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CON PAROLE MIE ESTATE: IN VIAGGIO SULLA SLITTA DI BABBO NATALE, Estate 2012

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view post Posted on 15/7/2012, 07:01

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CON PAROLE MIE ESTATE 2012 - IN VIAGGIO SULLA SLITTA DI BABBO NATALE





A partire dal 2 luglio tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle ore 14.08 alle 14.58 "Con parole mie" si veste d'estate. Quest'anno il mezzo utilizzato per solcare i cieli del nostro bel Paese è la slitta di un improbabile Babbo Natale, "Lino" per gli amici.
A bordo della slitta Umberto Broccoli sfoglierà le pagine di libri di antiche favole, e con gli occhiali della fantasia leggeremo il quotidiano di oggi e di ieri.


Puntata del 2 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Roma

Umberto Broccoli apre la puntata con un brano di Fedro, favolista latino: "Un cane, che attraversava a nuoto un fiume portando un pezzo di carne, vide nello specchio dell'acqua la propria immagine…".
A seguire una descrizione della città di Roma (Rumiya) di Ishaq ibn al-Husayn: "Nei loro paesi non ve n’è di più bella né di più importante".
La terza lettura è di Gogol che descrive ad un'amica i turisti che invadono Roma d'estate: "Arrivano e montano su tutte le furie perché a Roma le strade sono sporche".
A seguire, il tenente Vernon Baird si trova inseguito da un grosso UFO a forma di yo-yo: "Procedeva a velocità eccezionale, ingrandendo rapidamente".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo la voce di Roberto Rossellini che parla con due giovani del mondo del cinema.
In chiusura una poesia di Vincenzo Cardarelli "Attesa".

"Attesa" di Vincenzo Cardarelli

Oggi che t’aspettavo non sei venuta.
E la tua assenza so quel che mi dice,
la tua assenza che tumultuava,
nel vuoto che hai lasciato,
come una stella.
Dice che non vuoi amarmi.
Quale un estivo temporale
s’annuncia e poi s’allontana,
così ti sei negata alla mia sete.

Vincenzo Cardarelli

da: Poesie d’amore del ‘900, Milano, Mondadori, 1999

LINK www.mediafire.com/?7grc2ti95x1qw4j




Puntata del 3 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Borgo Sansepolcro, Cortona

Umberto Broccoli apre la puntata con un brano di Fedro, favolista latino, tratto da Le rane e il Sole: "Una volta, quando il Sole volle prendere moglie, le rane levarono alte grida fino alle stelle".
A seguire una descrizione di Borgo San Sepolcro di Aldous Leonard Huxley: "Una cittadina circondata da mura, in un’ampia valle pianeggiante fra le colline".
La terza lettura parla di Renè Schneider che sta lasciando Cortona e vuole vederla in tutto il suo orizzonte: "Alle dieci sotto uno splendido chiaro di luna, vado al Giardino pubblico, che apre sulla campagna un emiciclo di terrazze e di verde".
Il nostro navigatore ritrova un ritaglio di giornale su Charles Lindberg, aviatore statunitense: "Non ho mai avuto un pensiero né per la rotta, né per la sicurezza dell’apparecchio, né per la quantità di benzina".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo la voce di Eugenio Montale che parla di Milano.
In chiusura una poesia di Sandro Penna "Era la mia città".

"Era la mia città" di Sandro Penna

Era la mia città, la città vuota
all’alba piena di un mio desiderio.
Ma il mio canto d’amore, il mio più vero
era per gli altri una canzone ignota.

Sandro Penna

da: Poesie di Sandro Penna, Garzanti Libri, 2000

LINK www.mediafire.com/?gqb3iw9hw30pgj6




Puntata del 4 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Modena, Salsomaggiore Terme

Umberto Broccoli apre la puntata con un brano di Fedro, favolista latino, tratto da Il lupo e la gru: "Chi pretende dai malvagi il pagamento di un servizio, sbaglia due volte".
A seguire una descrizione di Modena del Marchese di Sade: "La via principale, nello stile di quella di Parma, è lunga, larga e adorna di begli edifici".
La terza lettura è di Attilio Bertolucci che si trova a Salsomaggiore Terme: "Un po’ linfatico, la mattina alle terme Magnaghi faccio bagni caldi che mi esauriscono".
Il nostro navigatore ritrova un appunto su Antoine de Saint-Exupéry, aviatore e scrittore francese: "Sotto l’aeroplano, le colline scavavano già il loro solco d’ombra nell’oro della sera".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo la voce di Bernardo Bertolucci che parla del suo capolavoro L'ultimo imperatore.
In chiusura una poesia di Corrado Govoni "La pioggia è il tuo vestito".

"La pioggia è il tuo vestito" di Corrado Govoni

La pioggia è il tuo vestito.
Il fango è le tue scarpe.
La tua pezzuola è il vento.
Ma il sole è il tuo sorriso e la tua bocca
e la notte dei fieni i tuoi capelli.
Ma il tuo sorriso e la tua calda pelle
è il fuoco della terra e delle stelle.

Corrado Govoni

da: Poesia italiana del Novecento, vol.2, Torino, Einaudi, 1993

LINK www.mediafire.com/?ivl9zir4u62wcrr




Puntata del 5 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Ancona, Urbino

Umberto Broccoli apre la puntata con un brano di Fedro, favolista latino, tratto da Cani famelici: "Dei cani videro una pelle d'animale tenuta a mollo sul fondo di un fiume".
A seguire una descrizione di Ancona di Vincenzo Cardarelli: "Città dura, fierissima, costruita non soltanto con vigore, ma con veemenza".
La terza lettura è tratta da Il Cortegiano, capolavoro di Baldassar Castiglione: "Alle pendici dell' Appennino, verso il mare Adriatico, è posta come ognun sa, la piccola città di Urbino".
Il nostro navigatore ritrova un appunto dell'aviatore Francesco Baracca: "Alle ore 12,30 ho avvistato un Albatros, nemico da ricognizione, lo attaccai risolutamente".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo uno sketch comico con Raimondo Vianello, Sandra Mondaini e Gianni Agus.
In chiusura una poesia di Giorgio Bassani "Per scherzo e per gioco".

"Per scherzo e per gioco" di Giorgio Bassani

Anche il tuo amore cominciò
non negarlo per scherzo fu per scherzo
che deliravi al principio promettendo ad ogni istante
di morire

Io queste poesie ho incominciato a farle
per puro gioco solo per me
Ho messo insieme fin dall’inizio sillabe sempre ho giocato ormai distante
col mio sangue e col mio seme.

Giorgio Bassani

da: Se d’amore si muore siamo vivi, a cura di Carlo Musso, Alessandria, edizioni Colibrì, 1995

LINK www.mediafire.com/?djpbv0dzmcz4u9o




Puntata del 6 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Messina, Sciacca

Umberto Broccoli apre la puntata con un brano di Fedro, favolista latino, tratto da La pecora, il cane e il lupo: "…il cane chiedeva alla pecora la pagnotta che pretendeva di averle affidato in custodia".
A seguire una descrizione di Messina di Johann Wolfgang Goethe: "Nulla di più tetro che lo spettacolo della cosiddetta Palazzata".
Un viaggio nell’archivio della memoria di un grande scrittore. Giuseppe Tomasi di Lampedusa si trova a Sciacca: "A Sciacca vedo un mare azzurrissimo, quasi nero, che scintilla furiosamente sotto il sole meridiano".
Il nostro navigatore ritrova un appunto di uno dei superstiti del naufragio dell'aeronave Italia, Francesco Behovnek, tratto dal suo libro Il naufragio della spedizione Nobile: "Grande allegria ci procurò un articolo sulla nuova perfezionatissima stufa a benzina della spedizione".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo un’intervista di Sergio Moravia a Guido Marotti, un abitante di torre del Lago, che parla della sua amicizia con Giacomo Puccini.
In chiusura una poesia di Gesualdo Bufalino "Esperide".

"Esperide" di Gesualdo Bufalino

Ineluttabile amore,
sei peggio di un vino nero,
dove mi porti la mente?
Quando avrò pace alfine ai tuoi balconi,
piovosi di lunghi capelli,
in una notte di serenate?
Oh dammi l’impervia mela
che alleva un vento guerriero
su un ramo d’oro, in un orto
dov’è vietato guardare.

Gesualdo Bufalino

da G. Bufalino, L’amaro miele, Torino, Einaudi, 1996

LINK www.mediafire.com/?e487gndz3da12ru




Puntata del 9 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Nicastro, Pizzo

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro La rana scoppiata e il bue che conclude con la morale: "Chi non ha possibilità e vuole imitare il potente, finisce male”.
A seguire, le memorie di un viaggio di Charles Didier: “Giunsi a Nicastro all’ora di colazione... Il posto è bello, ma la città è orrenda, sporca, mal costruita”.
La terza lettura è di Lèon Palustre de Montifaut, storico dell’arte e archeologo francese, scrive così il 5 aprile 1866: "Se si vuole avere l’idea di ciò che ancora doveva essere, duecento anni fa, un covo di pirati, vi inviterei di buon grado a visitare Pizzo".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo la voce di Italo Calvino in una scheggia del 1981.
In chiusura una poesia di Dante Maffia, "Da quando siamo tornati".

