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STORIE/LE PUNTATE DEL SABATO 2016, tutte le puntate del 2016

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view post Posted on 2/1/2016, 20:36

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STORIE




Uomini e Profeti è la trasmissione di cultura religiosa di Radio3. Il suo obiettivo è quello di far conoscere le esperienze, le vicende, i linguaggi, le figure, i grandi testi delle tradizioni religiose di tutti i tempi, al di fuori di ogni dimensione confessionale, ma nello stesso tempo considerando il fatto religioso come un grande vettore della storia e della sapienza dell’umanità. In un dialogo critico con autori, testi, interpreti dei diversi mondi religiosi (e non solo religiosi), si potrebbe dire che Uomini e Profeti vuole “guardare il mondo con gli occhi delle fedi e le fedi con gli occhi del mondo”. Dal 1993 la trasmissione (che nasce con diversa formula già una decina di anni prima) si articola in un doppio spazio settimanale: quello del sabato dedicato ai racconti e alle storie delle molteplici esperienze di fede nel mondo contemporaneo, quello della domenica, dedicato alle grandi questioni che intersecano la dimensione religiosa. Si ricordano in particolare la lettura integrale della Bibbia, e altre letture di testi fondativi delle varie tradizioni.


Credits
Un programma di Gabriella Caramore
a cura di Paola Tagliolini
regia di Ornella Bellucci
consulenza musicale di Cristiana Munzi
in conduzione Brunetto Salvarani (Storie il sabato)
Gabriella Caramore (Questioni la domenica)
Via Asiago n. 10 - 00195 Roma


01) Ebraismo italiano: particolarismo e universalismo con Bruno Segre, Enrica Asquer 02 gennaio 2016
Potremmo considerare l’ebraismo – termine da coniugare generalmente al plurale – come un progressivo archivio ebraico, un insieme di enunciati, pratiche e testi, non necessariamente omogenei fra loro né privi di fratture. In questa chiave, è importante chiedersi, una volta di più: chi sono gli ebrei italiani? Come vivono il loro tradizionale statuto di minoranza nel quadro di una società sempre più plurale? Come sono cambiati, e in che direzione, negli ultimi decenni? Per provare a rispondere a queste domande, all’inizio di questo nuovo anno incontriamo Bruno Segre, figura particolarmente rappresentativa di un ebraismo italiano laico e aperto all’impegno per la pace e la giustizia sociale, ed Enrica Asquer, storica contemporanea, attualmente residente a Parigi.
Suggerimenti di lettura
Bruno Segre, Gli ebrei in Italia, La Giuntina 2001
Bruno Segre, Israele, la paura, la speranza. Dal progetto sionista al sionismo realizzato, Wingsbert House 2014
Bruno Segre, Adriano Olivetti, Un umanesimo dei tempi moderni. Impegni, proposte e progetti per un mondo più umano, più civile, più giusto, Imprimatur 2015
Enrica Asquer, "Autobiografie di supplica: alcune considerazioni sulle richieste di discriminazione degli ebrei milanesi, 1938-1943”, in Società e storia, Franco Angeli (in corso di stampa)
https://mega.nz/#!8FRilLyK!eI61l3i...-scX68WPjTgiy3Y


02) Una storia interrotta? L’informazione religiosa in crisi con Giovanni Ferrò, Marcello Neri, Rosa Siciliano 09 gennaio 2016
Nell’arco di pochi mesi, una serie di testate che hanno fatto la storia della comunicazione ecclesiale e religiosa nella stagione successiva al concilio Vaticano II hanno cessato le pubblicazioni o sono entrate in una fase di crisi vistosa, e, almeno all’apparenza, irreversibile. In particolare, sono le riviste di carattere culturale, e quelle che nel corso degli anni hanno rappresentato un punto di osservazione fondamentale sugli eventi del Sud planetario, ad attraversare un momento di estrema difficoltà. Ce n’è abbastanza per chiedersi se le ragioni di tali problemi non riguardino solo l’ambito economico, come si tende a pensare, ma tocchino questioni di linguaggio, di spazi di formazione, di capacità di riflessione sulle grandi trasformazioni in atto nei mondi culturali. E, non da ultimo, di salvaguardia di un’opinione pubblica nei contesti di chiese e comunità religiose. Ne discuteremo con Giovanni Ferrò, caporedattore di "Jesus" e "Credere", Marcello Neri, docente di teologia cattolica presso l'Università europea di Flensburg (Germania) nonché collaboratore de "Il Regno" e di "Settimana" e Rosa Siciliano, direttrice di "Mosaico di pace".
Suggerimenti di lettura
Enzo Pace, Raccontare Dio. La religione come comunicazione, Il Mulino 2008
Giorgio Zucchelli, Il settimanale diocesano, questo sconosciuto, LEV 2014
Giuliano Vigini, “Riviste di cultura, anatomia di una crisi”, in Vita e Pensiero n. 2 (2015)
Marcello Neri, “Quando chiude una rivista”,, Il Mulino 2009
Marcello Neri, “Scrivere a Babele”, in Settimana n. 43 (2015)
https://mega.nz/#!hFAy0ByT!Rgoy3CO...mlpfSK3rubYQkO8


03) Germania, anno zero per l’integrazione? con Stefano Allievi, Susanne Labsch, Franco Valenti 16 gennaio 2016
Cos’è davvero successo a Colonia – e in diverse altre città tedesche – la notte dello scorso capodanno? Se le indagini sono ancora in corso, e si presentano tutt’altro che agevoli, le interpretazioni di un episodio in ogni caso terribile si sono subito manifestate, divaricate e contrastanti: da una parte, il segno di un ulteriore salto di qualità nella strategia terroristica del mondo islamico all’attacco dei valori fondamentali della civiltà occidentale, dall’altra la conferma che il maschilismo violento e fuori controllo è un costume che attraversa le culture e non si ferma davanti a nulla. Quel che è certo è che, di fronte ai fatti tedeschi, l’Europa è chiamata a interrogarsi, meglio di quanto fatto sinora, sui modelli di integrazione di persone provenienti da altri mondi, in costante aumento. E deve farlo con coraggio e spregiudicatezza, a rischio che sulla questione migranti si spezzi definitivamente l’esile filo che congiunge ciò che definiamo Unione Europea. Qual è il ruolo, al riguardo, delle comunità di fede? Siamo di fronte a una riedizione dell’annosa questione tedesca o a eventi destinati a deflagrare in una riedizione dello scontro di civiltà? Ne discuteremo con Stefano Allievi, sociologo delle religioni, docente all’Università di Padova, Susanne Labsch, pastora della Chiesa evangelica unita nel Baden (Germania) e Franco Valenti, presidente della Fondazione Guido Piccini.
Suggerimenti di lettura
Stefano Allievi, La guerra della moschee. L’Europa e la sfida del pluralismo religioso, Marsilio 2010
Gian Enrico Rusconi, Cosa resta dell’Occidente, Carocci 2012
Stefano Allievi, Les convertis à l’islam. Les nouveaux musulmans d’Europe, L’Harmattan 2013
Alessandro Cavalli – Alberto Martinelli, La società europea, Il Mulino 2015
Stefano Allievi, “Colonia: scontro tra culture o guerra tra i sessi?”, in Corriere della sera - Corriere del Veneto (19/1/2016
https://mega.nz/#!9FhQ2QST!GSQwhCl...WtoXqCyTbqyHUbY


04) God bless America again? Verso la Casa Bianca, il ruolo delle religioni" con Tiziano Bonazzi, Paolo Naso 23 gennaio 2016
Gli americani, è opinione comune, sono un popolo religioso; la convinta partecipazione alla vita di una comunità di fede appare una caratteristica importante dell’American Way of Life. È così dalla fondazione dello stato: l’esperienza religiosa è infatti alla base della storia e della cultura statunitensi. Fra qualche giorno cominceranno le primarie per le elezioni presidenziali, chiamate a stabilire il nome del successore di Barack Obama, che sarà scelto a novembre. E’ l’occasione per riflettere sul ruolo delle religioni nella società degli Stati Uniti, forse il paese più multireligioso del mondo. Vale ancora la tradizionale divisione fra Stato e confessioni religiose? Sta proseguendo l’inarrestabile ascesa del cattolici, forti dell’aumento sostanziale della componente di lingua spagnola? E la galassia pentecostale è in aumento, o sta segnando il passo? Di questo e di altro parleremo con Tiziano Bonazzi, americanista e docente di Storia e istituzioni dell’America del Nord, e Paolo Naso, che oltre a insegnare Scienza politica e Giornalismo politico alla Sapienza di Roma, ha avuto docenze presso la Wake Forest University e il Davidson College (North Carolina, USA).
Suggerimenti di lettura
Paolo Naso, God bless America. Le religioni degli americani, Editori Riuniti 2002
Massimo Franco, Imperi paralleli. Vaticano e Stati Uniti, Mondadori 2010
“US Confidential”, numero monografico di Limes n. 4 (2015)
Tiziano Bonazzi, Abraham Lincoln. Un dramma americano, Il Mulino 2016
Manlio Graziano, In Rome we trust. L’ascesa dei cattolici nella politica degli Stati Uniti, Il Mulino 2016 (di prossima uscita)
https://mega.nz/#!5EYgSTrD!Vf1H4wS...GjKXXa8j-5JE13g


