai conquistadores spagnoli, questi marziani piovuti da chissà dove? Ma cos'è la fine del mondo se non sempre la fine del proprio mondo?» Sono parole di Ernesto De Martino, una rivelazione per Ascanio Celestini quando all'università scoprì che «l'antropologia non era il mestiere di un gruppo di signori col papillon che andavano a misurare il cranio agli africani. È stata anche questo e ha inventato un razzismo moderno e scientifico, ma nel '900 è diventata un modo di vedere il mondo e di capire in quale maniera gli individui possono sentirlo come proprio. Perciò se mi chiedono come nascono le storie, io non lo so. Ma so che ne abbiamo bisogno perché è il nostro modo di stare nel mondo. Perché finché abbiamo parole per dirlo, forse il mondo non finisce. Se finiscono le parole, non sappiamo più come recuperare le cose».
www.mediafire.com/?bqac1pdavpja0x6

18 Erri De Luca - La parola come utensile 01-09-2012
Scriveva Dylan Thomas «Hands have no tears to flow». Le mani non possono versare lacrime. «È vero, ma quelle giuste sono capaci di asciugarle» ribatte Erri De Luca. Perché anche scrivere significa usare le mani. Ed ecco che, nella visione dello scrittore napoletano, la parola trova forma di utensile, strumento concreto del tempo festivo per ritrovare la via di casa: parole come pietre focaie da fare accostare e urtare tra loro, parole che lasciano le mani callose e il fiato corto. Scrivere come camminare in montagna: un passo dopo l’altro, a rischio di scivolare, con le virgole i punti e gli accapo come appigli. Una visione della scrittura cresciuta in un tempo in cui tutto diventa smaterializzato, astratto, digitale. E in cui il lavoro manuale è sotto continuo ricatto: o si piega servile, senza dignità e diritti, o viene espulso.
www.mediafire.com/?pepbucp8v7vvw3b

19 Ruggero Pierantoni - È solo una questione di dimensioni 01-09-2012
Che cosa significa misurare? L'etimologia dice che “dimensioni” viene da misurare, mensurare, ma oggi vorremmo poter dire “trimensioni”, infatti per chi indossa gli occhialini 3D dovrebbero essere tre, ma per un matematico e un fisico qualche decennio fa esse erano “enne” o solo quattro. A noi resta il groviglio di quante siano le dimensioni e come utilizzarle. Ci sono cose di grandi dimensioni e altre di piccole dimensioni e ci siamo convinti che possiamo “misurarle” tutte. Sarà vero? Mentre sembra ovvio, e non lo è per niente, che si può “misurare un quadro” di Monet o di Raffaello, provate a misurare la Paolina Borghese di Canova o la durata di una Suite inglese di Bach! Fra arte, scienza e neuroscienza un incontro sull'affascinante tema delle grandezze e delle misurazioni nell'arte.
www.mediafire.com/?bdpib6n0i5z5cg0

20 Andrea Moro - Parlo dunque sono. I segreti del linguaggio 01-09-2012
Uno degli aspetti più sorprendenti del codice di comunicazione umano consiste nel fatto che le parole, malgrado siano messe in fila una dopo l’altra, possono entrare in relazione anche “a distanza”, come quando un nome si accorda con un verbo lontano. Assomiglia a quando si osserva un arazzo da vicino e ci si rende conto che i puntini che formano l’immagine complessa altro non sono che fili di uno stesso colore che emergono e si rituffano nel tessuto e connettono inaspettatamente parti distanti del disegno. Conoscere l’altra faccia dell’arazzo, la trama nascosta che regge la struttura, è tutto quello che ci possiamo aspettare dalle spiegazioni in linguistica. Una proprietà sorprendente di questa struttura è la possibilità di costruire un numero infinito di frasi. È proprio questo “infinito presente” che caratterizza tutte e solo le lingue umane e ci differenzia dagli altri animali.
www.mediafire.com/?oa1u656i9lh2yae

