07) Andare, camminare, raccontare, marzo/aprile 2012
Nel 1995, nel periodo in cui camminavo spesso per il Pratone delle Valli, a ridosso dell’Aniene, e scrivevo, ambientandola in quei luoghi, La terra dei dinosauri (Feltrinelli, 1998), un gruppo di giovani architetti parte per un viaggio. È un viaggio tutto all’interno degli spazi interstiziali della città di Roma: dalla stazione di Vigna Clara, seguendo le rotaie del treno, attraversando con un barcone l’Aniene, dormendo nei pressi della stazione Tiburtina e poi vicino alla Prenestina nella fabbrica abbandonata vicino all’Ex Snia Viscosa.
Lorenzo Romito, Francesco Careri e gli altri, che da qui in poi possiamo chiamare Stalker, e che sono una nebulosa di architetti, di artisti, chiama questi luoghi i Territori attuali. Lorenzo, Francesco, Aldo Innocenzi, Giovanna Ripepi e moltissimi ancora si erano incontrati nel 1991 durante l’occupazione dell’università, quella che fu chiamata La Pantera e avevano maturato insieme questa attenzione ai luoghi di confine, dove naturale e antropizzato si combattono, si confondono.
Da allora, gli Stalker sono un gruppo e una modalità di approccio alle cose del presente. Dal 1995, gruppo artistico riconosciuto a livello internazionale, sono in Francia, in Spagna, a Berlino con workshop, in cui propongono camminare come modalità di conoscenza. Nel 1998 li incontro di persona. È il periodo in cui i rifugiati Curdi hanno costruito a Colle Oppio una città di cartone. Stalker traghetta i rifugiati da quella sede all’ex Mattatorio a Testaccio, che prenderà il nome di Ararat. in un quadrato in cui all’estremo confine c’è il Villaggio globale, poco più in qua i cavallari con le loro carrozzelle, al centro i Rom Calderashi, in mezzo a loro, eppure separata, c’è persino una anziana esule istriana. Sempre più mi convinco che il lavoro di Stalker è uno dei più originali, una delle semine più pervasive per quel che riguarda l’indagine e l’arte del presente.
Altri momenti, tra i numerosi, che segnalo, sono i laboratori a Corviale, in cui Stalker si apparenta con altre realtà nell’Osservatorio nomade, il lavoro con i Rom a Casilino 900 che porta alla costruzione della “Casa di tutti”, presentata alla Biennale, progettata e costruita da maestranze Rom, e gli esiti attuali delle ricerche, Primavera romana, il Corso di arti civiche di Francesco Careri per l’Università di Roma 3, il progetto del Museo relazionale di Aldo Innocenzi a Genazzano.
ciclo di quattro puntate: marzo/aprile 2012
di Carola Susani
a cura di Cettina Flaccavento
regia di Ornella Bellucciwww.mediafire.com/?uyx2bl86s6k8yam