05) La grammatica dei nuovi diritti con Nicoletta Dentico, Lidia Maggi, Massimo Faggioli 30 gennaio 2016
Sono giorni caldi, questi, in Italia, sul tema dei nuovi diritti, in particolare in conseguenza della discussione in Parlamento di un disegno di legge sulle unioni civili, comprensivo di ipotesi sulla cosiddetta stepchild adoption. Di fronte all’ipotesi dell’approvazione di tale disegno si sono mosse anche le piazze: sabato scorso, le piazze arcobaleno, favorevoli, mentre oggi si tiene il "Family Day", in cui campeggerà la presenza di numerosi movimenti ecclesiali. Al di là del confronto politico, vale la pena di riflettere sulla reale posta in gioco nell’attuale conflitto di idee; su quanto la Bibbia dica al riguardo; sulle ragioni per cui ciò avvenga, fra l’altro, durante l’Anno santo voluto da papa Francesco incentrato sul tema della misericordia. E soprattutto, per interrogarci se, dal punto di vista cristiano, si diano confini al precetto generale della misericordia. Lo faremo con Nicoletta Dentico, impegnata sul tema dei diritti civili anche nel movimento "Se non ora quando"?, la pastora battista Lidia Maggi e Massimo Faggioli, storico del cristianesimo.
Suggerimenti di lettura
Lidia Maggi, Elogio dell’amore imperfetto, Cittadella 2011
Massimo Faggioli, Nello spirito del mondo. Movimenti ecclesiali e recezione del Vaticano II, San Paolo 2013
Rita Torti, Mamma, perché Dio è maschio?, Effatà 2013
Lucia Vantini, Genere, Edizioni Messaggero 2015
Melita Cavallo, Si fa presto a dire famiglia, Laterza 2016
https://mega.nz/#!FQxllYpb!JaHw7gv...aJYGqzqLoBlhEW8


06) Quel miglio verde. Sulla pena capitale con Maria Grazia Guaschino, Enrico Peyretti, sister Helen Prejean, Carlo Santoro 06 febbraio 2016
Se non uccidere è un comandamento scritto non solo sulle Tavole della Legge di Mosè, ma in tutti i codici, le prescrizioni religiose, etiche e morali di ogni popolo, quello della pena di morte resta, a tutt’oggi, un argomento quanto mai discusso e dibattuto. E’ capitato, una volta di più, poche settimane fa, quando si è tenuta la più grande esecuzione di massa per reati legati al terrorismo dal 1980: quarantasette persone, coinvolte secondo le autorità in una serie di attentati compiuti tra il 2003 e il 2006 e attribuiti ad Al Qaeda, sono state messe a morte in Arabia Saudita. Ma le notizie su esecuzioni ci arrivano dalla Cina, dall’Iran, dagli Stati Uniti, e da ancora troppi paesi nel mondo. Qual è, dunque, la situazione attuale? Quali azioni possono essere messe in campo per aumentare la sensibilità contro la pena di morte? E perché, anche nel nostro paese, si tende spesso a invocarla, come possibile rimedio alla criminalità diffusa? Ne parleremo con Maria Grazia Guaschino, vicepresidente del Comitato "Paul Rougeau" e con Enrico Peyretti, saggista e scrittore, particolarmente attivo nel campo della nonviolenza. Sentiremo inoltre sister Helen Prejean, religiosa statunitense che accompagna spiritualmente molti detenuti del braccio della morte negli Usa, a colloquio per noi con Carlo Santoro, della Comunità di Sant’Egidio.
Link: www.paulrougeau.org/
Suggerimenti di lettura
Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene, Garzanti 1995
Franz Kafka, “Nella colonia penale”, in Tutti i racconti, a cura di E. Pocar, Mondadori 2008
Enrico Peyretti, Il diritto di non uccidere. Schegge di speranza, Il Margine 2009
Sandro Veronesi, Occhio per occhio. La pena di morte in 4 storie, Bompiani 2010
Hanif Kureishi, Delitto e perdono. La pena di morte nell'orizzonte mentale dell'Europa cristiana. XIV-XVIII secolo, Einaudi 2013
Mario Marazziti, Life. Da Caino al califfato: verso un mondo senza pena di morte, Francesco Mondadori 2015
https://mega.nz/#!xZxCDbRB!PayIRcN...IZcjPADVVn1B2u0


07) Burkina Faso , a scuola di pace con Giulio Albanese, Adriano Andruetto e Rosina Borgi 13 febbraio 2016
Ecco il Burkina Faso, ex Alto Volta, ovvero il paese degli uomini integri (così battezzato nel 1984 dal presidente-fondatore Thomas Sankara), collocato nell'Africa occidentale sub-sahariana e di poco più piccolo dell'Italia; uno dei più ricchi di gruppi etnici del continente, ma anche fra i più poveri del mondo. In realtà il Burkina Faso è un luogo che, a volerlo racchiudere in una singola descrizione, sfugge sempre di mano. Un mese fa quel Paese è stato sconvolto da alcuni episodi di taglio terroristico, avvenuti soprattutto nella capitale, Ouagadougou. Come hanno reagito i burkinabé, reduci da un’insperata sollevazione popolare scoppiata alla fine del 2014 e noti per la pacifica convivenza di fedeli musulmani, cristiani e legati alle religioni tradizionali? E qual è, appunto, il livello del loro dialogo, certo più pratico che teorico? E ancora, allargando lo sguardo, qual è il futuro del cristianesimo africano, oggi in vistoso aumento? Proveremo a riflettere su questi e altri temi con Giulio Albanese, missionario e direttore di "Popoli e Missione", e con Adriano Andruetto e Rosina Borgi, marito e moglie, da molti anni volontari in progetti di cooperazione con il Burkina Faso.
Link: www.ufc-dori.org/
Suggerimenti di lettura
Giulio Albanese, Il mondo capovolto. I missionari e l'altra informazione, Einaudi 2003
Joseph Ki-Zerbo, A quando l’Africa?, EMI 2005
Patrizia Canova - Michele Dotti, a cura, Dudal Jam. A scuola di pace, EMI 2010
Joseph Ki-Zerbo, Punti fermi sull’Africa, EMI 2010
"Africa, il nostro futuro", numero monografico di Limes (n. 12, 2015)
https://mega.nz/#!JNBQnYZJ!kw5SNWf...J5FsOkfGF8xPYY0


08) E' possibile un'economia giusta? con Luigino Bruni, Gianni Caligaris 20 febbraio 2016
Senza un ripensamento globale sull’economia, sul suo rapporto con l’uomo e con il creato, con ogni probabilità saremo presto chiamati a fare i conti con una situazione globale fra le peggiori fra quelle che l’umanità ha dovuto sin qui affrontare. Il tema dell’economia, del resto, negli ultimi anni ha quasi soppiantato il discorso religioso, utilizzandone persino il linguaggio: dalla fede/fiducia al credere/credito. Entrambi, peraltro, oggi sono in vistosa crisi. Ma c’è spazio per un’economia giusta, solidale, basata sul rispetto del bene comune? E per una logica economica che preveda l’uomo come fine, e non come puro mezzo? Domande antiche, che attualmente assumono una rilevanza decisiva. Ne parleremo con l’economista Luigino Bruni, docente di Economia politica alla LUMSA, e con Gianni Caligaris, sociologo, già presidente del Comitato etico di Banca etica.
Suggerimenti di lettura
Edmondo Berselli, L’economia giusta, Einaudi 2010
Luigino Bruni – Alessandro Smerilli, L’altra metà dell’economia. Gratuità e mercati, Città Nuova 2014
Luigino Bruni, Le imprese del patriarca, EDB 2015
Luigino Bruni, Fidarsi di uno sconosciuto. Economia e virtù nel tempo delle crisi, EDB 2015
Gianni Caligaris, Frammenti di un discorso economico, Euno edizioni 2016 (di prossima uscita)
https://mega.nz/#!FZoThTia!J5yLvFz...HJLZ6MZN25_7z2w


09) Il Vangelo e la guerriglia - Camilo Torres mezzo secolo dopo con Mauro Castagnaro,Tonio Dell’Olio 27 febbraio 2016
Cinquant’anni fa, quando morì ancor giovane ucciso nella sua prima esperienza di combattimento il 15 febbraio del 1966, appena quattro mesi dopo il suo ingresso nella guerriglia dell'Esercito di liberazione nazionale (ELN), il nome del prete colombiano Camilo Torres Restrepo aveva di gran lunga oltrepassato i confini del suo martoriato Paese, essendo ormai l’icona dei cristiani impegnati nel cammino della rivoluzione. Ora l’ELN, che aveva contribuito a fondare dopo una fulminea carriera accademica come sociologo, avanza due richieste. La prima rivolta alla chiesa cattolica, che non approvò la scelta delle armi che lo portò ad arruolarsi nella guerriglia, perché almeno simbolicamente gli restituisca lo status di presbitero; la seconda al governo della Colombia, perché i resti mortali vengano consegnati e gli sia resa cristiana sepoltura. Ma chi è stato realmente Camilo Torres? Può essere considerato un precursore della Teologia della liberazione, che di lì a pochi anni avrebbe fornito un contributo fondamentale alla costruzione di una nuova America Latina, e di una nuova Chiesa vicina alle istanze dei poveri e degli oppressi? E il suo messaggio è utilizzabile, e in che direzione, mentre la sua Colombia – a larghissima maggioranza cattolica - soffre ancora per una sanguinosa guerra civile che sembra non conoscere tregua? Ce lo chiederemo con l’aiuto di Mauro Castagnaro, collaboratore di diverse riviste sui temi latinoamericani e vicecoordinatore del movimento "Noi Siamo Chiesa", e di Tonio Dell’Olio, direttore della Cittadella di Assisi e a lungo responsabile del settore internazionale di "Libera".
Suggerimenti di lettura
German Guzman, Cattolicesimo e rivoluzione in America Latina. Vita di Camilo Torres, Laterza 1968
Camilo Torres, Parole per una rivoluzione, Queriniana 1969
Giulio Girardi, Cuba dopo il crollo del comunismo, Borla 1995
Tonio Dell’Olio, No alla guerra, Piemme 2005
Ryszard Kapuscinski, Cristo con il fucile in spalla, Feltrinelli 2011
Gustavo Gutiérrez, Teologia della liberazione, Queriniana 2012 (ed. or. 1971)
Camilo Torres, Liberazione o morte, Red Star Press 2015
https://mega.nz/#!wU5x2bYD!oCgWxAi...5_B_U4HD2p_2BM8


