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RITRATTI D'AUTORE, Letture e commenti ad alta voce

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view post Posted on 20/2/2015, 21:52

papero

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Sei appuntamenti dove protagonisti sono
i personaggi
le storie
gli intrecci
le parole
le frasi
le emozioni
i suoni



01 Carlo Sini - da IL CAPITALE di Marx 02-03-2012
Marx il profeta, lo scienziato, il filosofo della prassi: che cosa resta, in questo primo scorcio del terzo millennio, del pensatore forse più discusso, temuto e influente degli ultimi centocinquant'anni? Oggi, negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Europa, è cominciato un sempre più diffuso ripensamento, sollecitato anche dalla profonda crisi mondiale che stiamo attraversando: forse il vecchio Marx non aveva tutti i torti e in certi casi aveva visto più a fondo dei suoi detrattori e persino dei suoi seguaci. Forse il nostro tempo ci consente di donare alla pagina marxiana una nuova verginità e di trarne nuove possibilità interpretative. Facendoci guidare da queste domande, ci sforzeremo di restituire Marx a se stesso, ricordandoci di ciò che egli ebbe a dire una volta: "Compagni, io sono Marx, non sono marxista!".
https://mega.co.nz/#!rNclkLza!arT8...vACZ9KKHw0_LMzw


02 Umberto Galimberti - dal SIMPOSIO di Platone 09-03-2012
Il "Simposio" è la grande "lezione d'amore" del pensiero occidentale. Nella polifonia di voci riunite nella gaia e giocosa atmosfera di un banchetto, Platone ci presenta, l'una dopo l'altra, le dottrine dell'eros esposte nell'orizzonte del mito, nella filosofia presocratica, nella scienza medica, nel sentire comune e in quello dei poeti. A questa vera e propria "summa enciclopedica" del sapere erotico dell'antichità, la possente parola di Socrate contrappone una nuova visione dell'amore, che libera la forza demoniaca dell'eros al di là del vincolo dei corpi e degli individui, in una autentica ascesa conoscitiva verso l'idea del bene e del bello.
https://mega.co.nz/#!DUEVBAoT!mbOc...fUATIur6F5JUaDQ


03 Michele Mari - dal MOBY DICK di Melville 16-03-2012
"Moby Dick", pubblicato nel 1851, è considerato il capolavoro di Melville, uno dei più noti libri della letteratura americana e mondiale. Vi narra in prima persona la sua avventura Ismaele, che si imbarca come marinaio assieme a un ramponiere indiano sulla baleniera Pequod. Il capitano della nave, Achab, un personaggio cupo che incute rispetto e timore nei suoi uomini, ha perso una gamba per colpa della balena bianca Moby Dick e ora vuole vendicarsene, a qualunque costo. Inizia così una lunga caccia. La snervante attesa dell'incontro con il cetaceo che sfugge al capitano offrirà al narratore l'occasione di meditazioni scientifiche, religiose, filosofiche e artistiche, all'interno della struttura del romanzo d'avventura per mare. Intanto l'immenso oceano, con i suoi mostri e le sue profondità, si erge in tutta la propria potenza e imperscrutabilità dinanzi all'uomo, che gli può contrapporre solo una fragile esistenza, oscillante tra il bene e il male. Fino a che sopraggiunge la catastrofe finale, fatalmente presentita, quando Moby Dick distruggerà la baleniera e tutto l'equipaggio trascinando con sé Achab e il suo arpione. Solo Ismaele si salverà e potrà così raccontare la loro folle, ambiziosa quanto disperata, impresa.
https://mega.co.nz/#!vcVRxDaI!arXB...pELLHRFPDO4gkVs


04 Marco Guzzi - da UNA STAGIONE ALL'INFERNO di Rimbaud 23-03-2012
L'opera è una biografia allucinata del percorso di Rimbaud. La scrittura caotica è attraversata senza posa da una molteplicità di voci interiori. Rimbaud vi grida la sua sofferenza, il suo dolore, la sua esperienza intima: ha compreso che non può "rubare il fuoco" solo per sé. Tutto il mondo, infatti, ha attraversato lungo il XX secolo la propria “Stagione all’inferno”, tutto l’Occidente ormai planetario sta soffrendo le fasi alchemiche di una spaventosa ed insieme entusiasmante trasformazione antropologica. In questo clima contemporaneo, così spiritualmente pesante, la voce di Rimbaud torna a ricordarci dove ci stiamo dirigendo: verso una forma di umanità sempre più illuminata dalla potenza del proprio Genio interiore.
https://mega.co.nz/#!HRdAnKTT!FIQ9...-awNZR7B4FQbuZQ


