ENRIK IBSEN
La vita di Enrik Ibsen, il creatore di vicende complesse, di personaggi tormentati e ribelli, fu piuttosto scarna di eventi.
Egli nacque nel mese di marzo del 1828 a Skien, una piccola borgata della Norvegia meridionale.
Quando aveva otto anni, il padre, commerciante, andò in rovina e la famiglia si trovò improvvisamente in miseria.
Henrik studio in qualche modo, e a sedici anni andò a fare il garzone in farmacia.
Fu durante quel periodo che egli cominciò a valutare le persone che gli capitavano sotto gli occhi con analisi acuta e oggettiva, a immaginare e scrivere, nelle ore libere, brevi dialoghi e anche versi, prose, commedie.
Nel 1850, sotto falso nome e col danaro di un amico, fece rappresentare il suo primo dramma teatrale "Catilina".
Cosi Ibsen iniziò il suo glorioso cammino di drammaturgo, fu chiamato a dirigere il teatro di Bergen, poi quello di Oslo.
E per cinquant'anni egli lavorò accanitamente, taciturno, assorto, chiuso in se stesso, creò circa venticinque opere, alcune delle quali, "Brand", "Peer Gynt" , "Casa di bambola" , "Gli spettri" , "Donna del mare" , "L'anatra selvatica", sono dei veri capolavori.
Ibsen interiormente non ebbe mai pace e serenità , perchè fu sempre un'anima inquieta e tormentata.
Nel 1900 una paralisi lo colpi ed egli trascorse gli ultimi anni della sua vita immobile e semincosciente.
Mori nel maggio dell'anno 1906.
L'anitra selvaticaHjalmar Ekdal, fotografo, vive insieme alla moglie Gina e alla figlia Hedvig in una mansarda che funge anche da atelier, dotata di una grande soffitta adiacente dove tengono galline e conigli. Con loro vive anche il vecchio Ekdal, padre di Hjalmar ed ex tenente finito in carcere per un reato di natura economica legato a dei profitti dove il vero responsabile è il grossista Werle. All’inizio del dramma Gregers Werle, il figlio del grossista è tornato per prendere parte a una cena a casa del padre. Greger viene a sapere che Gina Ekdal era l’amante del padre prima di sposarsi con Hjalmar e che è stato il grossista a far sì che i due si mettessero insieme e ad aiutarli economicamente. Gregers ritiene suo compito far sì che Hjalmar si renda conto della verità relativa al suo matrimonio in modo che lui e Gina possano costruire la loro vita a due basata sulla verità. Hjalmar confronta Gina con il suo passato e le chiede se è lui il padre di Hedvig. Gina risponde che non lo sa e in uno stato d’animo totalmente alterato Hjalmar ripudia Hedvig come sua figlia. Nel frattempo Gregers ha convinto Hedvig a credere che lei riuscirà a riconquistare l’amore paterno se sacrificherà l’anitra selvatica che vive in soffitta e a cui lei è molto affezionata. Ma invece di uccidere l’animale, Hedvig si spara e l’opera termina con la scena della giovane morta tra lo sgomento generale.
Titolo:
L'anitra selvaticaAutore:
Henrik Ibsen Traduzione:
Anita RhoRegia:
Pietro Masserano TariccoCompagnia di prosa della RAI di Roma - Registrazione effettuata il 10 ottobre 1956
Personaggi e interpreti:
Grossista Werle, industriale -
Sergio Tofano Gregers Wele, suo figlio -
Carlo D’angelo Il vecchio Ekdal -
Angelo Calabrese Hjalmar Ekdal, il figlio del vecchio, fotografo -
Adolfo Geri Gina Ekdal, moglie di Hjalmar -
Lia Curci Hedvig, la loro figlia, quattordicenne -
Annamaria Garatti La signora Sorby, governante del grossista -
Tina Cei Relling, medico -
Renato Cominetti Molvik, ex teologo -
Dario Dolci Graberg, contabile -
Giorgio Tempestini Pettersen, maggiordomo del grossista -
Angelo Zanorbini Jensen, aiuto-servitore assunto per l’occasione -
Mario Lombardini http://www.mediafire.com/?jycymmyntmkhttp://www.mediafire.com/?udm3ze0z5ljEdited by eos1948 - 19/2/2009, 17:13