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FESTIVAL DELLA MENTE DI SARZANA 2011

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view post Posted on 7/8/2021, 02:46
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Festival-della-Mente00_6



01 Chiara Saraceno - Troppa disuguaglianza è un freno al benessere di tutti 02-09-2011
La povertà è la forma meno accettabile della disuguaglianza economica, segnala una difficoltà, o im- possibilità, a soddisfare in modo adeguato i propri bisogni nella società in cui si vive e a condurre la vita se- condo le proprie aspirazioni e capacità. Esistono anche forme di disuguaglianza non economica che possono avere le stesse conseguenze. Un disabile può venire escluso a priori dall’istruzione o dall’accesso al lavoro; l’o- rigine famigliare e/o etnica può segnare in modo determinante i destini delle persone vincolandone possibi- lità e libertà; l’appartenenza di sesso spesso immette in percorsi di vita differenziati e disuguali a prescinde- re dalle caratteristiche individuali. Questi fenomeni non hanno solo conseguenze inique per i soggetti diret- tamente coinvolti, le hanno anche per la società nel suo complesso, perché non consentono a tutti di dispie- gare appieno le proprie doti, impoverendo quindi la qualità umana e la capacità di tenuta e innovazione del- la società nel suo complesso.
www.mediafire.com/?r4m5mvhbm2vwwfu

02 Giuseppe Penone, Sergio Risaliti - Scorrere nel tempo come pietra di fiume 02-09-2011
Le principali tappe creative di uno dei più significativi e importanti artisti della nostra epoca, mostrando e spiegando le sue opere e installazioni, come i Soffi in terracotta ispirati a un disegno di Leonardo da Vinci, le anatomie, le grandi impronte vegetali su carta, o gli alberi che Penone considera “l’idea prima e più semplice di vitalità, di cultura, di scultura”, da sempre un elemento centrale del suo lavoro. Penone ha fondato la sua ricerca attorno al rapporto uomo-natura, lavorando con materiali e tecniche non tradizionali e dialogando con la Land Art, l’Arte Concettuale e la Body Art. Mai come oggi sembra attuale, anzi cogente, la sua lezione su una relazione poetica con Madre Terra, con la natura come generatrice di forme preculturali, di cui svela l’aspetto fantastico.
www.mediafire.com/?m4xo813yvr6a6ea

03 Franca D'Agostini - Tipi di menzogna 02-09-2011
Una tesi ben nota alla tradizione filosofica è quella dell’asimmetria tra verità e falsità; in pratica c’è un solo modo di dire la verità, mentre esistono molti modi di mentire. Esiste la menzogna semplice (dire semplicemente il falso), la meta-menzogna (dire di non aver detto il falso), la pre-menzogna (che prepara le condizioni per future menzogne), la menzogna senza menzogna (dire il vero, facendo credere il falso) e poi la menzogna di silenzio, di vaghezza, di ambiguità o di diversione. C’è anche la menzogna artistica (che però non è menzogna). La filosofa Franca D’Agostini propone una ricognizione dei diversi tipi di menzogna, sui quali esistono interessanti spunti nella filosofia recente, ricordando che la possibilità di mentire è la ragione pratica dell’esistenza, nella nostra mente, del concetto di verità.
www.mediafire.com/?7fbgcuocmetj307

04 Edoardo Boncinelli - Che cos’è la vita? Può esistere una vita artificiale? 02-09-2011
Lo scienziato statunitense Craig Venter ha annunciato di recente di aver costruito una vita artificiale, cioè sintetica. Quello che ha fatto è mettere un DNA sintetizzato da zero, sulla base di una sequenza immagazzinata in un computer, in una forma molto elementare di batterio, e notare come questo cambiava in un essere mai esistito prima. Questa forma di vita è quindi nuova e senza precedenti, ma è vita artificiale? Per rispondere alla domanda occorre chiedersi che cosa è la vita nella sua essenza. Boncinelli propone una definizione di vita e delle sue componenti fondamentali: la materia, l’energia e l’informazione. Ciò che domina negli esseri viventi è l’informazione, cioè l’ordine e il controllo di quanto vi accade. In questa ottica, quella creata da Venter è davvero una vita artificiale.
www.mediafire.com/?cioiwimmv1a6wau