21 Marc Augé - La priorità della conoscenza 01-09-2012
Mentre la scienza progredisce, il divario tra i suoi attori e la massa di chi non ha idea della posta in gioco aumenta. Possiamo dunque temere di vedere apparire non una democrazia diffusa a tutta la terra, ma un’aristocrazia planetaria del sapere, del potere e della ricchezza, contrapposta a una massa di semplici consumatori, e a una massa ancora maggiore di esclusi sia dal sapere sia dal consumo. In questo scenario, la storia ha un senso? Quale? L’unico senso è la conoscenza. E l’unico ostacolo alla conoscenza è l’arroganza intellettuale di ogni sorta, che vuole imporre le sue convinzioni all’umanità. La storia dell’umanità, alla fine, coinciderà con la conquista della modestia scientifica che mira a spostare progressivamente le frontiere dell’ignoto e che porterà alla liberazione di ogni individuo. Se un giorno ci sarà una rivoluzione, sarà una rivoluzione dell’istruzione e dell’educazione alla libertà.
www.mediafire.com/?kb5c35h4b1n63tn

22 Enzo Moscato - Toledo Suite. Concerto spettacolo 01-09-2012
Il recital per parole, musica, canzoni, teatro e poesia di una delle voci più intense e importanti della cultura napoletana contemporanea. Il senso, l’intensità, la forza del lungo percorso teatrale di Enzo Moscato, autore, attore e cantante - figura centrale di quella che è stata definita la "nuova drammaturgia napoletana" - si presenta in un appassionato omaggio al suo quartiere di nascita – Toledo – e alla città che gli dà vita, Napoli. La Napoli delle prostitute, dei sognatori, dei pazzi, sempre in bilico precario tra memoria e nostalgia o tra voglia di riscatto e ribellione; recitata e cantata in una lingua antica e reinventata seppure memore di una gloriosa tradizione (Scarpetta, De Filippo, Viviani…). Musica e canto si intrecciano alla poesia in uno spettacolo colto e popolare per un teatro «che fa a meno di tutto tranne che della voce».
www.mediafire.com/?hkrmzhq5jq1x0f8

23 Alessandro Barbero - Come pensava una donna nel Medioevo? Christine de Pizan 01-09-2012
La prima scrittrice femminista della storia era un'italiana, anche se scriveva in francese. Era la figlia di Tommaso da Pizzano, medico e astrologo del re di Francia Carlo V; quando il padre si accorse del suo talento, nonostante l'opposizione della madre la incoraggiò a studiare e a scrivere. Christine non era una ribelle, si sposò con un segretario del re ed ebbe figli; rimasta vedova a trent'anni, con una famiglia da mantenere, si disse che ormai era diventata come un uomo e decise di conquistare il successo scrivendo. I suoi libri vennero accolti con entusiasmo da principi, filosofi e poeti e le garantirono la fama e la ricchezza. Ma lei non si accontentò: ora che la sua voce era ascoltata, attaccò i luoghi comuni maschilisti, sostenendo che se a tutte le donne fosse stato consentito di studiare come a lei, la pretesa superiorità degli uomini sarebbe andata in fumo.
www.mediafire.com/?5gzi0s9nd0fxki5

24 Rafael Spregelburd, Gianfranco Capitta - Sette peccati per potere vivere 02-09-2012
Nella nuova onda argentina che ha fatto riemergere a livello mondiale la cultura del paese dopo gli anni bui della dittatura e della crisi, Spregelburd ha un posto di grande importanza. Attore, regista e soprattutto dram- maturgo, usa il teatro senza limitazioni morali, spaziali o temporali, con assoluta libertà inventiva e affabulatoria. Politica, società e gerarchie culturali sono messe dalla sua creatività a fecondo soqquadro: dai rapporti quotidiani tra le persone escono stimoli, riflessioni, paradossi e utopie che ipotizzano nuove bussole per il terzo millennio. Tra i suoi testi più famosi raccolti nella Eptalogia di Hieronymus Bosch – che Ronconi sta mettendo in scena in Italia – ci sono quelli sui sette peccati capitali: non quelli canonici, ma un’attuale incarnazione dei peccati: l’inap- petenza, la stravaganza, la modestia, la stupidità, il panico, la paranoia, la cocciutaggine.
www.mediafire.com/?0olmbd5x2q4gcwo