10) 42 anni e 42 anime Don Milani, l’uomo del futuro 05 marzo 2016
Come capita di regola quando ci s’imbatte in personaggi che riteniamo di conoscere sin troppo bene, non è facile parlare – ancora! - di don Lorenzo Milani (1923-1967). Molti – uomini di Chiesa, uomini di scuola, uomini politici - l’hanno letto e utilizzato, con maggiore o minore sensibilità, fino al rischio di dar ragione a chi ne ha riferito come una figura tanto onnipresente quanto sfocata, che oscilla fra una congerie di immagini in funzione delle inquietudini che attraversano i nostri tempi. Frainteso, criticato, a lungo ostacolato sia dalle autorità scolastiche sia da quelle religiose, il priore di Barbiana è una delle personalità più significative del dibattito culturale del secondo dopoguerra. E quel che è certo è che ancora oggi non smette di interrogarci, a volerlo ascoltare davvero. Ma qual è la sua eredità spirituale? Quale il suo lascito, sul versante ecclesiale, pedagogico e umano? In che senso, come ha scritto di recente Eraldo Affinati, egli può essere considerato un uomo del futuro, per aver aveva sognato una scuola che oggi stentiamo ancora a realizzare, ma cui non possiamo rinunciare? Proveremo a rispondere a queste e altre domande su don Milani con lo stesso Eraldo Affinati, insegnante e scrittore, e con Mariangela Maraviglia, storica della chiesa.
Suggerimenti di lettura
Lorenzo Milani, Lettera a una professoressa, Libreria Editrice Fiorentina 1967
Michele Gesualdi, a cura, Lettere di don Lorenzo Milani, priore di Barbiana, Mondadori 1970
Lorenzo Milani, Lettere alla mamma, Mondadori 1973
Neera Fallaci, Vita del prete Lorenzo Milani. Dalla parte dell’ultimo, Rizzoli 1993
Lorenzo Milani, Esperienze pastorali, Libreria Editrice Fiorentina 1997
Sorella Maria di Campello – Primo Mazzolari, L’ineffabile fraternità, a cura di M. Maraviglia, Qiqajon 2007
Adele Corradi, Non so se don Lorenzo, Feltrinelli 2012
Eraldo Affinati, L’uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani, Mondadori 2016
https://mega.nz/#!Uc5jiATA!4UMEPzP...UOEhy0RRWlQV5o0


11) Pace, forza, gioia. Le molteplici verità del buddhismo con Enzo Pace, Marco Valli 12 marzo 2016
Dagli anni Settanta del Novecento sono fioriti anche in Italia e in Europa, al di fuori del loro alveo storico, vari movimenti d’ispirazione orientale, soprattutto buddhista, con una diffusione talmente rapida e incisiva da far credere, ai più entusiasti dei loro iniziati, che fosse ormai imminente una nuova epoca, più pacifica, feconda e serena, proprio perché il sentiero salvifico ivi offerto sarebbe divenuto una delle culture egemoni e cruciali riferimenti religiosi. Gli studiosi sostengono che la cosa andrebbe collegata con una tendenza generale riscontrabile nei paesi occidentali post-industriali, dove si torna a dare rilevanza agli elementi mistici e rituali della vita religiosa; mentre l’espansione del buddhismo sarebbe facilitata dalla sua eterogeneità, refrattarietà a qualsiasi dogmatismo e capacità di venire incontro a gruppi che manifestano esigenze spirituali disparate. Buddhismo come verbo perfettamente a misura di società liquida, dunque? Qual è la situazione dei buddhisti in Italia? Il loro numero e la loro influenza sono destinati ad aumentare, o a stabilizzarsi? Ne discuteremo con Enzo Pace, docente di Sociologia delle religioni all’Università di Padova, e con Marco Valli – Osel Dorje, insegnante e psicoterapeuta, lama tibetano del lignaggio nyingmapa.
Link: www.buddhismo.it/
Suggerimenti di lettura
Harvey Cox, La svolta ad Oriente, Queriniana 1978
Marco Valli, Solamente un gusto, Xenia 1999
Thich Nhat Hanh, Il cuore del cosmo, Mondadori 2008
Lionel Obadia, Il buddhismo in occidente, Il Mulino 2009
Giampiero Comolli, Pregare, viaggiare, meditare. – Percorsi interreligiosi tra cristianesimo, buddhismo e nuove forme di spiritualità, Claudiana 2010
Giangiorgio Pasqualotto, Buddhismo, EMI 2012
Enzo Pace, a cura, Le religioni nell’Italia che cambia. Mappe e bussole, Carocci 2013
Enzo Pace, Una religiosità senza religioni. Spirito, mente, corpo nella cultura olistica contemporanea, Guida 2015
https://mega.nz/#!4MB2ACwY!jwrGSz3...-yfswdrAn2xygyQ


12) Fra la via Emilia e il Punjab. I sikh, un originale percorso di integrazione con Barbara Bertolani, Francesca Galloni, Amritpal Singh 19 marzo 2016
Con l'esotica complicità di Emilio Salgari, i sikh - lunghe barbe e minacciosi coltelli - popolano da gran tempo la nostra immaginazione, anche se per quasi cinque secoli la loro religione è rimasta confinata nella sua regione di nascita, il Punjab, in parte nel nord dell’India e in parte nell’odierno Pakistan. Il sikhismo rappresenta, infatti, una delle tante espressioni della complessa realtà spirituale indiana, nato in età moderna e permeato da una profonda fede in Dio, unico Creatore e Signore del mondo. La celebrazione in questi giorni da parte del mondo sikh della chiassosa festa di "Hola Mohalla", in corrispondenza con l’equinozio primaverile, rappresenta un’opportunità per accostare questa minoranza religiosa, tradizionalmente operosa e ormai ben integrata soprattutto nel Nord dell’Italia. Ma chi sono, e quanti sono, i sikh oggi presenti nel nostro Paese? Quali le loro principali caratteristiche, e i problemi che essi incontrano nel trapiantare nel vecchio continente un messaggio nato e cresciuto così lontano, geograficamente e idealmente? Ne rifletteremo con Barbara Bertolani, sociologa e docente all’Università del Molise, Francesca Galloni, psicologa e ricercatrice, e con Amritpal Singh, un giovane sikh, mediatore interculturale nella provincia reggiana.
Link: http://sikhismo.com/
Suggerimenti di lettura
Francesca Galloni et al., Turbanti che non turbano. Ricerca sociologica sugli immigrati indiani nel Cremonese, Provincia di Cremona 2002
Domenica Denti, Mauro Ferrari, Fabio Perocco, a cura, I Sikh. Storia e immigrazione, Franco Angeli 2005
Flavio Poli, I Sikh. La comunità dei discepoli dal Panjàb al mondo, Edizioni Studio Domenicano 2007
Francesca Galloni, Giovani indiani a Cremona. Esempi di successo, CISU 2009
Barbara Bertolani, “Il singolare pluralismo dei giovani sikh”, in Migranti n.2 (2010), pp. 101-115
Barbara Bertolani, “I sikh”, in Enzo Pace, a cura, Le religioni nell’Italia che cambia. Mappe e bussole, Carocci 2013, pp. 31-45
Gianpaolo Anderlini, Giainisti. Sikh, EMI 2015
https://mega.nz/#!5NQymRTR!txGppJF...vsjOINepKJu4vHU


13) 1516, l'invenzione del ghetto " con Anna Foa, Amos Luzatto, Laura Voghera 26 marzo 2016
Il ghetto, uno degli strumenti principali della Controriforma, fu specificamente ideato per separare gli ebrei dai cristiani e per limitare i loro contatti a ogni livello: un obiettivo senz’altro raggiunto. Il più antico ghetto del mondo, che fu edificato nel 1516, si trova a Venezia: si tratta anche dell’unico fra i ghetti europei a essere rimasto praticamente intatto. I suoi cancelli furono abbattuti dopo la definitiva caduta della Serenissima, nel 1797, durante l’occupazione francese. Oggi sono pochi gli ebrei che vi risiedono, ma un tempo vi abitarono oltre 5.000 persone su uno spazio assai ristretto. In occasione del cinquecentenario della sua edificazione sono previste numerose iniziative pubbliche; per noi, è l’occasione per riflettere sulle ragioni storiche e culturali che portarono alla nascita di questa istituzione, sul contesto antisemitico in cui ciò avvenne e sugli esiti che ebbe, al di là delle stesse intenzioni dei suoi inventori; nonché sull’odierna situazione della comunità ebraica, a Venezia e in Italia. Ne discuteremo con Anna Foa, docente di Storia moderna all’Università di Roma La Sapienza, Amos Luzzatto, già presidente della comunità ebraica di Venezia, e Laura Voghera, poetessa e animatrice culturale veneziana.
Link: www.veniceghetto500.org/
Suggerimenti di lettura
Bruno Segre, Gli ebrei in Italia, Giuntina 2001
Amos Luzzatto, Il posto degli ebrei, Einaudi 2003
Piero Stefani, L’antigiudaismo. Storia di un’idea, Laterza 2004
Anna Foa, Ebrei in Europa. Dalla peste nera all’emancipazione, Laterza 2008
Anna Foa, Diaspora. Storia degli ebrei del Novecento, Laterza 2009
Riccardo Calimani, Storia del ghetto di Venezia (1516-2016), Mondadori 2016
Giacomo Todeschini, La banca e il ghetto. Una storia italiana (secoli XIV-XVI), Laterza 2016
https://mega.nz/#!kdJgDRYQ!2HbdbXo...NTc9W3CKdyqOeHM