"Da quando siamo tornati" di Dante Maffia

Da quando siamo tornati
dal viaggio di nozze
hai preso il profilo del nostro salotto,
un po’ della cucina. È una impressione,
ma una di quelle impressioni
che tolgono al sole la voce,
che fanno invecchiare le nubi
e riempiono le stanze di televisori.

Dante Maffia

da: Dante Mafia, Ultimi versi d’amore, Edizioni Lepisma

LINK www.mediafire.com/?93a2qaddlmog1t5




Puntata del 10 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Napoli, Amalfi

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro La volpe e la cicogna che conclude con la morale: "Non bisogna far del male a nessuno, ma se qualcuno farà un torto, questa favoletta avverte che dovrà essere punito secondo la legge del taglione".
A seguire Charles De Brosses scrive di Napoli il 14 novembre 1739: "Il palazzo reale è la sola opera che valga qualcosa; bell’edificio all’esterno e strutture interne rispondenti".
Terza lettura, Hans Christian Andersen descrive Amalfi nel 1835: "Le viti si arrampicano ancor più su e un pino solitario leva nell’aria azzurra il suo verde ombrello, mentre sulla cresta l’antico castello col muro di cinta fa da ricovero alle nuvole".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo la voce di Walter Chiari in uno sketch del 1969.
In chiusura una poesia di Alfonso Gatto, “Parole”.

"Parole" di Alfonso Gatto

“Ti perderò come si perde un giorno
chiaro di festa:- io lo dicevo all’ombra
ch’eri nel vano della stanza – attesa,
la mia memoria ti cercò negli anni
floridi un nome, una sembianza: pure,
dileguerai, e sarà sempre oblio
di noi nel mondo”.
Tu guardavi il giorno
svanito nel crepuscolo, parlavo
della pace infinita che sui fiumi
stende la sera alla campagna.

Alfonso Gatto

da: Poesia italiana del Novecento, vol.2, Torino, Einaudi, 1993

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Puntata dell'11 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Fiesole, Firenze

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Il cane, il tesoro e l’avvoltoio che conclude con la morale: "Il contenuto di questa favola si può adattare agli avari e a chi, nato povero, aspira a essere detto ricco".
A seguire Herman Hesse nel 1901 racconta di delle sue numerose visite a Fiesole: "E ogni volta non solo trovavo pace, aria pura e atmosfera di festa, ma scoprivo sempre nuove attrattive nel paesaggio, nei vicoli, nel convento".
Terza lettura, Bruno Barilli parla di Firenze: "Se per avventura ti troverai a passare di notte, sul tardi per certi paraggi, per esempio sotto il bargello in via Ghibellina, o dietro la Signoria, luoghi deserti a quell’ora, avrai l’impressione di compiere un viaggio senza ritorno nel tempo, d’inoltrarti nel passa".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo la voce di Riccardo Billi in uno sketch del 1974.
In chiusura una poesia di Mario Luzi, "La notte lava la mente".

"La notte lava la mente" di Mario Luzi

La notte lava la mente.

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo, chi quasi in catene.

Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita, figge un punto.
Raramente qualche gabbiano appare.

Mario Luzi

da: Mario Luzi, Poesie - Mondadori 1998

LINK www.mediafire.com/?859lwex83gcx84w




Puntata del 12 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Padova, Verona

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Le rane che temono i combattimenti dei tori che conclude con la morale: "Gli umili ci rimettono quando i potenti si scontrano".
Michel Eyquem de Montaigne parla di Padova: "Qui si vive assai a buon mercato, e questo è a mio avviso il motivo che spinge molti stranieri a stabilirvisi, anche fra quelli che non sono più studenti".
Charles Dickens in una lettera alla contessa di Blessington datata 20 novembre 1844 esprime la sua delusione per la visita alla vecchia casa dei Capuleti: "Adesso è una locanduola terribilmente squallida: si affonda fino alla caviglia nel sudiciume, con frastuono di vetturini e fangosi carri da mercato che si contendono lo spazio nel cortile".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo la voce di Alberto Sordi che nel 1973 parla del suo celebre personaggio Nando Moriconi.
In chiusura una poesia di Johann W. Goethe: " E’ l’anima che ama".

"E’ l’anima che ama" di Johann W. Goethe

Essere gioiosamente,
dolorosamente
e pensosamente,
inquietarsi
e distendersi
nel flutto della sofferenza,
alzando grida di giubilo fino al cielo
contristati a morte,
solamente felice
è l’anima, che ama.

Johann W. Goethe

da: Goethe, Cento poesie,Torino, Einaudi,1999

LINK www.mediafire.com/?50yevldo0au27gh




Puntata del 13 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Bergamo, Brescia

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro I due muli da soma che conclude con la morale: "Questo prova che la povertà mette l'uomo al sicuro; le grandi ricchezze sono esposte ai pericoli".
A seguire Gabriele D' Annunzio parla di Bergamo: "Operosa e giovanile al piano, sonante di industrie ordinate, protesa alle conquiste più nuove, fatta sempre più capace a contenere e a versare la ricchezza di quelle immense cornucopie che sono le due sue valli".
Terza lettura, Jean Giono si reca a Brescia nel 1952: "Nella luce dei fari che conferisce un’irreale intensità a tutto ciò che è verde, la strada mi appare attorniata da pioppi e da campi proprio come una delle strade alpine da me tanto amate".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo Dino Risi che nel 1972 parla del suo celebre film Il sorpasso.
In chiusura una poesia di Luciano Erba, "Le giovani coppie".

"Le giovani coppie" di Luciano Erba

Le giovani coppie del dopoguerra
pranzavano in spazi triangolari
in appartamenti vicini alla fiera
i vetri avevano cerchi alle tendine
i mobili erano lineari, con pochi libri
l’invitato che aveva portato del chianti
bevevamo in bicchieri di vero verde
era il primo siciliano della mia vita
noi eravamo il suo modello di sviluppo.

Luciano Erba

da: Poeti Italiani del Novecento, Milano, Mondadori, 1990

LINK www.mediafire.com/?s2omtma7ddtr28g




Puntata del 16 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Cattolica, Cesena

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Gli alberi sotto la protezione degli dèi che conclude con la morale: "La favoletta esorta a non fare nulla che non sia utile ".
A seguire, una guida pubblicata nei primi del Novecento descrive Cattolica: "è tra le più antiche, note e reputate spiagge balneari dell’Adriatico. Come antichissima spiaggia è sempre stata frequentata quando le altre spiagge dell’Adriatico non erano sorte o erano ancora mal note".
La terza lettura è di Sergio Zavoli che parla di Cesena: "si apparta a lato della via Emilia in una breve pianura distesa ai piedi di tanti piccoli poggi che fanno corona al paese".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo Vittorio Gassman che recita L’infinito di Giacomo Leopardi.
In chiusura una poesia di Corrado Govoni, "La fiera".

"La fiera" di Corrado Govoni

Non ricordi la turbinante fiera?
I pagliacci e la giostra coi lumini?
Tutto fu bello, musica e lustrini,
solo al ritorno nella buia sera.

Corrado Govoni

da: Poesia italiana del Novecento, Torino, Einaudi, 1993

link www.mediafire.com/?yqc4idg21x4d21w




Puntata del 17 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Lucca, Siena

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro La vecchia e l’anfora che conclude con la morale: "A che cosa qui si alluda, lo dirà chi mi conosce".
Guido Ceronetti, a Lucca nel mese di marzo: "Delizioso è il vecchi albergo Universo, di Lucca, e ancora più un merlo che mi saluta dal cortile. C’è calma. Mi abbandono al piacere di essere triste".
Cesare Pascarella è a Siena il 6 agosto 1895: "Barocci, carretti, salgono alla città e donne con larghi, ampii cappelli di paglia. Recan con loro panierini di prugne, pomodori, fichi, zucche, altre dei recipienti di latte".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo la voce di Laura Betti che legge Pasolini.
In chiusura una poesia di Giuseppe Ungaretti, “Un’altra notte”.

"Un’altra notte" di Giuseppe Ungaretti

Vallone il 20 aprile 1917

In quest’oscuro
colle mani
gelate
distinguo
il mio viso

Mi vedo
abbandonato nell’infinito.