05 Massimo Cacciari - da ANTIGONE di Sofocle 30-03-2012
Il dramma ruota attorno al decreto di Creonte che vieta la sepoltura di Polinice e si sviluppa dal contrasto tra le leggi scritte della pólis e le leggi non scritte, da sempre esistenti nell'animo umano. È proprio a queste che si appella Antigone per giustificare il gesto di sepoltura del corpo del fratello. In tale contrapposizione la critica ha visto, di volta in volta, l'alternativa tra i valori dello Stato e quelli della famiglia, tra la politica e la religione, tra il mondo degli uomini e quello guidato e ordinato dagli dei, tra la ragione di Stato e la coscienza individuale.
https://mega.co.nz/#!TVsFxbzC!QgiD...9ABm4UVlhuk63gs


06 Quirino Principe - dal FAUST di Goethe 13-04-2012
Il Faust è per universale consenso il simbolo dell'anima umana lacerata dall'eterno conflitto tra il bene e il male, la salvezza e la dannazione. Ma chi è Faust, oggi, per noi? La sua insoddisfazione devastante il suo attivismo smanioso e autodistruttivo, la sua angoscia nevrotica tipicamente moderna possono servire ancora come chiave interpretativa del presente? E lui il vero portatore attuale del “male oscuro”? Parlare di Faust significa parlare delle cose ultime, del senso e del non-senso della storia, del progresso dell'umanità o del suo fallimento, della salvezza o della dannazione dell'uomo e della storia.
https://mega.co.nz/#!SNE0wYSI!_E1v...UOhxHwTbiR36jPU


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view post Posted on 3/5/2015, 10:00

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Edizione 2013




01 Marcello Fois - da i Promessi Sposi di Alessandro Manzoni 01-03-2013
Uno degli autori più eclettici del panorama italiano, capace di mischiare la sua attività di letterato con la passione per il cinema e soprattutto con la fiction televisiva (è stato, infatti, autore dei due stagioni della fortunatissima serie tv Distretto di Polizia).


02 Nadia Fusini - Miranda: la passione della meraviglia da la tempesta di Shakespeare 08-03-2013
William Shakespeare e la sua Tempesta, da tutti considerato più che un opera un testamento del suo spirito.


03 Maurizio Viroli - da Il Principe di Niccolò Machiavelli 15-03-2013
Un testo attualissimo, che lascia molti spunti di riflessione anche sugli scenari della politica mondiale ma che compie quest’anno 200 anni.


04 Massimo Cacciari - da Le Nuvole di Aristofane 22-03-2013
Un’altra pietra miliare della letteratura mondiale Le Nuvole di Aristofane. Atene alla fine del V secolo a.C. era una fucina di innovazione. Il vecchio contro il nuovo, la tradizione contro il sofismo. Un incontro da non perdere.

05 Salvatore Natoli - da Qohelet (Ecclesiaste) 05-04-2013
In scena il Qohelet (che affrotna il tema del rapporto tra dolore e sapienza) quarto libro dei sapienziali dell’Antico Testamento.


06 Carlo Sini - sulla democrazia: Pericle, Gorgia e il discorso dei meli 12-04-2013
Tratterà il tema della democrazia grazie alla declamazione delle parole di Giorgia e Pericle (tragedia storica affrontata dal popolo dei Meli).


07 Piergiorgio Odifreddi - da L'Origine della specie di Charles Darwin 19-04-2013
Piergiorgio Odifreddi, a lui è affidato il tema dell’evoluzionismo e delle teorie di Charles Darwin.



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view post Posted on 9/7/2015, 21:38

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Edizione 2014




01 Diego Fusaro - da Odio gli indifferenti di Antonio Gramsci 07-03-2014
Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti”. Così scriveva Antonio Gramsci nel 1917. Al netto delle avventure che hanno attraversato un secolo breve ma denso più di ogni altro, l’indifferenza non ha cessato di essere il “peso morto della storia”: essa si declina oggi nella forma della “pigrizia fatalistica”, come la chiamava lo stesso Gramsci nei Quaderni del carcere, ossia della passiva e inerte accettazione dell’esistente come destino, vuoi anche come mondo naturale, sottratto alla storia e all’agire umano, tale da dover essere conservato non perché giusto e buono, ma semplicemente perché è. Dalla condanna dell’indifferenza come forma patologica del nostro presente occorre partire per destrutturare la mistica della necessità e riattivare il senso della possibilità e del rinnovamento.


02 Stefano Zamagni - da L'idea di giustizia di Amartya Sen 14-03-2014
“La mia ricerca riguarda la possibilità di trovare un’intesa fondata sulla ragione su come ridurre l’ingiustizia nonostante le nostre diverse idee sullo stato ‘ideale’ delle cose ”. E’ con questa definizione che Amartya Sen descrive, nel libro “L’idea di giustizia” l’ambizioso progetto di fornire gli strumenti concettuali per accrescere la giustizia, rispondendo a domande quali: perché dobbiamo accrescere la giustizia? Giustizia di che? Come mettersi d’accordo per accrescere la giustizia? Entro quali confini (comunitari, nazionali, globali)? Un appuntamento importante che morde sul nostro tempo, privo com’è, di giustizia sociale.


