DRACULA, di Bram Stoker

Gennaio, da poco è passata la mezzanotte di una giornata lunghissima e faticosa e ho ancora molta strada da fare. Cielo terso e senza luna, temperatura esterna -25 C, traffico inesistente, segnale gsm e radio inesistenti. Le deboli luci di Gheorgheni giù nella valle sono già scomparse dietro le montagne. Il buio della notte è sfregiato solo dai fari della mia auto che si riflettono sulla neve e disegnano ombre misteriose sui tornanti stretti e ripidi che salgono verso le gole di Bicaz. Sono quasi arrivato in cima, sto lasciando la Transilvania per poi scendere in Moldavia.
Le ho provate tutte in questa giornata lunghissima iniziata all' alba e molto lontano assieme a Erik Satie. La notte più buia ha portato addirittura Higway to Hell e 2 Minutes to Midnight a palla ma senza successo! Accosto, fermo la musica e il motore, spengo le luci, mi faccio coraggio e abbasso un po' titubante il finestrino per una boccata d'aria. Il vapore del respiro si ghiaccia dentro le narici. Impossibile schiacciare un pisolino in macchina a quelle temperature. Rimango per alcuni attimi ad ascoltare un silenzio irreale interrotto solo dai rumori del bosco. Gli occhi vorrebbero chiudersi ma il freddo pungente per fortuna lo impedisce. Non devo chiudere gli occhi, voglio rimanere sveglio e lucido. Un' inquietante solitudine mi assale. Ho freddo dentro. Voglio allontanare il dolce pensiero soporifero del calore di casa, di un abbraccio, di un letto.
La notte è ancora molto lunga e l' alba è lontana, cambio mp3, rimetto in moto e parte:
Tommaso Ragno legge Dracula di Bram Stoker : ad alta voce di radio tre


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