Giuseppe Ungaretti

da: Ungaretti, Vita d’un uomo, Milano, Mondadori, 1992

link www.mediafire.com/?vfbdcd6gm2ia7b1




Puntata del 18 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Rieti, Agro Pontino

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Esopo e il paesano che conclude con la morale: "Si è soliti dire che ne sa più l'esperto dell'indovino, ma non se ne spiega il motivo, che ora per la prima volta è reso noto dalla mia favoletta".
Guido Piovene descrive Rieti nel suo Viaggio in Italia: "è una bella città viva e di struttura aristocratica... aduna un nucleo di aristocrazia romana e ne porta l’impronta".
Terza lettura, Sibilla Aleramo dopo tanti anni torna a visitare la "palude pontina", che nel frattempo è stata bonificata, verso Littoria (Latina) e Sabaudia: "Torno nelle Paludi Pontine, dopo circa un quarto di secolo, e veramente mi sembra siano trascorsi millenni, e non per quel che può essere stata la somma di vita mia nel frattempo, ma per la trasformazione di ciò che i miei occhi contemplano".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo le voci di Alberto Lupo e Lino Banfi in una scheggia tratta da “Senza rete” del 1975.
In chiusura una poesia di Claudio Rutilio Namaziano, "Luna".

"Luna" di Claudio Rutilio Namaziano

Scivolando veloci veniamo alle candide mura
cui la sorella che del sole splende assegna il nome
Supera con i suoi massi i gigli ridenti
e, screziata, irraggia levigato nitore la pietra.
Ricca di marmi è la terra, e con la luce del colore
sfida sontuosa le inviolate nevi.

Claudio Rutilio Namaziano

da: Namaziano, Il ritorno, Torino, Einaudi, 1992

link www.mediafire.com/?mx946cstffg2jce




Puntata del 19 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Lecco, Treviglio

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro La pantera e i pastori che conclude con la morale: "Di solito l'offeso ripaga con la stessa moneta".
Mark Twain è in Italia nel 1867: "Sbarcammo a Lecco, distante solo due ore di carrozza dall’antica città di Bergamo che è raggiungibile, nella buona stagione, anche con la ferrovia".
Nella terza lettura Hermann Hesse, che nel 1913 è di passaggio a Treviglio: "...era graziosa e tranquillamente addormentata e aveva una graziosa chiesa di San Martino…e nel negozio di cartoline illustrate c’era una vecchia signora che un tempo, in gioventù, aveva trascorso qualche giorno a Zurigo".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo le voci di Giuseppe Ungaretti e Pier Paolo Pasolini in una scheggia del 1963.
In chiusura una poesia di Luciano Erba: "Città".

"Città" di Luciano Erba

Essere gioiosamente,
dolorosamente
e pensosamente,
inquietarsi
e distendersi
nel flutto della sofferenza,
alzando grida di giubilo fino al cielo
contristati a morte,
solamente felice
è l’anima, che ama.

Luciano Erba

da: Luciano Erba, Poesie, Gruppo Editoriale L'Espresso, 2001

link www.mediafire.com/?f45cu1nbcru400a




Puntata del 20 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Genova, Sanremo

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Esopo e lo screanzato che conclude con la morale: "Il successo trascina molti alla rovina".
Charles De Brosses scrive al Segretario capo degli Stati di Borgogna, signor de Blancey, il 1 luglio 1739, da Genova: "Passammo a fianco del faro, altissimo, costruito per ordine del re Luigi XII perché la notte serva da guida all’entrata nel porto, che è difficile. Qui ci apparvero alla vista il porto e la città, costruita tutto intorno ad anfiteatro e in semicerchio. È la più bella veduta di città che si possa incontrare".
Terza lettura, Antonio Fogazzaro, in una lettera d’amore a Elena scritta da Bordighera il 16 gennaio 1884, descrive San Remo : "Non può figurare lo splendore di quel cielo e di quel mare, il voluttuoso riso di quella collina molle, dove pomposi alberi strani, popolo venuto dal mezzodì e dall’oriente, si affollano intorno alle ville di marmo".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo Gigi Proietti in una scheggia del 1978.
In chiusura una poesia di Bruno Lauzi, "Mareggiata".

"Mareggiata" di Bruno Lauzi

Miei cari amici,
dolci testimoni
della sublime provvisorietà
che sulle spiagge abbiamo condiviso,
oggi ho deciso di formalizzare
per festeggiare questa mareggiata
un rito:
arrivati correndo in passeggiata
v’invito a farvi tutti trasportare
da reciproci scoppi di risate
se uno schiaffo di spuma sulle gote
verrà a lasciarle di sale battezzate…
genti di mare, genti fortunate.

Bruno Lauzi

da: Bruno Lauzi, Esercizi di sguardo, Milano, Edizioni marittime, 2002

link www.mediafire.com/?q8q9945n9gpidxv




Puntata del 23 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: I siciliani e Siracusa

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Il nibbio e le colombe che conclude con la morale: " Chi si affida alla protezione di un malvagio, mentre va in cerca di aiuto, trova la sua rovina".
A seguire, Don Primo Mazzolari nel 1952 , dopo aver scritto il suo primo romanzo La pieve sull’argine , va in Sicilia, tra Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani: "Dicono che i siciliani sono chiusi e diffidenti: può darsi. C’è però da dire subito che avrebbero ragione ad esserlo. Se si pensa che in quell’isola chiunque ci è arrivato ha portato sempre via senza mai dare".
La terza lettura è di Guido Ceronetti che nel 1983 è a Siracusa, in visita al Teatro: "Una carrozzella lentissima, che si muove cauta in un polipaio di metalli in delirio, mi conduce al teatro greco. Da centinaia di pance metalliche escono e si avventano sulle rovine le formiche umane".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia di Steno del 1974.
In chiusura una poesia di Gesualdo Bufalino, "Malincuore, il giorno del Santo".

"Malincuore, il giorno del santo" di Gesualdo Bufalino

Quando c’è festa nei miei paesi
vengono da lontano i venditori,
mangiaspade, mangiafuoco,
con mani immense e scamiciate alzano
sui bambini la tromba del diluvio,
dormono a notte nei fondachi scuri,
se ne vanno un mattino sotto la pioggia.

Io non ho fiere più da visitare,
e più m’attempo più voglio morire.

Gesualdo Bufalino

da: Bufalino, Opere, Milano, Bompiani, 1992

link www.mediafire.com/?4jrl4y75b00xwpy




Puntata del 24 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Alghero, Caprera

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro La mosca e la mula che conclude con la morale: "Con questa favola si può deridere a ragione chi non vale nulla e pronuncia vane minacce".
Paolo Mantegazza da Profili e paesaggi della Sardegna: "Alghero chiusa fra il mare e una angusta cerchia di bastioni respira male, sente il miasma dei luoghi chiusi e aspira ardentemente a rompere la vecchia corazza che la cinge e la stringe, per respirare nelle campagne vicine un’aria più pura".
La terza lettura è di Elio Vittorini sull'isola di Caprera: "Casette così poteva sognarle un bambino, ai tempi che si leggeva Giulio Verne. Fabbricate pensando alle farfalle ch’entreranno dall’orto accanto nelle stanze, mentre la felice famiglia è a tavola".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia del 1973 di Mario Monicelli.
In chiusura una poesia di Herman Melville, “Ciottoli”.

"Ciottoli" di Herman Melville

Nei cavi delle alture liquide
dove corrono le creste azzurre
non risuona eco di lusinga
perché i mari non hanno eco,
niente che renda lo strazio dell’uomo
la speranza del cuore, il sogno della mente.

Herman Melville

da: Melville, Poesie di guerra e di mare, Milano, Mondadori, 1984

link www.mediafire.com/?0of0q46gk862d49




Puntata del 25 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: I piemontesi e Torino

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Socrate e gli amici che conclude con la morale: "Amico è parola usuale, ma raro è un amico fedele".
A seguire un passo sulla natura dei piemontesi di Gregorio Leti: "I piemontesi meriterebbero lode sopra tutti gli altri popoli d' Italia, perché riescono generalmente buoni per la guerra e per le lettere, di cuor franco e libero, cortesi e civili co' forestieri, ubbidienti e fedeli al loro principe".
Terza lettura, Giacomo Casanova dà di Torino il suo punto di vista del tutto personale: "Fra le città di Italia, Torino è quella nella quale il bel sesso ha tutti i fascini che l' amore gli può desiderare. Ma la polizia a Torino è più fastidiosa che altrove".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo le voci di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello in una scheggia del 1981.
In chiusura una poesia di Rosy Bianchini Di Martino, "Figli".

"Figli" di Rosy Bianchini di Martino

Frammenti di universo,
schegge della mia anima.

Dalla galassia del mio cuore
solitari navigherete
oltre infiniti conosciuti.

Io, immobile,
aspetto l’incanto
di mille gocce d’arcobaleno
dove, riflessi, i vostri corpi
corrono ad avvolgermi la vita.

