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IL MISANTROPO , di Molière

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view post Posted on 17/4/2013, 08:06

papero

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Il misantropo (Le Misanthrope), è una commedia in cinque atti in versi di Molière, una delle più riuscite di questo grande autore francese, scritta e rappresentata nel 1666.
Vertice assoluto dell’opera di Molière, Il Misantropo pone allo spettatore delle domande fondamentali sulle ragioni del comportamento umano. Essenzialmente, ci viene proposta la storia di un uomo che ripudia qualunque tipo di ipocrisia sociale, qualunque insincerità, qualunque falsa convinzione preconcetta. E' una persona che, sempre, dice la verità, in qualunque occasione, incapace di mediare le sue ragioni di coscienza con la moderazione d'eloquio in campo mondano. Giunge così a dire in faccia ai conoscenti che loro sono incapaci, subdoli, adulatori, diremmo oggi insomma ad avere una tremenda faccia di bronzo: dice in qualunque occasione le cose come stanno, fino ad applicare questa filosofia di vita anche nelle relazioni amorose. Il suo amico, al contrario, risulta molto più equo e conciliante, cercando sempre di contemperare le proprie idee con il bon ton sociale. La commedia rappresenta la lacerazione profonda di un’età, il Seicento, che vede opporsi le ragioni dell’etica da una parte e quelle della socialità dall’altra: Alceste infatti si scontra non solo contro le ipocrisie di un mondo corrotto ma anche con il conformismo civettuolo delle “buone maniere” che le vorrebbe occultare. La soluzione è la solitudine e l’autoemarginazione, nell’illusione di preservarsi dal contagio del mondo. La critica si è sempre posta due domande principali rispetto a quest'opera: chi ha ragione, il protagonista o l'amico? E chi è Molière dei due? Ma sono entrambi quesiti di difficile risoluzione, per come è posta la storia, per le contraddizioni e antinomie intrinseche alle vicende. Quello che è certo è che sono presenti due filosofie di vita contrapposte, che si concretizzano ciascuna a suo modo nella realtà quotidiana, e che hanno una comune caratteristica (frutto anche probabilmente delle concezioni scientifiche del tempo): la statuarietà. I due protagonisti sono infatti immobili rispetto al tempo, fermi come se fosse stata fatta un'istantanea delle loro personalità, e questa istantanea non potesse essere modificata in nessun modo. Questa atemporalità quasi metafisica, e l'inconciliabilità dei due caratteri e delle due concezioni, sono forse il merito più grande de "Il misantropo": rendere il dualismo fra i due personaggi ai limiti dell'antitesi, non proporre soluzioni né interpretazioni, ma unicamente contrapposizioni, che lo spettatore, lui solo, potrà vagliare secondo il suo gusto, le sue idee, la sua coscienza.


Al centro della vicenda si pone Alceste (Giancarlo Sbragia), uomo onesto ma intollerante, abituato a dire ciò che pensa, non sopporta compromessi o finzioni; ha una lite giudiziaria in corso ma, come spiega all’amico Filinte, non farà pressioni per ottenere un giudizio favorevole. Non esita a giudicare pessimo un sonetto di Oronte, inimicandoselo. E tuttavia è innamorato della civetta e maldicente Célimène (Lea Massari) e non della sua bella e virtuosa cugina Eliane. Durante un ricevimento riflette sui suoi rapporti con la bella vedova Celimene, corteggiata da quattro amanti e incapace di riconoscere i veri sentimenti del protagonista a causa della sua inguaribile civetteria (Gigi Proietti ha la parte di Acasto, uno degli adoratori di Célimène, e si presenta in scena pieno di crinoline, con baffetti sottili a punta, una lunga parrucca nera che sembra addirittura metterne in evidenza il naso. Una simpatica parte da attor giovane frivolo e vanesio). Alceste è un intransigente idealista, che pretende di comportarsi senza ipocrisie e senza piegarsi a mediazioni, incapace di conciliare i propri principi etici con le consuetudini sociali. Innamorato di Célimène, donna amante della mondanità, cerca di convincerla a rinunciare al mondo a cui è abituata per amor suo. La differenza dei due caratteri e modi di vivere porteranno alla fine della relazione. Il deluso Alceste, che nel frattempo ha perso un processo intentatogli,incapace di scendere a compromessi, rimarrà solo e deciderà di espatriare.


Personaggi e interpreti:

Giancarlo Sbragia - Alceste
Gianfranco Ombuen - Filinto
Alberto Bonucci - Oronte
Lea Massari - Celimene
Giovanna Lenzi - Eliante
Gigi Proietti - Acasto
Paolo Todisco - Clitandro
Alfredo Senarica - Basco
Lia Angeleri - Arsinoe
Gianni Macchia - Un ufficiale
Carlo Croccolo - Du Bois


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Edited by paolotti - 12/7/2021, 15:08
 
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IN scaricamento , grazie papero :)
 
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