FIGLIE
Argentina 1978. Silvia è una donna di 35 anni, una architetta che si oppone alla dittatura, quando viene sequestrata dai militari insieme a sua figlia, Sofia, che ha solo due anni. Da quel momento, madre e figlia non si vedranno mai più: Sofia verrà riconsegnata ai nonni poco dopo il sequestro, mentre Silvia diventerà una dei 30.000 desaparecidos che non hanno fatto più ritorno a casa. Milano, 2022. Sofia, cresciuta in Italia, incontra Sara Poma. Le due donne scoprono di avere un'urgenza comune: quella di elaborare e raccontare il proprio lutto materno. Anche Sara, infatti, ha perso sua madre quando era molto giovane. Questa esigenza le porterà a compiere un viaggio in Argentina sulle tracce di Silvia, ma anche a riflettere sulla natura di un dolore che le ha accompagnate, seppur in maniera diversa, per tutta la loro vita adulta.
Figlie è una serie RaiPlay Sound prodotta da Chora Media, scritta e raccontata da Sara Poma insieme a Sofia Borri. Il supporto editoriale e le ricerche sono di Ilaria Orrù.
La supervisione editoriale è di Sabrina Tinelli.Supervisione musica e montaggio Luca Micheli. Post produzione e sound design Luca Micheli e Mattia Liciotti.La sigla è stata scritta e suonata dai Berlinist. La producer è Ilaria Celeghin. Editing di Francesca Abruzzese, Chiara Quintarelli e Ilaria Orrù. Le registrazioni in studio sono di Emanuele Moscatelli e Aurora Ricci.
Episodi:1. Quando lei arriva, io la guardoNella primavera del 2022 Sara riceve una email da parte di Sofia, una donna che conosceva poco, che le chiede di aiutarla a ricostruire la memoria di sua madre Silvia, architetta e militante, scomparsa in Argentina nel 1978, quando lei aveva solo due anni. Le due donne si imbarcano in un viaggio nella memoria, partendo da un piccolo racconto sull'infanzia di Silvia scritto dalla nonna di Sofia molti anni prima. La storia di Silvia comincia così a intrecciarsi con la storia dell'Argentina, dall'ascesa alla caduta di Peron, il suo ritorno in patria dopo l'esilio e il colpo di stato del 1976.
2. Notte argentina, estate italianaGrazie alla testimonianza di Enrico Calamai, viceconsole italiano a Buenos Aires negli anni del Golpe, si ricostruisce il clima di repressione notturna che ha costituito "l'anomalia argentina" rispetto ad altre dittature in Sudamerica. Anche Sofia ha vissuto quel clima, ma era troppo piccola per ricordarselo. Così come era troppo piccola per ricordarsi del suo sequestro, anche se sa bene com'è andata: i militari avevano preso lei e Silvia mentre si trovavano in una casa di villeggiatura, sul mare. Poi sua madre non era più tornata a casa, mentre lei era stata restituita ai nonni, e poi al padre, che nel frattempo si era rifugiato in Brasile. Dal Brasile, l'esilio in Svezia e poi l'arrivo in Italia, nel 1982. Nella ricostruzione di Sofia, però, mancano dei pezzi. Manca Silvia. Sofia non ha ricordi di sua madre, e per conoscerla, per immaginarla, ha bisogno di aiuto: è necessario andare dove tutto è iniziato, in Argentina.
3. La memoria è una canzoneSofia e Sara partono per l'Argentina. La prima tappa del viaggio nella memoria di Silvia è La Plata, la città in cui è nata, ha studiato e si è laureata in Architettura. Lì incontrano alcuni ex compagni di militanza che ne ricordano l'impegno politico ma anche le passioni e gli amori. Sempre a La Plata, Sofia va a trovare Josefina Giglio, giornalista, tra le fondatrici di Hijos, l'associazione dei figli dei desaparecidos, e figlia di Carlos, l'adorato cugino di Silvia, anche lui desaparecido. Insieme a lei e all'amica Ana Laura, conosciuta grazie a Hijos, Sofia e Sara si interrogano sul significato della memoria personale e collettiva.
4. La voce immaginataCome si restituisce la voce a una persona che non c'è più? Sempre a La Plata, Sofia e Sara incontrano Carmen, una delle migliori amiche di Silvia e visitano il liceo in cui ha studiato e dove sono conservate tracce del suo passaggio. Prima di lasciare la città, le due donne si recano alla Commissione Provinciale per la Memoria, un ex commissariato di polizia che conserva migliaia di dossier a testimonianza dell'attività di una rete parastatale creata per sorvegliare cittadini presunti sovversivi, fra cui Silvia.
5. Due caseSofia e Sara salgono su un bus notturno e si dirigono a Laprida, una paese rurale nella Pampa, dove Silvia si rifugiò quando era incinta di Sofia. Lì vivevano sua sorella e suo cognato. Lì, oggi, vivono i cugini di Sofia, Belen e Cristian. Insieme ricorderanno il tempo trascorso con Silvia, la 'zia giovane'. Dopo Laprida un altro bus notturno porterà Sara e Sofia a Mar del Plata, il luogo in cui è avvenuto il sequestro, in seguito al quale Silvia è sparita per sempre.
6. Una di noiSilvia non fu la sola a essere sequestrata in quella casa di villeggiatura nell'estate del 1978. Insieme a lei c'era anche una donna incinta e madre di una bambina della stessa età di Sofia. Quella bambina, Victoria, oggi è una donna ed è l'ultima persona che Silvia e Sara incontrano, una volta tornate a Buenos Aires. Prima di ripartire per l'Italia c'è un'ultima cosa da fare: visitare il Parque de la Memoria, il monumento ai desaparecidos che affaccia sul Rio de La Plata. Una volta rientate a Milano, Sara e Sofia si incontrano per un ultimo dialogo insieme a Nicoletta, la donna con cui Sofia è cresciuta e di cui ha deciso di diventare figlia.
https://mega.nz/folder/qJkVDKRJ#yqOgg0UswbZAZBDlaC10TwEdited by nonnamarzia - 6/7/2023, 16:37
