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IL PIU' FORTE, di Giuseppe Giacosa

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view post Posted on 5/10/2009, 07:19
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GIUSEPPE GIACOSA


Giuseppe Giacosa (1847-1906) nacque in provincia d’ Ivrea. Dal padre magistrato fu indotto allo studio della Giurisprudenza presso l’Università di Torino, giungendo sino alla laurea e alle soglie dell’avvocatura; scelse poi la letteratura e la drammaturgia. Visse spostandosi tra Torino e Milano e frequentando i coloriti ambienti della Scapigliatura; contemporaneamente, si dedicava al giornalismo, divenendo nel 1901 il direttore della rivista milanese “La Lettura”. La sua prima commedia di successo fu “Una Partita a scacchi” (1873), un «bozzetto romantico» medievale in versi, di gusto tardo-romantico. Nello stesso anno, pubblicò i «proverbi drammatici» dal titolo “Non dir quattro se non l’hai nel sacco”. Seguirono numerose altre commedie e drammi storici, quali “Il trionfo d’amore” (1875), “Fratello d’armi” (1877), “Il marito amante della moglie” (1879), “Il Conte rosso” (1880) e “La Contessa di Challant” (1891). In seguito alla lettura delle opere del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen (1828-1906), fu coinvolto nei drammi sociali e nelle crisi psicologiche dell’attualità contemporanea e preferì rivolgersi ai problemi della società del suo tempo. Scrisse pertanto “Tristi amori” (1887), in cui nobilitava il consunto tema dell’amore colpevole, “I diritti dell’anima” (1894) e “Come le foglie” (1900), il suo capolavoro, in cui - con un certo patetico crepuscolarismo - rappresentava lo sfacelo economico e morale di un’oziosa e ricca famiglia e il suo faticoso recupero grazie alla perseveranza e alla seria operosità nel lavoro. Non privo d’interesse psicologico è pure il dramma “Il più forte” (1904). Le sue opere teatrali erano solide nella forma scenica, con dialoghi sobri e dimessi che usavano le parole della quotidianità, narrando con tono malinconico l’evolversi di grigie esistenze ma esaltando la sana moralità della borghesia piemontese coi suoi valori di dovere, onore e responsabilità personale. Giacosa era un naturalista (si ricordano alcuni testi regionalistici, tra i quali i racconti “Novelle e Paesi valdostani” del 1886), ispirato dal teatro realista francese, che si era lasciato poi conquistare dal desiderio di un’approfondita analisi psicologica: in quello stesso periodo, nei paesi del Nord-Europa - sull’onda degli studi di Freud - da parte degli intellettuali si andava sviluppando un certo rigurgito antinaturalista, e negli stessi anni lo svedese contemporaneo August Strindberg (1849-1912) rappresentava i suoi drammi psicoanalitici, pieni di cupa sofferenza. Giuseppe Giacosa fu molto amato e rappresentato in vita, e anche dopo la sua morte grandi attrici, quali Eleonora Duse e Sarah Bernhardt, mostrarono una predilezione per il suo teatro che aveva saputo dar voce e spessore ai personaggi femminili. Uomo di grande bonomia e saggezza, ebbe molti amici scrittori e letterati che frequentarono assiduamente la sua casa, che il poeta ligure Francesco Pastonchi (1877-1953) definì la «grande arca». Giacosa ha collaborato inoltre con il lombardo Luigi Illica (1857-1919) alla stesura in versi dei libretti di alcune opere molto popolari di Giacomo Puccini (1858-1924), “La Bohème” (1896), “Tosca” (1899) e “Madame Butterfly” (1904), curando più il valore scenico delle parole che non l’eleganza dei versi. Il compositore lo aveva soprannominato «Buddha», sia per l’equilibrio del carattere sia per la maestosa corpulenza. In realtà, Giacosa non amava questo tipo di attività, del quale scrisse: «....è lavoro senza stimoli e senza calore interno...Qui nulla che sollevi lo spirito... » Con la sua morte prematura, avvenuta nel 1906 nel paese natale Colleretto Parella (oggi chiamato Colleretto Giacosa), finì per sempre la collaborazione tra Illica e Puccini per forti contrasti di carattere che soltanto Giacosa, con la sua bontà, riusciva a comporre e a risolvere.

Il più forte
(commedia in tre atti rappresentata per la prima volta a Torino al teatro Alfieri dalla compagnia Gramatica-Talli-Calabresi il 25 novembre 1904)

Autore: Giuseppe Giacosa
Titolo: Il più forte
Regia: Ernesto Corte
Intepreti: Giulio Oppi, Misa Mordeglia Mari, Nanni Bertorelli, Franca Nuti, Gualtiero Rizzi, Renzo Lori, Franco Passatore, Iginio Bonatti, Virgilio Gottardi, Irene Aloisi, Alberto Ricca, Paolo Saggi, Bruno Alessandro, Lisetta Battaglino, Anna Bonasso, Adolfo Fenoglio


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Edited by Elrond_55 - 28/10/2019, 15:41
 
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