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DIRITTI SENZA CONFINI, Moni Ovadia

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view post Posted on 3/1/2010, 11:49

papero

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di Moni Ovadia da L’Unità del 9/5/2009:
"Se foste un rom, quella di Salvini non vi apparirebbe come la sortita delirante di un imbecille da ridicolizzare.

Se foste un musulmano, o un africano, o comunque un uomo dalla pelle scura, il pacchetto sicurezza non lo prendereste solo come l'ennesima sortita di un governo populista e conservatore, eccessiva ma tutto sommato veniale.

Se foste un lavoratore che guadagna il pane per sé e per i suoi figli su un'impalcatura, l'annacquamento delle leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro non lo dimentichereste il giorno dopo per occuparvi di altro.

Se foste migrante, il rinvio verso la condanna a morte, la fame o la schiavitù, non provocherebbe solo il sussulto di un'indignazione passeggera.

Se foste ebreo sul serio, un politico xenofobo, razzista e malvagio fino alla ferocia non vi sembrerebbe qualcuno da lusingare solo perché si dichiara amico di Israele.

Se foste un politico che ritiene il proprio impegno un servizio ai cittadini, fareste un'opposizione senza quartiere ad un governo autoritario xenofobo, razzista, vigliacco e malvagio.

Se foste un uomo di sinistra, di qualsiasi sinistra,non vi balocchereste con questioni di lana caprina od orgogli identitari di natura narcisistica e vi dedichereste anima e corpo a combattere le ingiustizie.

Se foste veri cristiani, rifiutereste di vedere rappresentati i valori della famiglia da notori puttanieri pluridivorziati ingozzati e corrotti dalla peggior ipocrisia.

Se foste italiani decenti, rifiutereste di vedere il vostro bel paese avvitarsi intorno al priapismo mentale impotente di un omino ridicolo gasato da un ego ipertrofico.

Se foste padri, madri, nonne e nonni che hanno cura per la vita dei loro figli e nipoti, non vendereste il loro futuro in cambio dei trenta denari di
promesse virtuali.

Se foste esseri umani degni di questo nome, avreste vergogna di tutto questo schifo."


Moni Ovadia è nato in Bulgaria 60 anni fa da famiglia ebrea si trasferisce negli anni Quaranta a Milano dove intraprende una lunga e ininterrotta attività teatrale di tipo civile e sperimentale. Alla questione ebraica ha dedicato libri come Oylem Goylem, Le baladin du monde yiddish, L’ebreo che ride, La porta di Sion, molti trasposti per la scena o nati proprio per il teatro. Altri titoli fortunati soprattutto Perché no? del 1996 (Bompiani) e Speriamo che tenga, l’autobiografia uscita nel ’98 da Mondadori. Proletari di tutto il mondo, ridete! il suo prossimo libro.

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Edited by papero62 - 17/8/2011, 20:44
 
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linotelesca
view post Posted on 17/8/2011, 17:43




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view post Posted on 17/8/2011, 19:44

papero

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