14) Tripoli, bel suol di guerra? con Federico Cresti, Tahar Lamri, Efrem Tresoldi 02 aprile 2016
Da mesi, e sempre più di frequente negli ultimi giorni, si discute della possibilità e del senso di un intervento militare occidentale in Libia. Si tratta di un paese poco popolato anche se enorme (il quarto, per dimensioni, dell’intera Africa), nei confronti del quale, a dispetto dei legami fitti e complessi che hanno intrecciato la sua storia con quella dell’Italia, il nostro sguardo è rimasto piuttosto in superficie; oltre che di un paese fragile e profondamente lacerato, soprattutto dopo la fine del regime di Gheddafi, e incapace di ipotizzare un percorso politico credibile verso un futuro condiviso. Ma qual è – se esiste - l’identità libica, quali i caratteri principali della sua cultura, quanto pesano il fattore religioso e la sua vicenda storica nell’odierno stallo? E quali sono le sue prospettive future? Su questo, e altro, proveremo a riflettere, con l’aiuto di Federico Cresti, docente di Storia dell’Africa all’Università di Catania e presidente dell'Associazione per gli studi africani in Italia (ASAI), Tahar Lamri, scrittore e operatore culturale, e Efrem Tresoldi, missionario e direttore del mensile comboniano Nigrizia.
Suggerimenti di lettura
Hisham Matar, Nessuno al mondo, Einaudi 2006
Tahar Lamri, I sessanta nomi dell’amore, Fara 2006
Federico Cresti, Non desiderare la terra d’altri. La colonizzazione italiana in Libia, Carocci 2011
Karim Mezran – Arturo Varvelli, a cura, Libia. Fine o rinascita di una nazione?, Carocci 2012
Federico Cresti – Massimiliano Cricco, Storia della Libia contemporanea, Carocci 2015
https://mega.nz/#!VIpHDLjL!WGiVjur...uooBWtnNdJWvSyo


