MAGNIFICAT
di
Alda Merini
con
Valentina Cortese
regia di Fabio Battistini
registrato al Teatro San Materno- Ascona 2010
Continua il sabato sera alle 20.30 la messa in onda di registrazioni effettuate in esterno. Il mese si apre infatti con la proposta del "Magnificat" di Alda Merini con la straordinaria interpretazione di Valentina Cortese. Lo spettacolo è stato registrato nel mese di maggio al Teatro San Materno di Ascona, struttura particolarmente adatta alla ripresa acustica. Sentire la voce di Valentina Cortese è come mettersi in contatto con un secolo di teatro, una sensazione, un'emozione, che scaturisce anche dall'ascolto dell'ultimo appuntamento del mese quello con i "Mille anni di poesia" di Franco Graziosi; delicato e coinvolgente viaggio nella poesia italiana di tutti i tempi.
Sola in scena Valentina Cortese è condotta nell'opera di Alda Merini dal regista Fabio Battistini che ha pure curato la drammaturgia.
"Dove c'è l'Amore c'è l'occasione prossima di salvarsi, l'atmosfera propizia all'inquietudine cristiana (che è quella di dare al mondo il fastidio di Cristo, sempre). L'uomo solo non è mai dalla parte di Dio. Egli pecca proprio per rompere la solitudine, come ci insegna Dostoevskij. L'uomo porta dentro di sé il marchio di Dio, del suo gesto creativo. Ed è Cristo che ci rivela la nostra autentica verità e ci accompagna a realizzarla: il nostro cammino passa inevitabilmente dalla Croce. I versi del Magnificat (2002) di Alda Merini mi hanno scelto dal banco del libraio. Ho voluto leggerli con Valentina Cortese, indimenticabile Ilse dei "Giganti della montagna" strehleriani nel 1967: la carretta dei comici riprende il suo viaggio per portare la poesia tra gli uomini. Amore come sentimento totalizzante, in cui spirito e corpo sono protesi verso l'altro o verso l'Oltre. Amore come dedizione totale, come incondizionato sì. Amore come separazione, mancanza. Un grande autore del Novecento, una voce fuori dal coro, anticonformista e controcorrente, ne parla: Alda Merini con un libro in versi dedicato a Maria. Versi di una inquietudine, ingenuità e durezza, bellezza indicibili, quelli della Merini. Sola in scena, su un tappeto di note d'arpa barocca e viola da gamba l'Attrice restituisce al pubblico tutte le emozioni contenute nelle parole di una donna che ha sempre creduto nella libertà di pensare, di agire e di amare".
www.mediafire.com/?ab06md5co1bcslsEdited by Elrond_55 - 23/11/2014, 20:43
