"Lo sterco del diavolo"
Otto incontri sul tema del denaro sotto diversi punti di vista: dai suoi riflessi psicologici alla sua rilevanza sociale, senza distogliere l'attenzione dal presente e dalle difficoltà che stiamo attraversando. Un'occasione di approfondimento a cavallo tra filosofia, politica ed economia, per meglio comprendere il nostro tempo e guardare con maggiore consapevolezza al futuro.“
Il denaro appartiene alla nostra quotidianità, ne costituisce un elemento imprescindibile. È ciò che riceviamo a compenso del lavoro prestato; è ciò con cui acquistiamo il necessario per vivere. Abitiamo un mondo dominato dal mercato e dalle sue leggi: si compra e si vende; nulla si regala, neppure il superfluo. Il dono, quando è veramente tale, ossia disinteressato, ci appare sempre più estraneo, risponde ad una logica incomprensibile ad una società come la nostra che fa del possesso un feticcio. Senza soldi, quindi, non si vive. E quando, in periodi di crisi economica simili a quello attuale, essi vengono a mancare, assumono ancora maggiore rilevanza.
Si moltiplicano le voci di chi tenta di fornire spiegazioni ed indicare soluzioni alla crescita della povertà od al polarizzarsi delle disuguaglianze tra ricchi e poveri, senza peraltro pervenire ad alcuna conclusione univoca. Comune resta però l'attenzione rivolta al denaro. Se ne parla, lo si insegue e tuttavia sfugge. A voler entrare nel merito della discussione, va in primo luogo osservato che il denaro da mezzo a disposizione dell'uomo per soddisfarne i bisogni si è presto trasformato in fine.
Scomparso ormai ogni valore, l'unico criterio di giudizio rimasto sembrano essere proprio i soldi. Viviamo, come ebbe a profetizzare Marx, nell'epoca della mercificazione universale: si può comprare qualsiasi cosa, la sola variabile consiste nel prezzo. L'uomo stesso non si sottrae a questo tipo di paradigma. Nell'opinione prevalente, infatti, conta non per ciò che è, ma per ciò che ha. Dunque, non importa se agisce bene o male, ma l'entità dell'utile prodotto dalle sue azioni. Non fa differenza il modo nel quale ci si arricchisce, basta arricchirsi: pecunia non olet.
D'altra parte, se per un verso il denaro ha finito per diventare l'unico valore esistente, al contempo è andato perdendo il legame con le merci di cui dovrebbe rappresentare la misura. Esso acquisisce sempre più indipendenza da qualunque corrispettivo reale. Costituisce, insomma, un bene in se stesso; il principale tra i beni, quasi un idolo oggetto di adorazione. Occorre inoltre notare che la frattura tra denaro e merci risulta perfettamente speculare a quella tra mondo della finanza ed economia reale. Il denaro ha poco a che spartire ormai con il sistema produttivo, sembra vivere di vita propria, generandosi autonomamente.
01 Umberto Galimberti - Il feticismo del mercato 04-10-2013
02 Luigino Bruni, Carlo Sini - La verità in contanti 11-10-2013
03 Vittorino Andreoli - Il denaro in testa 18-10-2013
04 Marco Guzzi - La rapina e il dono 25-10-2013
05 Diego Fusaro - Critica teologica dell'economia 08-11-2013
06 Franco Cassano - Bisogno e desiderio gli inganni e le opportunità del denaro 15-11-2015
07 Salvatore Natoli - Ricchezza e povertà 21-11-2013
08 Walter Veltroni - Denaro e politica 30-11-2013fonte del materialehttps://mega.co.nz/#F!TQFHxB5T!5Ic...rkPeV04hCoYNXtw
Edited by eos1948 - 14/8/2021, 01:01