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| Come nasce un regime a colloquio con Emilio Gentile Il professor Emilio Gentile è uno dei più noti e prolifici storici italiani. Il suo terreno d’indagine prediletto è la storia d’Italia tra la fine dell’Ottocento e la morte del regime fascista. All’interno di quest’arco temporale, Gentile ha esplorato varie sequenze, tra cui l’epoca giolittiana, la grande guerra intesa come apocalisse culturale e spirituale, le radici dell’ideologia fascista, l’ascesa di Mussolini, le ambizioni totalitarie del fascismo, l’architettura monumentale. Sullo scorcio dello scorso anno è uscita da Laterza la sua ultima fatica: “E fu subito regime. Il fascismo e la marcia su Roma”, un ripensamento del 1922, l’anno fatidico che permise al Duce di impadronirsi del potere centrale, senza quasi incontrare resistenze, beneficiando anzi dell’appoggio della Monarchia. Nel secondo dopoguerra, quella impresa delle camicie nere è stata spesso considerata come un fatto marginale, quasi una buffonata, anche da storici avvertiti come Gaetano Salvemini. Non così Emilio Gentile, che invece scorge in quell’episodio la presenza di intenzioni già chiaramente definite in senso totalitario. Il fascismo, insomma, non nacque con le leggi liberticide del 1925, ma molto prima. Rivisitare quel periodo storico può aiutare a identificare le tentazioni autoritarie presenti tuttora, apertamente o allo stato latente, in talune frange e partiti della società occidentale. di Orazio Martinettifonte del materialehttps://mega.nz/folder/18sghYBJ#EvafHZEZs4xNkqmxEfgppAEdited by eos1948 - 23/8/2021, 08:56
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