PODCAST HALL

PAGINE IN FREQUENZA., GR PARLAMENTO

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view post Posted on 29/12/2009, 06:51




PAGINE IN FREQUENZA


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a cura di Alessandro Forlani
La politica e l'attività parlamentare in libreria. In onda ogni venerdì alle ore 07.30
Link www.radio.rai.it/grparlamento/podcast/podcast.cfm

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Beppe Grillo: le pagine chiare e le pagine scure 05/11/2007
Esce la prima biografia non autorizzata, ciòè non rivista dall'’interessato, di Beppe Grillo, il comico quasi sessantenne, che, con le sue denuncie, piu’ di ogni rivoluzionario, sta mettendo in crisi il potere costituito della politica e dell'’informazione. “Beppe Grillo” edizioni Aliberti di Giorgio Rinaldi e Paolo Crecchi racconta gli esordi di Grillo nel mondo dello spettacolo e le prime avvisaglie di impegno politico con le celebri battute su Craxi, e poi la svolta con la creazione del suo sito internet e la promozione di campagne di protesta civile. Non mancano però gli appunti per le debolezze, che Grillo cerca di nascondere: la richiesta di condono fatta dalla società che gestisce i suoi immobili e la passione per i gommoni, mezzi molto inquinanti. Nel programma anche un’inchiesta americana sul mondo della sperimentazione dei farmaci. La giornalista Sonia Shah ha scoperto che le case farmaceutiche usano i paesi poveri, per sperimentare sull'uomo nuove medicine, ma anche prodotti placebo. Il suo libro si intitola “Cacciatori di corpi” ed è pubblicato da Nuovi Mondi Media.
www.mediafire.com/?myhqit0qymv

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"Questo giornalista dice solo fesserie": parola di Bagarella 12/11/2007
Nella settimana in cui l’Italia festeggia giustamente l'’arresto del nuovo capo di Cosa Nostra, appartenente alla famiglia dei Lo Piccolo, abbiamo incontrato Lirio Abbate, il collega dell'Ansa di Palermo, minacciato dalla mafia. Autore con Peter Gomez del libro “I complici, tutti gli uomini di Provenzano da Corleone al Parlamento”, Fazi, da maggio di quest’anno vive sotto scorta, dopo che il boss Leoluca Bagarella, sottoposto al 41bis, lo ha minacciato dall’aula di un tribunale. Abbate, a Roma per presentare il libro dedicato a Giovanni Spampinato, di cui abbiamo parlato nelle settimane scorse, spera di non dover mai lasciare la Sicilia. L'Europa e gli Stati Uniti temono lo sviluppo cinese e tentano di ostacolarlo, anche se molte imprese occidentali fanno grandi affari in Cina, grazie al basso costo della mano d’'opera locale. Il giornalista inglese Will Hutton nel suo “Il drago dai piedi d’'argilla”, esprime un'opinione controcorrente sul futuro del gigante asiatico. Intervista di Giancarlo Rossi. La sanità è il settore piu’ importante della pubblica amministrazione, perché deve tutelare la salute dei cittadini. Come si è trasformata negli ultimi 50 anni? In che modo la politica l'ha influenzata? Risponde Eolo Parodi, medico ed ex parlamentare europeo, la cui biografia, “Vita da medico”, Red Azione, è stata curata dal giornalista Giuliano Crisalli.
www.mediafire.com/?nu4h2yazuze

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Roma, appartamento vendesi: bagno, angolo cottura per un totale di metri quadri 9. 23/11/2007
E' la casa, come problema sociale, al centro del numero di oggi del nostro settimanale. Con l'aiuto degli ultimi libri usciti sul tema, faremo il punto sui problemi a cui va in contro chi cerca casa, tra agenzie immobiliari abusive e irregolarità edilizie da sanare. Inoltre il mondo degli affitti, tra famiglie povere, ospitate in nero in case fatiscenti, e i privilegiati, in case di lusso, per poche centinaia di euro al mese. Lo sapevate che a Roma si può vendere un appartamento di 9 metri quadri, e poi affittarlo in nero per 450 euro al mese? Lo sapevate che su 66mila persone che lavorano come agenti immobiliari, 55mila non hanno il patentino? Interviste a Luca Leone, autore per Infinito Edizioni di “Sotto il mattone”, e a Roberta Carlini, autrice con Pat Carra di “Le mani sulla casa”, EDS. Nel programma anche il ricordo dei 50 anni del romanzo "Il Dottor Zivago", uscito in anteprima mondiale in Italia proprio il 23 novembre del 1957. Ascoltiamo l’audio della voce di Giangiacomo Feltrinelli, registrata nel 1967, e quella della moglie Inge, attuale presidente della casa editrice. Per il calendario degli appuntamenti dedicati all’anniversario, si veda il sito www.feltrinelli.it.
www.mediafire.com/?qenj42tembg

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Barac Obama: un sogno americano alla portata di tutti 07/12/2007
E’ uscita in Italia per Nutrimenti “I sogni di mio padre”, autobiografia di Barac Obama, il senatore afroamericano dell'’Illinois, che insidia ad Hillary Clinton la nomination democratica alla Casa Bianca. Il libro, scritto nel 1995, racconta la vita di Obama, dall'’infanzia ai primi successi politici. Figlio di uno studente keniano e di una ragazza “bianca” del Kansas, Obama subisce le discriminazioni a cui tutti i neri d’America sono soggetti e, dopo molti sbandamenti, decide di impegnarsi, nelle campagne per i diritti civili. Sullo sfondo una descrizione molto particolareggiata di come si vive in America: scuola, religione, politica. Il titolo del libro si riferisce al sogno del padre di Obama, incontrato solo una volta, di vedere un giorno l’Africa, libera dalla corruzione e dal colonialismo. Nel programma l’'intervista ad Andrea Palombi, responsabile della casa editrice Nutrimenti e vari sonori tratti dai discorsi di Barac Obama. Dicembre è il mese in cui ci si avvicina al Natale. In una società come la nostra, da parecchi anni, questa festa è piu’ che altro un'occasione di riposo e soprattutto il tempo in cui si fanno e si ricevono regali. Giornali, televisioni, manifesti pubblicitari e vetrine di negozi sono zeppi di annunci pubblicitari, e quest’anno soprattutto di offerte speciali. Si tratta di una novita', perché in genere a Natale i prezzi salgono. E’ un chiaro segno della difficoltà in cui vive oggi l'economia. Agli italiani, agli occidentali in genere si chiede di consumare sempre di piu', anche se i bisogni veri sono già soddisfatti. Un economista americano da' alcuni suggerimenti alla grande industria, per mantenere il nostro livello di ricchezza, e aiutare allo stesso tempo le aree piu' povere del mondo. Si chiama Benjamin Barber e il suo libro Si intitola "Consumed", "Consumati", l'editore americano è Norton, ma presto Einaudi pubblicherà la traduzione italiana. Quando si dice che a Natale bisogna tornare bambini, siamo sicuri che non ci sia qualcuno che gioca sporco? Sentiamo l’intervista di Giancarlo Rossi.
www.mediafire.com/?tdmumawzvci

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Quando anche Napolitano era comunista 14/12/2007
Siamo nel 1961 e la delegazione italiana del PCI è appena rientrata da Mosca, dopo aver seguito il XXII congresso del PCUS. Sono passati 5 anni dalla denuncia dei crimini di Stalin e Kruscev ha tenuto testa ai tentativi di restaurazione. Ora la Russia lancia un piano ventennale di sviluppo economico e militare, che si ripropone di battere gli Stati Uniti, entro gli anni 80. Il mondo comunista però non è piu' unito sotto le insegne di Mosca. la Cina da una parte, Cuba dall'altra e poi la Jugoslavia, l'Albania e anche Italia e Francia, chiedono autonomia, per realizzare il socialismo. Nel 61 per la prima volta gli organi dirigenti del PCI, il comitato centrale e la direzione, non trovano unanimità sulla linea da seguire. Quei verbali, finora inediti, sono argomento oggi di un libro di storia, curato da Maria Luisa Righi, il titolo è “Il PCI e lo stalinismo”, Editori Riuniti, introduzione di Renzo Martinelli. Quello che rende però unica questa pubblicazione è il cd allegato, 15 ore di audio con tutti gli interventi di quella lunga discussione del 10 e 11 novembre 61. Voci antiche, Robotti, Secchia, Togliatti, voci piu' vicine, Berlinguer, Amendola, Ingrao, Cossutta, voci di giovani oggi famosi, Occhetto e soprattutto Napolitano, allora trentaseienne. Intervista con la curatrice Maria Luisa Righi e brani dei sonori. Un atlante per spiegare dove sono concentrati nel mondo i maggiori problemi ecologici. E' la scommessa del mensile "Le Monde diplomatique", che ha appena pubblicato in Francia un testo dal titolo appunto "Atlante dell'ambiente", di cui presto uscirà l'edizione italiana a cura del "Manifesto". Giancarlo Rossi ha intervistato Dominique Vidal, curatore dell'opera. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Cosi' la prima parte del terzo articolo della Costituzione. In sostanza non ci possono essere discriminazioni e appunto “Terzo non discriminare” è il titolo di un libro, appena pubblicato da EDS. Si tratta di una raccolta di 21 racconti sul tema delle disuguaglianze, che sono usciti vincitori di un concorso letterario, bandito dalla CGIL di Padova. A capo della giuria lo scrittore Ferdinando Camon, curatrice la segretaria provinciale del sindacato Rossana Tosato, che abbiamo intervistato.
www.mediafire.com/?jj2jjmmvini

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Giornata della memoria 2008: italiani brava gente? 25/01/2008
Il 27 gennaio si ricorda ufficialmente la shoah. Quest’anno il nostro programma riflette sull’atteggiamento tenuto dai nostri concittadini, nel periodo delle leggi razziali e della persecuzione degli ebrei. Eric Salerno, giornalista del Messaggero, racconta nel suo “Uccideteli tutti”, Il Saggiatore, la storia del campo di concentramento di Giado in Libia, dove circa 500 ebrei morirono per mano degli italiani occupanti. Nando Tagliacozzo nel suo “Dalle leggi razziali alla Shoah”, Sinnos, ha raccolto 33 documenti legati alla vita quotidiana, degli ebrei tra il 1938 e il 1945, dalle pagelle di scuola alle lettere di licenziamento. I documenti sono riprodotti in fotografia e commentati. Spicca la richiesta di identificazione che le SS consegnarono agli ebrei di Roma, prima della deportazione di massa del 16 ottobre 1943. Interviste con gli autori e segnalazioni di altre recenti pubblicazioni. Per la pagina estera, approfondiamo due temi della campagna elettorale per le presidenziali USA. Anzitutto quello dei valori religiosi, che tutti i candidati dicono di interpretare, poi quello della riforma del welfare. Intervista di Giancarlo Rossi con Susan George, autrice per Fayard (prossimamente Feltrinelli) di “La pensée enchainée”.
www.mediafire.com/?vjzdmizt3on

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Dalla Spagna una lezione di democrazia: i giovani ricordano i morti della guerra civile 01/02/2008
Lo chiamano il movimento dei nipoti. E’ la ricerca spontanea di documenti, testimonianze, tracce delle migliaia di spagnoli, uccisi durante e dopo la guerra del 36-39. Dopo che la generazione dei figli aveva voluto dimenticare e si era dedicata operosamente a trasformare la Spagna in una delle piu’ floride economie del mondo, oggi i giovani iberici si sono messi letteralmente a scavare nei cimiteri di guerra e nelle fosse comuni, di cui qualcuno ancora ricorda l’ubicazione. Il risultato è spaventoso: non solo la guerra ha fatto quasi un milione di morti, ma negli anni del franchismo 150mila persone sono state eliminate. La repressione è durata fino agli anni 60. Uno psichiatra aveva persino stabilito che i repubblicani fossero una specie umana degenerata, da cancellare fisicamente. I giornalisti di Diario Enrico De Aglio e Beppe Cremagnani tornano in edicola con una nuova edizione del loro periodico e un documentario in d v d, intitolato “L’ultima crociata”, e dedicato proprio a questa lezione civile, che ci arriva dalla Spagna. Intervista con Beppe Cremagnani Un altro dei luoghi comuni della storiografia sulla guerra civile spagnola, riguarda il ruolo della Chiesa nel franchismo. Gli studi piu’ recenti, non condizionati da ideologie, dicono che i cattolici hanno appoggiato Franco, anche con eccessi in alcuni casi deprecabili, ma solo dopo che la Repubblica aveva iniziato una vera e propria persecuzione, che causò 6mila morti. Gli indubbi privilegi di cui la Chiesa godeva, venivano identificati con la tradizione da abbattere. Spiega questo clima il libro di Alberto Rosselli “La persecuzione dei cattolici nella Spagna repubblicana, 1931-1939” Solfanelli. E’ ancora possibile una poesia civile? Gli scrittori devono affrontare direttamente i temi politici? Risponde Marco Giovenale, autore della raccolta di poesie, prose e racconti fotografici “La casa esposta”, edizioni Le Lettere. Intervista di Giancarlo Rossi.
www.mediafire.com/file/iu4artyzyuy/Pagine in frequenza_2008.02.01_Dalla Spagna una lezione di democrazia.mp3

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La vita avventurosa e la morte misteriosa di Einrich Schliemann 08/02/2008
Al centro del programma di questa settimana c’è una storia tra il fantastico e il reale. Il 26 dicembre 1890 moriva Einrich Schliemann, padre dell’archeologia moderna. Il ricchissimo e famoso scopritore di Troia è trovato in fin di vita in una strada di Napoli. Poco prima aveva annunciato ad un amico di essere sulle tracce di una nuova e sorprendente scoperta. Tra dati storici e aggiunte di fantasia, prova a rispondere alle domande poste dalla vicenda Roberto Fagiolo, nel romanzo “Il segreto perduto di Schliemann” edizioni Nutrimenti. In Europa la forbice economica tra ricchi e poveri torna a salire. Anche gli studiosi della società tornano a parlaredel’esistenza di quelle classi sociali, che fino a pochi anni fa erano considerate come superate. Se ne occupa il saggio di Roland Pfefferkorn “Disuguaglianze e rapporti sociali” pubblicato in Francia da Dispute. Intervista di Giancarlo Rossi. La letteratura individua spesso meglio della saggistica i problemi della società. Un esempio ne è la raccolta di racconti e brani stilisticamente vari, pubblicata da Coniglio sotto il titolo “Osama per mille anni”. L’autore, Fabio Zanello, da’ voce alla crisi di valori del nostro tempo, mettendo in scena personaggi amaramente comici. Dal giovane capace di parlare solo con frasi prese da film americani, all’ex protagonista del Grande Fratello, la cui opinione è ora ascoltata con attenzione da tutti: “se prima ero uno scemo, ora sono lo scemo”.
www.mediafire.com/file/mxykijmyyi2/Paginein frequenza_2008.02.08_Einrich Schliemann.mp3

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L'uomo che doveva uccidere Mao 03/04/2008
E’ la Cina, con la sua storia e il suo presente, al centro oggi del nostro programma. Parleremo di un libro, appena uscito presso Excelsior 1881, una piccola casa editrice, distribuita da RCS, che racconta una piccola, ma molto significativa, storia cinese, quella di una congiura, un po' reale, un po' presunta, che avrebbe dovuto uccidere il presidente Mao a Pechino, nel 1950, in occasione del primo anniversario della proclamazione della repubblica. Tra i congiurati anche tre italiani, che per i motivi piu' vari erano rimasti in Cina. La storia, scritta con lo stile insieme di un romanzo, di un saggio e di un reportage, è spunto per un racconto approfondito e preciso della storia, della geografia, della cultura e delle tradizioni cinesi del 900. Merito ovviamente dell'autrice, Barbara Alighiero, per anni corrispondente dell'agenzia ANSA da Pechino, poi capo dell'ufficio di corrispondenza dal Medio Oriente, nonche inviato in Afganistan, Pakistan e Iraq. Il titolo del libro è “L'uomo che doveva uccidere Mao”.
www.mediafire.com/?yjydkytmkoi

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Emanuela Orlandi mori' il giorno stesso della scomparsa? 12/03/2009
Gli italiani hanno paura. Ci si chiude in casa, aumentano le vendite di sistemi di allarme, gli allevamenti di cani hanno continue richieste di clienti, che vogliono un cane da difesa. In molte citta’ si organizzano ronde di cittadini. Addirittura la questione sicurezza è stata una delle cause scatenanti della caduta del governo Prodi. I dati delle questure però parlano di una microcriminalità in continuo calo dal dopoguerra a oggi e di un paese che in Europa ha il piu’ alto numero di agenti delle forze dell’ordine, in proporzione agli abitanti. Eppure i media incentrano i loro sommari sulla cronaca nera e anche un fatto avvenuto nella lontana Alabama, come l’omicidio plurimo di questi giorni, o in Germania, come la strage a scuola, contribuisce al clima di paura nelle nostre città. Per capire meglio questa contraddizione, che condiziona anche gli interventi di sindaci e governanti, sentiamo il parere di uno scienziato della società, il professor Giandomenico Amendola, che ha insegnato in Italia e in America sociologia urbana, ora è docente a Firenze, e che è stato consulente di vari sindaci italiani. Amendola è curatore del testo “ Città, criminalità, paure”, edito da Liguori, 60 piccoli saggi, che prendono spunto dai vocaboli della paura urbana: da abitazione a tolleranza zero. E' appena uscito presso l'editore Sossella "Tre poesie e alcune prose", un'ampia raccolta delle opere di Roberto Roversi, uno degli autori più importanti del secondo dopoguerra, che vive da anni appartato a Bologna. Giancarlo Rossi ha intervistato il curatore, il poeta Marco Giovenale, che parla anche della sua ultima opera: “Soluzione della materia” edizioni La Camera Verde. La settimana scorsa con Rita Di Giovacchino abbiamo raccontato il contesto di intrighi che ha fatto da sfondo alla scomparsa di Emanuela Orlandi e abbiamo ricordato come la testimonianza di Sabrina Minardi, excompagna di un boss della banda della Magliana, che parla di rapimento appaltato, sia al vaglio della magistratura. Oggi sentiamo l’opinione di un giornalista, che non crede alla Minardi e anzi ha raccolto nel 2003 la testimonianza di due persone, secondo cui il caso Orlandi è un bruttissimo, ma banale caso di violenza sessuale, finito in disgrazia. La ragazza è morta subito, la sera in cui è scomparsa il 22 giugno del 1983. La fonte riservata rivela anche il luogo della tragedia: una villa alla Salita Monte del Gallo, una strada tutta curve, appena fuori dalle mura Vaticane. Questa rivelazione arriva alla fine di un lungo lavoro di analisi dei fatti, che già portava il nostro ospite a concludere che non si trattasse di un sequestro, opera di terroristi o delinquenti comuni. In Vaticano qualcuno sa, ma protegge un segreto avuto forse in confessionale, e in piu’ ci sono le norme della Chiesa su come trattare con riservatezza i casi di pedofilia. L’autore è il giornalista de L’Espresso Pino Nicotri, che ha già pubblicato nel 2002 il libro “Mistero Vaticano” e che è ora in libreria con “Emanuela Orlandi, la verità”, Baldini e Castoldi Dalai.
www.mediafire.com/?atyzmi4zizy

