Fabbri, Diego. - Drammaturgo italiano (Forlì 1911 - Riccione 1980). Condirettore (dal 1948), poi direttore della Fiera letteraria, dal 1977 diresse Il dramma. Ha scritto per il teatro lavori di ispirazione religiosa, prospettanti casi e problemi di una società in contrasto, spesso anche nelle sue componenti cattoliche, con l'universalità del verbo cristiano (Il seduttore, 1951; Processo di famiglia, 1953; Processo a Gesù, 1955; La bugiarda, 1956; Veglia d'armi, 1956; Delirio, 1959; Ritratto di ignoto, 1962; L'avvenimento, 1967; Il vizio assurdo, in collab. con D. Lajolo, 1974; Il commedione di Giuseppe Gioachino Belli poeta e impiegato pontificio, 1978; Al dio ignoto, 1980). I suoi drammi (ed. post. completa, Tutto il teatro, 2 voll., 1984) sono stati rappresentati con successo, grazie anche a una abilità tecnica che tiene conto della lezione, soprattutto, di L. Pirandello e di U. Betti. F. è stato inoltre autore di saggi e scritti polemici (Cristo tradito, 1949; Ambiguità cristiana, 1954; ecc.); ha scritto soggetti cinematografici e collaborato alla sceneggiatura di film diretti da V. De Sica, P. Germi, A. Blasetti, R. Rossellini, L. Zampa, M. Antonioni, M. Ferreri e altri; ed è stato autore di adattamenti e di testi originali per la televisione.
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www.treccani.it/enciclopedia/diego-fabbri/In Orbite, come egli stesso confesserà, si è lasciato "tenere per mano da Cechov". Tema centrale della commedia è l'incomprensione fra marito e moglie: un matrimonio che s'incrina. ma la realtà della provincia è una presenza costante, il presupposto di ogni gesto e di ogni parola. La musica di Lucio è "provincia"; le lezioni private di suo fratello Lino sono "provincia"; l'evasione così a lungo sognata dal padre rivela, nella sua limitatezza, l'accettazione cosciente e un po' melanconica della realtà provinciale. Anche Alba, la moglie di Lucio, vive ed agisce solo in funzione di una "ragion di provinciac quando il marito decide di aiutare il fratello e scende finalmente dal suo piedestallo di artista, Alba gli si ribella in nome della propria mentalità borghese e provinciale: "Maestro di musica... in una scuoletta... Chi lo saprà... Nemmeno lasciarmi quel po' di decoro che m'ero creata qui". E c'è, nella commedia, una diffusa e sospesa inquietudine, una ansiosa e quasi processuale volontà di sapere e di veder chiaro, che riappariranno con sempre maggiore evidenza nelle opere successive.
Titolo: Orbite
Autore: Diego Fabbri
Regia: Carlo di Stefano
Interpreti: Laura Carli, Mila Vannucci, Giulio Oppi, Nanni Bertorelli, Alberto Marchè, Bianca Galvan, Lina Bernardi, Clara Droetto
Compagnia di prosa di Torino della RAI
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