15) Cattolicesimo magico? Con Andrea Grillo, Marco Marzano, Roberto Tagliaferri 09 aprile 2016
L’espressione religiosità popolare ci immette in una realtà non facilmente circoscrivibile, complessa e magmatica, suscettibile di una grande varietà di interpretazioni. Essa può andare dalle manifestazioni tradizionali di devozione e pietà, si pensi al pellegrinaggio a Medjugorje e a molti altri siti di antica e più recente popolarità, al successo di una Radio Maria o alle ostensioni delle spoglie di padre Pio durante il Giubileo, a forme di religiosità post-moderna che comprendono varie espressioni religiose di matrice naturalistica o psicologica. Siamo di fronte a un fenomeno trasversale che persiste nonostante la modernità, o addirittura in aumento, o a residui di un passato lento a morire? Che valutazione darne? Si tratta di una reazione spontanea a bisogni non soddisfatti da una religione ufficiale percepita come troppo fredda e formale? E qual è il punto di vista di papa Francesco? Sono molti gli interrogativi che possono nascere al riguardo: ne parleremo con Andrea Grillo, docente di Teologia dei sacramenti e Filosofia della religione a Roma e Padova, Marco Marzano, che insegna Sociologia dell’Organizzazione all’Università di Bergamo, e con Roberto Tagliaferri, docente di Teologia della liturgia a Padova.
Suggerimenti di lettura
Marco Marzano, Cattolicesimo magico. Un’indagine etnografica, Bompiani 2009
Andrea Grillo, La forma rituale della fede cristiana, Il Pozzo di Giacobbe 2011
Marco Marzano, Quel che resta dei cattolici. Inchiesta sulla crisi della Chiesa in Italia, Feltrinelli 2012
Roberto Tagliaferri, Sacrosanctum. Le peripezie del sacro, EMP 2013
Roberto Tagliaferri, Il cristianesimo pagano della religiosità popolare, EMP 2014
Alceste Catella – Andrea Grillo, Indulgenza. Storia e significato, San Paolo 2015
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16) Le religioni tra guerre e non violenza con Adel Jabbar, Roberto Mancini,Gianni Vacchelli 16 aprile 2016
La storia mostra che l’esperienza religiosa o la presenza delle religioni hanno portato spesso, lungo i secoli, a comportamenti tanto di massa quanto individuali di violenza e sopraffazione, non di rado a vere e proprie guerre, dette appunto di religione. Si dovrebbe pertanto concludere che le religioni – e in particolare quelle monoteistiche – sono intrinsecamente inclini alla violenza? Oppure, al contrario, esse sarebbero in se stesse pacifiche e prive di legami con i gruppi dei fanatici violenti? Quanto pesa, oggi, l’elemento religioso, sulle guerre che stanno insanguinando il nostro pianeta? La prospettiva del pacifismo e della nonviolenza, più o meno alimentata da scelte di fede, è ancora credibile, e in che misura? E in che modo le religioni possono prendere coscienza della loro ambiguità rispetto alla violenza, e lavorare su sé stesse per risolvere tale ambiguità in senso positivo? Si tratta di questioni oggi decisive, su cui ci intratterremo con Adel Jabbar, sociologo delle migrazioni, docente in diverse facoltà italiane, Roberto Mancini, professore di Filosofia teoretica all’Università di Macerata, e Gianni Vacchelli, scrittore e docente di Italiano negli istituti superiori.
Suggerimenti di lettura
Eknath Easwaran, Badshah Khan, il Gandhi musulmano, Sonda 1990
Enzo Pace, Perché le religioni scendono in guerra?, Laterza 2004
Gianni Vacchelli, Per un'alleanza delle religioni. La Bibbia tra Panikkar e la radice ebraica, Servitium 2010
Adel Jabbar, “Che effetto fa la tolleranza? L’Islam e il pluralismo religioso”, in Paolo Costa, a cura, Tolleranza e riconoscimento, EDB 2014, pp. 192-196
Roberto Mancini, La nonviolenza della fede. Umanità del cristianesimo e misericordia di Dio, Queriniana 2015
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17) Il Vangelo secondo Scampia con Davide Cerullo, Giovanni Sarubbi,Sergio Tanzarella 23 aprile 2016
Ai disonori della cronaca, per dir così, il quartiere napoletano di Scampia c’è finito grazie all’opera di Roberto Saviano, Gomorra, e alla presenza incombente di una mostruosità architettonica come le Vele. Di esso, come della realtà circostante di Napoli, veniamo a sapere solo in occasione di fatti di cronaca nera, più o meno efferata, o di criminalità organizzata. Che senso ha, in un contesto territoriale del genere, leggere la Bibbia? E, più in generale, qual è la situazione delle chiese e delle religioni in terra campana? Possono nascere anche qui delle storie che aprono a osare la speranza nonostante tutto, che dicono la voglia di resistere al male diffuso, che raccontano di una sfida educativa all’apparenza perduta in partenza, e di cui poco o nulla apprendiamo? Ne parleremo con Davide Cerullo, scrittore e fotografo, Giovanni Sarubbi, giornalista e webmaster e Sergio Tanzarella, docente di Storia della Chiesa presso la Facoltà teologica dell’Italia Meridionale.
Links: www.ildialogo.org/index.htm
Suggerimenti di lettura
Alessandro Pronzato – Davide Cerullo, Ali bruciate. I bambini di Scampia, Paoline 2009
Giuliana Martirani – Raffaele Nogaro – Sergio Tanzarella, Rompere gli ormeggi. Perché nessuno al Sud sia senza speranza, Il Pozzo di Giacobbe 2010
Rita Giaretta – Sergio Tanzarella, Osare la speranza. La liberazione viene dal Sud, Il Pozzo di Giacobbe 2012
Davide Cerullo, La ciurma dei bambini e la sfida al pirata Ozi, Dante & Descartes 2013
Davide Cerullo, Dal Vangelo secondo Scampia, Edizioni Tigulliana 2016
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18) I molteplici sentieri di Raimon Panikkar con Francesco Comina, Achille Rossi 30 aprile 2016
Raimon Panikkar (1918-2010) è ritenuto, per antonomasia, il teologo del dialogo: una lunga vita trascorsa non tanto a rivendicare la verità quanto a praticarla. Padre indiano e hindu, madre catalana e cristiana: diviene presbitero nel 1946, ma si sentirà contemporaneamente, e totalmente, induista, buddhista e cristiano, attingendo a differenti tradizioni dai tesori incommensurabili e aprendo squarci di luce sulla relazione fra Dio, l’umanità, il cosmo. Panikkar rappresenta un ponte, un ossimoro, una testimonianza vivente dell’eccezionale opportunità che può derivare dall’incrocio fecondo delle due culture, scientifica e umanistica (la sua prima laurea è in chimica, le altre in filosofia e teologia); così come dei due universi mentali, quello occidentale e quello orientale, che ha attraversato costantemente. Ma chi è stato davvero Raimon Panikkar, al di là della leggenda che l’ha accompagnato? E la sua ricerca può aiutarci a capire il senso di una verità plurale, in un tempo largamente attraversato da pulsioni identitarie e fondamentalistiche? Qual è il suo lascito alle generazioni presenti e future? Ne rifletteremo con Francesco Comina, giornalista e coordinatore del Centro per la pace del comune di Bolzano, e con Achille Rossi, scrittore e a lungo amico personale di Panikkar; riascolteremo inoltre alcuni brani di un’intervista allo stesso Panikkar presentata anni fa a "Uomini e Profeti".
Links: www.raimon-panikkar.org/italiano/home.html
Suggerimenti di lettura
Raimon Panikkar, Il dialogo intrareligioso, Cittadella 2001
Raimon Panikkar, La realtà cosmoteandrica. Dio – uomo – mondo, Jaca Book 2004
Raimon Panikkar, Il silenzio del Buddha. Un a-teismo religioso, Mondadori 2006
Raimon Panikkar, Il Cristo sconosciuto dell’induismo, Jaca Book 2008
Achille Rossi, Pluralismo e armonia. Introduzione al pensiero di Raimon Panikkar, Cittadella – L’altrapagina 2011
Francesco Comina, Il cerchio di Panikkar, Il Margine 2011
Raimon Panikkar, Cristofania, EDB 2013
Maciej Bielawski, Panikkar. Un uomo e il suo pensiero, Fazi editore 2013
Achille Rossi, Un percorso condiviso. Le lettere di Raimon Panikkar, L’altrapagina 2015
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19) Dio a modo loro con Paola Bignardi, Paolo Branca, Marco Sanavio 07 maggio 2016
Che rapporto c’è, oggi, tra i giovani e la fede? Quali sono le loro credenze e i loro atteggiamenti nei confronti delle religioni, e quale la loro immagine di Dio? Quella che appare radicalmente messa in discussione, in particolare, è la capacità di chiese e comunità religiose di trasmettere la fede, anche se non è assente, nei più giovani, la ricerca spirituale né il bisogno di interrogarsi al riguardo. Ma è solo un problema di adeguamento dei linguaggi, o c’è qualcos’altro di più decisivo? Di questo discuteremo con Paola Bignardi, scrittrice e giornalista, Paolo Branca, docente di Lingua e letteratura araba all’Università Cattolica di Milano e animatore del blog Yalla Italia, e con Marco Sanavio, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Padova.
Suggerimenti di lettura
Jean-Marie Tillard, Siamo gli ultimi cristiani?, Queriniana 1999
Paolo Branca, Yalla Italia, Edizioni Lavoro 2007
Armando Matteo, La prima generazione incredula, Rubbettino 2010
Franco Garelli, Religione all’italiana. L’anima del paese messa a nudo, Il Mulino 2011
Rita Bichi,Paola Bignardi (a cura di) Dio a modo mio. Giovani e fede in Italia, Vita e Pensiero 2016
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20) Il ritorno di Santa Madre Russia con Angelica Carpifave, Alexey Yastrebov , Natalino Valentini 14 maggio 2016
Sulla cultura ortodossa, soprattutto slava, a lungo ha gravato il peso di pregiudizi persistenti, che ancor oggi stentano a dissolversi. Ai fraintendimenti storici si sono via via aggiunti numerosi reciproci malintesi culturali, concettuali, linguistici e dottrinali, frutto per lo più della prolungata incomunicabilità e autoreferenzialità dell’ortodossia stessa. In particolare, oggi appare indispensabile mettere meglio a fuoco la situazione della maggiore fra le chiese nazionali ortodosse, quella russa, in vistoso rilancio specialmente dopo la fine dell’impero sovietico. Ne abbiamo sentito riparlare di recente, in occasione dello storico incontro a Cuba fra il patriarca di Mosca Kirill e papa Francesco, e in riferimento al prossimo Sinodo panortodosso, previsto per la seconda metà di giugno nell’isola di Creta. Di questo, e del peso dell’ortodossia russa nel contesto di un’Europa in grande difficoltà su diversi versanti, rifletteremo con Angelica Carpifave, docente di Storia della chiesa ortodossa all’Università di Bologna e di Storia della cultura e della spiritualità russa all’Accademia teologica di Mosca, Alexey Yastrebov, rettore della parrocchia russa delle Sante Mirofore di Venezia, e con Natalino Valentini, direttore dell’ISSR “A. Marvelli” di Rimini e studioso del pensiero religioso russo.
Suggerimenti di lettura
Adalberto Mainardi, (a cura) Vie del monachesimo russo, Qiqajon 2002
Thomas Brehmer, La croce e il Cremlino. Breve storia della Chiesa ortodossa in Russia, Queriniana 2008
Angelica Carpifave, Storia della Chiesa ortodossa russa. Tra messianismo e politica, EDB 2009
Natalino Valentini, Volti dell’anima russa. Identità culturale e spirituale del cristianesimo slavo-ortodosso, Paoline 2012
Angelica Carpifave, Un Concilio nella rivoluzione, EDB 2015
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21) La Chiesa è donna? Una questione aperta con Maria Bonafede, Marinella Perroni, Lucetta Scaraffia 21 maggio 2016
Qualche giorno fa, parlando all’Unione Internazionale delle Superiore Generali, papa Francesco, a una domanda sulla possibilità di creare delle diaconesse nella chiesa cattolica, ha risposto: “Vorrei costituire una commissione ufficiale che possa studiare la questione: credo che farà bene alla chiesa chiarire questo punto; sono d’accordo, e parlerò per fare una cosa di questo genere”. Tanto è bastato per rilanciare non solo la questione della possibilità di ordinare delle donne in una chiesa che, com’è noto, non le ammette a diventare presbiteri, ma anche per riprendere a riflettere sul loro ruolo complessivo, visto che lo stesso Bergoglio, nell’occasione, ha ammesso che nell’ambito ecclesiale “è molto debole l’inserimento delle donne nei processi decisionali”. Ma qual è realmente, oggi, la condizione della donna nella chiesa cattolica? E nelle altre chiese cristiane? Su quali basi bibliche e storiche si può fondare l’idea delle diaconesse, e quali scenari si possono prevedere per il prossimo futuro, al riguardo? Ne parleremo con Maria Bonafede, già moderatore della Tavola Valdese e oggi pastora a Torino, Marinella Perroni, docente di Nuovo Testamento presso il Pontificio Ateneo S.Anselmo di Roma, e Lucetta Scaraffia, che insegna Storia contemporanea all’Università La Sapienza di Roma.
LINK: www.osservatoreromano.va/it/section/donne-chiesa-mondo www.teologhe.org/
Suggerimenti di lettura
Moira Scimmi, Le antiche diaconesse nella storiografia del XX secolo. Problemi di metodo, Glossa 2004
Lidia Maggi, Le donne di Dio. Pagine bibliche al femminile, Claudiana 2014
Lucetta Scaraffia in dialogo con Giulia Galeotti, La chiesa delle donne, Città Nuova 2015
Laura Badaracchi, Fede, sostantivo femminile, ECRA 2016
Adriana Valerio, Donne e Chiesa. Una storia di genere, Carocci 2016
Lucetta Scaraffia, Dall'ultimo banco. La chiesa, le donne, il sinodo, Marsilio 2016
Marinella Perroni – Cristina Simonelli, Maria di Magdala. Una genealogia apostolica, Arance 2016
https://mega.nz/#!YM4kSBCK!yAhMwRi...TpQx7zQmKtTpdXQ