25 Gustavo Pietropolli Charmet - Adolescenti a scuola: studiare il passato, ignorare il futuro 02-09-2012
Gli adolescenti, alle prese con il timore che non esista più un tempo futuro in cui possano realizzare il loro progetto di crescita e definire la naturale vocazione del "sé sociale", rischiano di non trovare nella scuola un luogo e un supporto educativo in grado di riorganizzare le loro speranze e aspettative. Hanno spesso l'impressione che le discipline siano troppo devote al passato, percepiscono una scuola vecchia non solo nei metodi, ma anche nello stile relazionale e negli obbiettivi: rigorosamente rivolta al passato, getta spesso sul futuro uno sguardo distratto, disfattista. Ma la crisi economica ci costringe a dichiarare lo "stato di emergenza educativa": è urgente restituire agli adolescenti-studenti la pensabilità del futuro, prepararli a comprendere la società, l'ecologia, la gestione del territorio e tutto quanto li possa aiutare a entrare nella loro vita matura.
www.mediafire.com/?zcacqc99jrka8ts

26 Marco Belpoliti - L'abito fa il monaco. Da Togliatti a Bossi, e oltre 02-09-2012
Nel corso degli ultimi cinquant'anni il costume dei politici italiani è molto mutato, dai vestiti ai gesti, dalle parole agli atti in pubblico. Attraverso una serie di immagini, che partono dagli anni Quaranta del ventesimo secolo sino al primo decennio del ventunesimo, Marco Belpoliti prova a costruire una storia del costume politico in parallelo con l'evoluzione della società italiana. Un viaggio tra cappotti, giacche, gonne, occhiali, cravatte, ma anche mani levate, segni, posture, pernacchie e corna, un'antropologia dell'Italia e dei suoi leader politici, e non solo. Un paese in maschera? Perché l'abito fa il monaco, e non il contrario? Che ne sarà di noi, diventeremo, o no, un paese "normale" anche in questo?
www.mediafire.com/?6clumwjq05vzmhm

27 Tullio Pericoli, Anna Ottani Cavina - Pensare con la mano 02-09-2012
Come si muove la mano sul foglio o sulla tela? A quali leggi risponde? A quali domande? Tullio Pericoli racconta, in un dialogo con Anna Ottavi Cavina, il suo "mestiere" di disegnatore e pittore, partendo dal gesto creativo. Cosa passa dalla mente alla mano? «Il foglio o la tela sono due superfici che alla prima apparizione di un segno diventano uno spazio e il segno, appena tracciato su di esse, diventa un essere vivente», dice Pericoli. E aggiunge: «Il lavoro dell'artista assomiglia molto a quello di chi, davanti a una porta, dopo molti tentativi trova finalmente la chiave giusta per aprirla e andare al di là. Ma poi trova ancora un'altra porta e poi una terza e a poco a poco si accorge che le porte da aprire sono infinite. Così avviene nella pittura, dietro il lavoro dell'artista c'è il tentativo ingenuo, addirittura infantile, di scoprire cosa c'è alla fine di tutte quelle porte, sapendo però che le porte non finiranno».
www.mediafire.com/?mjwq9jx4da4acmx

