LEV NIKOLAEVIC TOLSTOJ
Nato da una famiglia di antica nobiltà terriera a Yasnaya Polyana, nel governatorato russo di Tula, nel 1828, Lev Tolstoj studiò legge a S. Pietroburgo e da giovane combattè nella guerra russo-turca, che gli ispirò i primi racconti, prevalentemente autobiografici.
In seguito si orientò verso gli ampi affreschi storici ("Guerra e Pace", 1868) e le grandi storie d'amore ("Anna Karenina", 1877). Nella seconda metà degli anni '70 fu colto da una profonda crisi spirituale che lo fece allontanare dalla chiesa ortodossa e che lo portò alla teorizzazione di una religiosità più autentica e più vicina alle origini.
La sua profonda volontà di rinnovamento nei confronti della società russa (che già sperimentava le prime scosse rivoluzionarie) ne fece un attento studioso di pedagogia e un audace saggista in campo politico, filosofico e critico. Queste sue attività gli valsero la scomunica della Chiesa russa e gli attacchi della censura.
Gli ultimi anni furono orientati verso un'incessante attività di livellamento tra la sua vita e le sue teorie: si dedicò ai più duri lavori manuali e maturò l'idea di distribuire le terre ai contadini.
In seguito a forti dissidi con la moglie e nonostante l'età (82 anni), decise di fuggire di casa, ma le sue condizioni di salute non gli permisero di andare oltre la stazione di Astapovo, sulla linea per Rostov , dove la morte lo colse il 7 novembre 1910.
La potenza delle tenebreDramma in cinque atti
La vicenda è imperniata su Nikita, giovane bello e spregiudicato che, dipendente del ricco contadino Petr, ha una relazione con la moglie trentenne di quest'ultimo, Anis'ja. Akim, padre di Nikita, vorrebbe che il figlio interrompesse il rapporto di lavoro con Petr e troncasse la fedigrafa relazione per sposare l'orfana Marina, peraltro già sedotta dal giovane, mentre la madre di Nikita, Matrena, opportunista e avida, convince il figlio a restare dov'è. Nel frattempo Petr muore, avvelenato dalla moglie: si celebrano così le infauste nozze tra l'omicida Anis'ja e Nikita.
Quet'ultimo, sempre più dissoluto, si dà all'alcool e ai bagordi, seducendo perfino la figliastra sedicenne Akulina, da cui ha un figlio; questi viene ucciso appena nato da Matrena e Anis'ja, che coinvolgono nel delitto anche l'ubriaco Nikita. L'alleanza tra Matrena e Anis'ja è ora sempre più diabolica: le due donne, infatti, meditano di togliere di mezzo anche Akulina, costringendola a sposarsi per poi impadronirsi delle ricchezze che la giovane ha ereditato dopo la morte del padre.
Durante la celebrazione delle nozze di Akulina, però, Nikita è colto dal rimorso e confessa tutto, consegnandosi alla polizia: Akim, finalmente, può abbracciare il figlio che con la sua confessione ha meritato la divina pietà.
(testo interamente tratto da "Dizionario del teatro"di Udina-Bevilacqua).
Edizione radiofonica trasmessa nel 1997.
Titolo:
La potenza delle tenebreAutore:
Lev Nikolaevic Tolstoj Traduzione:
Gerardo GuerreriInterpreti:
Augusto Marcozzi, Elena Guareschi, Annarita Garatti, Ludovica Modugno, Aida Zanti, Enrico Maria Salerno, Renzo Ricci Regia:
Pietro Masserano Taricco http://www.mediafire.com/?m2qwzjtmzzmEdited by eos1948 - 21/2/2009, 03:06