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30 Giugno 2001: Tre ergastoli per Piazza Fontana 17/04/2009
In occasione del quarantesimo anniversario della strage di Piazza Fontana, riproponiamo in formato mp3, alcune trasmissioni speciali, andate in onda su Grparlamento negli ultimi anni, e dedicate al periodo dello stragismo. Non ci sono colpevoli per la strage di Piazza Fontana. i processi svoltisi subito dopo i fatti hanno portato prima ad alcune condanne, ma poi sempre ad assoluzioni. Nel 2000 si era aperto un nuovo processo a Milano, basato sulle ricerche del giudice Guido Salvini. Nel pomeriggio del 30 giugno del 2001, dopo 48 ore di Camera di Consiglio, nel primo grado di giudizio la Corte d'Assise di Milano condanna all'ergastolo i 3 neofascisti veneti Zorzi, Maggi e Rognoni. Il processo è durato un anno e mezzo, e le testimonianze dei pentiti Digilio e Siciliano sono state considerate credibili. I due, anche se solo Digilio ha accettato di deporre in aula, hanno detto che erano state alcune cellule di movimenti neofascisti lombardi e veneti ad organizzare e mettere in atto la strage del 12 dicembre 69. In particolare Delfo Zorzi, diventato poi cittadino giapponese, era accusato di essere l'uomo che ha portato materialmente la bomba nella Banca dell'Agricoltura. La sentenza è stata poi capovolta nel 2004 in Appello, proprio come era avvenuto per i processi precedenti. Gr Parlamento ha seguito in diretta la lettura della sentenza di primo grado, grazie alla cronaca del collega della sede RAI di Milano Carlo Casoli. Il programma, curato da Alessandro Forlani, conprende anche una ricostruzione delle fasi del processo e una serie di documenti sonori relativi alla giornata della strage. Nella seconda parte della trasmissione la sentenza viene commentata dal giornalista dell' Ansa Paolo Cucchiarelli, autore di vari libri sui misteri d'Italia e dagli avvocati e parlamentari Gaetano Pecorella e Guido Calvi. Il primo, deputato di Forza Italia, era tra i difensori di Zorzi, il secondo, senatore DS, è stato il primo difensore dell'anarchico Pietro Valpreda, coinvolto nelle prime indagini e poi assolto.
www.mediafire.com/?jy1dzm4m2yb

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Piazza Fontana 30 anni dopo 24/04/2009
In occasione del quarantesimo anniversario della strage di Piazza Fontana, riproponiamo in formato mp3, alcune trasmissioni speciali, andate in onda su Grparlamento negli ultimi anni, e dedicate al periodo dello stragismo. Il 12 dicembre del 1999 Gr Parlamento ha dedicato uno speciale al trentesimo anniversario della strage, che, con i suoi 17 morti nel centro di Milano e con i suoi retroscena mai spiegati, ha segnato l'inizio di un decennio in cui le istituzioni repubblicane sono state messe a dura prova. L'’estrema sinistra parlò subito di "strage di Stato". La bomba della Banca dell'agricoltura, doveva spaventare l'opinione pubblica. In tutti gli strati della popolazione e nelle classi dirigenti ci doveva essere una richiesta spontanea di ordine, che doveva portare alla nascita di istituzioni e leggi piu' autoritarie. Quel giorno ci furono altri attentati a Milano e a Roma, ma il piano falli': le istituzioni erano piu' solide di quanto gli attentatori avevano creduto. Questo è il quadro che magistrati, giornalisti e storici fanno di quel fatto, ma senza che la giustizia italiana abbia mai trovato alcun colpevole. Quella bomba di Piazza Fontana poi portò con se' una lunga scia di sangue. Gli attentati stragisti si susseguirono per anni e in piu', tanti giovani di estrema sinistra ed estrema destra, illusi da sogni ideologici di palingenesi, si appellarono ai morti di quella strage, per avviare un'altra serie di azioni armate e di omicidi. In questa trasmissione, curata da Alessandro Forlani, si ricostruiscono i fatti del 12 dicembre 1969 e le indagini successive. Dopo un'intervista con Luigi Passera, rappresentante dei familiari delle vittime, Ugo Paolillo, magistrato incaricato dei primi rilievi alla Banca dell'agricoltura, racconta la sua esperienza e da' conto dei primi depistaggi. Guido Salvini, autore della "Sentenza-Ordinanza", che riapri' il caso negli anni 90, spiega i rapporti tra neofascisti veneti e servizi segreti deviati. Lo storico Umberto Gentiloni fornisce il quadro internazionale in cui si inserisce la strage. La trasmissione poi ricorda i processi dedicati a Piazza Fontana, che dopo aver escluso gli anarchici, finirono per addossare la colpa su estrema destra e agenti segreti deviati, ma senza poi individuare alcun responsabile. Pino Rauti, per anni deputato del Movimento Sociale e fondatore di Ordine Nuovo, racconta l'esperienza degli anni 60. Nella seconda parte del programma si da' conto del lavoro che la Commissione parlamentare sulle Stragi, attiva tra il 1988 e il 2001, ha svolto sui fatti del 69, nel tentativo, peraltro vano, di dare un giudizio politico condiviso da tutti gli schieramenti su quel periodo. Intervengono il presidente Giovanni Pellegrino, DS, e l'onorevole Enzo Fragala', AN. In conclusione, il giornalista Paolo Cucchiarelli dell'Ansa, autore di vari testi sul periodo delle stragi, fa il punto sulle varie ipotesi relative ad autori e mandanti di Piazza Fontana. Il programma si chiude rimandando al nuovo processo che si stava per aprire a Milano, a carico di 4 neofascisti veneti, concluso nel 2004, senza aver individuato i colpevoli della strage.
www.mediafire.com/file/0qjyyd1y1jx/...0_anni_dopo.mp3

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13 Dicembre 1969: l'Edicola di Piazza Fontana 08/05/2009
In occasione del quarantesimo anniversario della strage di Piazza Fontana, riproponiamo in formato mp3, alcune trasmissioni speciali, andate in onda su Grparlamento negli ultimi anni, e dedicate al periodo dello stragismo. In questo speciale, Giammario nucci, accompagnato da Valentina Montanari, legge i giornali del 13 dicembre 1969. Le cronache, le interviste, i commenti di un'Italia attonita di fronte ad una strage, rispetto alla quale non si era visto niente di simile dai tempi, della seconda guerra mondiale.
www.mediafire.com/?tizom3ddtej

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La strage dai capelli bianchi 15/05/2009
In occasione del quarantesimo anniversario della strage di Piazza Fontana, riproponiamo in formato mp3, alcune trasmissioni speciali, andate in onda su Grparlamento negli ultimi anni, e dedicate al periodo dello stragismo. Alla fine del 2003, mentre a Milano è in corso il processo di appello su Piazza Fontana, che cancellerà gli ergastoli del primo grado, presso gli Editori Riuniti, esce il libro dei giornalisti dell'Ansa Paolo Cucchiarelli e Paolo Barbieri, “La strage dai capelli bianchi”. E' una ricostruzione del nuovo processo di primo grado contro gli attentatori di Piazza Fontana ed insieme un'analisi storica, per individuare i possibili mandanti. In questa trasmissione, curata da Alessandro Forlani, gli autori presentano latesi di un complotto interno alle istituzioni, per creare un regime autoritario, poi sfuggito di mano ai suoi stessi autori. I capelli bianchi sono la metafora della strage infinita, ma rimandano anche a quanto dicono i figli di Aldo Moro sul fatto che lo statista apparve improvvisamente invecchiato quel 12 dicembre ’69, preoccupato per se’ e per il paese. Nel programma vengono intervistati anche lo storico Francesco Biscione, il giudice Guido Salvini e il Presidente della Commissione Stragi Giovanni Pellegrino.
www.mediafire.com/?zqn5xnjzjdy

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1974, Brescia, la morte in Piazza 22/05/2009
La città di Brescia sta rivivendo, tramite il processo in corso ai presunti mandanti della strage del 28 maggio ’74, le motivazioni, politiche e criminali, che portarono alcuni ignoti esecutori a piazzare una bomba in un cestino di rifiuti, in occasione di una manifestazione antifascista, in una mattina di pioggia. Il processo, aperto all’inizio del 2009, durerà almeno fino al 2011, visto che solo i testimoni da sentire sono quasi 2000. In questo dibattito radiofonico, curato da Alessandro Forlani e andato in onda il 28 maggio del 1999, si ricorda il venticinquesimo anniversario della strage di Piazza della Loggia. 8 le vittime, anzi i caduti, come preferiscono dire i familiari, e 94 i feriti. I colpevoli non furono mai scoperti, anche se è chiaro il quadro storico in cui l'episodio si inserisce: quello ciòè della cosiddetta Strategia della Tensione. Proprio in quel 1974 in un episodio ancora poco chiaro, mori’, durante un’esercitazione sugli Appennini, un neofascista, il cui gruppo, secondo alcune fonti, aveva in programma numerosi attentati in varie città, tra cui uno ad una diga, che dovevano replicare la situazione di caos, creata nel ’69 dalla bomba di Piazza Fontana. Era il momento in cui il governo, con il Presidente Rumor e il Ministro della Difesa Andreotti, cercavano di mettere ordine nei cosiddetti “servizi deviati”. La prima parte della trasmissione è dedicata alla ricostruzione degli eventi, con alcuni testimoni diretti. Sono intervenuti Franco Castrezzati, il sindacalista della CISL, che stava tenendo il comizio al momento dello scoppio della bomba e Manlio Milani, presidente dell'associazione Caduti di Piazza della Loggia, che ha perso nella strage la moglie trentaduenne. Seguono poi le testimonianze dell’allora Sindaco di Brescia Paolo Corsini, del cronista del “Giornale di Brescia” Tonino Zana e del regista bresciano Silvano Agosti, autore di un documentario sulla strage. Il dibattito prosegue poi con il racconto del quadro storico e giudiziario relativo alla strage, con gli interventi di Guido Salvini, autore della Sentenza Ordinanza, che ha riaperto negli anni '90' le indagini su Piazza Fontana e a seguire anche su Piazza della Loggia, , e dello storico Nicola Tranfaglia. Per un giudizio politico sulla vicenda, intervengono poi i componenti la commissione Stragi del Parlamento italiano, che ha cercato invano dall'88 al 2001, di dare un giudizio condiviso sui misteri d'Italia. Parlano l’allora Presidente Giovanni Pellegrino(DS) il senatore Alessandro Pardini (DS) il senatore Alfredo Mantica (AN) e l'onorevole Enzo Fragalà(AN). L'ultima parte del programma è incentrata sull'intervento dell’allora Procuratore di Brescia Giancarlo Tarquini, che commenta la proroga ottenuta allora per le nuove indagini sulla strage.
www.mediafire.com/?zjoe21ot02g

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Piazza Fontana: la giustizia alza bandiera bianca 29/05/2009
In occasione del quarantesimo anniversario della strage di Piazza Fontana, riproponiamo in formato mp3, alcune trasmissioni speciali, andate in onda su Grparlamento negli ultimi anni, e dedicate al periodo dello stragismo. Il 12 marzo del 2004, mentre tutto il mondo è sconvolto dalla strage di madrid e si interroga su chi abbia messo quelle bombe sui treni, a milano la giustizia italiana scrive la parola fine sulla bomba di Piazza Fontana. Gli imputati, che avevano avuto l'ergastolo in primo grado, sono assolti, anche se con l’articolo 530, e quindi con una sorta di “insufficienza di prove”. L'unico condannato è il pentito che li accusava, anche se le attenuanti finiscono per cancellare anche la sua pena. C'è anche una beffa nella sentenza: le spese processuali sono a carico delle parti civili, i familiari delle vittime. Il 3 maggio del 2005 la sentenza è confermata dalla Corte di Cassazione e sui 17 morti e 85 feriti cala per sempre il sipario, senza che nessun responsabile venga punito. In questa trasmissione ascoltiamo uno speciale realizzato a caldo da Cecilia Rinaldini e Giammario Nucci con le testimonianze degli avvocati della difesa e di parte civile. In conclusione Alessandro Forlani fa il punto su cosa la storia e la giustizia hanno detto sui mandanti e gli esecutori della strage.
www.mediafire.com/?yw20dmymzyz

