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| I giovani, prime vittime della crisi Quattro influenti economisti di cui tre Nobel, tutti con una preoccupazione comune: le conseguenze sui giovani dell'attuale crisi economica. Dale Mortensen, Eric Maskin, Christopher Pissarides e Noreena Hertz confidano a Laser le loro paure per un patto tra generazioni che si sta rompendo, con conseguenze gravissime per l'economia e per il futuro dei giovani che si trovano attualmente ad entrare sul mercato del lavoro, in Europa così come negli Stati Uniti. Sullo sfondo la crisi dell'Euro e la crescente disoccupazione giovanile in Spagna e Grecia, paesi nei quali crescono i movimenti di protesta e l'estrema destra conquista sempre più consensi elettorali. Ma se gli esperti convergono nel dire che i giovani sono le prime vittime della crisi, si dividono sulle soluzioni da adottare: secondo gli economisti liberali, sulla strada del lavoro per i giovani si frappongono i lavoratori più anziani, troppo protetti nella loro nicchia lavorativa da leggi e contratti, e i pensionati che pretendono un balzello troppo pesante durante la vecchiaia. Per i keynesiani, invece, non ha senso ridurre le tutele dello stato sociale e prima di tagliare le spese è necessario rilanciare la crescita. Insomma, è forse in atto una guerra economica tra generazioni? di Mattia Pellifonte del materialehttps://mega.nz/folder/cxtVAADI#XTUu2QJkGcYzF6N6A3JbgwEdited by eos1948 - 23/8/2021, 09:01
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