05 assente nel sito

06 Zygmunt Bauman - Sul concetto di comunità e rete, sui social network e facebook 02-09-2011
Il termine “network” sta rapidamente rimpiazzando “società” sia nel discorso delle scienze sociali, sia nella lingua parlata, ma qual è la differenza fra una comunità e una rete? Fare parte di una comunità è una condizione più sicura e affidabile, anche se più limitante rispetto ad avere una rete di contatti. La comunità lascia poco spazio di azione, al contrario della rete, ma nei momenti di necessità sulla comunità si può contare. La scelta dunque è fra sicurezza e libertà: l’una non si può avere senza sacrificare l’altra. Sulla sicurezza la comunità batte la rete, sulla libertà è vero il contrario. Oggi però non siamo preoccupati dalla violazione della nostra privacy, ma dal suo opposto. Alla base del social networking vi è uno scambio di informazioni personali, è un errore credere che il bisogno di ostentazione del “sé interiore” sia manifestazione di un’urgenza/dipendenza puramente generazionale e legata all’età.
www.mediafire.com/?99kohh7l17ldlny

07 Alessandro Barbero - Come pensava un uomo del Medioevo? Il frate 02-09-2011
Salimbene da Parma era un francescano che si vergognava di chiedere l’elemosina perché, essendo nato nobile, avrebbe dovuto andare a cavallo, divertirsi nei tornei e farsi apprezzare dalle belle donne. Da giovane aveva creduto ciecamente alle profezie sulla fine del mondo, ed era rimasto molto male scoprendo che non erano vere. Si commuoveva fino alle lacrime davanti all’umiltà del re di Francia San Luigi, ma non riusciva a non ammirare il geniale imperatore Federico II, scomunicato. Scriveva in un latino infarcito di citazioni bibliche, ma pensava in dialetto padano. Non aveva riguardi per nessuno, e gli scappavano affermazioni per niente politically correct, come quando definì gli italiani del Sud “homines caccarelli et merdacoli”. Attraverso la sua monumentale Cronaca scopriamo che un frate medievale poteva essere molto più divertente e spregiudicato di quel che ci aspetteremmo.
www.mediafire.com/?cf8cn53to91fcxb

08 Francesco Piccolo - Come si scrive un film 04-09-2011
L’incontro offre l’occasione per descrivere un laboratorio di scrittura e sceneggiatura: come si crea una storia, le scene che devono trasformarsi in film, il lavoro dello sceneggiatore alle prese con la concretezza della scrittura cinematografica. E soprattutto il rapporto che c’è tra letteratura e cinema, che non è fatto soltanto di differenze, come si sostiene sempre, ma anche di somiglianze, di parentele, di vasi comunicanti. Si cercherà di dimostrarlo grazie al confronto con due scrittori che scrivono letteratura, ma sembra scrivano per il cinema: Ernest Hemingway e Raymond Carver. Francesco Piccolo spiegherà, aiutandosi con dimostrazioni concrete, il passaggio di una storia dalla letteratura al cinema, cosa significa nella sostanza la parola “trasposizione”.
www.mediafire.com/?i52ndndlhl5ewdz

09 Enzo Mari - L'anima del design 04-09-2011
Un grande designer, un maestro dell’innovazione e della creatività, che ha sempre coniugato la sua opera con il pensiero politico e filosofico, racconta il suo percorso dalla formazione ai progetti realizzati in tutto il mondo: creazioni svincolate dal tempo e dalle mode, perché per Enzo Mari progettare significa rispondere a una necessità primaria. Una testimonianza sull’idea di progettazione e creazione, e allo stesso tempo un’analisi a tratti spietata del presente, di come stia morendo l’innovazione e come oggi stiano cambiando i processi creativi, a causa delle regole di mercato che pretendono “vendibilità e riproducibilità” per un mercato globalizzato. Ma design è anche arte, tecnologia e scienza che indagano l’essenza dell’infinito, la scienza sulla base di un lento processo di descrizioni parziali ma verificabili, mentre l’arte continua a ricercare la sua qualità di rappresentazione.
www.mediafire.com/?2llrkc6cc9ejp81