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Il segreto di Piazza Fontana 05/06/2009
E se le bombe fossero state due? Due bombe, in due borse a Piazza Fontana, una ad orologeria ed una a miccia, due bombe in due borse alla BNL di Roma e all’Altare della Patria. Partendo da questa ipotesi, il giornalista dell’ANSA Paolo Cucchiarelli, dopo piu’ di 10 anni di ricerche, propone una soluzione non solo al mistero della strage di Piazza Fontana, ma anche a tre episodi chiave, collegati alla strage, come la morte di Giuseppe Pinelli, quella dell’editore Giangiacomo Feltrinelli e l’omicidio del Commissario Luigi Calabresi. L’inchiesta è contenuta nel libro:”Il segreto di Piazza Fontana”, edizioni Ponte Alle Grazie. In sostanza su imput di forze rimaste oscure, alcuni neofascisti si sono infiltrati nei movimenti anarchici milanesi e li hanno convinti ad attuare attentati dimostrativi a Milano e Roma, per innescare un moto rivoluzionario, che ricalcasse il “maggio” francese. C’erano anche dei manifesti già pronti con lo slogan:”Maggio ’68-Autunno ‘69”“. “La strage non si capisce, se non si considera che la bomba doveva scoppiare, quando la banca era chiusa”. Questo, secondo indiscrezioni, quanto riferito da Paolo Emilio Taviani nella parte segreta della sua audizione del 1997 alla Commissione Stragi del Parlamento. Secondo Cucchiarelli, che si limita ad assemblare ed analizzare verbali di interrogatorio, perizie e materiale di stampa, quindi tutti elementi già pubblici, alle borse esplosive piazzate dagli anarchici e munite di timer, sono state aggiunte dai neofascisti altrettante borse esplosive a miccia, che hanno causato la strage. Pinelli, che non aveva un alibi per il pomeriggio del 12 dicembre, si era proprio adoperato, per fermare gli attentati dimostrativi. La sera del 15 dicembre alla questura di Milano viene detto a Pinelli che sono state trovate altre bombe a Milano, bombe scoperte dai Vigili e fatte sparire, che erano state messe dagli anarchici. A Pinelli viene mostrata una cassetta portagioielli, simile a quelle delle bombe anarchiche e gli viene detto che Valpreda ha parlato. Segue una colluttazione e Pinelli precipita dalla finestra della Questura. Il Commissario Calabresi aveva scoperto la verità sulle doppie bombe e sul traffico di armi ed esplosivi, che alimentava i gruppi di estrema destra. Lasciato solo, secondo Cucchiarelli, fu ucciso da Lotta Continua, con il consenso di settori dello Stato. Anche l’editore Feltrinelli, che era già l’obiettivo politico delle bombe del ’69, viene fatto morire con un timer difettoso nell’attentato, che stava attuando nel ’72 a Segrate. Il libro di Cucchiarelli contiene anche alcune interviste a conferma delle ipotesi formulate. “Lei lo scriva, cosi’ la facciamo finita una volta per tutte”. Questa la risposta all’ipotesi delle due bombe di Silvano Russomanno, l’uomo dei servizi segreti italiani, che si è occupato delle indagini su Piazza Fontana. Il segreto si sarebbe protratto per tutto questo tempo, perché tutte le forze in campo, inclusi il PCI e la sinistra extraparlamentare, avevano delle verità da nascondere
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4 agosto 1994, muore Giovanni Spadolini: addio ad un "signore" della politica 01/07/2009
Giovanni Spadolini nasce a Firenze il 21 giugno 1925, esattamente 8 giorni prima di Giorgio Napolitano, e muore a Roma il 4 agosto 1994. Docente universitario, viene chiamato a dirigere prima il Resto del Carlino e poi il Corriere della Sera. Allontanato per contrasti con l'’editore, accetta l'’offerta di Ugo Lamalfa per entrare in parlamento con il Partito Repubblicano. Fu Montanelli, che allora lavorava al Corriere, a far incontrare i due. Spadolini da giovane era simpatizzante del Partito Radicale, prima che fosse guidato da Pannella e poi si era avvicinato ai repubblicani. Del PRI Spadolini diventerà segretario, alla morte di Lamalfa, avvenuta nel ’79. Nell'’81, caduto il governo Forlani, per lo scandalo “P2”, Spadolini diventa il primo Presidente del Consiglio non democristiano della storia repubblicana. Il suo governo dura un anno e mezzo, un tempo relativamente lungo per quel periodo storico, e alle elezioni dell'’83 i repubblicani raggiungono il loro massimo storico, superando il 5 percento. Nel ’91 è nominato senatore a vita, non per motivi sociali, come avviene in genere per i politici, ma per meriti scientifici, ciòè per la sua attività di storico. Arrivato nel ’92 alle soglie del Quirinale, era lui con Scalfaro il candidato, dopo la caduta di Forlani ed Andreotti, Spadolini si ammala di tumore. Nel ’94 si propone come candidato super partes alla presidenza del Senato, ma diventa di fatto il candidato del centrosinistra. Alla fine perde per un voto. Analizziamo i vari aspetti dell’attività dello statista con alcune persone, che lo hanno conosciuto da vicino: i giornalisti Ugo Magri e Stefano Folli, suoi collaboratori al tempo della presidenza del Consiglio, lo storico del risorgimento Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini, Nuova Antologia, e la dottoressa Roberta Martinelli, curatrice nel 2004 di una mostra di cimeli napoleonici, donati da Spadolini. Bibliografia: Il papato socialista. Milano, Longanesi, 1950. L'opposizione cattolica da Porta Pia al '98. Firenze, Le Monnier, 1954. Il mondo di Giolitti. Firenze, Le Monnier, 1969. Il Tevere più largo. Milano, Longanesi, 1970. Gli uomini che fecero l'Italia. 2 voll., Milano, Longanesi, 1972 (nuova ed. TEA, 1999. L' Italia della ragione: lotta politica e cultura nel Novecento. Firenze, Le Monnier, 1978. Tradizione garibaldina e storia d'Italia. Firenze, Le Monnier, 1982. Italia di Minoranza. Firenze, Le Monnier, 1983. Cattolicesimo e Risorgimento. Firenze, Le Monnier, 1986. A tu per tu, Milano, Tea 1991 In diretta col passato, Milano, Tea 1994 Cultura e politica nel Novecento italiano. Firenze, Cassa di Risparmio di Firenze, 1994. La mia Firenze - Frammenti dell'età favolosa. Firenze, Le Monnier, 1995. Ascheri, Giacomo. Giovanni Spadolini : prima presidenza laica. Roma, Editalia, 1988. Bagnoli, Paolo (a cura di). Bibliografia degli scritti giornalistici di Giovanni Spadolini, 1948-1994. Firenze, Polistampa, 2004. Bagnoli, Paolo, a cura di. Spadolini e il Corriere della Sera, 1968 1972. Firenze, Polistampa 2009. Ceccuti, Cosimo. Giovanni Spadolini. Roma, La navicella, 1992. Ceccuti, Cosimo (a cura di). Spadolini storico e uomo delle istituzioni : bibliografia degli scritti di storia moderna e contemporanea, degli scritti e discorsi politici, 1990-1994 : con un'appendice di scritti postumi, 1995-1999. Firenze, Le Monnier, 2000. Masoni, Franco. Giovanni Spadolini : storico giornalista statista. Collezione: Quaderni europei. Bellinzona, Casagrande, 1988. Palladino, Francesco. Se il PCI va al governo : interviste con Giorgio Amendola, Giovanni Spadolini, Umberto Agnelli. Milano, Sperling & Kupfer, 1978. Valiani, Leo. Spadolini e la storia dell'Italia contemporanea : quarant'anni di insegnamento e di studi. Grassina, Bagno a Ripoli, Le Monnier, 1994.
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"The way he was": in memoria di Walter Kronkite 17/09/2009
Il 17 luglio è scomparso, all’età di 92 anni, il giornalista americano Walter Kronkite. Conduttore del Tg serale della CBS dal ’62 all'81, ha descritto e commentato i principali eventi della storia e della cronaca dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri, prima come inviato di varie agenzie di stampa, poi con la televisione, infine con una rubrica su un quotidiano. Ripercorriamo la sua vita e il suo insegnamento, riascoltando i momenti piu’ significativi delle sue cronache. Nella nostra trasmissione parliamo spesso di storia, soprattutto di storia politica, specie quando si intreccia con la storia giudiziaria e con i grandi casi di politica internazionale. Si tratta di questioni centrali per la democrazia, perché si tratta di sapere se e quando la violenza, la ragion di Stato, la corruzzione abbiano condizionato la storia, ma si tratta di questioni molto difficili da dipanare, per la difficoltà di districarsi tra le fonti: testimonianze, spesso contraddittorie, e documenti d’archivio scarsi o inaccessibili. Su quanto sia difficile scrivere di grandi questioni di storia ed attualità, senza fare romanzi o propaganda, ma volendo appunto essere scientifici, si esercita Aldo Giannuli, ricercatore di Storia Contemporanea presso l'’Università degli Studi di Milano, nel suo ultimo saggio intitolato "L'abuso pubblico della storia" edizioni Guanda. L'’intervista è di Giancarlo Rossi. 2 luglio 1955, Marina di Pietrasanta, litorale di Viareggio, Renato Carosone è ospite d'onore di un locale che apre per la prima volta, si chiama “La Bussola”, un nome che resterà nella storia della musica italiana, ma anche della televisione, della società, persino purtroppo della cronaca nera. La Bussola era un padiglione affacciato sul mare della Versilia, che poteva ospitare fino a 1500 persone. Era un po’co night, un poco’ bar, un poco’ teatro e locale da ballo, qualcosa insomma di nuovo e per molto tempo unico. Dagli anni ‘50 agli anni ‘80, La Bussola rappresenta l’italia, sia per i cantanti che si esibiscono (dai classici, agli urlatori, fino alla discomusic) sia per il pubblico che li ascolta, dai ricchi veri a quelli per un giorno, provenienti dalla “Milano da bere” degli anni ’80, passando per i jeans dei contestatori del ’68. La storia della Bussola è raccontata in due libri da Marco Bernardini, giornalista di TuttoSport, nipote di Sergio Bernardini, fondatore del locale. I titoli sono: “Li abbiamo fatti cantare”, Robin e “Questa notte non si balla”, Cairo Publishing, dedicato ai fatti del 31 dicembre ‘68, l’assalto di Lotta Continua alla Bussola. Intervista con l'’autore.
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Quando la Cina dominerà il mondo 02/01/2010
Tra pochi giorni gli elettori del Cile sceglieranno il nuovo presidente, successore di Michelle Bachelet. Per la prima volta dalla fine della dittatura nell’89 potrebbe toccare ad un uomo del partito nazionalista, erede del movimento di Pinochet, il generale, che l’11 settembre del 1973 rovesciò il governo del Presidente Allende. In quei giorni lo stadio di calcio di Santiago, che aveva ospitato i mondiali del ’62, divenne un campo di concentramento. Quello stadio è ora dedicato ad una delle vittime della repressione: il cantante e poeta Victor Jara. E’ questo il tema di uno dei nostri documentari radiofonici su sport e storia. La Cina continua a crescere, e non solo sul piano della produzione di beni di largo consumo. Quest’anno è stata ad esempio innaugurata la ferrovia piu’ moderna e veloce del mondo. Alcuni esperti temono lo scoppio di una bolla immobiliare e fanno notare la forte disoccupazione, ma presto Pechino supererà Tokyo, come seconda economia del mondo. Anche i cinesi cambiano e diventano un po’ come noi: consumisti e a volte razzisti. Di questi temi si occupa il saggio:"When China rules the world" di Martin Jacques, docente alla London School of Economics, pubblicato da Allen Lane. Intervista di Giancarlo Rossi. Il Sudan, il paese piu’ esteso dell’Africa, è da anni attraversato da una guerra civile tra il nord islamico ed il sud animista e cristiano. Quest’anno si terranno le elezioni politiche e l’anno prossimo il referendum, che quasi certamente segnerà l’indipendenza del sud. Sullo sfondo dello scontro c’è il contrasto tra Cina e Stati Uniti, per il controllo delle risorse del paese. Della situazione in Sudan, parliamo con Antonella Napoli, presidente di Italians or Darfur ed autrice del libro “Volti e colori del Darfur”, edizioni Coré. Fatti come quelli del colpo di stato in Cile nel ’73 o come quelli del Darfur di oggi sono noti oppure restano ignoti, grazie o a causa del giornalismo. I media hanno un ruolo importantissimo nel sensibilizzare l’opinione pubblica e poi nel dettare le priorità di azione dei governi. Vediamo con un libro, raccolta di 6 reportages di guerra, come è cambiato in questi anni il modo di raccontare i conflitti e i crimini contro l’umanità. Il testo si intitola “La guerra ad un passo”, edizioni Bur, ed è curato e tradotto da Simone Barillari, che abbiamo intervistato.
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Le origini della guerra civile italiana 08/01/2010
Il 2 aprile del 1982 il regime militare argentino, passato alla storia per aver ucciso quasi 30mila persone, accusate di essere politicamente pericolose, invade le isole che gli argentini chiamano Malvinas, un piccolo arcipelago colonia britannica e denominato Falklands. I colonnelli vogliono risollevare il morale di una nazione stanca di soffrire. In realtà la disfatta, che ne segue, sarà l'inizio della fine del regime. Quella guerra si intrecciò con la rivalità calcistica tra le due nazioni. Le piccole storie dei calciatori Ardiles e Villa e della cosiddetta "mano de Dios" di Diego Armando Maradona, ce le racconta in un documentario radiofonico Francesco Graziani.
Finita la guerra fredda e con essa il bipolarismo USA-URSS, abbiamo vissuto un ventennio di predominio occidentale, lo stesso che è in piedi dalla fine del 700. Non era cosi' prima e probabilmente non sarà cosi' nel XXI secolo. Oltre all'avanzata cinese, si profilano altri centri di potere economico e politico, come il Sud-America, che potrebbe aggregarsi intorno al Brasile, il mondo arabo e forse l'Africa. Una storia del predominio americano sul mondo dal 700 a oggi è contenuta nel saggio: "Power, profit and prestige", del sociologo americano Philip Golub, pubblicato negli Stati Uniti presso Pluto Press. Giancarlo Rossi ha intervistato l'autore.
Una lettura critica e molto documentata degli anni tra la fine della prima guerra mondiale e l'avvento del fascismo è contenuta nel libro "Le origini della guerra civile", edizioni Utet, scritto dal professor Fabio Fabbri, docente di storia contemporanea all'università di Roma 3. Si tratta di un periodo molto esemplare, per capire il rapporto degli italiani con la politica.
Arno Schmidt è uno dei più importanti autori tedeschi del dopoguerra e il traduttore Domenico Pinto lo ha fatto conoscere al pubblico italiano con la pubblicazione, presso l'editore Lavieri, delle sue opere giovanili. E' stato appena pubblicato il romanzo "Specchi neri" e ne sono in preparazione altri. Giancarlo Rossi ha intervistato Domenico Pinto.
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Delitto Moro, parla la figlia Agnese:'il vero mistero da svelare è per che motivo tutti abbandonarono mio padre'. 15/01/2010
"Il vero mistero del sequestro e dell'assassinio di mio padre, è quello che un uomo politico, che aveva scritto la Costituzione e che aveva guidato il paese nei momenti piu' difficili, possa essere stato abbandonato da tutti e lasciato morire; credo che uno studio della sua vita politica potrà farci capire meglio anche i misteri dei 55 giorni ". Lo dice Agnese Moro, una dei 4 figli dello statista, in questa intervista, con cui ritorniamo a sentire i protagonisti e i testimoni del Delitto Moro, il piu' grave episodio di violenza politica della storia repubblicana. Molti i fatti dei 55 giorni su cui Agnese Moro fa le sue puntualizzazioni. Riguardo al tema della prigione del padre, Agnese Moro ricorda l'episodio della telefonata arrivata a casa, che annunciava l'individuazione del covo e l'attuazione di un blitz, per liberare il prigioniero. "la mattina dopo, non ricordo la data precisa, ci dissero che era troppo pericoloso e che non se n'era fatto niente". "Credo, aggiunge, che comunque le forze dell'ordine avessero un'idea, forse anche precisa, di dove mio padre veniva tenuto nascosto; non è vero che non avessimo persone preparate a fronteggiare il terrorismo, tant'è che poi in pochi mesi è stato sgominato". La figlia ricorda una frase scritta dal padre in quei giorni:"non c'è niente da fare, quando non si vuole aprire la porta". "Il paese, dice Agnese Moro, ha guardato morire un innocente senza fare niente, e questo pesa sulla coscienza di tutti". La figlia dello statista assassinato, che ora porta in giro per l'Italia con l'Associazione Aldo Moro, il ricordo politico ed umano del padre, vuole soffermarsi anche sulla sua figura di giurista e di uomo delle istituzioni, che purtroppo è passata in secondo piano, a causa dei tragici eventi di cui fu vittima. "Mio padre contribui' in modo determinante alla stesura della Costituzione repubblicana". "La sua idea di democrazia era partecipativa; dire che la Repubblica è fondata sul lavoro, significava affermare che tutti quelli che finora erano stati esclusi dalla gestione della cosa pubblica, dovevano essere protagonisti e quindi anche responsabili di essa". Dal punto di vista politico, Moro, spiega la figlia Agnese, era un vero progressista: ad ogni svolta, ad ogni bivio della vita politica del paese, poteva limitarsi a ripetere come tanti le stesse scelte, ed invece ha sempre rilanciato, per sperimentare iniziative, che allargassero la democrazia. "Nel '58, quando divenne segretario della DC, cominnciò a lavorare, per portare alle responsabilità di governo i socialisti e per questo fu quasi minacciato di essere scomunicato da alcuni esponenti delle gerarchie ecclesiastiche". "Certo però non era un avventurista: il suo principale metodo politico era quello di convincere e creare consenso intorno alle scelte anche piu' nuove". Agnese Moro ricorda anche il giudizio dato dal padre nel '77 sul terrorismo brigatista. "Si tratta, scriveva Moro sul Giorno, di un movimento conservatore, che vuole affermare con la violenza un passato finito, e che impedisce l'apertura di nuovi e piu' ampi orizzonti". Secondo Agnese Moro, il risultato dell'azione delle BR fu proprio questo: far deviare la nostra democrazia verso il passato. E questo fu anche, per la figlia dello statista, il motivo per cui Moro fu cosi' solo nella sua prigionia, perché forse non solo le BR volevano impedire che si aprissero nuovi spazi di democrazia. Alla fine Agnese Moro lancia un appello a tutti quelli che sanno, perché parlino in nome della comune appartenenza all'umanità. "Non credo che siano i ricatti incrociati o le minacce, ma solo la buona volontà, l'idea di costruire un mondo migliore, a poterci davvero far voltare pagina: so che potrebbe essere vista come una posizione ingenua, ma spesso nella storia le cose piu' ingenue sono quelle che hanno avuto piu' forza".
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Delitto Moro: la versione delle BR 15/02/2010
In questo approfondimento dedicato ai testimoni del delitto Moro, incontriamo una persona, che probabilmente è davvero un testimone diretto o quasi diretto del delitto, il brigatista rosso Prospero Gallinari. Classe 1951, mai pentito, Gallinari è tra i terroristi, che attuarono l’agguato di Via Fani e, secondo la versione ufficiale, rimase accanto a Moro per tutti i 55 giorni della prigionia nel covo di Via Montalcini. Gallinari si assume tutte le responsabilità delle sue azioni, ma insiste sul fatto che la storia del delitto è, dal punto di vista storico-politico, assolutamente chiara:”la responsabilità è tutta delle Brigate Rosse”. Gallinari non ha mai parlato in tribunale, ma ha affidato i suoi ricordi e le sue riflessioni ad un libro:”Un contadino nella metropoli”, Bompiani. L’intervista con Gallinari è a cura di Milvia Spadi.
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Delitto Moro, tra dubbi e certezze 22/02/2010
In questo speciale ospitiamo un dibattito tra due studiosi del caso Moro, sostenitori di due linee di pensiero divergenti. Da un lato Francesco Maria Biscione, ricervatore presso l’'Enciclopedia Treccani, consulente della Commissione Stragi, dall'’altra Vladimiro Satta, funzionario del Senato, per anni addetto proprio ai lavori della stessa Commissione d’'inchiesta. Se Biscione è noto per aver messo in risalto il ruolo avuto dalla criminalità organizzata nei 55 giorni del sequestro, Satta è stato il primo a parlare esplicitamente di “falsi misteri”. Ricordiamo i loro lavori: F.Biscione “Il delitto Moro”, Editori Riuniti e “Il memoriale di Aldo Moro”, Rizzoli. V.Satta, “Odissea nel delitto Moro”, Edup e “Il caso Moro e i suoi falsi misteri”, Soveria Mannelli Rubbettino.
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Delitto Moro: la pista sovietica e le BR esoteriche 06/03/2010
Questo numero del nostro settimanale di cultura è dedicato al ricordo di Enzo Fragalà, l’'avvocato palermitano, autore di tante inchieste parlamentari sui misteri d’Italia, morto il 26 febbraio 2010, dopo essere stato aggredito selvaggiamente tre giorni prima all’'uscita dal lavoro. Fragalà era stato varie volte ospite dei programmi di grparlamento ed in particolare di Pagine in frequenza. Alcune sue interviste sulle stragi di Piazza Fontana e Piazza Loggia sono disponibili sul podcast di questo sito. In questa trasmissione incontriamo il giornalista de L'’Opinione Ruggero Capone, autore del libro: ”Le BR esoteriche”, edizioni Nuove Idee. Il testo ha la prefazione di Fragalà e si basa in gran parte sul materiale d’'archivio raccolto dal deputato palermitano nel corso dei 12 anni di attività in commissione Stragi e in commissione Mitrokin. Nel corso della trasmissione abbiamo citato anche i seguenti testi:” Professione spia” di Francesco Grignetti, Marsilio, “Il mio agente Sasha” di Paolo Guzzanti, Aliberti e “I segreti di Papa Wojtyla” di Antonio Socci, Rizzoli.