Rosy Bianchini di Martino

da : Rosy Bianchini di Martino, Stagioni,Elena Morea editore, Torino , 2002

link www.mediafire.com/?oateaf61e1bgv3e




Puntata del 26 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Udine, Trieste

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Le api e i fuchi al tribunale della vespa che conclude con la morale: "Avrei passato sotto silenzio questa favola, se i fuchi non avessero ricusato di stare ai patti".
A seguire, un ricordo in periodo di guerra di Giovanni Comisso: "Al fronte, se andavo a Udine in permesso, ebbi l’occasione di frequentare il Caffè Dorta... Fu qui che vidi arrivare Gabriele D’Annunzio scendendo elegantemente da un’automobile e un altro giorno Eleonora Duse venuta per recitare ai soldati, ammantata di veli".
La terza lettura è di Johann Gottfried Seume su Trieste: "Il mare qui è paziente e si lascerebbe rubare altro spazio scavando la montagna, sicchè a poco a poco il porto potrebbe diventare accessibile anche a navi di grande pescaggio".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo le voci di Nino Taranto e Aldo Fabrizi in una scheggia del 1975.
In chiusura una poesia di Umberto Saba: "Notte d’estate".

"Notte d'estate" di Umberto Saba

Dalla stanza vicina ascolto care
voci nel letto dove il sonno accolgo.
Per l’aperta finestra un lume brilla,
lontano, in cima al colle, chi sa dove.

Qui ti stringo al mio cuore, amore mio,
morto a me da infiniti anni oramai.

Umberto Saba

da: Poesie d’amore, Milano , Mondadori, 1980

link www.mediafire.com/?pf4780bao164iea




Puntata del 27 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Spello, Norcia

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro La cicala e la civetta che conclude con la morale: "Chi non si adatta a vivere rispettando gli altri, per lo più paga il fio della propria arroganza".
A seguire Cesare Brandi: "Fermarsi a Spello è come prendere un aperitivo dell’Umbria: così povera, disseccata, tersa e luminosa: come uno specchio, la grande vallata riflette la luce; ammanta le mura calcinate, la torre romana sfaccettata come una pietra preziosa".
Terza lettura, Cipriano Piccolpasso nel '500 descrive Norcia: "Passa a piedi del suo colle il Tupino, si vede quivi una bellissima valle, vicina alla srada che va a Roma con giardini et abitazioni singolari et grandissima quantità di buoni frutti et uve rare, quale è del vescovo di detta città, signore molto cortese et cristiano".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo Monica Vitti in una scheggia del 1972.
In chiusura una poesia di Sandro Penna, "Se l’estate cede".

"Se l'estate cede" di Sandro Penna

Se l'estate cede, la luna
fa tenero il cielo, tenerissimo.
Al nero fitto fogliame degli alberi
concede tenerezza.

Sandro Penna

da: Penna, Poesie scelte, Milano TEA

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Puntata del 30 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Civita d’Antino, Tagliacozzo

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Il pavone a Giunone sulla propria voce che conclude con la morale: "Non pretendere quello che non ti è stato dato, perché la speranza delusa non si trasformi in lamentela".
A seguire, Edward Lear che nell'800 viaggia per l'Abruzzo a dorso di mulo per strade impervie e locande primitive, caratterizzate da un’incredibile promiscuità di persone e animali: "Luogo selvaggio e disperso, Civita d’Antino ha una grandiosità imbronciata e poetica, come se non appartenesse ad un mondo vitale".
La terza lettura è su Tagliacozzo nella descrizione della scrittrice Anne MacDonnell che visita l'Abruzzo assieme alla pittrice Amy B. Atkinson: "Lo ritengono un luogo talmente leggiadro, che i più fantasiosi hanno pensato che il nome derivasse da Thaliae otium, il riposo di Talia, la più gaia delle muse".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia di Luchino Visconti del 1969.
In chiusura una poesia di Marcello Marciani, "Se ci fosse davvero".

"Se ci fosse davvero" di Marcello Marciani

Se ci fosse davvero - se davvero ci sei
se ci fosse una strada - e la voce udirei
una strada nel pozzo - la tua voce che ride
dentro tozzi di luce - la tua voce che dice

che la vita è uno spolvero - il dolore è una spatola
ma si spalma la semina - va nei giorni il tuo aroma
oltre scali e frontiere - dietro l’uva del tempo
se già fosse un altrove - io da te già starei.

Marcello Marciani

da: Poesia, 266, Anno XXIV , dicembre 2011, Milano Crocetti

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Puntata del 31 luglio 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Ferrara, Luzzara

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro L’asino e i Galli che conclude con la morale: "Chi è nato disgraziato, non solo trascorre una vita grama, ma anche dopo la morte lo perseguita il suo destino crudele e sventurato".
Giuseppe Ungaretti è a Ferrara il 3 dicembre 1932: "Ne ho visti paesi; ma, in Italia, uno senza attorno monti, senza un’ondulazione apparente, piano come un vassoio, chi se l’aspettava?".
La terza lettura è di Cesare Zavattini che scrive così dopo una vacanza a Luzzara: "Sono tornato questa notte da una vacanza luzzarese troppo lunga, quanti bei giorni ma rapidi come i battiti del cuore. Non ho fatto niente, lasciavo solo che qualche pensiero venisse su improvviso come il cerchio dell’acqua quando il pesce abbocca".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia del 1987 di Vittorio Gassman.
In chiusura una poesia di Nelo Risi, “Vuoti d’aria”.

"Vuoti d’aria" di Nelo Risi

Il cielo è sporco
non sa che farsene dei voli
non li senti non li vedi
pure io dei versi: siamo pari.

Nelo Risi

da: Poesia 184, Anno XVII, giugno 2004, Milano Crocetti

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Puntata del 1° agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Rieti, Rocca di Papa

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro La volpe e l’uva che conclude con la morale: "Chi sminuisce a parole quello che non è in grado di fare, dovrà riferire a se stesso questo esempio".
A seguire Edward Lear che, stabilitosi a Roma, dalla Capitale parte per una serie di viaggi, e così descrive Rieti: "Credo di non aver visto scena migliore delle torri di Rieti e del suo tranquillo mondo di vigne, così come mi apparve l’ultima sera del mio soggiorno".
Terza lettura, Karel Capek da Lettere italiane, scritte per un quotidiano di Praga nel 1923: "Rocca di Papa è un minuscolo nido di roccia sui Colli Albani; per le strade scorre dall’alto il liquame, in cui si rotolano capre nere e bambini ancor più neri, una quantità spaventosa di bambini".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo la voci di Anna Magnani in una scheggia del 1971.
In chiusura una poesia di Giampiero Neri, "Intermezzo".

"Intermezzo" di Giampiero Neri

Quello stormo di uccelli
si abbatteva vociante
sui rami di un albero
come a un traguardo.
Ma era un’altra la posta in gioco
a dirigere il volo impetuoso.

Giampiero Neri

da: Poesia n. 180, Milano, Crocetti, 2004

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Puntata del 2 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Benevento, Napoli

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Il cavallo e il cinghiale che conclude con la morale: "Questa favola consiglierà gli iracondi di lasciarsi danneggiare senza reagire, piuttosto che darsi in balìa di un altro".
A seguire, Guido Piovene su Benevento e i beneventani: "Già, la loro indole, mi fanno notare i beneventani, differisce molto da quella del resto della Campania. Più dura, più chiusa, più alpina... I beneventani trasportano nel sud qualche caratteristica dei trentini. Lo stesso clima è freddo, poco campano. Gli splendidi panorami della provincia sono alpestri...".
La terza lettura è di Bruno Barilli sulle donne di Napoli: "Siedono gomito a gomito sulle panche della Passeggiata queste donne formose e delicate, che han sempre caldo, esprimendosi con una facilità graziosa, una volubilità e una foga vaghissime. La giocondità è dipinta su tutte le facce".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo le voci di Enrico Maria Salerno e Valeria Valeri in una scheggia del 1967.
In chiusura una poesia di Umberto Saba: "Sorriderti forse è morire".

"Sorriderti forse è morire" di Alfonso Gatto

Sorriderti forse è morire,
porgere la parola
a quella terra leggera
alla conchiglia in rumore
al cielo della sera,
a ogni cosa che è sola
e s’ama col proprio cuore.