10 Maurizio Bettini - Forme mitiche della memoria in Grecia e a Roma 04-09-2011
In Grecia e a Roma la memoria veniva rappresentata attraverso molteplici figurazioni culturali: divine, mitologiche, narrative, metaforiche. Per i Greci Mnemosyne, la memoria, partorisce le Muse affinché producano oblio - Lesmosyne - nella mente degli sventurati mortali; a Roma invece la dea Moneta, anch'essa memoria, “fa ricordare” il proprio dovere a custodi distratti, parla attraverso la voce delle oche, mette in guardia i cattivi amministratori del pubblico fisco. A volte la memoria si presenta sotto la forma di una persona viva - lo mnémon, il monitor - la cui professione consiste nel “rammentare” a qualcuno ciò che altrimenti rischia di dimenticare: alla maniera di un'agenda computerizzata.
www.mediafire.com/?n7kgkgegizyf2gw

11 Almudena Grandes, Ranieri Polese - La storia vista dalle donne 04-09-2011
Almudena Grandes si occupa da anni della storia del suo paese. Storia e letteratura, obbedisce così all’obbligo che incombe sulla terza generazione spagnola di ricostruire la memoria della Spagna, che la “dolce transizione” dalla dittatura alla democrazia ha troppo spesso sommerso nel silenzio. La sua formula è quella del romanzo in cui fatti e personaggi reali si incrociano con figure e avvenimenti d’invenzione, narrati dal punto di vista di una donna che non ha paura di riaprire antiche ferite, rievocare orrori dimenticati. Una donna, una narratrice, che conosce gli effetti degli eventi storici sulla vita privata. Forse la storia è un lavoro da donne e la Grandes lo dimostra con il suo nuovo libro, il primo di una trilogia dove si fondono letteratura e realtà storica.
www.mediafire.com/?895mkeg6mcriq44

12 Adriano Prosperi - Delitto e perdono 04-09-2011
Perdonare o punire, pena di morte inclusa? Ne La Gerusalemme Liberata di Tasso, il dialogo tra Clorinda morente e Tancredi “Amico, hai vinto: io ti perdono. Perdona tu pure”, riassume e simboleggia un’intera cultura del rapporto con il diverso, l’infedele, l’eretico e il criminale. Nella tradizione culturale e religiosa del Medioevo italiano la morte a cui sono condannate quelle figure è un rito di passaggio di cui fa parte integrante il perdono. La conversazione di Prosperi è dedicata all’analisi di questo rito, e al confronto con l’ “altro”, con il diverso per cultura e religione. Una questione di scottante attualità su cui siamo chiamati a confrontarci quotidianamente e che diviene ancora più urgente se innescata sul tema del delitto. Problematiche che l’angolatura e l’analisi storica ci permettono di affrontare con maggior profondità e distacco.
www.mediafire.com/?48zsjmxo3p667yo

13 Francesca Marzotto Caotorta - Il giardino nella mente 04-09-2011
Come la forma delle nuvole, l’aspetto di ogni giardino dipende da quanto gli sta attorno. Per avere un giardino che sia un luogo della mente e una architettura vegetale, che sia un racconto fatto di terra, acqua, pietre, piante, che sia la nostra stanza all’aperto e la nostra meta, che sia la nostra pace e la nostra memoria, che sia il teatro dei nostri eccessi, delle nostre indicibili ambizioni o dei nostri ricordi, bisogna saper vedere cose che a volte sono impalpabili e lievi come la brezza. Bisogna saper definire i canoni che determinano la qualità di un giardino. Per individuarli si cerca un dialogo con la luce, il tempo, l’acqua e il paesaggio che lo definisce. Si guarda al potere che ha il colore nel suscitare emozioni. Ogni stagione è uno scenario verso il quale le piante ci attirano a seguire uno spettacolo che si rinnova di continuo.
www.mediafire.com/?1cdr9eru96tahp9

14 Gian Carlo Calza - Estetica e creatività tra Asia e Occidente 04-09-2011
Un incontro per approfondire il tema della creatività nella scrittura e nell’arte orientale e il suo rapporto con la cultura occidentale. Gian Carlo Calza analizza tre aspetti dell’estetica orientale che spesso vengono considerati in Occidente separatamente: la meditazione, la scrittura e la pittura. Eppure, soprattutto in Asia orientale, essi appaiono sovente fusi in una via unitaria della conoscenza, una visone confermata di recente anche da alcune ricerche neuroscientifiche. Un percorso che individua le sorgenti più alte della creatività in Asia e in Occidente, partendo dal dibattito su cultura elitaria e cultura massificata per giungere all’analisi di uno degli atteggiamenti più difficili da assumere: l’apertura verso il diverso, l’eccentrico e lo straordinario.
www.mediafire.com/?40675y77hpg89a7