03 Piergiorgio Odifreddi - da De rerum natura di Lucrezio ma21-03-2014
Duemila anni fa un uomo guardò alla cultura del futuro, e ne anticipò una buona parte in un’opera visionaria e avveniristica: l’uomo era il poeta Lucrezio, l’opera il poema “De rerum natura”. Tutte le grandi teorie scientifiche di oggi (l’atomismo fisico-chimico, il materialismo p sicologico, l’evoluzionismo biologico) sono esposte e difese nei suoi canti. Tutte le grandi superstizioni umanistiche di ieri (la filosofia non epicurea, la letteratura non realistica, la religione non deista) sono criticate e attaccate nelle sue invettive. Il “De rerum natura” costituisce dunque, allo stesso tempo, un’opera di divulgazione scientifica e una testimonianza laica: esattamente le due chiavi di lettura del mondo alle quali ha legato il suo nome anche il “matematico impertinente” Piergiorgio Odifreddi. Ma allora chi meglio di lui può condurre il pubblico nei meandri del poema antico, e mostrare che la scienza moderna è in larga misura una serie di postille a Lucrezio? ” Si scopre così che le parole di un letterato classico e i pensieri degli scienziati contemporanei convergono nell’offrire una grandiosa visione del mondo.


04 Marco Vannini - da Attesa di Dio di Simone Weil 28-03-2014
“Simone Weil ha convertito molti non cattolici, ha deconvertito molti cattolici”: è sufficiente questa affermazione di un eminente teologo per testimoniare quale rivoluzionario valore abbia assunto, nel Novecento, un pensiero che si dipana in una piccola costellazione di «libri duri e puri come diamanti, dal lento ritmo incantatorio, dal francese sublime» (secondo le parole di Cristina Campo). Una costellazione al centro della quale si colloca Attesa di Dio, raccolta di scritti – composti fra l’autunno del 1941 e la primavera del 1942 – apparsa postuma nel 1949 per le cure di Joseph-Marie Perrin, l’affabile padre domenicano che fu amico, confidente e destinatario delle sei lettere che, dettate da un ineludibile «bisogno di verità», costituiscono parte essenziale dell’opera. Ponendosi sulla soglia di una Chiesa che ha svilito la verità a linguaggio normativo, e rimanendo «in attesa» nel punto d’intersezione fra cristianesimo e tutto ciò che non lo è, Simone Weil esprime, attraverso «un esempio concreto e certo di fede implicita», l’urgenza di una nuova forma di religione e di una radicale trasformazione dell’anima. E ancora oggi non si esce illesi dalla lettura di pagine fra le più alte che nel secolo scorso siano apparse.

05 Carlo Sini - da Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam 04-04-2014
La celebre operetta immagina che la Follia sia un’dea, la quale, davanti a una piccola folla meravigliata, mostra quanti e quali benefici riceva dalla sue mani e come, senza il suo intervento, nulla nella vita sia piacevole, conveniente o sopportabile. Dal suo podio, la Follia delinea così un quadro immortale dell’umanità, passando in rassegna tutti i vizi incarnati in varie categorie di persone e personaggi, non risparmiando né re, né papi, con una satira feroce che colpisce ogni tempo.


6 Ivano Dionigi - da La brevità della vita di Seneca 09-04-2014
Il senso della fuga del tempo e della caducità delle cose ne percorre tutta l’opera. A questa realtà egli oppone una problematica saggezza, che invita a liberare lo spazio breve dell’esistenza dalle futili tensioni che lo consumano, vanificandone la potenziale ricchezza. Il tempo è il bene più prezioso dell’uomo; ma è anche quello più facilmente dissipato. Ecco l’impietoso spettacolo dell’alienazione umana, la massa frenetica degli affaccendati, il dramma delle vite consunte dalla brama di ricchezza e di potere; e, di contro, la figura del saggio, che nel dominio razionale di sé sa rendere intenso e fecondo ogni attimo dell’esistere e fa di ogni giorno che passa una vita. La brevità della vita è uno tra i piú famosi trattati dell’antichità, capace di indicarci ancora oggi la via per raggiungere la felicità e la pienezza del vivere.


07 Vito Mancuso - da Cantico delle creature di Francesco d'Assisi 18-04-2014
“Laudato si, mi signore, per sora nostra matre Terra”: Francesco invita a lodare e ringraziare la terra. È una possibilità offerta a tutti, per osservare e comprendere con uno sguardo vivo le crisi e le emergenze che abbiamo sotto gli occhi e alle quali non possiamo più sottrarci. Un inno alla vita in una preghiera permeata da una visione positiva della natura in quanto riflesso divino.

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view post Posted on 5/11/2023, 15:10
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I link non funzionano
 
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view post Posted on 9/12/2023, 22:14

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Confermo, cartelle vuote o file non trovati
 
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