28 Mauro Agnoletti, Ilaria Borletti Buitoni - Cultura, ambiente, paesaggio. Per un futuro sostenibile 02-09-2012
Il paesaggio italiano riflette non solo la storia recente, ma è la nostra identità. Urbano, naturale, agricolo il paesaggio ha subito mutazioni continue negli ultimi trent’anni senza attenzione né al patrimonio d'arte che lo rende unico, né ai fenomeni di abbandono e industrializzazione, né al consumo del suolo in favore della cementificazione. Ripartire dalla cultura significa non solo ritrovare l’orgoglio di una identità, ma anche sviluppare il “talento” di un paese. Infatti il moderno concetto di paesaggio, inteso non più come un fenomeno elitario, isolato dal contesto socioeconomico, ma piuttosto come risorsa economica, ambientale e sociale, richiede un cambiamento non solo nel modello proposto dalla politica, ma anche nella cultura della società. Il dialogo tra due grandi esperti, impegnati in prima linea, a dieci mesi dall'alluvione che ha devastato il territorio spezzino e della Lunigiana.
www.mediafire.com/?p7vrk46khcfy3w9

29 Fabio Giommi - Il potere dell'attenzione: trasformare la mente 02-09-2012
È concepibile una modalità di conoscenza che sia oltre il pensiero discorsivo? La mindfulness - meditazione consapevole, propone la possibilità che si manifesta quando l’attività discorsiva della mente, quasi sempre disordinata, si placa, creando lo spazio perché emerga una consapevolezza al di là delle parole, dei concetti, del pensare. Mindfulness infatti indica la consapevolezza, attraverso il prestare attenzione, allo svolgersi dell’esperienza, momento per momento. Un incontro dunque anche esperienziale, perché non è facile spiegare a parole qualcosa che si riferisce innanzitutto a un’esperienza. Un percorso sull’attenzione: il perno del nostro funzionamento mentale, toccando il tema della frammentazione e dello stress, i mali del nostro tempo. Per sperimentare direttamente esercizi di consapevolezza, diventando in prima persona il nostro stesso laboratorio.
www.mediafire.com/?lbuuv4dubx8tcpi

30 Sergio Givone - Invenzione e scoperta. A proposito di creazione 02-09-2012
Il concetto di creazione sta fra il concetto di invenzione e il concetto di scoperta. Scoperta si dice di qualcosa che è tratto fuori dal nascondimento: dunque, qualcosa che non si conosceva, ma che era presente, e che viene portato alla luce. Invenzione invece si dice di qualcosa che prima non era in alcun modo e che, per così dire, sta in rapporto col nulla. Perciò la scoperta, tradizionalmente, è attribuita alla scienza, mentre l’invenzione è attribuita all’arte. Ma siamo sicuri che ci si possa contentare di questa semplice opposizione concettuale? In realtà la scienza, non meno dell’arte, ha a che fare con l’invenzione, così come l’arte con la scoperta. Ciò non toglie che arte e scienza comportino due diverse “ontologie”. La scienza ha per oggetto la realtà, l’arte, semmai, il senso della realtà.
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31 Jacopo Perfetti - La Street Art e il caso Banksy 02-09-2012
La Street Art ci circonda e ci riguarda. Nessuno escluso. Dalle strade blu di Henk Hofstra a Drachten in Olanda, ai murales di Banksy a Betlemme, a quelli di Blu a Cracovia, ai ritratti di JR nelle favelas di Rio de Janeiro o quelli di Sten e Lex a Køge in Danimarca, alle pagine bianche di ivan nelle piazze d’Italia, la Street Art è un movimento globale che porta l'arte a tutti perché tutti hanno il diritto di viverla. Non chiede il permesso e dove passa lascia il segno. A volte irretisce, altre volte infastidisce. Non può prescindere dall’essere ir-riverente, ir-ruente, ir-ritante, ir-ripetibile, ir-regolare, ir-razionale, ir-rompente, perché la Street Art non è fatta per essere solo guardata, ma per essere vissuta e partecipata. (durata 150 minuti circa: conferenza di 60 minuti e proiezione del film su Banksy Exit through the gift shop, Feltrinelli Real Cinema, 2011).
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32 Haim Baharier - Qabbalà e economia di giustizia 02-09-2012
Sosteneva un grande maestro della tradizione qabbalistica: «La verità va perseguita e l’intelligenza deve essere al servizio della verità. Quando però l’intelligenza contraddice la verità, l’intelligenza non va né piegata né soffocata. Occorre dire non so, e studiare». È un ritorno allo studio quello invocato da Haim Baharier, contropelo rispetto a una moda dilagante che vede oggigiorno vedette e rockstar ricorrere alla Qabbalà, all’inseguimento di promesse magiche che nel nostro Occidente in grave crisi si accaparrano legittimità. La Qabbalà, si origina nel testo biblico, il quale, spesso meglio del percorso scientifico, sa dare spazio all’immaginazione, sa creare luce, comprendere un enigma. Si tratta di scorgere un percorso tra le boe senza mai considerarle punti fermi, acquisiti una volta per tutte. Si può annegare nelle certezze o aprirsi alla pluralità.
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33 assente nel sito