15 Adam Phillips, Gabriele Romagnoli - A proposito dell’equilibrio 04-09-2011
Il problema dell’equilibrio, della misura, del giusto mezzo è centrale nelle nostre vite, aspiriamo a raggiungerlo e a mantenerlo, ma quando qualcosa è importante perdiamo subito la stabilità, come accade anche nell’innamoramento. L’analista britannico dimostra che il modo più appropriato per parlare dell’equilibrio consiste proprio nel trattare le varie forme che l’eccesso e l’esagerazione assumono nella nostra società, e tra queste il sesso, l’educazione e il fondamentalismo religioso e politico. In tutto ciò la psicoanalisi ha un ruolo centrale, essendo in grado di mostrarci “perché spesso non c’è nulla di più squilibrato della richiesta di un punto di vista equilibrato”. Uno dei tanti capovolgimenti di prospettiva tipici di Phillips, perennemente in bilico fra psicoanalisi e letteratura, richiami freudiani e suggestioni artistiche.
www.mediafire.com/?7q8cvuu940xixqk

16 Marco Belpoliti - Come l’hai visto in tv 04-09-2011
Per McLuhan la televisione è un media freddo che suscita reazioni passive, non eccita, non spinge all’azione come invece fa la radio, che è stato il media delle dittature del XX secolo. Ma come è stato possibile che la tv abbia ipnotizzato milioni di persone per cinquant’ anni in Italia come negli Stati Uniti? Quanto ha modificato i riti della democrazia occidentale, i modi e i limiti del discorso pubblico? Quale è l’epistemologia di questo media? L’ipotesi è che non siamo noi a guardare la televisione, ma che è lei che ci guarda. Ci informa, si dice, ma quale informazione ci offre? Belpoliti propone una sua analisi in un momento storico in cui, almeno in Italia, la televisione cosiddetta “commerciale” sembra destinata a un rapido declino, sostituita da media come Internet, e soprattutto dai cellulari di nuova generazione o gli smartphone.
www.mediafire.com/?od3d7nx91du39pv

17 Salvatore Veca - L’immaginazione filosofica 04-09-2011
Vi sono due immagini che possono dare un’idea di come funziona l’immaginazione filosofica. La prima è quella dell’esplorazione delle connessioni. L’esploratore di connessioni, come chi cerca di tessere una rete per prendere il maggior numero di pesci, mira a mettere insieme, a legare fra loro idee, concetti, congetture, ipotesi e a consegnarci così una nuova prospettiva su noi stessi e il mondo. La seconda immagine è quella della coltivazione di memorie. Il coltivatore di memorie sa quanto l’immaginazione filosofica si alimenti del passato e della sua complicata tradizione. L’esploratore di connessioni è affascinato dall’idea di poter dire l’ultima parola. Il coltivatore di memorie gli ricorda il destino inevitabile della trasformazione dell’ultima parola in penultima. In questo senso, anche in filosofia, come nella scienza e nell’arte, l’immaginazione e la ricerca non hanno mai fine.
www.mediafire.com/?w5b440di0bh5j53

18 Vittorio Gregotti - Città, metropoli e disegno urbano 04-09-2011
Molte discipline affermano che parlare dello stato di crisi della città o del fenomeno delle postmetropoli significhi cercare di descriverne la condizione di transizione permanente. Si tratta quindi del trionfo del pensiero del capitalismo finanziario, globalizzato e neocoloniale, delle comunicazioni immateriali e del trionfo del tempo sullo spazio da cui è necessario dipendere? Oppure è pensabile un ordine spaziale, partendo da una critica allo stato delle cose, che renda possibile una nuova concezione civile del disegno urbano? Forse è possibile pensare che le accelerazioni con cui ci confrontiamo possano superare la loro attuale capacità ipnotica, trasformandosi in nuova normalità, cioè in materiali disponibili a rispondere a interrogativi di senso, in grado di proporre nuove forme di un’architettura urbana dell’interesse collettivo.
www.mediafire.com/?w0l6tej8vas4z17