Alfonso Gatto

da: Poesie d’amore del ‘900, Milano, Mondadori, 1999

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Puntata del 3 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Lecce, Lucera

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro La Battaglia dei topi e delle donnole che conclude con la morale: "Se un evento funesto grava su tutto un popolo è in pericolo la grandezza dei capi; la plebe minuta riesce a nascondersi, trovando facilmente scampo".
A seguire un’opinione illustre su Lecce dagli Appunti di viaggio del filosofo e vescovo irlandese Gorge Berkeley, che descrive la città salentina nel 1716: "Strade belle, ampie, ma tutte tortuose. Molti spiazzi. Intorno una pianura vastissima. Anche le abitazioni più povere sono di gusto. In nessun altra città ho visto tante porte, finestre, logge, pilastri, balaustre tutte di pietra. La pietra qui si lavora con facilità".
La terza lettura è di Giuseppe Ungaretti datata 5 giugno 1934: "Quando sarai arrivato già dentro Lucera, al Belvedere, e da quell’ameno paesaggio ti sporgerai sul precipizio che va a cadere dove prima la pianura fugge, la città ti apparirà che si inalbera simile a un promontorio, a un salire dalle sue porte militari per amabili pendii verso il brusco orrore del vuoto".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo Lando Buzzanca in una scheggia del 1972.
In chiusura una poesia di Manolis Anaghnostakis, "Sotto le mie vesti".

"Sotto le mie vesti" di Manolis Anaghnostakis

Sotto le mie vesti non batte più il mio cuore di fanciullo
ho dimenticato l’amore che è solo amore
Giorno e notte a girovagare senza mai ritrovarti davanti a me
Bianco orizzonte del fulmine e del sogno
Ho sentito il mio petto spezzarsi nella tua fuga

Anima del mio amore raminga
Spada inesorabile del mio desiderio
Unica vincitrice del mio pensiero.

Manolis Anaghnostakis

da: M. Anaghnostakis, Poesie, Crocetti Editore, Milano, 1997

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Puntata del 6 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: I molisani e Isernia

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Il passero consigliere della lepre che conclude con la morale: "Non badare a sé e dare consigli agli altri è da sciocchi: lo dimostreremo con pochi versi".
A seguire, Curzio Malaparte in un ritratto dei molisani a partire da una similitudine con i toscani: "Strade belle, ampie, ma tutte tortuose. Molti spiazzi. Intorno una pianura vastissima. Anche le abitazioni più povere sono di gusto. In nessun altra città ho visto tante porte, finestre, logge, pilastri, balaustre tutte di pietra. La pietra qui si lavora con facilità".
Nella terza lettura Estella Canziani è in viaggio in Abbruzzo nel 1914, alla vigilia della prima guerra mondiale: "In seguito andammo a Isernia dove arrivammo a notte fonda. Ci depositarono i bagagli sul limitare della strada ed io presi a camminare avanti e indietro senza perderli di vista,mentre mio padre andava a cercare delle stanze".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia di Totò del 1965.
In chiusura una poesia di Wang Po, "Assenza".

"Assenza" di Wang Po

Questa tua assenza mi lacera il cuore.
In quei luoghi il tuo viso ha mutato colore?
E’ notte. Al chiaro di luna calante
Tento un accordo di liuto dolente.
Vola a te il mio pensiero a ogni istante.

Wang Po

da: La poesia del mondo, Parma, Guanda, 2003

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Puntata del 7 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Reggio Calabria e Crotone

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro L’asino e il leone a caccia che conclude con la morale: "Chi, senza valere nulla, vanta a parole le proprie gesta gloriose, inganna la gente che non lo conosce, ma è schernito da chi lo conosce".
A seguire, una descrizione di Reggio Calabria da parte di Federico Leopoldo conte di Stolberg-Stolberg, che è a Reggio nel maggio 1792: "I giardini di Reggio sono estesi e incredibilmente ricchi di frutti, come in nessun’altra parte d’Italia..".
Nella terza lettura George Robert Gissing, scrittore inglese, è a Crotone tra novembre e dicembre del 1897 e scrive lettere ad alcuni amici: "Non è rimasta neanche una pietra della vecchia città; la città moderna occupa il lato dell’Acropoli..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia di Totò del 1965.
In chiusura una poesia di Dante Maffia, "Tornare fu un errore".

"Tornare fu un errore" di Dante Maffia

Tornare fu un errore
e una delusione. Le strade
non avevano più colore
e lo stantio del ricordo si srotolava
cancellando dagli occhi quel poco
ch’era rimasto in luce.
Dove prima c’era il bar
adesso c’era una ricevitoria del lotto,
dove c’era il cinema
un supermercato


Dante Maffia

da: Dante Mafia, Abitare la cecità, edizioni Lepisma, 2011.

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Puntata dell' 8 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Isole Eolie ed Agrigento

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Il cervo alla fonte che conclude con la morale: "Spesso si scopre che è più utile ciò che si disprezza di ciò che si loda..".
A seguire, una descrizione delle isole Eolie da parte di Norman Douglas: "Selvatichezza e opulenza si danno la mano in quelle isole senz’acqua; mi piaceva questa qualità del paesaggio. Mi piacevano i colori crudi, i profumi violenti della terra..".
Nella terza lettura Edward Morgan Forster, è in Sicilia nel 1901 e descrive il viaggio di un gruppo di inglesi: "La colazione consumata nello sporco albergo era risultata indigesta, ed il vino compreso nel pasto li aveva appesantiti..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia di Mario Soldati e Mina del 1961.
In chiusura un Aforisma di Pino Caruso

Aforisma di Pino Caruso

Facile essere intelligenti se lo si è; ma quando ci riesce un cretino..bè, ci vuole del genio.


Pino Caruso

da: Pino Caruso, Un comico urgente a via Cavour, Zelig editore, Milano

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Puntata del 9 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Ischia e Capri

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Il vecchio leone, il cinghiale, il toro e l’asino che conclude con la morale: "Chi perde il prestigio di un tempo, nella sua caduta rovinosa è schernito anche dai vili..".
A seguire, una descrizione dell'isola di Ischia di Jörgen Vilhelm Bergsöe, scrittore danese: "I possenti crateri dell’isola si stagliavano svettanti contro il limpido cielo del tramonto, e col cuore in tumulto posai lo sguardo sullo splendido luogo..".
Nella terza lettura George Gissing scrive ad un amico nel 1888 da Roma della sua escursione a Capri: "Là ho trovato le rose in fiore e, lungo le strade, le margherite, le farfalle, le api. Gioivo nell’andare in giro per l’isola..è semplicemente rocciosa e le scogliere lungo la costa sono a volte pericolose..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia di Nino Manfredi del 1972.
In chiusura una poesia di Alida Airaghi "Se il giorno è stato senza luce".

"Se il giorno è stato senza luce " di Alida Airaghi

Se il giorno è stato senza luce,
la notte lo riscatterà:
le parole sbagliate taceranno,
le offese saranno perdonate.
Nel sonno innocente di ognuno
il male si riduce a niente.


Alida Airaghi

da: Autori vari, Viaggio sotto la luna, Associazione culturale la luna, 2007.

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Puntata del 10 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Pisa e Pistoia

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro La volpe e l’aquila che conclude con la morale: "Per quanto uno sia altolocato deve temere chi sta in basso, perché la vendetta è a portata di mano dell'ingegnosità sempre pronta a imparare..".
A seguire, un ricordo di pisa di Alfonso Gatto: "Chi cerca il mare a Pisa, lo trova. E’ nell’aria, nel clamore remoto della porta aperta oltre le mura, oltre il cielo..".
Nella terza lettura Ardengo Sòffici descrive con passione Pistoia: "C’è un profumo d’erba e di terra misto a quello di antiche essenze, di bissi toscani, di nobili segretezze amorose, di panni ecclesiastici e curiali..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia di Nino Manfredi del 1996.
In chiusura una poesia di Salvatore Quasimodo "Dolore di cose che ignoro".

"Dolore di cose che ignoro" di Salvatore Quasimodo.

Fitta di bianche e di nere radici
di lievito odora e lombrichi,
tagliata dall’acque la terra.

Dolore di cose che ignoro
mi nasce: non basta una morte
se ecco più volte mi pesa
con l’erba, sul cuore, una zolla.


Salvatore Quasimodo

da: Quasimodo, Tutte le poesie, Milano, Mondadori, 1960

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Puntata del 13 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Bolzano e Brennero

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro La donnola e l’uomo: "Una donnola era stata acciuffata da un uomo; volendo sfuggire alla morte imminente, gli disse..".
A seguire, un ricordo di Bolzano e del suo rapporto con la montagna di Bruno Barilli: "Qui tutto esprime la gioia di vivere: i grandi alberi con il fogliame così pulito e risplendente di freschezza che si direbbe che l’abbian messo in bucato..".
Nella terza lettura Theodor Fontane descrive l'attraversamento del Brennero: "..immerso nella neve, meraviglioso, mentre guardando verso il basso..vedevamo in fondo altri due treni, così minuscoli e insignificanti..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia di Alberto Sordi del 1990 sull’Unità d’Italia.
In chiusura una poesia di Ada Negri "Il colloquio".

"Il colloquio" di Ada Negri

Quando ti avrò raggiunto sulla sponda del fiume di luce
e tu mi chiederai che ho fatto tant’anni senza di te,
io ti risponderò: Ho continuato il colloquio.
Tu riderai per dolcezza tutto il riso de’ tuoi bianchi denti,
e cingerai le mie spalle col tuo gesto securo di despota.
E lungo i prati di viole che fioriscono solo pei morti
continueremo il colloquio.