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Wanda Poltawska: "l'amico" del cuore di Giovanni Paolo II 13/03/2010
Le notizie provenienti dagli Stati Uniti relative al mondo dell’informazione e dell’editoria non sono confortanti. Molti giornali chiudono, molti altri mettono a pagamento le loro pagine web. Non fanno differenza i cosiddetti editori puri e quelli che sono parte di grandi gruppi industriali. Anche in Europa il settore è in crisi e la Francia ha introdotto il sistema, impensabile in quel paese, dei sussidi pubblici. Il punto della situazione è ben sviluppato nel saggio uscito in Francia per le edizioni La Fabrique "L'argent et les mots", "Il denaro e le parole", l’autore è Andrè Schiffrin, editore statunitense di origine francese. Intervista di Giancarlo Rossi Nel 2009 l’epistolario che Karol Wojtyla e l’amica del cuore Wanda Poltawska si scambiarono per 55 anni divenne un caso, per il fatto che la Poltawska ne rese pubblica una parte in un libro, pubblicato in Polonia, e soprattutto perché non lo consegnò per intero al l’ufficio incaricato di portare avanti la causa di canonizzazione di Papa wojtyla. L’exportavoce del Papa e il suo segretario cercarono di sminuire il ruolo della Poltawska e la accusarono di voler ritardare la beatificazione di Giovanni Paolo II. Ma chi è questa quasi novantenne, che poteva accedere liberamente agli appartamenti privati del Papa polacco? Il suo ruolo di primo piano nelle vicende pastorali e politiche del pontificato di Karol Wojtyla è rivelato dal libro:”Karol e Wanda”, Sperling & Kupfer scritto dai giornalisti della Stampa Giacomo Galeazzi e Francesco Grignetti. Abbiamo sentito quest’ultimo, esperto di servizi segreti, sugli aspetti piu’ politici della vicenda. L’epistolario tra Wojtyla e la Poltawska è appena stato pubblicato anche in Italia col titolo: Diario di un'amicizia. La famiglia Poltawski e Karol Wojtyla, edizioni San Paolo. Ricordiamo anche il racconto della detenzione subita dalla Poltawska nel lager tedesco di Rawensbruch: E ho paura dei miei sogni. Quando la morte non vince, edizioni dell’Orso.
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Delitto Moro: i testimoni di Via Fani 20/03/2010
Questo numero del nostro settimanale di cultura è dedicato al trentaduesimo anniversario del 16 marzo ‘78, giorno della strage di Via Fani, dell'’assassinio dei 5 uomini della scorta di Aldo Moro, rapito quel giorno dalle Brigate Rosse e poi ucciso il 9 maggio. È in libreria un testo, un po'’ racconto, un po'’ saggio, che da’ voce a tutti e 34 i testimoni, che in tribunale hanno detto quello che avevano visto quella mattina di fine inverno. Il testo, edito da Nutrimenti si intitola:”Via Fani ore 9.02” ed è stato scritto dal giornalista Romano Bianco e dal consulente marketing Manlio Castronuovo. Abbiamo sentito quest’ultimo, autore, sullo stesso tema, anche di “Vuoto a perdere”, Besa. Pino Rauti, exsegretario del MSI e di Fiamma Tricolore racconta a Grparlamento cosa vide dal balcone di casa la mattina del 16 marzo 1978. “Stavo per uscire dalla mia abitazione di Via Stresa, per recarmi alla Camera, dove il gruppo del Movimento Sociale doveva riunirsi, prima del voto di fiducia –che sarebbe stato negativo, al governo Andreotti, quando ho sentito i primi colpi e le prime raffiche di mitra”. “Ho fatto la guerra, spiega Rauti, e ho capito subito che si trattava di qualcosa di grave; mi sono affacciato alla finestra da dove si vede l’'angolo di Via Fani e ho visto una persona coi capelli bianchi e con una borsa in mano, che veniva accompagnata, senza fretta e senza particolare violenza , da due altre persone, che la fecero poi salire su un auto”. Data la distanza, Rauti non riconosce Moro e pensa che si tratti di un agguato al costruttore Caltagirone, che abitava anch’egli nella zona. “Riuscii comunque a prendere il numero di targa dell’'auto in fuga”. Nei giorni successivi Rauti riceve la visita del Colonnello Varisco, stretto collaboratore del Generale Dalla Chiesa. “Ci siamo chiesti perché i rapitori di Moro si siano avventurati su Via Stresa, che era a doppio senso di marcia e non abbiano percorso Via Fani, da cui avrebbero potuto piu’ facilmente allontanarsi dalla zona”. “L’'ipotesi che avanzammo con Varisco, era che Moro sia stato nascosto nei paraggi di Via Stresa, per essere portato via nelle ore o nei giorni successivi”. “Il quartiere era rosso; sui muri del palazzo dove abitavo apparivano di continuo scritte contro di me; le mie figlie non potevano nemmeno uscire di casa; Varisco era convinto che li’ ci fosse una base brigatista, usata per il momento piu’ importante dell’azione contro Moro, quello appunto della fuga”. Che nelle vicinanze ci fosse, se non una base, almeno un basista, trova sostegno nel ritrovamento nei giorni successivi delle 3 auto, usate dalle BR per l’'agguato e la fuga, in una strada del quartiere: Via Licinio Calvo. Anche Rauti, come molti altri testimoni dell'’agguato, ha sentito prima alcuni colpi isolati e poi delle raffiche di mitra, segno che i brigatisti, contrariamente a quanto raccontano, spararono prima con pistole e poi con armi di piu’ grosso calibro.
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Delitto Moro: cosa ha scritto la giustizia? 27/03/2010
Questo speciale, parte della serie dedicata alle interviste ai protagonisti del “caso Moro, fa il punto sulle inchieste della magistratura sull’'uccisione dello statista DC. Il nostro ospite è il Dottor Antonio Marini, che ha rappresentato l’'accusa nei processi Moro ter, quater e quinquies. Sentiremo da lui quanto poco i brigatisti abbiano collaborato con la giustizia e quante cose ci siano ancora da scoprire sui 55 giorni del sequestro. I primi due procedimenti, Moro I e Moro bis sono stati unificati e sono andati a sentenza nell’83. 32 gli ergastoli inflitti dalla corte di assise, ridotti a 22 in appello. Il cosiddetto Moro ter, dedicato non solo al caso Moro , ma anche all’'attività brigatista nella capitale dal 77 all’82, si conclude il 12 ottobre 1988, con 153 condanne (26 ergastoli e 1.800 anni complessivi di detenzione). Le condanne sono state quasi tutte confermate nei gradi successivi di giudizio. L'1 dicembre 1994 il processo Moro quater, che si occupa di alcuni risvolti del caso non risolti dai processi precedenti, condanna all' ergastolo Alvaro Loiacono, riconosciuto come partecipante all’agguato di Via Fani. Sentenza confermata nel 96 in appello e nel 97 in Cassazione. Nel ’96 arriva anche la sentenza del Moro quinquies, con la condanna a 30 anni di Germano Maccari, riconosciuto colpevole dell’'omicidio di Aldo Moro. Il processo subirà varie revisioni e la condanna sarà abbreviata a 23 anni. Una sesta inchiesta è stata archiviata dalla procura di Roma. In questa intervista, curata da Alessandro Forlani e Milvia Spadi, Antonio Marini sottolinea la grande difficoltà in cui la giustizia è incappata, dovendo sempre sottostare alle rivelazioni e soprattutto alle non rivelazioni dei terroristi. Restano senza risposta le questioni fondamentali: l'’agguato di Via Fani e la scena dell'’omicidio, avvenuto 55 giorni dopo.
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Delitto Moro: cosa sapeva Pecorelli? 10/04/2010
In questo speciale dedicato ai retroscena del delitto Moro, parliamo del giornalista Mino Pecorelli, assassinato a roma 10 mesi dopo Aldo Moro, il 20 marzo del 79. Pecorelli era un giornalista, che si è dimostratomolto ben informato sui retroscena del sequestro e la cui morte è da studiosi, giornalisti, e anche magistrati, collegata al caso Moro, nel senso che appunto qualcuno,( anche se la giustizia non ha potuto dire chi), lo avrebbe ucciso, per impedire che rivelasse sul suo giornale: OP, di quali protezioni avessero goduto i brigatisti e che fine avevano fatto le carte autografe, mai ritrovate, scritte da Moro durante la prigionia. Sulla morte di Pecorelli non è stata fatta giustizia. ci fu una prima inchiesta, che aveva come accusati gli estremisti di destra della capitale, in particolare Valerio Fioravanti, poi prosciolto. E ce ne fu una seconda, che fece scalpore, perché mise sul banco degli imputati Giulio Andreotti, 7 volte presidente del consiglio, con mafiosi e componenti della banda della Magliana. Andreotti fu assolto in primo grado, condannato in appello, poi assolto definitivamente in cassazione. al di la dell’esito del processo, restano i tanti dati messi insieme dalla procura di Perugia, dove si sono svolti gli ultimi procedimenti. Di quello che Pecorelli sapeva del delitto Moro, parliamo con Alessandro Cannevale, magistrato della procura di Perugia. L’intervista è curata da Alessandro Forlani e Milvia Spadi. Cannevale è anche scrittore ed ha pubblicato con Einaudi i romanzi noir:”La foglia grigia” e “backstage”.
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Mossad base Italia 17/04/2010
In questo numero del nostro settimanale di libri, ci occupiamo della storia del Mossad, quello che è considerato uno dei servizi segreti piu’ potenti del mondo. Vedremo soprattutto come il territorio italiano sia stato cruciale nel ‘900, per l'’azione degli agenti israeliani, il cui scopo era negli anni ’40 l'’afflusso di uomini e armi verso il neonato stato di Israele. Parleremo di alcuni fatti misteriosi, come il presunto attentato a Golda Meir nel 73 a Roma, della liberazione degli arabi sospettati dell'’azione e della conseguente caduta dell’'aereo Argo 16, servito per il trasporto in Libia dei fuggiaschi. Sentiamo Eric Salerno, corrispondente da Gerusalemme per il quotidiano Il Messaggero, ed autore per Il Saggiatore di “Mossad base Italia”. Sui rapporti tra servizi segret italiani ed israeliani interviene il professor Giuseppe Delutiis, storico consulente di procure e commissioni parlamentari, ed autore per Sperling e Kupfer dell’'edizione aggiornata del suo:”I servizi segreti italiani”. Nella seconda parte del programma si approfondiscono i temi dell'’attualità medio orientale con il professor Massimo Campanini, in libreria con” Storia del medio oriente”, Il Mulino e “I fratelli mussulmani nel mondo contemporaneo”, Utet. Sul tema segnaliamo anche: Il grande gioco. I servizi segreti in Asia centrale di Peter Hopkirk, 2010, Adelphi, Il libro che lo Stato italiano non ti farebbe mai leggere. Stragi punite e impunite all'ombra dei servizi segreti di Gianni Flamini, 2010 Newton Compton, I servizi segreti delle SS. Nascita ed evoluzione, difficoltà e successi delle organizzazioni spionistiche più temibili del mondo di Edmund Blandford, 2010, Newton Compton, Chi spiava i terroristi. KGB, STASI-BR, RAF. I documenti negli archivi dei servizi segreti dell'Europa «comunista» di Antonio Selvatici, 2009, Pendragon L'entità. La clamorosa scoperta del servizio segreto vaticano: intrighi, omicidi, complotti degli ultimi cinquecento anni, di Eric Frattini, 2009, Fazi e L'assedio della Mecca. La rivolta dimenticata, la nascita di Al Qaeda e la genesi del terrore di Yaroslav Trofimov, 2010, Newton Compton.
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I cari estinti della politica italiana 30/04/2010
Secondo le Nazioni Unite ed altre agenzie internazionali, circa 250 milioni di bambini e adolescenti sono costretti a lavorare. Questi dati riguardano lavori illegali, quindi non attività di stage o per cosi' dire di avviamento al lavoro. Anche nel nostro paese il fenomeno è molto diffuso, specie tra le comunità di immigrati. Sentiamo la professoressa Paula Benevene, docente di economia all'Università Lumsa di Roma ed autrice per Maggioli del testo: "Il lavoro minorile, conoscere il fenomeno". Nell'aula del tribunale dei minori di Napoli nei giorni scorsi, è stato proiettato un video, preso dalle telecamere a circuito chiuso di una banca, in cui si vede un giovane di 17 anni, che uccide una guardia giurata, per rubarle la pistola. È un omicidio a freddo, che si svolge come purtroppo accade spesso, sotto lo sguardo indifferente dei passanti. La città di Napoli specie nei quartieri piu' poveri, ci ha ormai abituato a fatti del genere. Anche ragazzi molto piu' giovani, di 9 10 anni, sono arruolati dalla Camorra e iniziano fin da piccoli la loro militanza, in quello che i napoletani chiamano "il sistema". Si tratta dell'equivalente di quello che in Africa accade quando i ragazzi sono arruolati dagli eserciti in guerra. Del fenomeno si occupa il libro "Gioventu camorrista", edizioni Newton Compton, di Giuseppe Carrisi, collega di RAI International, già autore di un reportage sui bambini soldato, uscito col titolo "Kalami va alla guerra", sempre per Newton Compton. Intervista con l'autore. Il sociologo francese Jean-Pierre Garnier, ricercatore al cnrs, ha pubblicato presso le edizioni Agone di Marsiglia una raccolta di testi sulla sociologia urbana dal titolo "Une violence éminnement contemporaine", "Una violenza decisamente contemporanea". Giancarlo Rossi lo ha intervistato. Giampaolo Pansa, uno dei piu' grandi giornalisti del nostro paese, tocca con il suoi "Cari estinti" edizioni Rizzoli le corde sia del sentimento, che della riflessione piu' profonda. I protagonisti della vita politica, dagli anni 60 a Tangentopoli, sono raccontati, nella loro realtà sia pubblica che privata, tramite gli articoli scritti da Pansa in passato e soprattutto tramite gli appunti, i cui contenuti non trovavano poi posto in pagina. Un libro insomma di retroscena della politica: dalle campagne elettorali, alle trattative per la nascita dei governi, alle coltellate tra correnti di partito, tutto fino alla fine, ciòè al crollo della prima repubblica e all'avvento di Berlusconi. Intervista con l'autore.
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Delitto Moro: il mistero dell'ultima notte 08/05/2010
Cosa accadde davvero la notte tra l'8 e il 9 maggio 1978? Perché le BR decisero di uccidere l'ostaggio, nonostante le trattative segrete, volte a liberarlo e a dare un riconoscimento politico ai terroristi, stessero, per concludersi? A quete domande cerca di rispondere questo radiodocumentaio, che raccoglie le testimonianze dirette di chi aspettò invano quella mattina la liberazione dello statista democristiano.
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Care ragazze: attente alla tirannide della bellezza 15/05/2010
La bellezza e la forma fisica stanno diventando un requisito indispensabile per l'’ingresso in politica delle donne. Lo stesso non avviene in paesi a noi vicini, come la Germania. La senatrice del PD Vittoria Franco ha scritto una lettera aperta alle giovani, che vogliono entrare in politica o riuscire in una professione, per ricordare loro il valore della cultura e di una autentica uguaglianza tra uomo e donna, basata sulla condivisione delle responsabilità. Il testo, pubblicato da Donzelli, è intitolato “Care Ragazze. Vittoria Franco ci parla anche dell’'impegno del movimento femminile della sinistra, tema di: “Memoria di una che c’era, per una storia dell’UDI”, di Marisa Rodano, edizioni Il Saggiatore. Interviene nel dibattito anche Beatrice Lorenzin, deputata PDL. Una sorta di diagnosi sulla condizione sociale della donna, specie delle ragazze, cosa pensano, come immaginano il loro futuro, è contenuta nel saggio “Nude e Crudi, femminile e maschile nell’'Italia di oggi”, Donzelli, dell'’antropologa Sandra Puccini. Intervista con l'’autrice. Il partito politico piu’ in forma del momento è senza dubbio la Lega Nord. Si tratta dell’unico partito, che non ha un ufficio per le pari opportunità tra uomo e donna, che non ha questo tema nel suo statuto, eppure è un partito molto votato dalle donne, ed un partito, in cui molte donne hanno incarichi importanti, anche se sempre per cooptazione. Al fenomeno è dedicato un libro-reportage, che si intitola semplicemente “Leghiste”, edizioni Marsilio, l'’autrice è una giornalista del Foglio: Cristina Giudici. Intervista con l’'autrice.
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27 Giugno '80: battaglia franco-libica su Ustica? 21/05/2010
Nel film "Il muro di gomma" di Marco Risi, 1991, si raccontano la strage di Ustica e i vani tentativi di stampa e magistratura di penetrare appunto questo muro di segreti, che respinge ogni sforzo di scoprire la verità su quello che successe il 27 giugno 1980 nei cieli sopra l'isola di Ustica, tra la Campania e la Sicilia. Un aereo passeggeri italiano, partito da Bologna e diretto a Palermo, esplode in volo; ci sono 81 morti e la giustizia, che ha inquisito i vertici dell'aeronautica militare, accusati di non collaborare con le indagini, alla fine ha dovuto dire che non si sa perché quell'aereo cadde e che nessuno ha nascosto quello che sapeva, perché appunto nessuno sapeva alcunche. Le indagini per questo che è stato il caso piu' approfondito della storia giudiziaria italiana, (2 milioni di pagine di atti), sono state svolte dal giudice Rosario Priore che ha scritto un libro in cui racconta quello che nella sua sentenza ordinanza era un'ipotesi, ciòè che l'aereo fu abbattuto in una vera e propria battaglia tra francesi e libici. Il testo, scritto con il giornalista Giovanni Fasanella è intitolato: "Intrigo internazionale" ed è edito da Chiarelettere. Di Priore, impegnato anche nelle indagini sul caso Moro e sull'attentato a Giovanni Paolo II, ricordiamo anche: "L'attentato al Papa", Kaos. Nel Programma intervengono anche i giornalisti Paolo Cucchiarelli dell'Ansa e Domenico Quirico de La Stampa.
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La 'Maonomics' e l'ottimismo cinese, che non contagia l'Europa. 29/05/2010
Pagine in frequenza cerca periodicamente di tenere sotto osservazione le pubblicazioni, che analizzano lo sviluppo economico e sociale cinese, per capire se davvero è a Pechino il futuro del mondo e quindi per capire anche quali contromisure Europa e Occidente debvano prendere. Non che ci dobbiamo sentire in guerra con nessuno, ma è chiaro che è in atto una competizione globale, in cui l'Europa , tra crisi finanziaria, disoccupazione e disagio giovanile, corre il rischio di soccombere e di trasformarsi in un museo. In studio, con Alessandro Forlani e il giornalista di Rainews24, esperto di Asia Marco Madinelli, l'economista Loretta Napoleoni, consulente di varie università internazionali e di testate come la CNN e in libreria per Rizzoli con "Maonomics", un saggio sui cambiamenti in corso in Cina. Secondo Loretta Napoleoni, la decadenza occidentale, rappresentata dalla recessione, dalla corruzione e dalle speculazioni finanziarie ed avente come conseguenza la depressione dilagante nei giovani, ha come contraltare lo spirito di positiva intraprendenza dei cinesi. Nel programma intervengono al telefono alcuni ospiti, che mostrano come in Cina governo e società civile stiano facendo alcuni passi avanti sul fronte dei diritti umani, della libertà di informazione, della lotta alle mafie e della tutela del lavoro. Sentiamo Paolo Rosa, docente di sociologia politica a Trento ed autore per Rubbettino de "Lo stile del drago", Renzo Cavalieri, docente di diritto cinese all'università Ca' Foscari di Venezia e curatore per Brioschi di "Germogli di società civile in Cina" e Franco Mazzei, docente di Storia del Giappone all'università Orientale di Napoli ed autore con Vittorio Volpi de "La rivincita della mano visibile. Il modello economico asiatico e l'Occidente", Egea, università Bocconi.
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Mino Martinazzoli: strano o vero democristiano? 05/06/2010
"Uno strano democristiano", edizioni Rizzoli è una lunga intervista della giornalista di Famiglia Cristiana Anna Chiara Valle a Mino Martinazzoli, per anni parlamentare, ministro e ultimo segretario della DC dal '92 al 94. I due autori del libro riflettono in questa trasmissione sui motivi del declino della DC negli anni '80 e sul senso dell'agire politico ai nostri giorni. Era inevitabile che la DC si ciogliesse? La causa fu Tangentopoli? E' vero lo stereotipo del democristiano moderato a oltranza?In studio Alessandro Forlani e l'ex direttore di Tg1 e Tg3, grande esperto di politica, Nuccio Fava. Collegati al telefono l'onorevole Guido Bodrato, per anni ministro e membro della direzione DC, e Marco Follini, senatore PD, ex segretario dei giovani DC e in libreria con "Elogio della pazienza", Mondadori. Nel suo libro, Martinazzoli scrive che l'Italia vive in un'alternanza di maggioranze politiche, che, piu' che rappresentare i cittadini, si autorappresentano. Questa situazione è il frutto sia di una involuzione della politica, dovuta anche alla corruzione di molti uomini di partito, sia di una degenerazione della società civile, come dimostra l'illegalità diffusa. La DC ha dimenticato in fretta la lezione di Aldo Moro, che proponeva un rinnovamento morale del partito ed una alternanza al governo con il Partito Comunista. Forse, secondo i partecipanti al dibattito, la crisi economica globale potrebbe spingere oggi a quella moderazione negli stili di vita, che porta con se' una maggiore riflessività nell'azione politica.