19 Enzo Bianchi - Vie di umanizzazione 04-09-2011
Scriveva Camus: “Poter essere santi senza Dio è il solo problema concreto che oggi conosco”. Parafrasando potremmo dire che l’unico problema autentico è una ricerca spirituale per fare della vita un’opera d’arte, un cammino di piena umanizzazione. In quanto esseri umani, non siamo estranei gli uni agli altri e siamo dunque chiamati ad ascoltarci e a cercare insieme. Occorre credere nell’uomo, credere che possiamo umanizzare e rendere migliore la nostra convivenza, accettando di guardare oltre il nostro interesse immediato, verso un orizzonte comune e una speranza condivisa. In questo cammino tutti – credenti o non – sono chiamati a in-segnare, a fare segno gli uni agli altri, per aiutarsi reciprocamente. Abbiamo pochi giorni su questa terra: viviamoli cercando insieme vie di umanizzazione. La terra sarà più abitabile e la vita più bella per tutti.
www.mediafire.com/?b9s692iqa99bvzm

20 Patrizia Cavalli - La poesia sa già tutto 04-09-2011
Un incontro diviso in due atti, come il cervello dell’uomo è diviso in due parti - perché parlare di poesia e recitarla sono due mestieri diversi, che non si possono fare assieme e mescolare: il parlare sciolto del discorso e la chiusa dizione della poesia hanno due toni di voce, due regimi mentali così differenti che a volerli mettere insieme si rischia di indebolirli entrambi - dice Patrizia Cavalli. E dunque un atto e una voce per parlare del suo fare poesia, e un atto per recitare alcune sue poesie scelte e disposte secondo un principio di parentela intrinseca e a volte misteriosa, lo stesso che governa il reciproco generarsi dei pensieri. Poesie come pensieri che nella loro parzialità trovano per virtù linguistica un’interezza anticronologica e antidiscorsiva.
www.mediafire.com/?m2jab558ti4bkz3

21 Edoardo Boncinelli - Che cos’è la vita? La vita è comunicazione 04-09-2011
Analizziamo da vicino un essere vivente: come tutte le cose del mondo è fatto di materia, di energia e di informazione. L’informazione, quella cosa che misuriamo tutti i giorni in bit e byte, ha un’importanza fondamentale per quanto riguarda gli esseri viventi, che non sarebbero tali infatti senza una gestione molto particolare dell’informazione in essi contenuta. Informazione che parte dal DNA del loro genoma e si trasmette alla cellula che lo ospita e da questa a tutte le altre cellule del corpo in un continuo scambio di informazioni e comunicazione. L’informazione contenuta nel DNA però non basterebbe, se non ce ne procurassimo sempre di nuova, mangiando e respirando. Qualcuno ha definito “informìvori” gli esseri viventi, intendendo che quello di cui veramente non possiamo fare a meno è proprio l’informazione e la sua comunicazione.
www.mediafire.com/?f976siappdb308w

22 assente nel sito

23 solo uno spezzone di 15 minuti nel sito 04-09-2011

24 Alessandro Barbero - Come pensava un uomo del Medioevo? Il mercante 04-09-2011
Dino Compagni era un mercante fiorentino. La città e la sua prosperità erano le uniche cose a cui teneva, e la gente andava divisa in due categorie: le brave persone, che si davano da fare per il bene comune, e i malvagi. Ammirava i gentiluomini capaci di rischiare la pelle in battaglia, ma ne temeva la violenza e trovava giusto che fossero esclusi dal governo della città. Quando parlava del papa o di un re, abbassava la voce, intimidito davanti a personaggi così grandi, e quasi non osava criticarli. Per sorteggio si trovò ad avere responsabilità politiche a Firenze in un momento cruciale, ne fu così sbalordito che si mise a scrivere, in italiano, perché in latino non avrebbe saputo farlo. La sua Cronica mostra la Firenze del tempo di Dante attraverso gli occhi di un uomo del popolo, di quelli a cui solo nei comuni italiani poteva capitare di essere chiamati al governo.
www.mediafire.com/?umjk5uvj25h0zr8

25 Gianfranco Capitta, Pippo Delbono - Il passo di Pina 05-09-2011
A due anni dalla sua morte, Capitta e Delbono raccontano con immagini, filmati e la testimonianza di chi l’ha conosciuta da vicino, Pina Bausch. Il suo percorso artistico continua oltre l’avventura di una grande artista, e risulta sempre più netta l’influenza che ha esercitato su ogni forma di spettacolo, linguaggio di palcoscenico e sulla percezione del pubblico. Partita dal balletto, col Tanztheater ha intrapreso un viaggio del tutto originale, che le ha permesso di entrare dentro la sensibilità, il piacere e il dolore di ogni spettatore. Una sensibilità che è diventata discriminante rispetto a ogni nuova proposta spettacolare. La danza, il teatro e ogni altro tipo di rappresentazione non sono più stati uguali dopo di lei. Il suo passo leggero (ma anche violento) ha attraversato i generi, mentre percorreva e raccontava le città del mondo.
www.mediafire.com/?f9gki9ojbjn1j1v