Ada Negri

da: Ada Negri, Poesie, Milano, Mondadori, 2002.


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Puntata del 14 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Savona e Riviera Ligure

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Il giovenco, il leone e il predatore: "Sopra a un giovenco, che aveva abbattuto, se ne stava il leone. Arrivò un predatore a reclamarne una parte..".
A seguire, un ricordo delle donne di Savona di Guy de Maupassant: "..la sera passeggiano quasi tutte a capo scoperto con un ventaglio in mano e questo tacito battito d’ali prigioniere..è affascinante..".
Nella terza lettura Bruno Barilli percorre la Riviera Ligure in treno e descrive il mare di notte: "Il Tirreno in quest’ora serale ha l’alta marea, tutto gonfio di nausea va in preda a un’euforia lunare..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo un pensiero di Alberto Sordi del 1990 sul Natale.
In chiusura una poesia di Camillo Sbarbaro "Il rapido passò".

"Il rapido passò" di Camillo Sbarbaro

Il rapido passò, dentro un barbaglio
d'ottoni, un rombo. Fervono le guide
come dietro la nave l'acqua bolle.

Ne trasalì
destato il borgo che pigliava il poco
sole, mendico abbandonato al muro;
e l'orecchio di sordo porge al rombo
affievolito, che di soprassalto
l'esistenza del mondo gli ricorda.

1921


Camillo Sbarbaro

da: Sbarbaro, L’opera in versi e in prosa, Milano, Garzanti, 1999

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Puntata del 15 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Como e Cremona

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Il macellaio e la scimmia che conclude con la morale: "..spesso ho trovato pessimi i belli e molti di brutto aspetto li ho sperimentati ottimi...".
A seguire, l'apertura de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni: "Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli..".
Nella terza lettura Giovanni Comisso descrive Cremona: "La realtà è una sola: terra piana e feconda tutta coltivabile, senza divagazioni di frutteti o di vigneti, solo per dare pane e polenta e carne di bue e di porco..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo le voci di Totò e Mario Castellani nel 1966.
In chiusura una poesia di Luciano Erba "Se mai ti ricorderò".

"Se mai ti ricorderò" di Luciano Erba

Se mai ti ricorderò come una madonna senese
tu così bruna, poco ovale, assai lirica
sarà che a volte nel segreto degli occhi
passò una voce d’immensa dolcezza
e tanto bastò perchè apparisse un ciel d’oro
di pietà, di letizia sulla selva dei tuoi capelli.


Luciano Erba

da: Poesie d’amore alle mogli, Ancona, Transeuropa,1993

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Puntata del 16 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Fano

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Sorella e fratello: "Un uomo aveva una figlia bruttissima, e aveva anche un figlio che si notava per il suo bell'aspetto..".
A seguire, Michel Eyquem de Montaigne che a Fano prende una fregatura illustre: "Questa città è famosa sovra ogni altra d' Italia per le belle donne: noi non ne vedemmo se non d'assai brutte..".
Nella terza lettura Vernon Lee descrive Urbania: "Una città, questa, che è una manciata di casupole alte, nere, ammucchiate sulla vetta dell’alpe, con vicoli angusti che scivolano lungo gli opposti pendii..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia di Ruggero Ruggeri del 1953.
In chiusura una poesia di Paolo Ruffilli "Senza uscire fuori dalla porta".

"Senza uscire fuori dalla porta" di Paolo Ruffilli

Senza uscire fuori dalla porta
si può sapere il mondo,
senza affacciarsi alla finestra
si conoscono le vie del cielo,
più lontano si va e meno si sa.
Per questo, l’uomo saggio
non cammina eppure arriva
non guarda mai le cose
e ne pronuncia i nomi
non agisce e, intanto, compie.


Paolo Ruffilli

da:Paolo Ruffilli, Natura morta, Aragno editore, 2012

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Puntata del 17 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Acquapendente, Bolsena e Roma

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Gioco e serietà che conclude con la morale: "Dimostrarsi sempre seri, non è sintomo di serietà..".
A seguire, una lettura di Charles Dickens che si trova a passare per Acquapendente e Bolsena: "..arrivammo all’imbrunire, in vista del lago di Bolsena, sulle rive del quale c’è una cittadina dello stesso nome, assai nota per la malaria..".
Nella terza lettura Herman Melville descrive con passione la sua visita a Roma nel 1857: "Ai giardini di Villa borghese, la loro grande bellezza, Splendido, esuberante profumo dei cespugli e degli alberi..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo la voce di Alberto Sordi del 1990.
In chiusura una poesia di Giovanni Giudici "Andare a Roma".

"Andare a Roma" di Giovanni Giudici

Però se gli dicessi
brevi ordinate parole - lasciami
andare a Roma ti giuro che torno
e a nuovi pesi
non dubitare non temere chinerò
il capo entrando al barile di chiodi
io pure e rotolando e le palpebre
al sole a punture di vespe cosparso di miele
offrendo e nei supplizi
cantando prigioniero tuo e usignolo:
pur che mi lasci ma ti giuro che torno
cosa mai vuoi che sia appena un giorno.

23 marzo 1987.


Giovanni Giudici

da: Giovanni Giudici, i versi della vita, Milano, Mondadori, 2000

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Puntata del 20 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Stia e Siena

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro L’aquila e la cornacchia che conclude con la morale: "Contro i potenti nessuno è protetto a sufficienza; se poi si aggiunge un consigliere malefico, va in rovina tutto ciò che forza e perversità attaccano..".
A seguire, una lettura di Dino Campana che si trova a passare per Stia: "Nell’albergo un vecchio milanese cavaliere parla dei suoi amori lontani a una signora dai capelli bianchi e dal viso di bambina..".
Nella terza lettura Guido Ceronetti, scrittore italiano descrive la sua visita in una Siena uggiosa: "Quella che era detta una giovinetta mi appare, solo una piccola testa scura, da una grande finestra. Troppo grande la cornice per quel piccolo raggio!..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia del 1980 di Federico Fellini che parla delle donne prendendo spunto dal film "La città delle donne".
In chiusura una poesia di Dino Campana "Vi amai nella città".

"Vi amai nella città" di Dino Campana

Vi amai nella città dove per sole
strade si posa il passo illanguidito
dove una pace tenera che piove
a sera il cuor non sazio e non pentito
volge a un’ambigua primavera in viole
lontane sopra il cielo impallidito.


Dino Campana

da: Le più belle poesie d’amore della letteratura italiana, Roma, Newton Compton,1993

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Puntata del 21 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Bagno di Romagna e Galeata

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Il galletto e la perla: "Un galletto stava cercando qualcosa da mangiare in un letamaio, e vi trovò una perla..".
A seguire, la lettura di un’anonima guida stampata a Firenze nel 1904 su Bagno di Romagna: "..è un torto per noi italiani e per noi toscani specialmente, di non conoscere i luoghi più ridenti e saluberrimi della nostra penisolalo..".
Nella terza lettura lo zelante sacerdote di Galeata Domenico Mambrini nel 1935 ricorda il suo paese Galeata: "Giace in una valle amena, tutta circondata di monti che a metà dell’altezza hanno intorno uno strato orizzontale, alto circa un metro, di pietra albarese..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo Mario Riva che domanda a Marcello Mastroianni come ci si sente ad essere un latin lover nel 1958.
In chiusura una poesia di Ennio Cavalli "Poi".

"Poi" di Ennio Cavalli

Ci siamo amati come se poi finisse il mondo.
Ci siamo lasciati, invivibili a noi stessi.
O meglio io ho girato l’angolo,
tu lì come goniometro.
Siamo tornati assieme,
ma non era un amore guarito.


Ennio Cavalli

da: Cavalli, Poesie con qualcuno dentro, nino aragno editore, 2012-08-02

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Puntata del 22 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Foligno e Assisi


Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro La serpe dal fabbro ferraio: "Una vipera entrò nell'officina di un fabbro. Mentre tastava se ci fosse qualcosa da mangiare, morsicò una lima..".
A seguire, una considerazione di Marcel Brion su Foligno: "il carattere composito dell’arte folignate deriva dal fatto che questa città....si distende nel mezzo di una piana fertile e fiorente attraverso la quale scorre il Topino..".
Nella terza lettura il lettore viene condotto per mano tra le belle case di Assisi da Paul Sabatier: "Le case si arrampicano contro la roccia come bambini che si spingano, si drizzino sulla punta dei piedi per essere ben sicuri di veder tutto..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia del 1960 in cui Lello Bersani intervista Marcello Mastroianni su "La dolce vita".
In chiusura una poesia di Emilio Quadrani "La città è un volo".