22) A ciascuno il suo Dao ? con Attilio Andreini, Vincenzo Di Ieso, Rosa Rubino 21 maggio 2016
Con il termine di daoismo, nella cultura occidentale, si è soliti designare un sistema di pensiero, una forma di misticismo e una religione organizzata gerarchicamente, con preti e monaci, templi, conventi e un canone di libri sacri. In realtà, quella che si può considerare l’unica religione autoctona della Cina si presenta di regola sfuggente e impossibile da incasellare, un po’ come la nozione di dao su cui si fonda, assai difficile da rendere con una traduzione univoca. Ma come è possibile vivere il dettato daoista in Italia, in un contesto culturale quanto mai distante da quello in cui esso è sorto? Quali sono, se si danno, i tratti caratteristici del daoismo italiano? E com’è nata la Chiesa Taoista d’Italia, che recentemente ha celebrato un momento importante del suo anno sociale, la Giornata dell’Umiltà? Di questi temi ci occuperemo con Attilio Andreini, docente di Sinologia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, con Vincenzo di Ieso - Li Xuanzong, prefetto generale della Chiesa Taoista d’Italia e con Rosa Rubino, segretaria della Chiesa Taoista d’Italia.
LINK: www.daoitaly.org/ www.dimitalia.com/
Suggerimenti di lettura
Giuliano Bertuccioli, "Il taoismo", in Giovanni Filoramo, a cura, Storia delle religioni, vol. IV: Religioni dell'India e dell'Estremo Oriente, Laterza 1996, pp. 531-558
Federico Avanzini, Confucianesimo e taoismo, Queriniana 2000
Laozi, Genesi del «Daodejing», a cura di Attilio Andreini, Einaudi 2004
Attilio Andreini, Maurizio Scarpari, Il Daoismo, Il Mulino 2007
Maurizio Paolillo, Il Daoismo. Storia, dottrina, pratiche, Carocci 2014
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23) La doppia fedeltà di Italo Mancini con Paolo De Benedetti, Piergiorgio Grassi, Mariangela Petricola 04 giugno 2016
Italo Mancini (1925 - 1993) è stato probabilmente il più creativo pensatore religioso italiano della seconda metà del Novecento, avendo spaziato dalla filosofia alla teologia, dalla metafisica alla politica; esplorando ideologie e utopie, ma anche l’arte, la poesia, l’invocazione. A lui si deve l’introduzione in Italia della teologia dialettica, e in particolare del pensiero di Dietrich Bonhoeffer. Nel corso di una lunga carriera accademica ha percorso le strade del pensiero moderno, ricoprendo le cattedre di Filosofia della religione, Storia del cristianesimo, Filosofia del diritto. Nel 1978 diede inizio a Urbino all'attività dell'Istituto superiore di scienze religiose da lui definito centro di ricerca, documentazione, analisi e riflessione sul fatto religioso, con la finalità di riportare la teologia e le scienze delle religioni nell'Università pubblica italiana. Nella sua opera ha cercato di delineare il volto di un cristianesimo radicale e perciò paradossale, diverso dal sentire comune e dunque capace di ripresentare l'inaudito e lo straordinario. Ma chi è stato davvero Italo Mancini, e cosa ha rappresentato nella riflessione postconciliare? Quanto è rimasto, del suo magistero, e cosa sarebbe importante recuperare, in un tempo incapace di memoria? Di questo rifletteremo con Paolo De Benedetti, già docente di Antico Testamento all’Istituto di scienze religiose di Urbino, Piergiorgio Grassi, già professore ordinario di Filosofia delle religioni presso l’Università di Urbino, e Mariangela Petricola, docente di Teologia fondamentale all’Istituto teologico di Anagni.
Suggerimenti di lettura
Italo Mancini, Tornino i volti, Marietti 1989
Piergiorgio Grassi, Secolarizzazione e teologia, Quattroventi 1992
Piergiorgio Grassi, Intervista a Italo Mancini sulla teologia contemporanea, Quattroventi 1992
Italo Mancini, Frammento su Dio, a cura di A. Aguti, Morcelliana 2000
Italo Mancini, Opere scelte. Vol. II. Novecento teologico, a cura di A. Aguti, Morcelliana 2009
Mariangela Petricola, Pensare Dio. Il cristianesimo differente di Italo Mancini, Cittadella 2011
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24) Gli Armeni, i primi cristiani al mondo con Riccardo Burigana, Giovanni Ferrò, Maria Immacolata Macioti 18 giugno 2016
Il recente voto del Parlamento tedesco sul genocidio armeno da parte dei turchi e la prossima visita di papa Francesco (24-26 giugno) riportano in prima pagina la delicata situazione del Caucaso, tradizionale punto di frizioni politiche e religiose. Si pensi, fra l’altro, al conflitto in atto relativo al territorio del Nagorno Karabakh, popolato in maggioranza da armeni ma appartenente politicamente all’Azerbaigian. La Repubblica di Armenia, indipendente dall’Unione Sovietica dal 1991 e comprendente la parte settentrionale dell’antica Armenia, vive tradizionalmente un rapporto assai sentito con la sua vasta diaspora, e sta cercando attualmente una propria identità a partire dalla sua antichissima fede cristiana e dal suo ruolo storico di ponte fra Oriente e Occidente. Dei caratteri dell’Armenia oggi e delle sue prospettive future in chiave ecumenica e geopolitica parleremo con Riccardo Burigana, direttore del Centro per l’Ecumenismo in Italia e insegnante di Storia ecumenica della Chiesa all’Istituto di Studi Ecumenici di Venezia, Giovanni Ferrò, caporedattore delle riviste Jesus e Credere, e Maria Immacolata Macioti, già docente presso l’Università la Sapienza di Roma in Sociologia generale e delle religioni.
Suggerimenti di lettura
Osip Mandel’stam, Viaggio in Armenia, a cura di Serena Vitale, Adelphi 1988
Maria Immacolata Macioti, Il genocidio armeno nella storia e nella memoria, Nuova Cultura 2011
Maria Immacolata Macioti, L’Armenia, gli armeni. Cent’anni dopo, Guida 2015
Guenter Lewy, Il massacro degli armeni. Un genocidio controverso, Einaudi 2015
Gabriella Uluhogian, Gli armeni, Il Mulino 2015
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25) Quando Dio è nel pallone con Marco Dal Corso, Lorenzo Galliani, Davide Zoletto 25 giugno 2016
Nei giorni in cui un’Europa sfibrata dalla paura e dalle mille crisi che l’attanagliano celebra, come ogni quattro anni, il rito collettivo dei campionati continentali di calcio, questo sport appare sempre più chiaramente come un fenomeno di tipo religioso, “sufficiente a dare un senso a tutta la vita” (M. Augé). Stadi come templi, colori sociali utilizzati come paramenti liturgici, tifoserie assimilabili a schiere di devoti, pronti a sacrificarsi per il trionfo della propria squadra… Il calcio come surrogato di mondi religiosi che perdono terreno, morsi dalla secolarizzazione imperante? Vale la pena di chiederselo, anche perché – nonostante numerose contraddizioni che l’attraversano e gli evidenti rischi di alienazione - lo sport può rivelarsi anche ragione di incontri sorprendenti, spazio condiviso di espressione, nonché occasione quotidiana per prendersi cura insieme di luoghi e beni comuni. Parchi, campi sportivi, cortili scolastici possono così diventare stimolanti contesti educativi in cui sperimentare nuove appartenenze comuni, indipendentemente dalle provenienze religiose e culturali e dai pregiudizi reciproci. Di questo rifletteremo con Marco Dal Corso, docente di Dialogo interreligioso presso l’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino (VE), Lorenzo Galliani, giornalista sportivo e blogger, e con Davide Zoletto, professore di Pedagogia interculturale all’Università di Udine.
LINK: http://crossmagazine.it/
Suggerimenti di lettura
Davide Zoletto, Il gioco duro dell’integrazione. L’intercultura sui campi di gioco, Raffaello Cortina 2010
Hugo Rahner, L’homo ludens, Paideia 2011
Marco Dal Corso – Tobia Dal Corso, Bibbia e calcio, Claudiana – EMI 2014
Desmond Morris, La tribù del calcio, Rizzoli 2016
Marc Augé, Football. Il calcio come fenomeno religioso, EDB 2016
AA.VV., Il potere del calcio, Limes n. 5 (2016)
Lorenzo Galliani - René Pontoni, Il calciatore preferito di papa Bergoglio, Minerva 2016
https://mega.nz/#!VE53lRpI!pEWiv1d...3VO5wAzmtC6eePQ


26) Lutero e l'Europa, 500 anni dopo con Cristiano Bettega, Gaëlle Courtens, Luca Negro 02 luglio 2016
Quando, il 31 ottobre 1517, Martin Lutero affiggeva le sue Novantacinque tesi sul portone della cattedrale di Wittenberg, non si può certo affermare si trattasse di una vox clamantis in deserto, ma di un gesto dal sapore profetico che esprimeva un malcontento generale, perlomeno in madrepatria, contro il commercio delle indulgenze e la decadenza dei costumi della chiesa di Roma. Quel gesto viene considerato il vero e proprio inizio della Riforma, destinato a cambiare il volto della storia europea. L’anno prossimo si celebrerà dunque il Giubileo della Riforma, che sarà festeggiato con una ricca serie di eventi. In previsione del Giubileo, che verosimilmente porterà all’attenzione dell’opinione pubblica generale la situazione delle chiese evangeliche, proveremo a capire con che spirito tali chiese si apprestano a fare memoria della figura di Lutero, qual è l’attualità del grande riformatore e quale la condizione complessiva del protestantesimo oggi in un’Europa affannata e densa di problemi. Di questo parleremo con Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo della CEI, Gaëlle Courtens, giornalista, redattrice di NEV (Notizie evangeliche), e con Luca Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia.
Suggerimenti di lettura
Fulvio Ferrario – Paolo Ricca, a cura, Il consenso cattolico-luterano sulla dottrina della giustificazione, Claudiana 1999
Paolo Ricca, Lutero mendicante di Dio, a cura di Gabriella Caramore, Morcelliana 2010
Commissione teologica bilaterale cattolico-luterana, Dal conflitto alla comunione: le commemorazioni comuni luterano-cattoliche nel 2017, Supplemento a Il Regno-Documenti n. 11 (1/6/2013)
Martin Lutero, Le ‘Resolutiones’. Commento alle 95 tesi, a cura di Paolo Ricca, Claudiana 2013
Walter Kasper, Martin Lutero. Una prospettiva ecumenica, Queriniana 2016
https://mega.nz/#!NJJ2XTiS!L4Ewnlh..._EUz3wrcm0bqSlQ


27) Materadio, la festa di Radio3 L’Anima dell’Utopia con Moni Ovadia e Ascenso Delia 24 settembre 2016
Anche le religioni sono un luogo dell’Utopia? Una frattura fra il desiderio di Bene che abita ogni anima e un Bene per tutti che non si riesce a trovare? conduce Gabriella Caramore.
https://mega.nz/#!FdYE2ZrI!WLFJjGg...tnoiZPYcSQbzHfQ


28) Dialoghi con Alberto Melloni I puntata - Diritti e libertà religiose in Occidente 01 ottobre 2016
Dialoghi con Alberto Melloni I puntata - " Diritti e libertà religiose in Occidente " - Con Vincenzo Pacillo, Barbara Randazzo, Susanna Mancini.
https://mega.nz/#!wYA1AAyJ!FJmEw0s...zJHlvQc3aVwaBAM