26 Franco Borgogno - Nel cuore e nella mente propri e altrui. Il percorso di un analista fra tradizione e creatività 05-09-2011
Una delle voci più importanti della psicoanalisi contemporanea propone una sorta di intervista immaginaria per portare la sua testimonianza sul lavoro analitico odierno e sul proprio percorso professionale. Partendo dal racconto di come è arrivato a scegliere questo mestiere, si interroga sulle motivazioni che stanno alle spalle del fare lo psicoanalista, su quali siano i libri, gli autori e i colleghi “in carne e ossa” che hanno maggiormente contribuito alla sua formazione, e su quali siano i suoi specifici contributi alla psicoanalisi moderna. Borgogno giunge così a toccare alcune questioni centrali: che cosa è per lui la psicoanalisi, qual è l’elettiva funzione terapeutica di un trattamento psicoanalitico, cosa pensa sui vari scarti e le incongruenze che intercorrono fra teoria e prassi?
www.mediafire.com/?8163f659df37361

27 Giuseppe Bertolucci, Emanuele Trevi - Le parole e le immagini: cinema e letteratura 05-09-2011
Nell’attuale fase di sviluppo della cosiddetta “società dello spettacolo”, il lungo, accidentato e avventuroso legame tra cinema e letteratura sembra esigere oggi un ripensamento radicale. L’industria dell’intrattenimento hollywoodiano, e così il cinema italiano, continuano a scavare nelle inesauribili miniere della letteratura alla ricerca di trame, personaggi, situazioni narrative dotate di efficacia e capaci di suscitare i meccanismi di identificazione. Il trasferimento di una storia dalla pagina di un libro alla sceneggiatura e allo schermo è un gesto complesso, ricco di possibilità e di insidie. È un modello di conoscenza del mondo, una sfida estetica, un’utopia fondata sul sogno dell’unità delle arti. Un esperimento, in fin dei conti, ancora ricco di futuro, di possibili sorprese.
www.mediafire.com/?8rky263t699cp68

28 Michela Marzano - Mente e corpo: l’anoressia o l’enigma del desiderio 05-09-2011
Basta “controllarsi” perché, nella vita, vada tutto bene? Basta veramente “volere” per “potere”? L’anoressia è un sintomo del malessere contemporaneo che spinge molte persone a fare di tutto pur di diventare quello che gli altri si attendono da loro. Il problema dell’anoressia non è la fame. È il sentimento di onnipotenza che nasce quando si ha la sensazione di poter controllare tutto, anche la fame. Nel loro corpo emaciato, le anoressiche sfidano la morte, proprio mentre il desiderio non riesce più a emergere; sfidano le norme sociali, proprio mentre costruiscono da sole un sistema di leggi intransigenti che non possono assolutamente trasgredire. Come si può allora liberare la mente da quel “dovere assillante” che impedisce loro di vivere? Come si può permettere di nuovo al loro desiderio di emergere e di esprimersi?
www.mediafire.com/?jrpm5fim6kaawmp

29 Alfonso Berardinelli - Tipi, stili e poteri intellettuali 05-09-2011
L’indipendenza intellettuale oggi sembra rappresentare sempre più una sfida, ma chi sono gli intel- lettuali e quale ruolo ricoprono? Non bisogna considerarli come un ceto sociale e come un gruppo, spesso nei casi migliori si tratta di singoli, inclassificabili e la loro vulnerabile forza sta proprio in questo. Alfonso Be- rardinelli propone di dividere gli intellettuali in tre tipi: il Metafisico, il Tecnico e il Critico, ma al di là delle ti- pologie, la contraddizione tra cultura e società tende a fare di ogni intellettuale un misantropo, un individuo indocile alle “buone regole” della socievolezza. Misantropia è avversione, diffidenza e disprezzo non tanto per l’uomo e l’umanità in astratto, ma per l’uomo in quanto animale sociale; il vero bersaglio è dunque “l’uomo socievole”, l’uomo piacevolmente pronto a ubbidire alla regola dell’ambiente.
www.mediafire.com/?u8hwk31hna262zn