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Il Coniglio bianco e le minibombe atomiche. 11/06/2010
Pagine in frequenza presenta in questo numero due thriller, che, con il linguaggio della fantasia, risvegliano l'attenzione dei lettori su due gravi e realissimi problemi: i rischi per la salute, derivanti dall'uso dei telefoni cellulari, e l'esistenza, non ammessa, ma nemmeno smentita da vari governi, di armi nucleari delle dimensioni di una pallottola, in grado di inquinare l'ambiente per millenni. Al primo problema è dedicato:"Il coniglio bianco", De Agostini, romanzo d'esordio di Nino Treusch, manager di una multinazionale delle telecomunicazioni. Nella finzione narrativa, un giovane dirigente di un'azienda telefonica scopre i risultati di uno studio riservato, che dimostrano come l'uso del telefonino causi il cancro. Nella trasmissione Nino Treusch si confronta con il dottor Marco Bortolotti, laureato in fisica, ed autore per Edarc di: "Campi elettromagnetici; i rischi domestici e come difendersi". I risultati degli esperimenti svolti finora sono contraddittori, perché i telefonini sono usati da troppi pochi anni, per poter realizzare studi attendibili. Spicca però negativamente, in Italia e all'estero, l'assenza di leggi, che impongano di usare con precauzione cellulari e altri elettrodomestici, che creano campi elettromagnetici. Al tema delle armi nucleari delle dimensioni di un proiettile di pistola, è dedicato il romanzo:"Il segreto delle tre pallottole", Edizioni Ambiente, scritto dal giornalista d'inchiesta Maurizio Torrealta, e dal fisico nucleare Michele Del Giudice. Torrealta ci spiega di aver scoperto che nelle guerre combattute negli ultimi venti anni sono state usate varie volte miniarmi nucleari. L'opinione pubblica non se n'è accorta, perché gli effetti apparenti non sono quelli classici delle grandi bombe atomiche. Queste armi sono state realizzate dai laboratori militari di vari paesi , grazie alla realizzazione nell'89 della cosiddetta "fusione fredda", lo scioglimento di atomi di uranio, attuato a freddo, con una comune macchina per l'elettrolisi. La fusione fredda, che potrebbe assicurare energia pulita all'umanità, è stata tenuta quasi segreta, in modo da utilizzare i suoi effetti in ambito militare.
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Yo soy El Diego e altre storie dei mondiali sudafricani 19/06/2010
Sono in corso in Sudafrica i campionati mondiali di calcio, i primi a svolgersi nel continente africano, e, in questo numero di Pagine in frequenza, cercheremo di suggerire la lettura di alcuni testi, che ci aiutino a capire quale sia il significato culturale, sociale ed economico di questo evento e del fenomeno del calcio in generale. Vedremo che paese è il Sudafrica, come il calcio abbia aiutato il superamento dell'appartheid, parleremo del razzismo nel calcio, cercheremo di riflettere sul perché il gioco del pallone, attiri cosi' tanti appassionati, nonostante gli scandali, e non potremo in questo senso non parlare di Diego Armando Maradona, che torna al calcio giocato da allenatore dell'Argentina, e che ha pubblicato un'autobiografia. In studio Alessandro Forlani, con il collega di Radiouno Francesco Graziani, esperto ed appassionato di sport. In collegamento telefonico: Marco Buemi, fotoreporter, autore di: "Il Sudafrica in bianco e nero", Infinito, Mauro Valeri, psicoterapeuta e sociologo, autore di:"Che razza di tifo", Donzelli, Andrea Salerno, direttore della casa editrice Fandango, che pubblica: "Yo soy el Diego", autobiografia di Maradona, Claudia Sapegno, scrittrice per ragazzi ed autrice di: "Il romanzo di Maradona", Aliberti, Adriano Angelini, poeta e giornalista, autore di: "I 101 goal, che hanno fatto la storia del calcio italiano", Newton Compton e Cosimo Argentina, docente di scuola superiore, ed autore con Fiorenzo Baini di: "Messi a 90, le partite più raccapriccianti dell'Italia ai mondiali e altre storie di ordinaria follia calcistica", Manni. Sul tema del Sudafrica e del calcio come fenomeno culturale segnaliamo anche: L'uomo che parlava agli elefanti di Lawrence Antony, Newton Compton, Lungo cammino verso la libertà, autobiografia di Nelson Mandela, Feltrinelli, La mia vita di Miriam Makeba, Goré, Bafana, Bafana, romanzo di calcio, magia e Mandela di Troys Blacklaw, Donzelli, La mappa (molto affollata) dei mondiali di Walter Fontana e Michele Tranquillini, De Agostini, Azzurro tenebra, di Giovanni Arpino, Bur, Maradona. DVD. Con libro, film di Emir Kusturica Feltrinelli, TOCCA A TE di KGEBETLI MOELE, Epoché Edizioni, I mondiali della vergogna. I campionati di Argentina '78 e la dittatura, di Pablo Llonto Edizioni Alegre
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1960: Tambroni, la Piazza e il MSI. 26/06/2010
Il 4 aprile 1960 il presidente del consiglio, il democristiano Fernando Tambroni chiede la fiducia alla Camera, con un discorso patriottico. Il 9 il governo supera la prova con 300 voti a favore e 293 contro. Tambroni passa con l'appoggio dei 24 deputati missini e di 4 indipendenti di destra, oltre alla sua Democrazia Cristiana. Tre dei suoi ministri però lasciano l'esecutivo, perché considerano inaccettabile che, a soli 15 anni dalla fine della dittatura fascista, il governo sia retto dal Movimento Sociale. Tambroni si dimette l'11 aprile, il capo dello Stato Gronchi cerca un altro candidato a palazzo Chigi, ma poi rinnova la fiducia a Tambroni, visto che formalmente il parlamento gli aveva detto si'. In agosto ci sono le olimpiadi di Roma e Gronchi vuole che l'italia abbia un governo stabile. La vigilia dei giochi sarà invece macchiata di sangue. La città di Genova si ribella alla celebrazione il 2 luglio del congresso nazionale del MSI. Ci sono scontri tra polizia e manifestanti. A Genova c'è solo un ferito, ma 11 manifestanti ed un agente di pubblica sicurezza rimangono uccisi negli scontri di piazza succedutisi in varie città dal 5 all'8 luglio. Tambroni si dimetterà irrevocabilmente il 9. In questa trasmissione cercheremo di parlare di quelli che sono i tre protagonisti di questo bagno di sangue: la piazza, Tambroni e il Movimento Sociale, un partito, quest'ultimo, che in quel 1960 era sospeso tra richiami al passato fascista e spinte innovative. Sentiamo Riccardo Navone, libraio genovese, esperto di storia locale ed autore per Coedit di: "30 giugno la resistenza continua, moti di piazza e repressione nei giorni del governo Tambroni", Agostino Giovagnoli, docente di storia contemporanea all'Università Cattolica di Milano, esperto di storia della DC (la sua ultima pubblicazione è: "Storia e globalizzazione", Laterza) e Giuseppe Parlato, docente di storia contemporanea alla Libera Università San Pio V, esperto di storia della destra in Italia, ed autore tra l'altro di: "Fascisti senza Mussolini, Il Mulino. Sul tema segnaliamo anche: "L'eroe del giorno" di Fabio Ciriachi, Gaffi e "Al tempo di Tambroni. Genova 1960: la Costituzione salvata dai ragazzi in maglietta a strisce" di Annibale Paloscia, Mursia
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Quell'altro 30 giugno '60, che fece sognare l'Africa. 03/07/2010
Il 30 giugno 1960, mentre in Italia le piazze di Genova protestavano contro il governo Tambroni, il Belgio dichiarava l'indipendenza del Congo, che occupava dalla fine dell'800. In questo numero di Pagine in frequenza, tramite musiche, sonori d'archivio ed interviste ad esperti, cercheremo di capire cosa successe in quei giorni in Africa, che parte, vedremo non piccola ebbero gli italiani, come truppe di pace e poi come soldati mercenari, nella guerra civile, che segui l'indipendenza, e come poi si è sviluppata la storia del Congo, passato tra il 97 e il 2003, attraverso due guerre spaventose, che hanno causato 5 milioni di morti. Nella prima parte del programma la storia del Congo è analizzata dal professor Stefano Bellucci , docente di Storia e politica del mondo afro-asiatico alla Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Pavia, ed autore, tra gli altri, di due testi, editi da Carocci, dedicati al centrafrica: "Le guerre africane" e "Africa contemporanea: Politica, cultura, istituzioni a sud del Sahara". Segnaliamo poi due letture, che ci aiutano a capire il Congo di oggi:"Di notte si vede molto di piu'" di Patrizia Politelli, edizioni Manni (l'autrice è una docente di scuola superiore, che ha curato un progetto culturale per le donne congolesi, e Il libro è una sorta di diario: sono 100, per cosi dire cartoline, in cui si racontano persone, luoghi, abitudini, modi di dire della gente del paese africano) e "Generazione kalashnikov, un antropologo dentro la guerra in Congo", di Luca Jourdan, edizioni Laterza (l'autore lavora per l'università di Bologna ed ha svolto ricerche sul campo nel paese africano, scoprendo che le guerre degli ultimi 20 anni hanno causato nei giovani una vera e propria assuefazione alla violenza).
Nel 1960 molti italiani, militanti di estrema destra o semplici amanti della vita avventurosa, si arruolarono come mercenari, per combattere in Congo contro le fazioni considerate comuniste. Per molti la spinta venne dalla strage di aviatori italiani, perpetrata da alcuni congolesi l'11 novembre 1961. I sopravvissuti di quella guerra sono stati intervistati da Ippolito Edmondo Ferrario, scrittore e giornalista, nel libro:"Mercenari. Gli italiani in Congo 1960, edizioni Mursia. Sentiamo l'intervista con l'autore, che è anche curatore del libro:"Legionario in Algeria 1957-1962", di Sebastiano Veneziano, Mursia. L'indipendenza del Congo, preceduta e seguita a breve dall'indipendenza di quasi tutti gli stati africani, segnò la fine degli imperi coloniali europei, belga, francese, britannico e portoghese. Si può ancora parlare di imperi nella geopolitica moderna? Quali sono gli insegnamenti dello studio degli imperi del passato, per la conoscenza della politica internazionale odierna? E' il tema del saggio "Empires
in world history" di Jane Burbank e Frederick Cooper, storici della New York University, pubblicato dalla Princeton University Press. Giancarlo Rossi ha intervistato gli autori.
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Le stragi di mafia del biennio '92-93 e i rischi corsi dalla nostra democrazia 10/07/2010
Ci sono stati dei contatti tra mafia, pezzi deviati dello stato, massoneria e mondo degli affari, che hanno cercato di condizionare la vita del nostro paese in un suo passaggio cruciale, quello degli anni 1992-93, gli anni di tangentopoli, gli anni della fine di un sistema politico, quello incentrato sull'alleanza tra Democrazia Cristiana e partiti laici. Lo ha spiegato nei giorni scorsi il presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulla mafia Giuseppe Pisanu. Questa alleanza tra poteri occulti è autrice delle stragi del 92, contro i giudici Falcone e Borsellino e le loro scorte e poi di quelle del 93, le bombe di Firenze, Roma e Milano, che hanno ucciso, ben 9 persone. Le stragi poi sarebbero finite perché la mafia, tramite un accordo con questi settori deviati dello Stato avrebbe trovato la maniera di portare avanti le sue attività indisturbata. Di queste manovre occulte e quindi di una trattativa tra mafia e parti delle istituzioni, si parla da parecchi anni, sia nelle aule di tribunale, che sui media. La novità è che il Parlamento, maggioranza e opposizione, per una volta insieme, ha deciso di indagare sul tema, per dare un giudizio politico, ciòè, per dire se la nostra democrazia ha corso o meno in quegli anni qualche pericolo. In questo programma sentiamo anzitutto come il presidene Pisanu ha ricostruito le vicende di quegli anni. Sentiamo poi Giuseppe Ayala, magistrato all'Aquila, e già deputato del centrosinistra e sottosegretario alla Giustizia. Ayala, autore del libro: "Chi ha paura muore ogni giorno", Mondadori, ricorda come gli attentati a Lima e Falcone influenzarono in modo determinante la crisi di governo del '92 e l'elezione del nuovo capo dello Stato. L'allora ministro della Giustizia Claudio Martelli ricorda quanto già testimoniato a Palermo, nel processo Mori-Obinu, e cioè che venne a sapere che i due ufficiali del ROS chiedevano di poter incontrare Ciancimino. L'allora ministro dell'Interno Vincenzo Scotti ricorda come avesse denunciato il serio pericolo di azioni eversive e di come il presidente Andreotti avesse commentato che si trattava invece di una "patacca". Nella seconda parte del programma i due commissari dell'Antimafia Filippo Saltamartini (PDL) e Laura Garavini (PD) spiegano cosa si aspettano nelle prossime audizioni e danno la loro discorde valutazione sui rischi corsi dal paese in quegli anni. Sull'argomento ricordiamo, oltre ai libri già recensiti in passato, due testi appena usciti:"La trattativa" di Maurizio Torrealta, Bur e"L'agenda nera della seconda Repubblica; Via D'Amelio 1992-2010. Un depistaggio di Stato" di Giuseppe Lobianco e Sandra Rizza, Chiarelettere.
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Da Livorno al Quirinale, storia dell'italiano Ciampi 17/07/2010
Il presidente Carlo Azeglio Ciampi, che il 9 dicembre compirà 90 anni, è in libreria con una sorta di autobiografia ragionata. Il titolo è: "Da Livorno al Quirinale, storia di un italiano", edizioni Il Mulino. Si tratta di un dialogo alla pari, in cui si intrecciano e si scambiano domande e risposte, che Ciampi svolge con un grande giornalista, che è consigliere del Quirinale: Arrigo Levi, exdirettore della Stampa di Torino e conduttore di tanti programmi della RAI. Il testo sta suscitando molte polemiche, perché Ciampi rivela alcuni retroscena della vita politica degli anni '90, ma gli autori l'hanno concepito soprattutto come un racconto del Ciampi studente, combattente e funzionario della Banca d'Italia, un Ciampi uomo normale, che spiega come, con lo studio e il lavoro, si possa migliorare se stessi e il paese. Sentiamo l'intervista con Arrigo Levi. Di Ciampi ricordiamo anche: "Un metodo per governare", Il mulino, poi "Dall'Europa all'euro, dall'euro all'Europa", Treves, e "Dalla crisi al risanamento", Treves. Sulla vita e l'attività politica di Ciampi, segnaliamo anche: "Carlo Azeglio Ciampi. L'uomo e il presidente", di Paolo Peluffo, suo portavoce, BUR, "Dialoghi con il presidente. Allievi ed ex-allievi delle Scuole d'eccellenza pisane a colloquio con Carlo Azeglio Ciampi", Scuola Normale Superiore, "Ciampi. Sette anni di un tecnico al Quirinale", di Massimo Giannini, Einaudi, "La lezione di Ciampi" di Alberto Spampinato, Rubbettino. Di Arrigo Levi, ricordiamo anche: "Russia del '900", Corbaccio, "Dialoghi sulla fede", scritto con Vincenzo Paglia ed Andrea Riccardi, Il Mulino, e "Un paese non basta, Il Mulino. Carlo Azelio Ciampi è stato anche, con le sue interviste e i suoi discorsi, un grande divulgatore di concetti base dell'economia e della democrazia. Spiegare in termini semplici le leggi dell'economia sarebbe molto importante per chi deve barcamenarsi nella vita quotidiana, ma è molto difficile. Ci sono state in Italia iniziative editoriali, che spiegavano l'economia con i fumetti, ci sono testi scolastici, ci sono state fortunate trasmissioni televisive. Non aiuta purtroppo l'informazione mordi e fuggi, fatta spesso da radio e televisione. Viene invece dalla Francia un tentativo originale, che ricorda un po' gli apologhi classici o i romanzi pedagogici del 700. L'autore è lo studioso francese Laurent Cordonnier, docente all'università di Lille, il titolo del romanzo è: "L'économie des Toambapiks", una popolazione immaginaria. L'editore è Raisons d'agir. Giancarlo Rossi ha intervistato l'autore.
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L'appello di Modigliani:'Italiani! 'Non fate i furbi'. 24/07/2010
Al centro della nostra trasmissione c'è oggi l'insegnamento di un grande economista, che ha amato il nostro paese, pur essendone stato scacciato da giovane. Si tratta del premio Nobel per l'economia Franco Modigliani, scomparso nel 2003, di cui esce in libreria una raccolta di interviste e saggi, tutti dedicati a come risolvere i problemi economici e di sviluppo del nostro paese. Nato a Roma nel 1918, Modigliani è stato docente di economia al famoso MIT di Boston ed ha vinto il premio Nobel nel 1985, per due importanti teorie economiche, il cosiddetto teorema Modigliani-Miller, su come si finanziano le aziende, e poi la teoria del ciclo vitale, secondo cui le persone non spendono in base ai loro redditi, ma secondo quanto sperano di guadagnare in futuro. Modigliani emigrò in America nel 1939, perché ebreo, e dunque escluso dagli studi e dal lavoro dalle leggi razziali. Autore di molte pubblicazioni scientifiche e dell'Autobiografia: "Avventure di un economista", Laterza, Modigliani è ora in libreria con "l'Italia vista dall'America, battaglie e riflessioni di un esule", una raccolta di brevi saggi e interviste, usciti su vari giornali dagli anni '60 al 2003, anno della scomparsa. Modigliani, pur apprezzando il grande spirito di intrapprendenza degli italiani, condanna la loro furbizia e il loro clientelismo, esercitato però solo in patria, perché - spiega- sui mercati globali, gli italiani riescono a competere e vincere, senza mafie e burocrazie. Il testo è curato dal professor Renato Camurri, docente di Storia Contemporanea all'Università di Verona e Visiting Scolar all'Istituto di studi europei di Harward. Sentiamo l'intervista. Modigliani è stato vittima del "fanatismo politico", ma Che significato ha il termine " fanatismo", di cui si fa spesso uso nel linguaggio della polemica politica o storiografica? E' il tema del saggio: "Fanatismo" di Alberto Toscano, docente di sociologia presso la Goldsmiths University di Londra, che esce in questi giorni in Gran Bretagna presso l'editore Verso. Giancarlo Rossi
ha intervistato l'autore.
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Un'Italia digitalmente confusa 22/01/2011
Il presidente Obama ha dedicato molti dei suoi discorsi a come internet e le nuove tecnologie possono cambiare in positivo ed in negativo la vita di tutti noi. La rivista inglese Prospect ha pubblicato la classifica delle 10 persone che con il digitale stanno cambiando il mondo. Si diffondono telefonini e computer sempre piu' sofisticati. anche la televisione si connette a internet, tanto che si va, dicono gli esperti, verso un mondo a tre schermi, quello grande di una televisione modello panoramico, quello medio del computer, e quello piccolo del telefonino, ma tutti schermi connessi tra loro, per lo scambio interattivo di informazioni. Il digitale può migliorare le condizioni di lavoro, aiutare l'ambiente, diffondere la cultura e far crescere il controllo democratico da parte dei cittadini. L'Italia è purtroppo ancora molto arretrata in questi campi e l'utilizzo di internet si limita spesso all'intrattenimento. Sentiamo il dottor Paolo Magrassi, fisico di formazione, ora dirigente di ricerca e consulente di varie multinazionali, autore per Franco Angeli di Digitalmente confusi, capire la rivoluzione o subirla. Sullo stesso tema, segnaliamo: I nemici della rete, AAVV, Bur, sempre Bur di David Weinberger Elogio del disordine, di Manuel Castels La città delle reti, Marsilio e di Adrian Johnes Pirateria e proprietà intellettuale da Guttemberg a Google, Bollati e Boringhieri. Il 27 gennaio in decine di paesi del mondo si celebra la giornata della memoria dello sterminio degli ebrei da parte del nazifascismo. egnaliamo questi testi: Parole chiare, i luoghi della memoria in Italia, La Giuntina, a cura di Lia Tagliacozzo e Sira Fatucci, Hotel Baalbek di Fred Wander, Einaudi, UNA DONNA E IL RICORDO DEL LAGER' di Ondina Peteani, Mursia, e la bontà insensata, il segreto degli uomini giusti di Gabriele Nissim, Mondadori. E' stato pubblicato dall'editore Lindau con il titolo "Yiddish. Ascesa e caduta di una nazione" il saggio dello scrittore e giornalista inglese Paul Kriwaczek in cui si racconta la storia del popolo yiddish, un termine con cui si identificano quasi tutti gli ebrei dell'Europa orientale. In realtà l'yiddish è una lingua parlata dagli ebrei dell'europa del nord e dell'est. Il termine poi si è esteso ad indicare una cultura, ora diffusa soprattutto negli Stati Uniti. Giancarlo Rossi ha intervistato l'autore. La guerra israelopalestinese potrà mai avere una via d'uscita? E' il tema dell'ultimo saggio del giornalista francese Alain Gresh,intitolato "De quoi la Palestine est-elle le nom?", pubblicato in Francia dalle edizioni Les liens qui libèrent. Intervista di Giancarlo Rossi.
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Edited by Ruitor2 - 13/6/2011, 07:23
 
