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OMAGGIO A MONTALE 1981-2011

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view post Posted on 30/10/2011, 10:11

papero

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Firenze, caffè Le Giubbe Rosse, importante ritrovo letterario


Montale,
la poesia e l'amore
Lectio Magistralis di Vittorio Coletti




Come ricordare Eugenio Montale a trent'anni dalla morte? Ci sono, ovviamente, tanti modi.
Ho scelto quello della nostalgia. La nostalgia non per un uomo che non ho conosciuto, ma per un'idea e una pratica della poesia che sono andate perdute, che lo stesso Montale, a un certo punto della sua opera poetica, ha dichiarato finite e improponibili nel mondo moderno. La poesia come possibilità di sogno e speranza, a dispetto dell'amara, disincantata realtà che la ragione rappresenta. E con questa poesia, un linguaggio alto, semplice ma solenne, deputato a evocare, alludere, ancorché senza illusioni di riuscita, il miracolo di un senso. Questo miracolo, contraddetto dalla ragione, poteva essere reso plausibile dall'emozione.
Da quella del paesaggio e da quella dell'amore. Ora che sono ormai passati tanti anni dalla sua morte e ancor più ne sono passati dagli anni cinquanta, quando mise fine alla poesia intensa e possente delle prime tre raccolte per passare a una più ragionata e ironica, compassata e dimessa, ora ci si può rendere conto meglio come il primo grandissimo Montale, quello di Ossi di seppia, di Occasioni e Bufera, appartenga a un'epoca perduta, a un secolo davvero breve e concluso.
Il secondo Montale, da Satura in giù, è certamente più moderno, attuale, del primo. E spesso non meno bravo. Ma quanta nostalgia per il poeta che cercava nel paesaggio di Monterosso un sentiero per vivere e questo finiva inesorabilmente al mare su cui lui non aveva il coraggio di proseguire e allora sognava che a procedere oltre, a raggiungere il cielo e la felicità, fosse la donna amata, una e tutte le grandi innamorate della prima, straordinaria sua stagione lirica! Il poeta che adorava le sue donne e le santificava, e faceva ad esse l'offerta della propria sofferenza perché loro potessero godere la vita o, come la più intensa di loro, Clizia, potessero persino redimerla dagli orrori del male e della guerra! Quanta nostalgia letteraria ed esistenziale per una poesia che, senza alcuna presunzione retorica di vecchio tipo, ma con ritegno di linguaggio e netta coscienza intellettuale del limite, sperava ancora nel sortilegio delle parole e dei cuori e lo evocava a difesa dalla nuda verità delle cose, per cercare la maglia rotta nella rete, volare sulle alte nebulose!
Montale non c'è davvero più; specie quello dei primi tre libri, per me più tenero e profondo, più commovente e tragico. Canzonieri d'amore e sogno, dopo di lui, non ne ha più scritto nessuno. Non perché, dopo, non ci siano stati bravi poeti; anzi, ce ne sono stati di grandissimi; ma perché l'amore e il sogno sono stati definitivamente dismessi ed è diventato impossibile, anacronistico maneggiarli ancora come grimaldelli capaci di forzare (almeno di provarci) la catena della vita insensata, di trovare e aprire l'anello che non tiene. Dopo sono venute le ideologie e un eros senza fantasia, e quella grande poesia non è più stata possibile. Ne resta la nostalgia.
Vittorio Coletti

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view post Posted on 31/10/2011, 23:53

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Sono finito :D ... Ma non al punto da non prendermi questa chicca ;
per il momento lo piazzo nei miei feudi Usb , domani si ascolta ...

Grazie ---- papero ;)
 
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view post Posted on 13/9/2012, 09:32

papero

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view post Posted on 6/4/2021, 11:20

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zageight
 
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