30 Luca Scarlini - Il potere delle immagini, le immagini del potere 05-09-2011
Dopo il tema della musica e quello dei libri, Luca Scarlini torna con storie del mondo delle immagini e del potere che queste hanno sulle persone. Immagini, film, quadri, noti o sconosciuti, accompagnano il racconto avventuroso di episodi famosi o inediti di ogni epoca e cultura, sul modo in cui il potere ha usato la rappresentazione a proprio vantaggio o l’ha censurata anche per paura. Si va dai celebri episodi di iconoclastia della Bisanzio di Leone II, sino ai regimi hitleriani e a Pol Pot, che a capo dei khmer rossi cambogiani voleva cancellare ogni segno di epoche precedenti. Ci sono poi le immagini miracolose, a cui le persone si votano per aiuto e salvezza, una pratica che attraversa la storia del mondo e che da sempre è legata per i cristiani alla devozione per San Luca, mistico pittore del divino
www.mediafire.com/?xnf3f1to4jp11ae

31 Felice Cimatti - Mente, comunicazione e linguaggio negli animali 05-09-2011
Il problema della mente animale non è più un problema, perché nessuno dubita che esistano menti animali. Semmai il problema filosofico e scientifico consiste nell’individuare che tipo di mente sia quella di un animale non umano. Ma perché c’è il problema della mente animale? Perché ci interroghiamo sull’animalità? Come pensa un animale? Dopo un breve percorso filosofico e scientifico da Aristotele a Cartesio sino a Derrida sulla diversità fra mente umana e mente animale, Cimatti arriva al tema del linguaggio, che è la differenza specifica fra umano e non umano; quali sono le conseguenze cognitive di questa differenza? Cosa succede ad un animale quando si cerca di insegnargli un sistema di comunicazione in qualche modo umano? Conclusioni: come noi, diversi da noi. E se li lasciassimo stare, semplicemente?
www.mediafire.com/?nacodu6j2wostz6

32 Gianpiero Dalla Zuanna - Non ci sono più le famiglie di una volta? 05-09-2011
Continuamente evocata da tutti gli attori della società civile e dalla politica, la famiglia è il vero mito fondativo della società italiana. Ma è vero che sta andando verso un declino inarrestabile? I dati mostrano che la famiglia si sta trasformando, pur restando sempre la cellula base delle società occidentali, in particolare della società italiana. Le famiglie italiane sono tenute assieme in primo luogo dai forti legami di sangue che differenziano il nostro dai paesi del Centro e Nord Europa, e che non sono affatto diminuiti con l’affermarsi del benessere. Nell’ultimo secolo siamo passati attraverso cambiamenti radicali sulle ragioni costitutive della coppia: dal reciproco interesse (o l’interesse delle due famiglie d’origine), alla reciproca attrazione (unione romantica), alle convivenze sostitutive del matrimonio, e l’Italia condivide questi cambiamenti con gli altri paesi ricchi.
www.mediafire.com/?b8bbfgp64l4e1yz

33 Alberto Manguel - La Musa dell’Impotenza 05-09-2011
Secondo Mallarmé su ogni opera d’arte si estende l’ala protettrice della Musa dell’Impotenza, la quale, a differenza della Musa Ispiratrice, contiene l’esecuzione di un’opera entro i limiti di ciò che è umanamente possibile. Ogni grande creatore è consapevole dell’imperfezione della propria opera e il fallimento è la materia di cui gran parte di ogni creazione è composta. Jorge Luis Borges e il suo maestro, Dante, lo sapevano: l’artista deve rassegnarsi a non raggiungere mai l’espressione compiuta della propria visione, e riconoscere che il fatto artistico, come disse lo stesso Borges, non è altro che “l’imminenza di una rivelazione che non avviene”.
www.mediafire.com/?0ez08c6wfut49n5

