L'avventura d'esser sé
identità, verità e finzione
Dopo i Karamazov, quest'anno è Peer Gynt il punto di incontro fra teatro e filosofia. Pochi testi teatrali sono tanto ricchi di temi intorno ai quali lasciare che si intreccino liberamente i dialoghi dei filosofi quanto lo è questo "poema di idee", fantasmagorico e sconfinato. Una fenomenologia dello spirito errante, unBildungsroman, una parodia della modernità tutta intera, una drammaturgia degli "stadi sul cammino della vita", un elogio della follia e una psicanalisi della ragione, un'odissea del ritorno alla casa materna, una salvifica e disperata teologia del femminino : questo e molto altro è il Peer Gynt, capolavoro assoluto che sfugge alla classificazione dei generi come vi sfugge da sempre la "poesia delle idee", secondo la lucida definizione dello stesso Ibsen. Lo diceva già James Joyce, di Ibsen: "Ci si deve chiedere se qualche altro uomo in età moderna abbia avuto un tale dominio sul mondo intellettuale".
Ecco allora il filo conduttore dei dialoghi filosofici che proponiamo quest'anno. Cos'è, infine, questo sé di cui Socrate chiedeva alla filosofia la conoscenza? Forse si viene a teatro proprio per cercarla, questa conoscenza, per farsi sfogliare strato dopo strato come una cipolla - questa metafora dell'anima di Peer . Se la sera è buona si riporta a casa il dubbio gyntiano: c'è un nocciolo, o non c'è, di ciò che siamo? Il filosofo parla in generale, eppure il dubbio non è solo teorico. Salvi, siamo, in una nostra identità che dura attraverso il tempo, o siamo solo un fascio di vissuti senza consistenza, come materia assemblata dal caso, stagno da rifondere nella cucchiaia, come "un bottone che doveva risplendere sul vestito del mondo", ma gli mancò il picciolo? Ci è riuscito o no di azzeccare la nostra vocazione, ci è riuscito, semplicemente, di diventare individui autonomi, coerenti e responsabili? Se ci si guarda intorno, in questo nostro paese di consorterie e conformismi, di populismi e particolarismi, di mafie e brigantaggio, viene da pensare che questo fine è ben di rado raggiunto. Ci vorrebbero fiumi di teatro e pensiero, per aiutare.
Come il giovane Peer inventore dei possibili, il pensiero (filosofico, poetico, teatrale....) vive soltanto immerso nel potenziale della giovinezza. Il pensiero ha bisogno dei ragazzi quanto loro hanno bisogno del pensiero: e anche questo, attraverso le grandi immagini dell'identità e della fedeltà o infedeltà a se stessi, è il senso che vogliamo dare non solo al laboratorio del teatro di questa stagione, ma anche al laboratorio del pensiero.
Questa meditazione mi condusse infine tanto avanti che
io mi sono reso conto...di avere un'essenza mia propria,
dotata di una propria consistenza e coerenza
Edmund Husserl
01 Alessandro Bergonzoni, Giulio Giorello - La stirpe degli Ulìssidi 03-05-2013https://mega.co.nz/#!HUgRwJKB!TJlD...lVOn5vqCQ9BX42U02 Maurizio Ferraris, Achille Varzi - Fatti e finzioni 04-05-2013 https://mega.co.nz/#!vUIGiawZ!QAI9...jiD7wb9wELxBV4Q03 Remo Bodei, Antonio Delogu - L’ultimo elefante. Poesia e verità 04-05-2013https://mega.co.nz/#!ncBhhSia!Fycn...6lwG_faVQxnORic04 Pierluigi Lecis, Roberta De Monticelli - La ghianda e la cipolla. Dialogo sull’identità personale 05-05-2013 https://mega.co.nz/#!SQRAXTYK!e5IQ...4EPublN8BvocfaA05 Vittorio Gallese, Filippo Maria Ferro - Sé e identità tra corpo e mente: Il caso della Schizofrenia 05-05-2013 https://mega.co.nz/#!LJZ2HJjK!OQ4j...Nzd7j6giyJBoNB806 Duilio Caocci , Ignazio Macchiarella - Fiaba, suono e tradizioni per una “poesia di idee” 06-05-2013 https://mega.co.nz/#!nFp1mI7J!FmDC...66Lkfe7oT_8WVt007 Michela Murgia, Maria Giovanna Piano – Rifare il giro: il discorso dell'altra 06-05-2013 https://mega.co.nz/#!bBIXnKrZ!ei7T...BlHX_4P38qwhkio.Edited by eos1948 - 17/8/2021, 11:37