34 Telmo Pievani - Quando nacque la mente umana. Come siamo diventati sapiens 02-09-2012
Intorno a trentamila anni fa la specie Homo sapiens comincia a manifestare comportamenti inediti, con sepolture rituali, magnifiche pitture rupestri, strumenti musicali, ornamenti. Che cosa è successo nel nostro modo di pensare? È nata la mente umana moderna, capace di elaborare concetti astratti e di immaginare altri mondi. È un modo del tutto nuovo di entrare in relazione con l'ambiente, che non ha equivalenti nelle altre quattro forme umane vissute fino a tempi recenti. Eppure noi eravamo nati in Africa già duecentomila anni fa. Questa doppia nascita, prima anatomica e poi cognitiva, continua a sfidare gli scienziati e non è ancora del tutto compresa. La storia di come siamo diventati sapiens globali è un'avventura affascinante che grazie alle sorprendenti scoperte degli ultimi anni possiamo finalmente raccontare.
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35 Andrea Moro - Parlo dunque sono. Il cervello e il linguaggio 02-09-2012
Una delle scoperte rivoluzionarie della linguistica moderna è che non tutte le regole concepibili sono realizzate nelle lingue del mondo. E anche le combinazioni di regole sono limitate. Babele, per quanto apparentemente caotica, è dunque governata da leggi invisibili e molto severe. Ma da dove arrivano i confini entro i quali può variare una lingua? Sono, come si è creduto per molto tempo, un fatto convenzionale, culturale e arbitrario o seguono l’architettura neurobiologica del cervello? Oggi, la grande sfida della linguistica, associata alla neurobiologia, è individuare i limiti entro i quali l’esperienza può influenzare la struttura del linguaggio - limiti imposti dall’architettura funzionale del cervello – e permette di aprire scenari inaspettati riguardo alla domanda più importante di tutte: da dove viene l’uomo?
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36 assente nel sito

37 Alessandro Barbero - Come pensava una donna nel Medioevo? Giovanna d'Arco 02-09-2012
Anche Giovanna d'Arco, come Caterina da Siena, sentiva la voce di Dio; e anche lei, come Christine de Pizan, decise che per farsi ascoltare doveva diventare un uomo. Ma per compiere la missione di cui si sentiva incaricata dovette compiere una scelta ancora più trasgressiva: tagliarsi i capelli corti, vestirsi da uomo, indossare l'armatura. Nella Francia lacerata dalla guerra dei Cent'Anni e sul punto di soccombere all'invasione straniera la diciassettenne suscitò entusiasmi deliranti, odio profondo e diffidenze nascoste. Caduta nelle mani dei nemici, salì al rogo dopo un processo politico in cui tenne testa così vigorosamente ai suoi carnefici, che i verbali dei suoi interrogatori sono ancora oggi uno dei libri più avvincenti dell'epoca.
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Edited by eos1948 - 7/8/2021, 09:28
 
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