34 Ennio Peres - La matematica è il gioco della vita 05-09-2011
Secondo un aforisma di Mister Aster: “La vita è un grande gioco che ci ritroviamo a praticare, senza conoscerne bene le regole e senza sapere con certezza quale premio sia previsto alla fine”. Per il premio in palio in effetti non possediamo informazioni sicure, in merito alle regole, però, possiamo affermare, senza tema di smentita, che sono di natura matematica. La matematica, infatti, entra in tutti gli aspetti della nostra vita, dai più semplici ai più complessi, anche se spesso non ce ne accorgiamo. Un incontro divertente e ludico su un tema considerato arido e noioso, che è invece un grande gioco creativo e spettacolare (d’altra parte, numero è anche sinonimo di spettacolo), per scoprire aspetti curiosi e impensati su un grande gioco, anzi, addirittura sul gioco della vita.
www.mediafire.com/?56ze20b39xart62

35 Luce Irigaray - Salvare l’energia umana. Il respiro: fonte per una condivisione universale 05-09-2011
La formazione psicoanalitica e la pratica yoga sono per Luce Irigaray il punto di partenza per una riflessione sul dolore e sul modo di coltivare un’energia naturale. Psicoanalisi e yoga possono aiutare là dove la medicina tradizionale non riesce. In particolare, lo yoga può supportare una persona che soffre attraverso una pratica che ristora l’energia. “Oggi molti discorsi politici ed economici alludono all’esaurimento delle risorse naturali, ma non si parla quasi mai delle riserve naturali dell’essere umano stesso. Sarebbe auspicabile preoccuparsi prima di queste - soprattutto per quanto riguarda l’ambiente, l’alimentazione e la differenza tra i sessi - per costruire un futuro più pacifico e più felice. Coniugare la cultura del respiro a quella dell’amore significa creare un ponte tra Oriente e Occidente, senza alcuna sudditanza culturale”.
www.mediafire.com/?dai3ba6hw22cfas

36 Edoardo Boncinelli - Che cos’è la vita? Vita ieri oggi e domani 05-09-2011
La vita è probabilmente un unico grande evento che va avanti da quasi quattro miliardi di anni, assumendo le forme più diverse e articolandosi in un numero impressionante di eventi particolari, ovvero i diversi individui, vissuti e viventi. Questa è un’ affermazione non nuovissima, ma non facile da accettare nel suo pieno significato. In altre parole il DNA del genoma di un organismo che inizia la sua vita non sarebbe che un “riassunto delle puntate precedenti”, come dire di tutto ciò che è accaduto fino a quel momento. D’altra parte, è il possesso di un genoma che fa di un essere vivente proprio un essere vivente: i sassi e le nuvole non ce l’hanno. In questo vasto panorama, c’è posto per nuovi eventi, cioè per una nuova vita? Se si prendono le dovute precauzioni sì, anche se in condizioni molto particolari.
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37 Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni - Una quieta giornata di sole. Attilio Bertolucci e Pier Paolo Pasolini, un’amicizia in versi 05-09-2011
Il dialogo umano e poetico tra Attilio Bertolucci e Pier Paolo Pasolini è il riconoscimento vicendevole dell’altro come diverso e assoluto, il rispetto dell’altro – così vicino, così distante. A Roma, nel quartiere di Monteverde, nello stesso palazzo, vivono i due poeti entrambi “approdati” in quella città, dove, negli anni e nella consuetudine della familiarità approfondiscono un rapporto destinato a dare testimonianza di sé anche nella forma della parola poetica. Le voci di Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni si alternano in un recital per esplorare attraverso il suono della parola il mistero luminoso di una amicizia.
Una serata dedicata a due grandi voci della poesia italiana, ricordando il centenario della nascita di Attilio Bertolucci.
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38 assente nel sito

39 Alessandro Barbero - Come pensava un uomo del Medioevo? Il cavaliere 05-09-2011
Jean de Joinville era un cavaliere e un gran signore, vassallo e amico del re di Francia Luigi IX. Non aveva bisogno di nascondere quel che pensava, perché un uomo del suo lignaggio non aveva paura di nessuno. Quando partì per la crociata, ammise di non averne voglia, e per strada continuò a voltarsi verso il suo castello, dove lasciava la giovane moglie; l’onore imponeva di partire, e l’onore era la cosa più importante. Amava il suo re, ma l’idea che fosse un santo gli sembrava buffa. Quando i Saraceni li catturarono tutti, qualcuno suggerì di affrontare il martirio piuttosto che arrendersi; “ma noi non gli demmo mica retta”, commentò candidamente Joinville. Attraverso la sua Vita di San Luigi scopriamo un Medioevo cavalleresco molto più concreto e disincantato di quello che raccontano le canzoni di gesta.
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Edited by eos1948 - 7/8/2021, 09:26
 
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