"La città è un volo" di Emilio Quadrani

La città è un volo
di carta stracciata
dopo il frastuono
di una piazza gremita
la vita urlata
fino a tarda notte
si dissolve
nelle tue parole sbadigliate
di una frase incompiuta.


Emilio Quadrani

da: Emilio Quadrani, Poesie senza parole, Palomar, 2007

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Puntata del 23 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Selinunte e Trapani

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Esopo risponde a un chiacchierone: "Esopo, che costituiva lui solo tutta la servitù del suo padrone, ricevette l'ordine di preparare la cena prima del solito..".
A seguire, la descrizione di Ferdinand Gregorovius che si trova in Sicilia nel 1853 e precisamente a Selinunte: "Per la prima volta ho avuto, qui, l’impressione vera di ciò che il concetto di rovine classiche risveglia nella mente..".
Nella terza lettura David Herbert Lawrence si sveglia a Trapani: "Per vedere davanti a me pallide isole profilarsi verso l’alto, sulla destra: le Egadi ventose e a destra una montagna, con degli edifici sulla sommità..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia del 1969 in cui Lello Bersani intervista Gigi Magni sul film "L'anno del Signore".
In chiusura una poesia di Gesualdo Bufalino "Frontiera".

"Frontiera" di Gesualdo Bufalino

Che muro è nato, ragazza, fra noi,
e ribrezzi del sangue, e scherni
di labbra contro labbra sui guanciali!
Come due ciechi, dietro le spalle
ci fa il sole cordoglio di lupo,
andiamo odiandoci per mano,
cresciuto ogni giorno troviamo
di nuove ceneri l’antico cuore

donna, che muro è questo, fra me e te?


Gesualdo Bufalino

da: Gesualdo Bufalino, L’amaro miele, torino, Einaudi, 1996

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Puntata del 24 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Barletta e Taranto

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro La volpe e il caprone che conclude con la morale: "L'uomo astuto, non appena incappa in un pericolo, cerca di trovare scampo a spese altrui..".
A seguire, una descrizione di Charles Yriarte che si trova a Barletta nel 1876: "È una città di ventimila abitanti, con un porto eccellente. Va orgogliosa della sua cattedrale..".
Nella terza lettura George Robert Gissing arriva a Taranto nel pomeriggio: "..percorsi tutta la parte insulare della città; mi persi nel labirinto delle sue strade, e mi riposai nella cattedrale dedicata a San Cataldo..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia del 1992 in cui Vittorio Gassman parla della sua depressione.
In chiusura una poesia di Raffaele Carrièri "La mia barca".

"La mia barca" di Raffaele Carrièri

A secco ho tirato la mia barca
e l’acqua mi ha compianto,
ha compianto il vecchio marinaio.
Nella bonaccia nella tempesta
fedele sono stato alla mia barca.
Lontano va il mare e non si stanca.


Raffaele Carrièri

da: Carrieri, Poesie scelte, Milano, Mondadori, 1976

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Puntata del 27 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Leonessa e Roccaraso

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Le ricchezze sono deleterie che conclude con la morale: "Delle ricchezze l'uomo di valore non può sopportare nemmeno la vista, e ben a ragione, perché il forziere pieno di tesori impedisce la vera gloria..".
A seguire, una descrizione di Edward Lear che arriva a Leonessa, a dorso di un mulo, nella primavera del 1843: "Esclusa dal mondo da un anfiteatro di montagne difficili da valicare in inverno, la cittadina s’affaccia..sui villaggetti sparsi che le fanno in basso corona..".
Nella terza lettura la scrittrice inglese Anne MacDonell, insieme all'amica e pittrice Amy Atkinson, è a Roccaraso: "È un luogo panoramico con alcuni brandelli di antiche costruzioni e un’aria generale di decadenza. S’incontra gente oziosa vicino alle porte..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una bellissima scheggia del 2010 in cui Adriana Pannitteri intervista Lucio Dalla.
In chiusura una poesia di Elsa Morante "Alla favola".

"Alla favola" di Elsa Morante

Di te, Finzione, mi cingo,
fatua veste.
Ti lavoro con l’auree piume
che vestí prima d’esser fuoco
la mia grande stagione defunta
per mutarmi in fenice lucente!

L’ago è rovente, la tela è fumo.
Consunta fra i suoi cerchi d’oro
giace la vanesia mano
pur se al gioco di m’ama non m’ama
la risposta celeste
mi fingo.

1947

Elsa Morante

da: Elsa Morante, Alibi, Giulio Einaudi Editore 2004, 2012

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Puntata del 28 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Venezia e Padova

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Le capre barbute: "Le capre avevano ottenuto da Giove la barba, i caproni allora si indignarono, deplorando che le femmine avessero raggiunto una dignità pari alla loro..".
A seguire, una descrizione di Charles de Brosses, magistrato e scrittore francesce, che si trova a Venezia nel 1739: "La città, nel suo insieme, non si può dire che sia costruita veramente bene; tuttavia ha un’aria di nobiltà..".
Nella terza lettura Otto Julius Bierbaum, scrittore tedesco, nel maggio del 1902 è a Padova: "Avemmo fortuna perchè venerdì è il giorno del santo e i francescani rendevano il loro solenne omaggio settimanale al loro grande fratello dell’ordine..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia del 1974 in cui Enrico Montesano interpreta il marinaio romano.
In chiusura una poesia di Mario De Santis "In principio il giorno".

"In principio il giorno" di Mario De Santis

In principio il giorno ha la memoria di una farfalla
è l’ostaggio dell’oscurità che muore. Due fiocchi
di viola nel cielo, era un tempo vuoto e gemello
di una clessidra che sa
d’essere due lacrime dallo stesso occhio
che si baciano, due gocce
che non sanno di vivere nella stessa pioggia,
né di trattenere tanta polvere, che soffierà.


Mario De Santis

da: Mario De Santis, La polvere nell’acqua, Crocetti Editore 2012

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Puntata del 29 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Trento e Bolzano

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro I casi degli uomini che conclude con la morale: "Sapere dosare dolore e felicità, sapendo che se ne andranno e ritorneranno senza avvertirti..".
A seguire, una descrizione di Trento data da Michel Eyquem de Montaigne, moralista francese: "La città stessa è divisa per metà fra le due lingue e c’è un quartiere e una chiesa che vengono chiamati dei Tedeschi, con un predicatore della loro lingua..".
Nella terza lettura Guido Piovène è a Bolzano: "Bolzano è città di fondo tedesco. Si sente in essa, e nei dintorni, la vita di un popolo comodo, sordo, chiuso, cocciuto, sentimentale, pochissimo passionale, orgiastico a ore fisse..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia del 1971, tratta da Speciale per noi, in cui Aldo Fabrizi interpreta un cameriere.
In chiusura una poesia di Vivian Lamarque "Questa follia".

"Questa follia" di Vivian Lamarque

Questa follia così leggera
pesa come una montagna
verso sera..


Vivian Lamarque

da: Poesie d’amore del ‘900, Milano, Mondadori, 1999

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Puntata del 30 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Nuoro e Sassari

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro La montagna partoriente: "La montagna stava partorendo; lanciava grida immani e sulla terra c'era una grandissima attesa..".
A seguire, una descrizione di Nuoro da parte di Guido Piovène: "Qui vive il nucleo indigeno sardo, che ha resistito attraverso i millenni a tutte le invasioni senza lasciarsi penetrare..".
Nella terza lettura Kasimir Edschmid, pseudonimo dello scrittore tedesco Eduard Schmidt, è a Sassari: "Dall’una alle quattro del pomeriggio la gente di Sassari, dorme e allora ognuno può andare in giro per la seconda città della Sardegna come se fosse l’unico sopravvissuto a una catastrofe..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia del 1981, in cui Massimo Troisi e Alberto Sordi scambiano due chiacchiere.
In chiusura una poesia di Ghiannis Ritsos "Dilazioni".

"Dilazioni" di Ghiannis Ritsos

Passano i giorni. Sbatte la vela sulla nave.
Si spezza la cima. Non li abbiamo annaffiati gli alberi.
L’altr’anno seccarono né un frutto né una foglia.
Le donne sono invecchiate in fretta. Piccole lumache
salgono sui muri. Un giorno che scendemmo
a pulire, una buona volta, il pozzo niente;
una frescura sorda e un mucchio di secchi arrugginiti.
Li tirammo fuori uno per uno. Il pozzo era prosciugato.