29) Dialoghi - Marcia Perugia-Assisi della Pace e della Fraternità.08 ottobre 2016
Dal 1961, quando fu inaugurata da Aldo Capitini, la Marcia della Pace Perugia - Assisi è non solo un appuntamento fisso per il movimento pacifista, ma anche una occasione di ripensamento radicale su come affrontare le guerre in atto sul pianeta: la pace ha la forza sufficiente per affrontare e risolvere i conflitti? Secondo le tradizioni religiose certamente sì. E tuttavia nascono molti dubbi, soprattutto in relazione ai complessi schieramenti in campo. Ne parliamo con Flavio Lotti, organizzatore della Marcia, Sabino Chialà, monaco di Bose - Ostuni, Stefano Levi Della Torre studioso di questioni morali legate all’ebraismo.
Bibliografia
Aldo Capitini, Il potere è di tutti , La Nuova Italia
Aldo Capitini Le tecniche della nonviolenza, Feltrinelli
Aldo Capitini, Opposizione e Liberazione, L’Ancora del Mediterraneo
Aldo Capitini, Danilo Dolci , Lettere 1952-1968 , Carocci
Wim Wenders, Mary Zournasi, Inventare la pace. Dialogo sulla percezione, Bompiani 2014
Mario Deriu, Dizionario critico delle nuove guerre, Emi 2005
Jeremy Rifkin , La civiltà dell’empatia, Sperling &Kupfer 2010
https://mega.nz/#!kMIgBAba!VwNp_cy...XmP8mSD595XdM-4


30) Dialoghi - Il silenzio di un eremo. Consolare il caos - di Armando Buonaiuto con Juri Nervo, Rosalba Morese, Padre Antonio Menegon, Lara Canone. 15 ottobre 2016
A Torino, all’interno dell’ex carcere Le Nuove, sorge un eremo urbano, un luogo destinato a chi è in cerca di silenzio e riflessione. Nelle celle che un tempo furono spazi di segregazione forzata, oggi si può sperimentare un ritiro volontario, sospendendo anche solo per breve tempo il ritmo della propria quotidianità. Ne parleremo con il fondatore Juri Nervo, progettista di esperienze educative e Rosalba Morese, ricercatrice in neuroscienze. Dalla quiete al caos dell’isola di Haiti, travolta sei anni fa da un terribile terremoto e ora nuovamente devastata dal passaggio dell’uragano Matthew. Con Antonio Menegon, padre camilliano, e Lara Canone, fisioterapista, ci raccontano la loro esperienza haitiana.In studio con gli ospiti di Armando Buonaiuto, curatore e ideatore del Festival Torino Spiritualità.
https://mega.nz/#!QQJAzRpZ!5c7Dz85...6i3UtprVSM8NnMk


31) Dialoghi. “Università del perdono: storie di uomini e animali" di Armando Buonaiuto con Gianfranco Testa, Elena Parasiliti, Pietro Del Re 22 ottobre 2016
Esiste, a Torino, anche una “Università del perdono”. Ma si può insegnare e imparare il perdono? E il perdono passa attraverso la dimenticanza? Oppure il ricordo dell’offesa è necessario? Di questo, di torti subìti, di violenze commesse su uomini e animali, parleremo con padre Gianfranco Testa, missionario e fondatore dell’Università del Perdono, con Elena Parasiliti, responsabile dei progetti culturali del magazine “Terre di Mezzo”, e con Pietro Del Re, inviato di guerra di “Repubblica”.
Bibliografia
Gianfranco Testa, Il perdono è un bel guadagno, Effatà 2015
Elena Parasiliti, Ti chiamo per nome. Storie di riconciliazioni possibili, Terre di Mezzo 2013
Pietro Del Re, Cose viste. Storie di uomini e altri animali, Laterza 2016
Jorge Luis Borges, Elogio dell’ombra, Einaudi 2007
https://mega.nz/#!5FwDTAbD!tk2qh2g...wWOju1fclWQXOPA


32) Dialoghi. “Protestantesimo: quali prospettive per il tempo a venire” di Armando Buonaiuto con Cristina Arcidiacono, Claudio Pasquet, fratel MichaelDavide Semeraro 29 ottobre 2016
Ricorrono nell’ottobre del 2017, i cinquecento anni dall’affissione delle 95 tesi di Lutero alle porte del Castello di Wittenberg: questa data, considerata come l’inizi della Riforma protestante, apre fin da ora a riflessioni e considerazioni sul futuro del protestantesimo: quale avvenire per una chiesa - anzi per delle chiese- nate sull’onda di una testimonianza di fede e non di una contrapposizione alla chiesa di Roma? Quali i rapporti delle varie chiese protestanti tra loro e quali i rapporti con le altre confessioni cristiane? A quali sfide dovranno rispondere le comunità della Riforma? Lunedì 31 il papa sarà in Svezia per partecipare alla Commemorazione congiunta di Chiesa cattolica e Federazione luterana mondiale: con quali aspettative? Ne parlano Armando Buonaiuto con Cristina Arcidiacono Pastora della Chiesa Evangelica Battista di Cagliari e Claudio Pasquet Pastore Valdese.Nella seconda parte Fratel MichaelDavide Semeraro racconterà invece una delle più importanti e singolari esperienze cristiane del Novecento: quella di Charles De Foucauld e della sua scelta di deserto. Che cosa ha da dire ai fedeli di oggi?
Bibliografia
Fulvio Ferrario, Il futuro della riforma, Claudiana 2016
Steven D. Paulson, Lutero, Claudiana 2016
MichaelDavide Semeraro, Charles de Foucauld - Esploratore e profeta di fraternità universale , San Paolo Edizioni 2016
https://mega.nz/#!NMRVyIrD!vp3-cz-...etd1zyIdPjNMh5A


33) Dialoghi.di Armando Buonaiuto del 5 novembre 2016
Nell’esortazione apostolica Amoris laetitia si dice che la famiglia non deve considerarsi un “recinto”, ma essere aperta al mondo. È con questo spirito che tante famiglie in Italia si impegnano in progetti solidali mirati a sostenere altri nuclei in difficoltà. Ne parliamo con Roberto Maurizio, pedagogista collaboratore di Fondazione Paideia, e Michela Colombarini, presidente del Forum delle associazioni familiari della Val d’Aosta. Alle vittime della tratta e alle loro storie è invece dedicata la seconda parte della trasmissione, con le testimonianze di Paolo Botti, presidente dell’associazione "Amici di Lazzaro" e di Claudio Magnabosco, fondatore del progetto “Le ragazze di Benin City”.
Bibliografia
Isoke Aikpitanyi, Le ragazze di Benin City, Melampo 2007
Roberto Maurizio, Norma Perotto, Giorgia Salvadori, L'affiancamento familiare, Carocci 2015
https://mega.nz/#!tAxVXbgC!UrSqE03...9NyeK8E_t9b8d5Q


34) Dialoghi. di Flaminia Morandi "Essere orfani: un aspetto della condizione umana" con Enzo Bianchi e Maria Luisa Algini. 12 novembre 2016
Non è un caso che molti protagonisti di favole antiche e moderne, da Cenerentola a a Harry Potter siano orfani. L’orfanità precoce è un dolore estremo che ha bisogno di essere esorcizzata nelle avventure estreme delle favole, in cui il protagonista esce sempre vincitore, trasformato nel suo vero se stesso. Anche un dolore impossibile, dice la favola, è un’occasione per crescere e trasformare la morte in vita.
Oggi, in un’epoca che rimuove la morte come oscena, accompagnare un bambino nel percorso enigmatico del suo dolore è ancora più difficile. Che idea ha un bambino della morte? Cosa succede in un bambino quando muoiono il papà o la mamma? Quali vie misteriose prende il suo dolore? Qual è il compito del genitore che resta? A partire da una forte testimonianza di Enzo Bianchi, fondatore e priore del monastero di Bose, orfano di madre a otto anni, oggi parliamo di orfanità precoce con Maria Luisa Algini, psicoanalista, docente alla Scuola di specializzazione in psicoterapia psicoanalitico Istituto Winnicott di Roma, membro della SIPSia e dell’EFPP
Suggerimenti di lettura
Maria Luisa Algini, Le ferite invisibili. Sui bambini e la morte dei genitori , i Robinson 2016
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35) Dialoghi. di Flaminia Morandi Architettura e Liturgia con Goffredo Boselli, Crispino Valenziano, Marko Ivan Rupnik 19 novembre 2016
Se i terremoti continuassero a infliggere ferite alle nostre chiese, cappelle, santuari, pievi di campagna, tra un secolo o due l’Italia potrebbe rischiare di essere famosa non più per il suo famoso patrimonio artistico (l’80% si dice di quello mondiale), ma per le sue brutte chiese moderne: quelle costruite negli ultimi 20, 30, 50 anni. Chiese simili a garage o a grandi magazzini, secondo le parole di un autorevole esperto, o talvolta anche belle, ma espressione della soggettività di qualche archi-star. Non è solo in questione la “bruttezza”, che come la “bellezza”, è di difficile definizione. Certo è che nell’architettura di una chiesa, vista da fuori o da dentro, la bellezza non può essere soggettiva, ma espressione della misteriosa relazione tra visibile e invisibile.E’ che, brutte o belle, spesso le chiese moderne non sono adeguate a ciò che vogliono rappresentare o/e che avviene al loro interno: insomma, mostrano un divorzio tra architettura e liturgia, tra forma e contenuto che testimonia la lacerazione che si è consumata tra cultura e teologia, tra conoscenza e capacità di leggere i simboli.Con Flaminia Morandi ne parlano Goffredo Boselli, liturgista, organizzatore del convegno annuale "Architettura e Liturgia" del Monastero di Bose, il professor Crispino Valenziano, liturgista e padre Marko Ivan Rupnik, direttore dell’Atelier del Centro Aletti, autore di famosi mosaici nelle chiese di tutto il mondo, tra cui l’interno del Santuario della SS. Trinità a Fatima e la Cripta della Chiesa inferiore di San padre Pio a San Giovanni Rotondo.
Link: www.centroaletti.com/ita/opere/italia/71b.htm
Suggerimenti di lettura
Crispino Valenziano, Architetti di chiese, EDB 2005
https://mega.nz/#!RI5j1LTB!H83IEKA...gyWlD1kbfdxmpWw