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Ruitor2
view post Posted on 10/10/2010, 06:18




Dalla disperazione delle periferie alla felicità di una favola realizzata 31/07/2010
Un romanzo molto crudo, di un giovane autore esordiente, ci mostra un problema molto reale, che segna il presente e soprattutto rischia di compromettere il futuro del nostro paese: la disperazione dei ragazzi delle grandi periferie urbane e il consumo di droga, non tanto l'eroina, che uccide, la droga degli anni 70, che per fortuna rende schiave sempre meno persone, ma la cocaina, la droga ormai non piu' solo dei ricchi. "Tiratori scelti", edizioni Fandango, scritto da Emanuele Bianco, narra crudamente questa nuova generazione tossica e aggressiva, e soprattutto un gruppo di ragazzi emigrati italiani di seconda generazione che fa i conti con la nuova migrazione, le nuove droghe, i nuovi pseudovalori. Come in guerra il cecchino deve stare per giorni e mesi con il mirino puntato sulla trincea nemica, cosi' i ragazzi di periferia non possono distrarsi dall'unica possibilità di uscire dai ghetti, ma la falsa fuga della cocaina è sempre in agguato. Sentiamo l'intervista con l'autore. L'ultima riga di ogni favola che si rispetti recita: "e vissero per sempre felici e contenti". Noi uomini e donne del XXI secolo sembra che non possiamo proprio avvicinarci a quest'ultima riga. Secondo Massimo Gramellini però dentro ognuno di noi c'è la forza per far avverare questo desiderio di felicità. Vicedirettore del quotidiano La Stampa, su cui da anni tiene una rubrica, il "Buongiorno", in cui mette alla berlina senza paura, i difetti dei potenti, Gramellini cura anche una rubrica di lettere d'amore, che ha fatto da base per il suo libro "Cuori allo specchio", uscito quest'anno presso Tea. Gramellini poi ha esordito come romanziere, con una sorta di fiaba metafisica e iniziatica, intitolata appunto "L'ultima riga delle favole", e uscita presso Longanesi. È la storia di un uomo di mezz'età , cinico e pessimista, che muore, e nell'al di là, scopre la vera essenza della vita. Segnaliamo in conclusione un testo di alta riflessione. Si tratta dell'opera di un mistico, San Giovanni della Croce, che racchiude però anche molte riflessioni sulla vita di tutti i giorni. Vissuto nella seconda metà del 500, Giovanni della Croce, fondatore dei carmelitani scalzi, è Santo dal 1726, e dottore della Chiesa dal 1926. è autore di numerosi trattati di teologia e di molte raccolte poetiche. Ora è in libreria "La notte più felice dell'aurora", una nuova edizione di tutte le poesie di san Giovanni della Croce, pubblicata da Marsilio. Giancarlo Rossi ha intervistato Marcella Cìceri, filologa dell'università di Venezia, che ha tradotto le opere e curato il commento. Segnaliamo di Erika Lorenz: "San Giovanni della Croce - una vita drammatica in forma di autobiografia", Piemme.
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Chi ha paura dei cinesi a Taranto? 09/10/2010
Iniziamo questo nuovo ciclo, tornando su un tema che trattiamo spesso: lo sviluppo cinese. Quest'estate l'economia cinese ha superato quella giapponese, scalzandola dalla seconda posizione dopo gli Stati Uniti. Il Pentagono poi ha annunciato che la Cina diventerà potenza militare egemone nell'oceano Pacifico entro 10 anni. Quali potenzialità positive e quali rischi ci sono per la nostra Italia? Alessandro Forlani e il collega di Rainews24, esperto di Asia Marco Madinelli ne parlano con il professor Guido Samarani, docente di storia della Cina all'Università Ca' Foscari di Venezia e con il dottor Thomas Rosenthal, responsabile relazioni esterne della Fondazione Italia Cina. Samarani è in libreria per Einaudi con Cina XXI secolo, mentre Rosenthal è tra i curatori della nuova edizione della rivista Mondo cinese, edizioni Francesco Brioschi. Sempre Brioschi pubblica il saggio del giornalista cinese Wu Xiaobo Il miracolo cinese. I trent'anni che hanno cambiato la Cina e il mondo. Nella seconda parte del programma, dopo un breve approfondimento sulle violazioni dei diritti umani in Cina, ospitiamo un dibattito sul caso degli investimenti cinesi nel porto di Taranto. La piu' grande compagnia di trasporto marittimo commerciale del mondo, di proprietà del miliardario cinese Li Ka Shing, ha rilevato le strutture logistiche del porto di Taranto e chiede alle istituzioni investimenti in infrastrutture, per portare in Puglia i suoi container. Sono piu' i vantaggi, in termini di posti di lavoro e scambi commerciali, o i rischi di infiltrazioni mafiose e dumping? Rispondono il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, la presidente della commissione Attività Produttive della Camera Manuela Dal Lago e il corrispondente da Pechino del quotidiano La Stampa Francesco Sisci. Se il sindaco di Taranto guarda con grande attenzione agli investimenti cinesi e chiede al governo di accelerare lo sblocco dei fondi per collegare il porto all'autostrada e alla ferrovia, la presidente Dal Lago chiede piu' controlli sanitari e fiscali sul commercio e mette in guardia dalle infiltrazioni mafiose. Francesco Sisci, autore di Chi ha paura della Cina, Tea, spiega i grandi vantaggi che verrebbero al nostro paese dalla delocalizzazione industriale in Cina e dal commercio con Pechino. Segnaliamo anche le seguenti novità: Storia della Cina, dai tre regni ai cing, secondo volume dell'opera di Einaudi sulle vicende cinesi, Il confucianesimo. I fondamenti e i testi, di Maurizio Scarpari, Einaudi, Operaie, di Leslie Chang, Adelphi, un reportage sui problemi sociali della Cina di oggi. Sulla politica internazionale ricordiamo: La Cina luci e ombre. Evoluzione politica e relazioni esterne dopo Mao di Carla Meneguzzi Rostagni, edizioni Franco Angeli. Sui problemi legati all'emigrazione cinese in Italia: Cinesi a Torino, Il Mulino.
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Roma: Suburra 2010 16/10/2010
A Roma ci sono circa 6mila persone senza fissa dimora. Chi sono, cosa si può fare per aiutarle? Ne parliamo con il giornalista Gabriele Del Grande, che per venti giorni ha vissuto in strada, per poi raccontare la sua esperienza. Ne è uscito il libro Senza fissa dimora, edizioni Infinito. Del grande è in libreria anche con Il mare di mezzo al tempo dei respingimenti, Infinito. Si tratta di un reportage su come sono cambiati i viaggi degli immigrati, dopo gli accordi italolibici. Come cambia la realtà sociale della capitale? Come si differenziano centro e periferie? Ne parliamo con Patrizio Cacciari, autore di 101 storie su Roma che non ti hanno mai raccontato, Newton Compton. Sono 101 cartoline di luoghi e personaggi della Roma di ieri e di oggi. Dello stesso editore ricordiamo anche Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Roma di Claudio Rendina e di Federica Morrone e Cristiana Rumori Roma: perché si' e perché no. L'ultimo testo uscito sulla storia della Banda della Magliana affronta il ruolo avuto dai "testaccini" nel rapimento di Emanuela Orlandi. Il titolo è Segreto criminale, edizioni Newton Compton, e l'autrice è la giornalista Raffaella Notariale, che ha raccolto la testimonianza di Sabrina Minardi, la compagna del boss Enrico De Pedis, che le avrebbe detto di essere stato lui a rapire la quindicenne romana, per mettere in atto un ricatto ai danni del Vaticano. Questa testimonianza ha portato alla riapertura delle indagini sul caso. Sul tema segnaliamo anche Banditi, criminali e fuorilegge di Roma. Storie di assassini, rapinatori e ribelli nella città eterna di Yari Selvetella, Newton Compton. La categoria di abitanti di Roma, che forse può capire meglio i suoi cambiamenti, è quella degli stranieri. Spesso infatti da fuori si può dare un giudizio piu' obiettivo su luoghi e situazioni. La mia casa è dove sono di Igiaba Scego, Rizzoli, è un po' un'autobiografia, un po' un reportage. L'autrice è nata a Roma nel 1974 da genitori somali. Giornalista e scrittrice, tra i suoi libri ricordiamo: Pecore nere Laterza e Oltre Babilonia Donzelli. Intervista con l'autrice. Nel programma anche una scheda con alcune ulteriori segnalazioni. Roma, fondata nel 753 a. C., con i suoi miti e leggende presenta, già in origine, aspetti attuali ancora oggi. Giovanni Nucci con "E fonderai la più grande città del mondo. Miti, dei ed eroi dell'antica Roma", Feltrinelli editore, dispiega il racconto attraverso un unico filo narrativo, in cui si intrecciano: il racconto di guerra, del mito, della leggenda e il racconto storico. 20 settembre 1870. A raccontarci scenari e sentimenti degli anni, che precedettero la conquista piemontese di Roma, è Franco Fracassi con il suo romanzo "La ribelle e il papa re. Roma 1867: una storia vera" Edizioni Mursia. Roma capitale del Regno d'Italia: in tempi di celebrazioni e di anniversari, può essere utile gettare uno sguardo meno ideologico al processo di fondazione dello Stato italiano. Nel libro "Discorsi per Roma capitale", edito per la prima volta nel 1971 e ripubblicato quest'anno da Donzelli, il lettore trova la testimonianza diretta del politico per eccellenza dell'epoca, Camillo Benso Conte di Cavour. Nel tragico scenario della II guerra mondiale, Roma vive l'incubo dei bombardamenti, del regime e della persecuzione contro gli ebrei. Nel libro "Gli ebrei romani raccontano la propria Shoah. Testimonianze e memorie raccolte e organizzate" edizioni La Giuntina, Franca Tagliacozzo pubblica le testimonianze autobiografiche degli ebrei romani perseguitati.
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Papa Giovanni, la 'Pacem in terris' e la guerra 'giusta' 23/10/10
Il 28 ottobre 1958 veniva eletto Papa Angelo Roncalli, allora uno dei piu' anziani cardinali della chiesa cattolica, che prese il nome dell'antipapa medievale Giovanni XXIII. Il nuovo Papa imprime al mondo cattolico un forte impulso di ritorno allo spirito evangelico. Facciamo il punto, con l'esame di alcune recenti pubblicazioni, sull'operato del cosiddetto "Papa buono". Interviste con il giornalista de La Stampa Alberto Papuzzi, autore di Papa Giovanni, Donzelli e con il professor Alberto Melloni, docente di storia del cristianesimo all'Università di Modena e Reggio Emilia, e direttore della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna. Melloni è autore di pacem in terris , storia dell'ultima enciclica di papa giovanni, Laterza e di Papa Giovanni. Un cristiano e il suo concilio, Einaudi. Del professor Melloni, ricordiamo anche il saggio sul ruolo del Vaticano nei giorni del sequestro Moro, in uscita presso Donzelli. I diari di Angelo Roncalli, tenuti per tutta la sua vita sacerdotale sono pubblicati dalle edizioni Istituto Scienze Religiose. Ricordiamo anche le lettere a Papa Giovanni di Giorgio La Pira, il cosiddetto sindaco santo di Firenze, pubblicate nel volume Il sogno di un tempo nuovo. Lettere a Giovanni XXIII, San Paolo edizioni. Il mondo sta cambiando rapidamente e secondo Philippe Marchesin, docente di relazioni internazionali all'università di Parigi 1, siamo di fronte a quella che si puo` definire `La rivincita dei paesi, che chiamavamo in via di sviluppo, i paesi del sud. `, `La revanche du sud`, è il titolo dell'ultimo saggio di marchesin, pubblicato presso le Editions de l'Infini. Intervista di Giancarlo Rossi.
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Mariotto Segni e le riforme mancate 30/10/10
Questo numero di Pagine in Frequenza è dedicato ai profili di 4 personalità della politica, due uomini e due donne, molto diversi tra loro, ma accomunati dal riferimento ai valori cattolico-liberali ed europeisti. Sentiamo anzitutto Mariotto Segni, noto come leader referendario, per aver guidato due serie di referendum vittoriosi, nel 91 e nel 93, miranti a modificare in senso maggioritario la legge elettorale. Segni, che sul piano politico ha sempre sostenuto un tipo diverso di centrodestra, non berlusconiano, è tornato nel '96 a fare il docente universitario e ha scritto quest'anno per Rubbettino un'autobiografia politica, intitolata: Niente di personale; Solo cambiare l'Italia. Segni, che propone un sistema maggioritario, in cui gli elettori scelgano direttamente chi governa, definisce le primarie del PD un'operazione di facciata, il PDL un partito proprietà privata del premier, e vede nel tema dell'unità nazionale la nuova frontiera della politica liberal-riformista. La seconda figura di politico allo specchio è quella del democristiano Luigi Granelli. Nato nel '29 e scomparso nel 99, Granelli era stato parlamentare DC dal 68 al 94 e ministro della ricerca scientifica e delle partecipazioni statali negli anni 80. Presentiamo un libro con una raccolta critica di suoi scritti, in gran parte inediti. Il testo si intitola Luigi Granelli l'impegno di un cristiano per lo Stato democratico ed è edito insieme dall'Istituto Luigi Sturzo e da Rubbettino. Le curatrici sono due giovani ricercatrici: Maria Chiara Mattesini ed Eliana Versace, che abbiamo intervistato. Nell'archivio di Pagine in Frequenza è disponibile anche un'intervista con la signora Adriana Granelli, vedova del ministro. Segnaliamo anche il sito agranelli.net. Arriva anche in Italia, pubblicata da Fazi con titolo: Una vita, l'autobiografia di Simone Veil, uscita in Francia nel 2007. Classe 1927, di famiglia ebrea, la giovane Simone fu deportata ad Auschwitz e fu una delle pochissime francesi sopravvissute all'olocausto. Dopo la guerra la Veil divenne magistrato e nel '74 fu la prima donna ministro in Francia. Simone Veil poi sarà nel 79 la prima presidente del parlamento europeo eletto a sufragio universale. Pur non essendo credente, ha sempre fatto parte del partito centrista francese, cugino della DC italiana. Della storia della Veil, parliamo in parallelo con un'altra autobiografia di una donna attiva in politica, Paola Gaiotti De Biase, nata come la ministra francese nel 27, per molti anni parlamentare democristiana, poi passata nel 94 al PDS, e ora vicina al PD. La Gaiotti è in libreria con: Passare la mano, Viella. I profili delle due donne sono tracciati in un'intervista a Pagine in Frequenza da Fulvio De Giorgi, docente di storia della pedagogia all'università di Reggio Emilia e Modena. Tra le sue ultime pubblicazioni segnaliamo: L'istruzione per tutti, storia della scuola come bene comune , La Scuola e La città Europea, Morcelliana.
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Midterm 2010: l'America non l'(Ob)ama già piu 05/11/10
Il 2 novembre gli elettori americani hanno nettamente voltato le spalle al "change", proposto e poi non attuato, da Barak Obama. Il presidente , dopo la sconfitta, ha detto che si apre una nuova stagione politica, che dovrà essere incentrata sulla collaborazione tra i due fronti, repubblicani e democratici. Obama ha detto di essere pronto a modificare le leggi della discordia: le riforme sanitaria e finanziaria, e a considerare le proposte conservatrici di tagli alla spesa e sgravi fiscali. Di fatto il deficit annuale è al 10 percento del PIL ed il debito complessivo dello Stato federale è arrivato quasi al 140 percento del prodotto lordo, essendo secondo solo a quello giapponese. L'America, nonostante le sincere e forti richieste di ritorno alle origini, incarnate dal movimento dei "tea party", ha sempre piu' bisogno di una netta spinta in avanti, che la porti a reinterpretare il ruolo di prima potenza mondiale, ruolo per altro insidiato da presso da parte della Cina. Come scrive l'agenzia di sondaggi Gallup, queste elezioni gettano gli Stati Uniti in un territorio politico, di cui nessuno conosce la mappa. Presentiamo alcuni testi, che aiutano a capire le trasformazioni in corso negli USA. Cominciamo con Cesare De Carlo, corrispondente dagli Stati Uniti del Quotidiano Nazionale ed autore di Un té freddo per Obama, Egea, un reportage, con prefazione del professor Franco Bruni, che appunto cerca di inquadrare questo movimento rivoluzionario, che a soli due anni dal trionfo di Obama ha capovolto gli equilibri politici. Sul tema segnaliamo anche: L'ora dei «tea party», diario di una rivolta americana di Marco Respinti, Solfanelli. E' stata soprattutto la difficile situazione economica a condannare Obama. La disoccupazione resta superiore al 10 percento e la crescita non supera il 2. Obama perde, perché è andato troppo a sinistra, con la riforma sanitaria e quella finanziaria o perché ha fatto troppo poco, è stato troppo moderato? Sentiamo il giornalista Mario Margiocco, per anni in forza al Sole 24 Ore adesso editorialista del Messaggero e collaboratore del giornale online Lettera43. Margiocco è autore del saggio Il disastro americano, Riuscirà Obama a cambiare Wall Street e Washington? Edizioni Fazi. Sul tema segnaliamo anche L'economia americana da Roosevelt a Obama, di Vittorio Valli, Carocci e per un'analisi politica L'America del progresso. Un secolo di sinistra americana da Roosevelt a Obama, scritto dal consigliere di Clinton John Podesta, edizioni Marsilio. Obama è il primo presidente non bianco degli Stati Uniti. Come si è comportata l'opinione pubblica americana nei suoi confronti in questi due anni? Obama è stato accettato nella sua diversità? È convinto di no il professor Joel Olson, politologo dell`universita` dell`Arizona, autore del saggio `The abolition of white democracy`, (l'abolizione della democrazia bianca) pubblicato dalla University of Minnesota Press. Giancarlo Rossi ha intervistato l'autore. L'ultimo ospite è Martino Cervo, caporedattore di Libero, autore con Mattia Ferraresi, che è corrispondente del Foglio dagli USA, del testo_: Obama, l'irresistibile ascesa di un'illusione, edizioni rubbettino. Il libro racconta le motivazioni del fascino di Obama e ne critica gli scarsi risultati alla presidenza. Sul tema ricordiamo anche: Mr cool di Stefano Pistolini, Marsilio.
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Italia: 20 edifici abusivi al giorno in 62 anni e ci meravigliamo delle frane! 13/11/10
Come ormai quasi ad ogni autunno, assistiamo in Italia a frane ed inondazioni. Ci sono morti, feriti, danni a case ed aziende, i treni e le macchine non possono circolare, spesso tante persone restano senza acqua ed elettricità. La domanda che i cittadini si pongono è come sia possibile che in un paese come il nostro, che non è il Pakistan, dove imperversano i monsoni, ci siano questi disastri. La risposta che gli esperti danno è che si' da un lato le piogge sono piu' violente che in passato, ma dall'altro che il problema principale è l'incuria dell'uomo nei confronti della natura. Anche quest'anno le regioni piu' colpite, Veneto e Campania, sono le piu' cementificate. Non a caso siamo il paese che, nei poco piu' di 60 anni di storia repubblicana, ha proceduto a ben tre condoni edilizi. Come conciliare lo sviluppo economico ed il rispetto della natura? Sentiamo Paolo Berdini, ingegnere, consulente di varie amministrazioni pubbliche ed attivista del WWF. Berdni è autore per Donzelli di L'Italia fai da te, breve storia dell'abuso edilizio. Sul tema invece dei mutamenti climatici come causa dell'aumento della piovosità, ricordiamo: Tempeste; il clima che lasciamo in eredità ai nostri nipoti, l'urgenza di agire, di James Hansen, Edizioni Ambiente.
Un luogo comune dei discorsi tra italiani, anche tra politici in televisione, è che in Italia nel sottosuolo non si trova petrolio, ma arte e che quindi bisogna fare di tutto per salvaguardarla. Al di la del degrado in cui invece sono tenuti molti musei e siti storici, come provano i recenti fatti di Pompei, c'è un altro problema legato al patrimonio artistico: quello dei furti e del mercato clandestino di opere d'arte. Ladri d'immagine, sottotitolo: Tragicommedia dell'Arte all'italiana, una storia vera di furti d'arte in quattro episodi tutti italiani e una comica finale dal nord europa, è un'inchiesta sul mondo sconosciuto delle archeomafie e dei trafficanti d'arte, che spesso agiscono con la collaborazione di funzionari pubblici corrotti. Il testo è pubblicato dalle Edizioni Ambiente. L'autore è Luca Scarlini, scrittore e drammaturgo. Intervista con l'autore. Raggi di luce rosa, storie di donne che rischiarano le nostre vite, edizioni Marsilio, è un'ampia serie di interviste a donne italiane, che hanno avuto successo nel mondo del lavoro. Ci sono imprenditrici, sportive, atttrici, giornaliste, scrittrici, politiche. L'autrice, Maria Pia Morelli, è n'imprenditrice, nata in Romagna e trapiantata in Veneto, dove ha fondato un'azienda. Secondo l'autrice il ruolo ancora minoritario e purtroppo non legato al merito che le donne hanno nel nostro paese è una delle cause del degrado che stiamo vivendo. Nell'intervista anche un giudizio sul rapporto tra bellezza femminile e successo.
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La sfida di Benedetto 20/11/10
Il Papa Benedetto XVI è in libreria con due nuovi volumi editi dalla L.E.V.: il secondo volume del Gesu' di Nazzaret, un testo di divulgazione teologica, e Luce del Mondo, un'intervista con il giornalista Peter Seewald sull'intento del suo pontificato. E' questo lo spunto, per presentare alcuni libri, usciti in questi mesi sul rapporto tra religione e società, e precisamente su come il cattolicesimo affronta le sfide del nostro tempo, dalla crisi morale e culturale che non solo l'Italia vive, alla crisi economica. Parliamo anche di come la chiesa affronta la propria crisi, tra gli scandali degli abusi sessuali su minori e quelli finanziari. In studio con Alessandro Forlani Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg1, autore per Lindau di LA VERITÀ DEL PAPA: Perché lo attaccano, perché va ascoltato, un reportage sui momenti piu' salienti di questi primi 5 anni di pontificato. Sul tema degli scandali finanziari vaticani, sentiamo lo scrittore e giornalista Claudio Rendina, autore per Newton Compton di La santa casta della Chiesa e L'oro del Vaticano. Sulle sempre vive polemiche sul rapporto tra Vaticano e nazifascismo negli anni '30, sentiamo il ricercatore Paolo Valvo, autore per Mursia di DIO SALVI L'AUSTRIA! 1938: il Vaticano e l'Anschluss. Sul tema dei segreti politici custoditi dalla Santa Sede, relativi alla morte di Papa Luciani e all'attentato a Papa Wojtyla, sentiamo lo scrittore portoghese Luis Miguel Rocha, autore di thriller di grande successo come La santa pallottola, La morte del Papa e il nuovissimo La santa verità, dedicato ai retroscena della scoperta dei manoscritti del Mar Morto. Sul tema dei problemi della chiesa, segnaliamo anche i seguenti testi: C'era una volta un Vaticano di Massimo Franco, Mondadori, I segreti del Vaticano di Corrado Augias, Mondadori, Opus Gay di Ilaria Donatio, Newton Compton, O la croce o la svastica di Luciano Garibaldi, Lindau e Fede e Scienza. Un dialogo necessario, un'antologia di Papa Benedetto XVI a cura di don Umberto Casale.
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Contro la crisi la rivolta delle regole 27/11/10