29 maggio 1968


Ghiannis Ritsos

da: Ghiannis Ritsos, Pietre Ripetizioni Sbarre
a cura di Nicola Crocetti, prefazione di Louis Aragon,Crocetti Editore 2004

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Puntata del 31 agosto 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Novara e Vercelli

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro La serpe. Misericordia dannosa che conclude con la morale: "Chi porta aiuto ai cattivi, più tardi se ne duole..".
A seguire, una descrizione di Novara datata 1857 di Herman Melville: "Attraverso un bel ponte di granito sul Ticino. Sono arrivato a Novara all’una e mezzo e ho fatto colazione lì. Ho atteso quattro ore per il treno..".
Nella terza lettura Giovanni Titta Rosa, scrittore e critico italiano, è a Vercelli: "Deve essere triste questa città dalle lunghe nebbie. Quando l' immensa pianura fuma, e la nebbia ha inghiottito torri e campanili, e i treni di lusso..passano fischiando senza fermarsi..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo un'intervista a Vittorio Gassman del 1991, durante la preparazione dell' "Ulisse e la balena bianca".
In chiusura una poesia di Maria Luisa Spaziani "Ricordo una stagione".

"Ricordo una stagione" di Maria Luisa Spaziani

Ricordo una stagione in mezzo a colli
immensi, affaticata dal soffiare
della notturna tramontana. Un gelso
gemeva negli strappi, così alto
che talora il suo grido mi svegliava.

Ieri nel ritornarvi non sembrava
passato altro che un giorno.
La tramontana ci infuriava intorno.
Contro il cancello, intatta, era restata
una mia antica rosa morsicata.


Maria Luisa Spaziani

da: Maria Luisa Spaziani, Tutte le poesie, a cura di Paolo Lagazzi e Giancarlo Pontiggia,Arnoldo Mondadori 2012

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Puntata del 3 settembre 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Spotorno e Genova

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro I viandanti e il brigante: "Due soldati si imbatterono in un brigante; uno se la diede a gambe, l'altro invece oppose resistenza e si salvò con la forza del suo braccio..".
A seguire, si vola verso la Liguria accompagnati da una descrizione di Spotorno da parte di Camillo Sbàrbaro: "Vi imbianca l’olivo, il sorbo vi si carica di mazzetti duri. Ti siedi e taci sulla spiaggia sterposa di contro a un pallido mare..".
Nell’estate del 1868 il grande scrittore americano Mark Twain avvista la costa italiana: "..mentre sostavamo sul ponte in quella splendida alba estiva, la maestosa città di Genova si levò dal mare, e i raggi del sole riverberarono sui suoi cento palazzi..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia del 1962, in cui Ettore Della Giovanna intervista Dino Buzzati su "Il deserto dei Tartari".
In chiusura una poesia di Eugenio Montale "Portami il girasole".

"Portami il girasole" di Eugenio Montale

Portami il girasole ch’io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l’ansietà del suo volto giallino.

Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.

Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.


Eugenio Montale

da: Poesia italiana del Novecento, vol 2, Torino Einaudi, 1993

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Puntata del 4 settembre 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Brescia e Treviglio

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Il toro e il vitello: "Un toro stava lottando con le sue corna in una stretto passaggio, perché solo a stento poteva entrare nella stalla..".
A seguire, Jean Giono, scrittore francese, è a Brescia nel 1952: "In Italia Brescia è considerata la patria delle donne che hanno gli occhi più belli..".
Nella terza lettura Hermann Hesse nel 1913 ci descrive Treviglio: "..c’era una cittadina, tranquillamente addormentata e aveva una graziosa chiesa di San Martino..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia del 2005, in cui Pippo Baudo intervista Sandra Mondaini e, telefonicamente, Raimondo Vianello.
In chiusura una poesia di Vittorio Sereni "Anni dopo".

"Anni dopo" di Vittorio Sereni

La splendida la delirante pioggia s’è quietata,
con le rade ci bacia ultime stille.
Ritornati all’aperto
amore m’è accanto e amicizia.
E quello, che fino a poco fa quasi implorava,
dall’abbuiato portico brusìo
romba alle spalle ora, rompe dal mio passato:
volti non mutati saranno, risaputi,
di vecchia aria in essi rappresa.
Anche i nostri, fra quelli, di una volta?
Dunque ti prego non voltarti amore
e tu resta e difendici amicizia.


Vittorio Sereni

da: Poeti Italiani del Novecento, MONDADORI, 2004

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Puntata del 5 settembre 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Ardenza e Arezzo

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Il calvo e la mosca che conclude con la morale: "si deve perdonare chi sbaglia senza volerlo. Chi invece nuoce di proposito, quello lo giudico sommamente degno di castigo..".
A seguire, Rubén Darío è ad Ardènza, sobborgo meridionale di Livorno: "Ad Ardenza si va in vettura; così arrivo su un suolo che scotta come brace e tormentato da un sole implacabile..".
Nella terza lettura Eugène Müntz, storico dell'arte francese, è ad Arezzo nel 1893 e descrive l’ ospitalità alberghiera del luogo: "Le camere sono spaziose e pulite, il mobilio confortevole; e non a caso ricorro a questo termine, giacchè non dall’Italia proviene la maggior parte degli arredi bensì dall’Inghilterra..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia del 1969, in cui Ennio Flaiano parla della minigonna.
In chiusura una poesia di Mario Tobino "L'asso di Picche".

"L'asso di picche" di Mario Tobino

I prelati sospirano al suo soffio,
i re si piegano alla sua falce,
i guerrieri corrono al suo bacio,
la bellezza si disfà.
Ma i poeti
giocano l’asso di picche,
stringono la donna matta,
tengono il sette rosso,
cantano,
nessuno li può morire.
Al loro cospetto la morte
si dipinge di nostalgia
come il soldato
che a combattere in terre straniere
si ricorda del proprio paese.


Mario Tobino

da: Ecco Tobino, Baroni editore, Viareggio- Lucca, 2001

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Puntata del 6 settembre 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: San Benedetto del Tronto e Francavilla

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Mercurio e le due donne: "Mercurio, una volta, era stato ospitato, in modo sordido e gretto, da due donne: una di queste aveva un figlioletto in culla, l'altra esercitava con vantaggio la prostituzione..".
A seguire, Adolfo De Carolis, pittore e incisore italiano scrive all’amico, il pittore Napoleone Parisani, da San Benedetto del Tronto. Siamo nel 1897: "Chi dice che il nostro mare non è bello? Dovevi vedere stamani all’alba la partenza delle paranze! Come maestose dondolavano in quel palpito immenso!..".
Nella terza lettura, un ricordo di Francavilla di Gabriele D'Annunzio: "Quella povera casa solitaria, in mezzo alla immensità dei litorali, era il nostro tempio: per le stanze un grande alito di salsedine spirava, ci ventava in faccia l’odore degli scogli..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia del 1991, in cui Vincenzo Mollica intervista Enzo Biagi.
In chiusura una poesia di Konstandinos Kavafis "Monotonia".

"Monotonia" di Konstandinos Kavafis

Segue a un giorno monotono un nuovo
giorno, monotono, immutabile. Accadranno
le stesse cose, accadranno di nuovo.
Tutti i momenti uguali vengono, se ne vanno.

Un mese passa e un altro mese accompagna.
Ciò che viene s’immagina senza calcoli strani:
è l’ieri, con la nota noia stagna.
E il domani non sembra più domani.


Konstandinos Kavafis

da: Costantino Kavafis, Poesie, MONDADORI, 2006

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Puntata del 7 settembre 2012 - In viaggio sulla slitta di Babbo Natale: Terminillo e Roma

Umberto Broccoli apre la puntata con la favola di Fedro Esopo e lo scrittore. Il cattivo scrittore che si loda: "Un tale aveva letto a Esopo i suoi scritti, robaccia, nei quali, da sciocco, si vantava molto..".
A seguire, Bruno Barilli, scrittore e musicista, ci offre una descrizione del Terminillo, la montagna di Roma le cui vette raggiungono i 2000 metri: "Valli strette e coltivate sprofondano laggiù sotto i nostri piedi e scompaiono alla vista in senso verticale..".
Nella terza lettura le impressioni su Roma di Hippolyte Taine nel 1866: "..non esiste strada o edificio che non abbia un suo carattere, un carattere netto e forte..".
Nella rubrica realizzata in collaborazione con Rai Teche, ascolteremo una scheggia del 1975, con Bice Valori e Carlo Campanini.
In chiusura una poesia di Carl Jacob Burckhardt "1890".

"1890" di Carl Jacob Burckhardt

quando mi avvicinerò alla fine
portatemi a Roma
sulle pendici del Quirinale,
in una casa con le finestre
rivolte al Campidoglio e al Gianicolo.
Ivi, al suono dell’Angelus,
mentre il sole scende dietro i colli,
adagiatemi accanto alla finestra:
morirò contento .


Carl Jacob Burckhardt

da: Renato Mammuccari, Ottocento romano, edimond

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Edited by Bluedream - 8/9/2012, 10:15
 
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view post Posted on 7/8/2012, 11:00

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Grazie Bluedream ;
sto cercando ed intanto mi sto scaricando la puntata del 25 Luglio ;
mi ha troppo incuriosito il tuo richiamo al papero sulla chattina :)
 
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view post Posted on 8/9/2012, 09:16

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