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L'UOMO DEL DESTINO, di George Bernard Shaw

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view post Posted on 12/6/2014, 16:56
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George Bernard Shaw nacque a Dublino nel 1856 da una famiglia protestante. Nel 1876 si trasferì a Londra, dove la madre insegnava canto.
Aderì alla “Fabian Society”, il movimento socialista che influenzò molto i giovani intellettuali inglesi; in seguito pubblicò i Saggi fabiani (Fabian essays in socialism, 1889).
Dopo un esordio di poco successo come romanziere, si dedicò al giornalismo e tra il 1890 e il 1894 alla critica musicale, usando lo pseudonimo di “Corno di bassetto”.
Fu entusiasta di Wagner, cui dedicò il saggio Il wagneriano perfetto (The perfect wagnerite, 1898). Nel 1891 scrisse La quintessenza dell’ibsenismo (The quintessence of ibsenism) e in nome della drammaturgia di Ibsen condusse strenue battaglie come critico drammatico della “Saturday Review” (1895-98) sostenendo, in polemica con il repertorio del tempo, un teatro che fosse “una fucina di pensieri, una guida della coscienza, un commentario della condotta sociale, una corazza contro la disperazione e la stupidità, e un tempio per l’Elevazione dell’Uomo”.
Nel 1892 iniziò la sua carriera di drammaturgo, con Le case del vedovo (Widower’s houses) cui seguirono L’uomo troppo amato (The philanderer, 1893), La professione della signora Warren (Mrs Warren’s profession, 1894), che attirò la censura perché trattava senza esprimere alcuna condanna morale un argomento scottante come la prostituzione femminile.
Prive di qualsiasi sentimentalismo, sarcastiche e brillanti furono le sue commedie Le armi e l’uomo (The arms and the man, 1894), Candida (1895) una delle più acute e forse la più ibseniana delle sue opere, Non si può mai dire (You never can tell, 1897).
Nel 1898 sposò l’ereditiera irlandese Charlotte Payne-Townshend e da allora si dedicò completamente al teatro scrivendo decine di lavori di enorme successo, molti dei quali per il Royal Court Theater di Granville Barker.
Nel 1925 Shaw fu insignito del Premio Nobel, coronamento all’attività di un enfant terrible, un dissacratore saggio, divenuto una solida istituzione dell’anticonformismo. Shaw è stato un commediografo d’eccezione, padrone della tecnica teatrale e sempre in grado di calcolare e controllare l’effetto di ogni battuta. Delle sue commedie sopravvivono oggi la scioltezza di dialogo, l’intelligenza e vivacità del dibattito, l’acuta caratterizzazione dei personaggi: esse sono la versione moderna della settecentesca “commedia di costumi”. Shaw ha scritto fino in tarda età, conservando l’antica arguta verve.
Da: www.irlandando.it/cultura/letteratura/george-bernard-shaw/



L’uomo del destino (The Man of Destiny) è una delle quattro commedie gradevoli scritte da George Bernard Shaw nel 1894-97, una commedia divertente congegnata come una partita a scacchi per l’intelligenza e l’astuzia dei due protagonisti, ma anche il primo testo in cui Shaw si cimenta con un grande personaggio storico, quale Napoleone Bonaparte, avvalendosi di questo mito per fargli pronunciare frasi pungenti rivolte agli Inglesi ed alle loro abitudini. “L’uomo del destino” è diventato nel tempo un modo di dire. Shaw, Premio Nobel nel 1925, con caustica intelligenza, implacabile scetticismo temperato di ottimismo, denunzia la falsa coscienza borghese in drammi che apparvero "rivoluzionari". Deciso fautore di un teatro di idee fondato su un programma di rigenerazione sociale (si autodefinì un "predicatore travestito da saltimbanco"), illuministicamente fiducioso nella bontà e razionalità della natura umana, Shaw è stato un commediografo d 'eccezione, padrone della tecnica teatrale, sempre in grado di calcolare e controllare l 'effetto di ogni battuta. Delle sue commedie sopravvivono oggi la scioltezza di dialogo, l' intelligenza e vivacità del dibattito, l' acuta caratterizzazione dei personaggi, la versione moderna della settecentesca "commedia di costumi". “Sarà chiaro a questo punto che Shaw è un terrorista. Il terrore di lui è inconsueto, ed egli impiega un’arma inconsueta: lo humour. Quest’uomo inconsueto sembra essere dell’opinione che nulla vi sia di temibile al mondo se non lo sguardo calmo ed incorruttibile dell’uomo comune: di questo sguardo si deve aver paura, sempre e incondizionatamente. Questa teoria lo rende armato di una notevole superiorità naturale; attraverso una prassi risoluta in accordo con essa, egli ha reso impossibile a chiunque venga a contatto con lui – sia di persona, che attraverso i suoi libri o a teatro – supporre che egli abbia mai eseguito un gesto, o pronunciato un giudizio, senza osservare un timoroso rispetto per questo sguardo incorruttibile” (da “Ovazione per Shaw” di Bertolt Brecht).

Titolo: l'uomo del destino
Autore: George Bernard Shaw
Regia: Gianfranco De Bosio
Interpreti: Laura Solari, Pietro Privitera, Cesco Ferro, Giulio Bosetti


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Edited by eos1948 - 5/5/2021, 02:21
 
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view post Posted on 18/2/2020, 18:41

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view post Posted on 5/5/2021, 01:22
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05.05.2021 - Ripristinato link
Grazie a Paolotti per la collaborazione
 
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view post Posted on 11/5/2021, 17:59

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