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| Il marmo scomparso Da ancor prima dell’epoca di Michelangelo, Carrara è il mamo e il marmo è Carrara. Almeno fino a ieri. Adesso Carrara è tristemente quasi solo una miniera all’aperto dove estrarre il pregiato “oro bianco”, imbarcarlo dopo aver lasciato una scia di polvere e spedirlo soprattutto verso i porti del paese più potente e ricco del momento: la Cina. Mentre a Carrara si sta inesorabilmente estinguendo la filiera del marmo, fatta di tanti laboratori di scultori e artigiani, nei suoi negozi si vendono per lo più souvenir di marmo cinese o almeno “made in China”. Sulle cause di questa realtà paradossale e le eventuali cure di questo oggettivo decadimento, Guido Piccoli ha ascoltato l’opinione di molti carraresi, dal sindaco all’avvocato e storico più anziano della cittadina apuana, dagli imprenditori ai commercianti, da uno scultore agli esponenti dell’ambientalismo locale, impegnati a difendere il territorio sempre più sconvolto e trasformato dalle trivelle. Proprio a Carrara, culla e patria del pensiero anarchico italiano, la legge del mercato nell’era della globalizzazione sembra non avere rivali. di Guido Piccolifonte del materialehttps://mega.nz/folder/Up9AECyA#NuuTgyCCR1SS2QUcrNstoAEdited by eos1948 - 23/8/2021, 09:06
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