Torniamo oggi con i nostri suggerimenti alla lettura su un tema di stretta attualità: la crisi economica globale, iniziata alla fine del 2007 e molto lontana dall'essere finita. Secondo molti studiosi il peggio deve ancora venire. In particolare, nell'anno 2012, anno di scadenza di una massa enorme di titoli di Stato americani e delle nuove elezioni presidenziali, ci potrebbero essere ulteriori gravissime conseguenze per l'occupazione e la tenuta della moneta. E' questo il tema del saggio 2012, la grande crisi, edizioni Ponte alle Grazie di Aldo Giannuli, ricercatore di storia contemporanea all'Università statale di Milano. Intervista con l'autore. Uno dei principali problemi legati alla crisi globale è quello della qualità delle helites chiamate a governarla. Da chi sono composte le classi dirigenti del Xxsimo secolo, da che ideali sono animate e quale è stata la loro reazione di fronte alla crisi? E' il tema del saggio "Le nouvel gouvernement du monde" dell'economista libanese Georges Corm, ex ministro delle Finanze del suo Paese, pubblicato in Francia dalle Editions La Découverte. Giancarlo Rossi ha intervistato l'autore. L'Italia è indietro nelle riforme strutturali necessarie alla ripresa, scrive il Fondo Monetario Internazionale. Il punteggio peggiore nell'area euro tocca alla Grecia, 9 insufficienze su 9 settori. L'Italia è bocciata in 5 settori (mercato del lavoro, professioni, assetto giuridico, capitale umano, infrastrutture), negli altri 4 è «così così», ma non ha alcun voto positivo. L'Italia finora si è salvata dalla crisi, perché le nostre banche sono solide e perché anche se abbiamo un altissimo debito pubblico, esso è in gran parte nelle mani degli stessi italiani e quindi è legato ai loro beni, che sono qualcosa di solido, una casa, un terreno, non è carta. Il problema però è appunto il futuro. Secondo un'altra classifica uscita in questi giorni, riguardante la crescita, l'Italia è il penultimo paese del mondo. Peggio di noi solo Haiti. Negli ultimi 10 anni siamo cresciuti solo del 2 percento. Certo restiamo la settima economia del mondo, ma i paesi emergenti corrono e noi siamo fermi. Che fare? Una risposta la danno due esponenti della cosiddetta società civile in un libro, che è stato presentato nei giorni scorsi anche alla camera. Gli autori Sono Roger Abravanel e Luca D'Agnese, il testo si intitola Regole, perché tutti gli italiani devono sviluppare quelle giuste e rispettarle per rilanciare il paese, l'editore è Garzanti. Sentiamo l'intervista con Roger Abravanel, autore anche di Meritocrazia, best seller del 2008.
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Il fuoco sotto la cenere dalla Bosnia al Rwanda 04/12/10
Ci occupiamo in questo numero di alcune aree di crisi che, nei 5 continenti, sono uscite dall'attenzine della grande informazione, ma che restano focolai di preoccupante pericolosità. Parleremo di exJugoslavia, quello che resta della grande e sanguinosissima guerra degli anni 90, poi di Rwanda, il paese africano del genocidio del 94, per ora in pace, ma con forti tensioni interne, poi di Cuba, l'ultima bandiera del comunismo, in bilico tra riforme graduali e drastico passaggio al capitalismo. Infine parleremo di medio oriente, dal punto di vista dei cambiamenti sociali e politici, che il mondo femminile può portare ai paesi arabi. In studio con Alessandro Forlani c'è Luca Leone, giornalista ed editore, direttore della casa editrice Infinito. Leone è autore, oltre che di varie inchieste sulla realtà sociale italiana, di Bosnia Express, un reportage sulla Bosnia dei giorni nostri, segnata ancora dai campi profughi e le cui ricchezze sono state svendute agli stranieri. Infinito pubblica in questi giorni anche un altro testo, che aiuta a capire non solo la exJugoslavia, ma tutto l'est europeo. Il titolo è: PASSAPORTO DI SERVIZIO, In viaggio a Est alla ricerca dell'Unione europea. L'autore è Paolo Bergamaschi. Sul tema segnaliamo anche: I Balcani dal 1878 a oggi di Guido Franzinetti, Carocci. Il Rwanda sarà sempre ricordato nella storia per i fatti del '94, con il genocidio operato dall'etnia allora al governo del paese. È difficile capire cosa sia successo, certo possiamo dire due cose. Uno che noi occidentali abbiamo molte responsabilità per aver riempito il paese di armi e per aver ritirato le truppe ONU, e due che purtroppo c'è ancora il rischio che tutto ciò si possa ripetere, perché non si è rimossa la causa di quelle divisioni etniche. Un saggio molto approfondito su queste vicende è ora in libreria per Infinito con il titolo Rwanda, istruzioni per un genocidio. L'autore è il giornalista, Daniele Scalione, responsabile comunicazione di Action Aid. Il testo ha la prefazione dell'attore e scrittore Ascanio Celestini e l'introduzione dell'inviato di guerra Mimmo Candito. Intervista con l'autore. Cuba è oggi uno dei pochissimi paesi ad economia ed istituzioni socialiste. Non c'è libertà, anche se ci sono dei timidi passi avanti verso alcune liberalizzazioni, che consentano alla gente di sviluppare alcune attività economiche private. Il problema resta però il rapporto con gli Stati Uniti, che non eliminano le sanzioni verso il vecchio nemico Fidel Castro. Su Cuba presentiamo un romanzo, scritto dal giornalista francese Maurice Lemoine. Il titolo è "Cinq cubains à Miami", l'editore Don Quichotte di Parigi. E' la storia di 5 spie castriste, condannate al carcere per la loro attività antiamericana. Giancarlo Rossi ha intervistato l'autore. Andiamo infine in medio oriente, per capire come si modifica la condizione della donna nel mondo islamico e come le donne possano giocare un ruolo positivo nella soluzione dei conflitti, che dall'Irak al Libano insanguinano l'area. In parallelo con l'islamizzazione della società e della politica, le donne hanno sempre piu' influenza. Ce lo spiega Renata Pepicelli, ricercatrice all'università di Bologna ed autrice per Carocci di Femminismo islamico. Corano, diritti, riforme. Dello stesso editore segnaliamo anche di Autori Vari: Essere donne in Asia. Diritti, potere, impresa.
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L'Economia giusta 11/12/10
In questo numero presentiamo alcuni testi dedicati all'economia, per cosi' dire, "buona". Non esiste solo l'economia cattiva, quella delle speculazioni finanziarie, che poi creano disoccupazione, debito pubblico, e in sostanza povertà, ma esiste anche un'economia buona, intesa come scienza, e come pratica delle imprese e dei governi, un'economia fatta di regole che tutti rispettano, un'economia che abbia come scopo il bene di tutti, come dice la nostra Costituzione all'articolo 41. Con noi ci sarà Il professor Ilvo Diamanti, docente di scienza della politica ad Urbino, che presenterà l'ultimo testo, uscito postumo, del giornalista e scrittore Edmondo Berselli: L'Economia giusta, Einaudi. Berselli, scomparso l'11 aprile di quest'anno, ha raccontato, negli editoriali sul Messaggero, La Stampa, Il Sole 24 Ore e La Repubblica, e poi con la rivista Il Mulino, da lui diretta, i cambiamenti sociali e politici del nostro tempo. L'idea di Berselli è che l'economia del guadagno facile e del consumo sfrenato abbia dimostrato il suo vero volto con la crisi finanziaria. Ora ognuno di noi ha la possibilità e quasi l'obbligo di darsi una regola di vita piu' moderata, di essere piu' povero, per far si' che le nuove generazioni non diventino "molto" piu' povere. Del professor Diamanti ricordiamo: Sillabario dei tempi tristi, Feltrinelli, mentre di Berselli segnaliamo anche: Venerati Maestri, Il piu' mancino dei Tiri, Quel gran pezzo dell'Emilia, Sinistrati e Liu', biografia morale di un cane. Parliamo poi di PIL e di come tanti economisti (da Stiglitz a Fitoussi) oggi pensino che per misurare la vera ricchezza di un paese non ci si possa limitare al calcolo del prodotto interno lordo, ma si debba guardare anche all'ambiente e al benessere sociale. Un quadro molto didascalico di queste nuove teorie di valutazione dell'economia è contenuto nel libro, pubblicato da Ediesse, la casa editrice vicina alla CGIL, Oltre il PIL, un'altra economia, Nuovi indicatori per una società del ben-essere. L'autore è il dottor Aldo Eduardo Carra, esperto di congiuntura dell'Istat, ora in pensione. Sentiamo l'intervista. Per la pagina storica parliamo invece degli anni 80, intesi appunto come il periodo in cui dall'America, all'Europa all'Asia si è consolidata la mentalità consumista. Un giudizio molto obiettivo di questo decennio è contenuto nel volume: Storia d'Italia negli anni '80, quando eravamo moderni, Marsilio, di Marco Gervasoni, docente di storia contemporanea all'università del Molise. Intervista con l'autore. Uno dei grandi problemi della cattiva economia, è lo sfruttamento selvaggio dell'ambiente. I paesi piu' sviluppati cercano un accordo, per ridurre le emissioni di anidride carbonica, ma anche l'ultimo vertice messicano non ha dato risultati. Intanto tutti i principali centri di ricerca sfornano dati allarmanti, che parlano di un aumento della temperatura tra i due e i 4 gradi nei prossimi anni, con conseguenze catastrofiche, specie per l'Africa, dove milioni di persone saranno costrette ad emigrare. La nostra economia è sempre basata quasi esclusivamente sul petrolio, e va notato che i paesi produttori tengono segreti i dati sui giacimenti, per cui non sappiamo quanto petrolio ci sia ancora da estrarre e per quanto tempo esso possa durare. L'economista tedesco Elmar Altvater, docente presso la Freie Universitaet di Berlino, ha recentemente pubblicato presso l'editore Westfaelisches Dampfboot due saggi che cercano di analizzare le prospettive di sviluppo del pianeta, dal titolo "La fine del capitalismo così come lo conosciamo" "Il grande crac". Giancarlo Rossi ha intervistato l'autore.
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Le 'metastasi' della Ndrangheta a Milano 18/12/2010
il tema di oggi è il giornalismo d'inchiesta. In Italia ci sono molti piu' giornali e molte piu' radio e
televisioni che negli altri paesi occidentali, ma le notizie che questi media rilanciano sono spesso sempre le stesse, sono solo la ripetizione di dichiarazioni, di comunicati stampa di questo o quel politico, di questa o quella azienda , di cantanti, sportivi, o magari anche di persone del contropotere, come questo o quel contestatore. I giornali sono poi pieni di opinioni, di commenti, spesso molto di parte, che sono solo un'interpretazione dei fatti. Manca insomma la ricerca paziente della verità; e manca perché richiede tempo, denaro e capacità. Tuttavia scopriremo che, a ben cercare, in Italia le inchieste giornalistiche hanno piu' spazio di quanto si creda. Vedremo in questo programma cos'è un'inchiesta giornalistica e poi faremo alcuni esempi, legati all'attualità. Per capire cos'è un'inchiesta giornalistica, ci facciamo aiutare da un giovane giornalista, neolaureato e studente di una scuola di giornalismo, che è in libreria con un testo intitolato appunto Dentro l'inchiesta, l'Italia nelle indagini dei reporter. L'autore si chiama Gerardo Adinolfi e l'editore è Edizioni della Sera. In questa fine del 2010, si è parlato molto della presenza della mafia nel nord del paese. Lo scrittore Roberto Saviano ne ha fatto il tema di uno dei suoi monologhi televisivi. Le procure di Milano e Reggio Calabria hanno annunciato un'inchiesta comune, che porterà ad un maxiprocesso. Sul tema è in libreria un'inchiesta molto dettagliata, che scopre anche alcune vere e proprie notizie di reato, tanto che la prima copia del libro è stata inviata alla magistratura. Il testo esce presso Chiarelettere ed è scritto da due giornalisti del quotidiano Libero, Claudio Antonelli e Gianluigi Nuzzi, già autore del best seller Vaticano SPA. Sentiamo quest'ultimo. Parlare di inchieste in Italia significa inevitabilmente parlare di anni '70 e di stragi impunite. Lo facciamo, per indagare su una strage, di cui nessuno parla quasi mai. Non ci sono associazioni di familiari delle vittime, nessuna ommemorazione annuale, ne' lapidi o onorificienze: eppure è un attentato che ha fatto il doppio di morti della bomba di piazza Fontana. Parliamo della strage di Fiumicino del 17 dicembre 1973. a questo episodio è dedicato un libro, uscito in questi giorni presso Rubbettino. Gli autori sono due giornalisti: Salvatore Lordi e Annalisa Giuseppetti; il titolo è Fiumicino 17 dicembre '73, la strage di Settembre Nero. Intervista con gli autori. L'ultima parte della trasmissione riguarda lo sport e precisamente il calcio. La Spagna campione d'Europa 2008 e campione del mondo 2010, è scossa da uno scandalo doping. Un medico, preparatore atletico è stato arrestato e annuncia rivelazioni clamorose. Anche in Italia abbiamo avuto molti casi di doping nel calcio, ma sono sempre stati trattati in modo molto soft da giornali e tv. Al tema è dedicato il libro, uscito presso Romano Editore: Fuori Gioco, Mezzo secolo di scandali sportivi che fa comodo dimenticare. Gli autori sono i giornalisti Carlo Carotenuto e Simone Bagnini e la calciatrice Sara Colzi. Abbiamo sentito Carlo Carotenuto, giornalista di Radio Blu e Toscana Tv.
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Pasolini l'incompreso 25/12/10
In questo ultimo numero del 2010, Pagine in Frequenza parla di tre personalità molto diverse tra loro, che ci possono far pensare a cosa è stata e cos'è la nostra Italia. Si tratta di Luigi Pirandello forse il piu' grande scrittore ed intellettuale della prima metà del 900, poi di Pier Paolo Pasolini, la coscienza critica della seconda metà del secolo passato, ed infine di Francesco Cossiga, uno dei politici piu' grandi e complessi della prima ed anche della seconda repubblica, Uomo del palazzo, ma anche "picconatore" dello stesso palazzo. Un'immagine completa del Pirandello pubblico e privato esce dal libro, (un saggio scritto come un romanzo) Il gioco delle parti, edizioni Longanesi dello scrittore e giornalista Matteo Collura. Dall'esame dell'epistolario risulta tra l'altro che Pirandello aderi' in modo convinto al fascismo. Di Collura ricordiamo anche la biografia di Leonardo Sciascia, suo grande amico, Il maestro di Regalpetra, edizioni Tea. Intervista con l'autore. Il 2 novembre si è ricordato il trentacinquesimo anniversario dell'uccisione dello scrittore e regista Pier Paolo Pasolini. Molte le pubblicazioni uscite in questo autunno 2010 sul tema. Ne presentiamo una, che, oltre ad aggiungere alcuni importanti particolari alla ricostruzione del giallo dell'omicidio, si concentra sul problema dell'ostracismo culturale, che Pasolini subi' da vivo. Lo scrittore vide con chiarezza tutti i problemi morali, economici, politici dell'italia del boom, ma non fu ascoltato. Ne' dal mondo cattolico allora al potere, ne' dal mondo comunista, da cui proveniva, ma che lo cacciò per la sua omosessualità, tanto meno dalla destra, che lo attaccò con grande durezza. Il titolo del libro che presentiamo è appunto: Una lunga incomprensione. Pasolini tra Destra e Sinistra, scritto per Vallecchi da Adalberto Baldoni e Gianni Borgna, due intellettuali di sponde opposte che coltivarono con Pasolini un rapporto di reciproca simpatia. Sentiamo i due autori. Baldoni, giornalista, militante del MSI, ha subito varie condanne per reati politici ed è ora saggista e collaboratore dell'Istituto Luce. Gianni Borgna, giornalista e saggista, è stato assessore alla cultura del Comune di Roma ed è ora presidente dell'auditorium Parco della musica. Sul giallo della morte, segnaliamo anche: Pasolini una morte violenta, di Lucia Visca, Castelvecchi. Nato a Sassari nel 1928, Francesco Cossiga è scomparso quest'anno il 17 di agosto. È stata la personalità, che ha ricoperto piu' incarichi politici di alto livello, ministro, presidente del Senato, presidente del Consiglio, presidente della Repubblica. È passato alla storia però soprattutto per il suo carattere imprevedibile, per essere una sorta di grillo parlante, pronto alle provocazioni piu' estreme. Uomo dalla cultura sterminata, dal ragionamento sottilissimo e dalla verve spiazzante, dal '90 in poi, (anno in cui inizia la fase delle sue esternazioni) ha lasciato negli archivi dei giornali e delle televisioni uno spazio immenso. Cossiga, oltre a rilasciare dichiarazioni sugli argomenti piu' vari, è lo statista che piu' ha illuminato i cosiddetti misteri d'Italia, anche se con dichiarazioni a volte contraddittorie. Al tema è dedicata una raccolta critica di sue interviste e dichiarazioni, uscita presso Nutrimenti con il titolo: Piccone di Stato, Francesco Cossiga e i segreti della Repubblica. L'autrice è la giornalista della testata online Domani Antonella Beccaria. Sentiamo l'intervista.
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Buon compleanno Italia! (nonostante le mafie) 08/01/11
Cari ascoltatori, bentrovati al primo numero del 2011 di Pagine in Frequenza, il settimanale di cultura di Grparlamento. A tutti laugurio di un anno felice. Saranno tanti i temi di attualità e gli anniversari su cui proporremo alcune letture di approfondimento, ma non potevamo non iniziare l'anno con l'evento culturale forse piu' atteso del 2011, ciòè il 150 anniversario dell'unità d'Italia. Riguardo ai libri usciti in questi mesi, se ne trovano davvero per tutti i gusti, le età e le tasche. Si va dai saggi di grandi storici, ai testi divulgativi scritti da giornalisti, ai libri per ragazzi, ai romanzi. Tanti anche i testi di "contro storia", che mettono in luce anche le violenze e gli imbrogli che hanno accompagnato il processo di unificazione del paese. Un affresco molto completo della complessità del fenomeno risorgimentale, guerra di popolo e tessitura diplomatica, impresa di giovani onesti e trama di vecchi mafiosi, è contenuto nel romanzo, uscito presso Einaudi, I Traditori, dello scrittore e magistrato Giancarlo De Cataldo. Intervista con l'autore, di cui segnaliamo anche Romanzo criminale, Nelle mani giuste, Onora il padre, Nero come il cuore e La forma della paura, sempre usciti presso Einaudi. Riguardo alla cosiddetta "contro storia", segnaliamo un testo antico, in cui già nel lontano 1861 un testimone diretto rivelava i retroscena dell'unità d'Italia. La verità sugli uomini e sulle cose del regno d'Italia: Rivelazioni di J. A. Antico agente secreto del conte Cavour, è appunto il libro delle memorie di Filippo Curletti , un agente segreto piemontese, che faceva nell'800 , nel Ducato di Modena, quello che fanno tutti gli agenti segreti della storia, spiava e indirizzava gli eventi. Il testo è ripubblicato da Solfanelli a cura della dottoressa Elena Bianchini Braglia, scrittrice e Presidente del Centro di studi risorgimentali di Modena. Intervista con la studiosa. Il tema della nascita dello Stato rimanda a quello dell'identità nazionale. Ci sono state polemiche nel nostro paese riguardo ai finanziamenti da dare a queste celebrazioni, perché si è detto che in italia non c'è una vera e propria identità nazionale. Si tratta di un tema molto complesso a cui leditore Il Mulino ha dedicato addirittura una collana. Il tema è sentito in tuta Europa, perché sono state le identità nazionali ad essere la base della storia recente, mentre ora il mondo è segnato dalla globalizzazione. E proprio "Identità nazionale: un enigma" si intitola il saggio, pubblicato In Francia da Gallimard, dell'antropologo Marcel Détienne. Il testo parla della storia di questo concetto e dei rischi legati alle sue applicazioni piu' estreme alla vita politica. Giancarlo Rossi ha intervistato l'autore. Sui 150 anni dell'unità segnaliamo anche i seguenti testi. La patria, bene o male. Almanacco essenziale dell'Italia unita (in 150 date) Fruttero Carlo e Gramellini Massimo, Mondadori, 1861. La storia del Risorgimento che non c'è sui libri di storia Fasanella Giovanni; Grippo Antonella Sperling & Kupfer, Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano Rosselli Nello, QuiEdit, Fratelli d'Italia. Pagine politiche Mameli Goffredo, Feltrinelli, Garibaldi. L'illusione italiana, Fano Nicola, B.C. Dalai Editore, Maledetti Savoia, Savoia benedetti. Storia e controstoria dell'Unità d'Italia Del Boca Lorenzo; Emanuele Filiberto di Savoia, Piemme, Nel nome dell'Italia. Il Risorgimento nelle testimonianze, nei documenti e nelle immagini Laterza, Il Risorgimento e il brigantaggio. (Un olocausto tutto italiano) Langiano Livia, Global Press Italia, Il Risorgimento italiano. Storia e testi Mack Smith Denis, Laterza, Il sangue del Sud. Antistoria del Risorgimento e del brigantaggio Guerri Giordano Bruno, Mondadori, L'unità d'Italia e la Santa Sede Sale Giovanni, Jaca Book, L'unità d'Italia. Guida ai luoghi del Risorgimento Bussoni Mario, Mattioli 1885.
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Un federalismo all'italiana 15/01/11
La commissione bicamerale per il federalismo deve esaminare i decreti attuativi della legge, già approvata dal parlamento, che istituisce i cosiddetti federalismi demaniale e fiscale. Il testo va varato entro due anni dal si' delle camere, ovvero entro il 21 maggio 2011. Il governo, che dovrà varare una trentina di decreti, deve fare propri i rilievi della commissione bicamerale istituita appositamente per il tema del federalismo. Si tratta di norme che non modificano la costituzione, ma aumentano il potere delle regioni e degli altri enti locali. Sono molti i libri, usciti quest'anno, che parlano di federalismo. Dai testi piu' tecnici, quelli delle case editrici giuridiche come la Cedam o la Giuffré, che illustrano le riforme, a quelli piu' politici, che illustrano gli ipotetici effetti della riforma, (e qui ci sono testi favorevoli e contrari). Noi ci affidiamo ad un tecnico, per chiedergli un parere il piu' possibile super partes. Sentiamo il professor Marcello Fedele, docente di sociologia dei fenomeni politici all'università La Sapienza di Roma, autore per Donzelli di Né uniti né divisi, Le due anime di un federalismo all'italiana. sul tema segnaliamo anche: Federalismo e crescita: è possibile una relazione virtuosa?, AAVV, Franco Angeli. Si diceva poi dei testi piu' di parte, vi segnaliamo a favore: Contro gli statosauri. Perché il federalismo ci vuole, di Stefano Magini, Albatros, piu' dubbioso è Agazio Loiero, nella sua Autointervista sul federalismo, Rubbettino. Ricordiamo che il presidente Cossiga prima di morire aveva presentato una proposta di riforma costituzionale per dare alla Sardegna poteri speciali, segnaliamo un testo che parla appunto delle proposte degli autonomisti sardi, si intitola Camineras. Cale soberania?, AAVV, Condaghes. Nell'intervista si parla del ministro Giulio Tremoni, di cui ricordiamo, La paura e la speranza, Mondadori e Lo Stato criminogeno, Laterza. In generale nei paesi occidentali lo Stato demanda alcuni servizi ai privati. Un'analisi di questi cambiamenti è contenuta nel volume collettivo "L'Etat démantelé", pubblicato dalle edizioni La Découverte di Parigi e coordinato da Laurent Bonelli, docente di scienze politiche all'università di Parigi 10 Nanterre. Giancarlo Rossi lo ha intervistato. Esordii nella mia carriera di giustiziere di Sua Santità, impiccando e squartando a Foligno Nicola Gentilucci, un giovinotto che, tratto dalla gelosia, aveva ucciso prima un prete e il suo cocchiere, poi, costretto a buttarsi alla macchia, grassato due frati. Queste le prime righe delle Memorie di un carnefice scritte da lui stesso (Incontri Editrice, un libro ottocentesco ripubblicato quest'anno, che ripercorre tutte le esecuzioni capitali avvenute nella Roma papalina dal 1797 al 1867, esecuzioni che videro come protagonista il celebre mastro Titta, un bottegaio di borgo Sant'Angelo, incaricato fino a tardissima età di svolgere le mansioni di boia. Sentiamo il giornalista Nicola Calessi, curatore del testo, uscito in una collana di testi senza diritto d'autore. Un bilancio del secolo appena trascorso è contenuto nella versione italiana dell'Atlante di e Monde diplomatique, la piu importante rivista di geopolitica francese. Il numero dell'atlante di quest'anno è intitolato Contro storia del XXI secolo, ed è in uscita presso Manifesto Libri. Giancarlo Rossi ha intervistato Dominique Vidal, curatore dell'Atlante. Restiamo in tema di interpretazioni generali della politica e della società globali, dal passato recente andiamo al presente con l'ultimo saggio di un grande studioso. Si intitola "Tramonto globale" l'ultima raccolta di saggi, pubblicata dalla Firenze University Press, di Danilo Zolo, già docente di filosofia del diritto e filosofia del diritto internazionale presso l'università di Firenze. Giancarlo Rossi ha intervistato l'autore.
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Edited by Ruitor2 - 13/6/2011, 07:17
 
