Della fragilità nel mondo contemporaneo
La realtà magmatica e complessa della fragilità umana ha uno sbocco inevitabile nel disagio psichico, nella depressione, nella malinconia, nella tristezza: definizioni diverse di una comune condizione di malessere e di sofferenza, dove si colgono i segni di un’epoca nutrita dai vertiginosi progressi della scienza e della tecnica, ma anche dalla contemporanea sofferenza dell’anima.
All’analisi e alla fenomenologia della fragilità nel mondo contemporaneo sono state dedicate le Giornate di Eranos (Eranos Tagung 2011, organizzate e promosse dalla fondazione Eranos - dal 8 al 10 settembre - di cui già abbiamo avuto modo di parlare). Tre giornate intense di dialoghi e di confronto di saperi tra psicologi analitici, psicoanalisti, sociologi, filosofi, artisti e studenti universitari, chiamati, tutti insieme, a dare una loro diversa e comune risposta sul delicato tema: un crogiuolo di saperi, per riscoprire quegli orizzonti di valore che si nascondono nelle trame della fragilità; valori che sono portatori di umana sofferenza, ma anche di accresciuta sensibilità, di gentilezza e di solidarietà: che coinvolgono l’uomo contemporaneo, la sua libertà, la sua capacità di resistenza, la sua capacità di perdersi e di ritrovarsi. Valori che si contrappongono alla indifferenza e alla apatia (così frequenti, e così alienanti, purtroppo, nella società contemporanea).
Paolo Belli, invitato alle Giornate di Eranos, per questa edizione di Laser ha raccolto i contributi di:
Michel Maffesoli, sociologo della Sorbona di Parigi;
Claudio Bonvecchio, filosofo dell’Università dell’Insubria;
Gian Piero Quaglino, psicologo dell’Università di Torino
Riccardo Bernardini, ricercatore della Fondazione Eranos e psicologo anch’egli dell’università di Torino.
fonte del materialewww.mediafire.com/?29qy60c00m2ei4f
Edited by eos1948 - 6/8/2021, 18:53