36) Dialoghi. di Flaminia Morandi "Politeisti o monoteisti" con Maurizio Bettini, Antonio Genitli e Neva Papachristou.26 novembre 2016
E se avessimo da imparare dal politeismo degli antichi? E’ quello che suggerisce Maurizio Bettini, antropologo del mondo antico all’Università di Siena, nel suo Elogio del politeismo, un libro denso di spunti di riflessione. Ma oggi qualcosa sta cambiando nella mentalità monoteista occidentale. La religione dell’appartenenza monoteista sta cedendo il passo all’esperienza religiosa trasversale alle diverse tradizioni e parla del bisogno dell’uomo interiore della ricerca di una relazione con la propria dimensione spirituale profonda, da cui dipende quella con gli altri. Con Flaminia Morandi ne parlano Maurizio Bettini, padre Antonio Gentili, barnabita, che da decenni guida ritiri di meditazione cristiana, yoga, respiro e digiuno, e Neva Papachristou, insegnante e guida dell’Associazione per la Meditazione di Consapevolezza di Roma, nata nello spirito del dialogo interreligioso.
Suggerimenti di lettura
Maurizio Bettini, Elogio del politeismo, Il Mulino, 2014;
Antonio Gentili, Le ragioni del corpo. I centri di energia vitale nell’esperienza cristiana, Ancora 2007;
Antonio Gentili, A pane e acqua. Pratica e spiritualità del digiuno, Ancora 2006
Neva Papachristou, Corrado Pensa, Dare il cuore a ciò che conta. Il Buddha e la meditazione di consapevolezza, Mondadori 2012
https://mega.nz/#!oNARhIpA!VvkbxWG...KhXDzbJ8r6cYjqM


37) Dialoghi "Fedi e nuove economie" di Flaminia Morandi con Betta Sormani,Danila e Massimo Niccolai,Beppe Bertagna,Luigino Bruni. 03 dicembre 2016
C’è una comunità di famiglie, anzi una rete di 33 comunità sparse nel nostro paese, "Mondo di Comunità e Famiglia", che mette in comune il denaro che guadagna. Ciascun nucleo familiare o comunitario (una delle comunità è formata da Gesuiti) attinge da una cassa comune solo quello che gli è davvero necessario cercando di vivere la fiducia concretamente nei fatti, con la porta aperta, accogliendo chi ha bisogno, condividendo la vita e il tempo che ci vuole per intessere autentiche relazioni. Una "vita altrimenti" raccontata da chi la vive, Betta Sormani presidentessa di MCF, Danila e Massimo Niccolai, una delle prime famiglie, il gesuita Beppe Bertagna, narrazione che darà lo spunto per un dialogo con l’economista Luigino Bruni sull’uso umano del denaro e sull’economia di comunione: non un’utopia ma una vita "altrimenti" possibile.
Link: www.gesuiti-villapizzone.it/sito/info/d&p.html
Bibliografia:
Silvano Fausti, Occasione o tentazione? Scuola pratica per discernere e decidere, Ancora 2005
Silvano Fausti, Sogni allergie benedizioni, San Paolo 2013
Luigino Bruni, Ricchezze. Beati quelli che investiranno in economie di comunione, San Paolo 2014
Luigino Bruni, L’economia civile, Feltrinelli 2016
https://mega.nz/#!dQZAHZjS!9_gnoXs...g43iF3ob1q-K2pc


38) Dialoghi "Giuseppe Dossetti: il monaco e la liberta" con Alberto Melloni. Intervengono Enrico Galavotti e Marta Cartabia 10 dicembre 2016
Giuseppe Dossetti:una delle figure più originali nella politica del dopoguerra italiano. A venti anni dalla morte, Alberto Melloni, che nel mese di dicembre è autore delle puntate di Uomini e Profeti-Dialoghi, ne ricostruisce la figura attraverso i passaggi fondamentali della sua vita: gli studi alla Cattolica, la partecipazione alla resistenza, il contributo alla Costituente, la militanza politica, il ritiro nella vita monastica. Con Enrico Galavotti, Marta Cartabia, Corrado Lorefice, Chiara Giaccardi e Dina Liubovic vengono messi a fuoco i termini di un conflitto tra fede, religione, libertà.
https://mega.nz/#!EFZlBBLa!jnU4DeG...DHS32ZlRhJ6mif8


39) Dialoghi - con Alberto Melloni Insegna alla tua lingua a dire non so. Ricordo di Paolo De Benedetti con Gabriella Caramore, Enzo Bianchi, Silvia Giacomoni, Stefano Levi della Torre 17 dicembre 2016
“Ricordatevi di Dio, perché lui non si dimentica di voi”Domenica 11 dicembre 2016 è morto ad Asti, dove era nato nel 1927, Paolo De Benedetti, un grande maestro di spiritualità, biblista, teologo, studioso di ebraismo.“Uomini e Profeti” gli deve moltissimo: negli anni ci ha accompagnato con la sua sapienza, che non era quella dei dotti e degli accademici, ma quella di chi si pone con coraggio, umiltà, passione, studio di fronte alle Scritture e di fronte alla vita. La sua predilezione per i piccoli,, i bambini, gli animali, i fili d’erba ci aiutava a capire il senso “eversivo” delle Scritture: leggere la storia dal basso, dal punto di vista dell’infimo e del perdente. Si è fatto anche tramite, per noi, di una vicinanza tra ebraismo e cristianesimo che, prima che nel dialogo, si fa nei testi stessi della Bibbia. Gli è stato facile, in un certo senso: essendo nato da famiglia ebraica, ma battezzato assieme alla sorella Maria per le convinzioni cristiane della madre cattolica. Tutto ci è stato offerto con la leggerezza quasi infantile della sua voce, con la battuta pronta per non dare troppa enfasi alle sue parole, con la logica dell’ incessante interrogazione che appartiene alla tradizione rabbinica. Il senso che proviamo tutti, credo, ora che non c’è più, è di gratitudine e di nostalgia.
Ci piace ricordarlo con uno dei Detti dei Padri che citava spesso:
“Non spetta a te portare a termine il lavoro, ma non sei neppure libero di sottrartene. Se avrai studiato molto la Torà, ti verrà data una grande ricompensa. Fedele infatti è il tuo datore di lavoro, che ti pagherà il salario della tua opera. Sappi però che la ricompensa dei giusti verrà data soltanto nel tempo che verrà”.
Alberto Melloni lo ricorda con Gabriella Caramore, Enzo Bianchi priore di Bose, la scrittrice Silvia Giacomoni, Stefano Levi della Torre saggista e pittore.
I libri nella nostra collana “Uomini e Profeti" a cura di Gabriella Caramore, Morcelliana
A sua immagine. Una lettura della Genesi, 2000
E il loro grido sali' a Dio. Commento all'Esodo, 2002
Sulla Pasqua, 2003
Qohelet. Un commento, 2004
Il filo d'erba. Verso una teologia della creatura a partire da una novella di Pirandello, 2009
Teologia degli animali, 2011
L'alfabeto ebraico, 2011
Detti dei padri (dal Talmud), 2011
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40) Dialoghi con Alberto Melloni "Pace in tempo di guerre" Con Eugenio Bernardini , pastore valdese, il filosofo Salvatore Natoli, don Pino Ruggeri teologo. 24 dicembre 2016
Lo Spirito divino soffia e rende possibile i cambiamenti positivi; lo Spirito soffia e spalanca le porte e le finestre chiuse delle nostre case, delle nostre chiese, delle nostre coscienze; lo Spirito soffia e spezza ogni catena che soffoca la nostra libertà e dignità di figli e figlie di Dio.
Eugenio Bernardini
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41) Dialoghi con Alberto Melloni " Ore di religione : sviluppi possibili?" con Ada Treves, Sara Silvestri. 31 dicembre 2016
L'ora di religione ha visto schierarsi le posizioni piu' diverse. La prevalente fu quella istituita con il Concordato del 1929 tra Stato e Chiesa cattolica che fu poi modificata dal Concordato-bis del 1984 che rese facoltativo l'insegnamento della religione nelle scuole pubbliche.
Nel paesaggio religioso europeo si' è riproposto l'islam in pianta stabile: oggi le religioni sono ritornate sulla scena pubblica come luogo di conflitto.Come si insegna la religione e in quale misura è centrale nel dibattito pubblico? Alberto Melloni ne parla con Ada Treves, giornalista e redattrice di "Daf Daf", con Sara SIlvestri insegnante di religione e politics all'Università di Cambridge.
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Edited by Firefly58 - 31/12/2016, 23:05
 
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