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Ruitor2
view post Posted on 6/3/2011, 06:42




Un'Italia digitalmente confusa 22/01/2011
Il presidente Obama ha dedicato molti dei suoi discorsi a come internet e le nuove tecnologie possono cambiare in positivo ed in negativo la vita di tutti noi. L'Italia è purtroppo ancora molto arretrata in questi campi e l'utilizzo di internet si limita spesso all'intrattenimento.
E' stato pubblicato dall'editore Lindau con il titolo "Yiddish. Ascesa e caduta di una nazione" il saggio dello scrittore e giornalista inglese Paul Kriwaczek in cui si racconta la storia del popolo yiddish, un termine con cui si identificano quasi tutti gli ebrei dell'Europa orientale.
La guerra israelopalestinese potrà mai avere una via d'uscita? E' il tema dell'ultimo saggio del giornalista francese Alain Gresh,intitolato "De quoi la Palestine est-elle le nom?", pubblicato in Francia dalle edizioni Les liens qui libèrent. Intervista di Giancarlo Rossi.
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Arrivederci Signor G 29/01/2011
Pagine in Frequenza ricorda in questo numero speciale la straordinaria figura del cantautore e uomo di teatro Giorgio Gaber, di cui è in libreria una sorta di autobiografia, costruita con i testi e le foto delle sue interviste a giornali, radio e televisione : L'illogica utopia 2010 Chiarelettere, a cura di Guido Arari. Nato a Milano nel '39 e scomparso nel 2003, Giorgio Gaber ci ha lasciato centinaia di canzoni e decine di spettacoli teatrali di un genere, il teatro-canzone, da lui stesso inventato. I monologhi insieme introspettivi e politici e le musiche molto orecchiabili ne fanno un genio del 900. Nel programma, condotto da Alessandro Forlani e Francesco Graziani, intervengono il fotografo Guido Arari, il professor Edoardo Tabasso, docente di Sociologia della comunicazione, il giornalista Sandro Neri e il cantante ed autore teatrale Giulio Casale, considerato una sorta di erede dello stile gaberiano.
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La parabola del declino italiano da Adriano Olivetti a Cetto La Qualunque 05/02/2011
L'Italia del boom economico non era all'avanguardia soltanto per la produzione di mobili, maglieria, frigoriferi ed utilitarie, che poi lanciavamo sul mercato tedesco e francese, (proprio come fanno oggi con noi i cinesi e i coreani), ma anche per le piu' sofisticate tecnologie. Erano in particolare quattro i settori in cui eccellevamo settori, che si sarebbero rivelati poi cruciali per lo sviluppo economico mondiale: l'informatica, il nucleare, l'industria petrolifera e quella chimicofarmaceutica.
Parliamo in conclusione di storia e precisamente della guerra, che secondo molti storici è stata l'inizio di un vero e proprio tempo storico: parliamo della prima guerra mondiale. Il dibattito sulle cause
di questa guerra è ancora in corso e una posizione originale è quella espressa dallo storico Arno Mayer nel suo saggio "Il potere dell'ancien regime fino alla prima guerra mondiale", pubblicato in Italia da Laterza. Giancarlo Rossi ha intervistato l'autore.
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Una lezione dal Sud-Sudan 12/02/2011
I rischi per l'Italia, causati dalla crisi economica, restano alti. Il mercato interno è molto rigido e l'instabilità politica minaccia gli investimenti esteri. Un quadro della situazione italiana ed internazionale è fornito nel libro I guasti del libero mercato, edizioni Egea scritto dal professor Arnaldo Borghesi, consulente finanziario, già AD di Lazar Italia e docente a Trento e alla Bocconi di Milano. Intervista con l'autore.
A partire dall'approvazione della legge relativa nel 2004, l'Italia ogni 10 febbraio celebra la giornata del ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo giulianodalmata. Molte anche quest'anno le pubblicazioni sul tema. Presentiamo un romanzo appena uscito presso Mursia ed intitolato I testimoni muti. l'autore è lo scrittore Diego Zandel, nato nel 1948 in un campo profughi. Sentiamo l'intervista.
Il governo centrale del Sudan ha riconosciuto i risultati del referendum di autodeterminazione del sud del paese e quindi a breve il Sud-Sudan sarà il cinquantaquattresimo stato autonomo africano. con quali prospettive? Ee ancora: cosa possiamo fare noi italiani per questo paese segnato da 30 anni di guerra e abitato da due milioni di profughi? Presentiamo un testo molto originale, un fumetto, che racconta la vita quotidiana in questo paese dell'Africa sudsahariana. Si intitola Diario di un viaggio in Sudan ed è edito da Emi.
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Rom, Sinti e Camminanti: dall'emergenza alla normalità 19/02/2011
Questo numero del nostro settimanale cerca proprio di fare un po' di chiarezza sul tema della cosiddetta "emergenza Rom", dichiarata ufficialmente dal governo nel maggio 2008 e mai revocata. Ospite in studio l'esperto di immigrazione Luca Cefisi, autore per Newton Compton del testo Bambini ladri, tutta la verità sui piccoli Rom tra degrado e indifferenza. Intervengono nel programma anche il rappresentante della Federazione Romanì Nazzareno Guarnieri e i senatori Salvo Fleres (PDL) e Roberto Di Giovanpaolo (PD), che hanno contribuito alla stesura della relazione sui problemi dei Rom della commissione parlamentare sui diritti umani.
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Il re che ride 26/02/2011
Il "Bunga-bunga", il tormentone mediatico degli ultimi mesi, è in realtà una vecchia barzelletta legata ai pregiudizi sulle abitudini sessuali dei popoli primitivi. Si tratta di una delle tante battute, che il premier Silvio Berlusconi ama raccontare nelle occasioni piu' varie: comizi, vertici internazionali, interviste, cene di lavoro. Una raccolta di queste barzellette, considerate da Berlusconi uno degli strumenti comunicativi piu' forti del suo stile, è contenuta nel testo: Il re che ride, di Simone Barillari, edizioni Marsilio.
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Gli ultimi padrini 05/03/2011
Cos'è la mafia oggi e soprattutto chi ne è a capo e che persone sono questi leader delle famiglie mafiose?
E' l'interrogativo a cui cerca di rispondere il saggio Gli ultimi padrini, indagine sul governo di Cosa nostra, scritto da Alessandra Dino, docente di Sociologia giuridica, della devianza e del mutamento sociale presso l'Università degli Studi di Palermo.
Per i giornalisti che però scelgono la denuncia del crimine organizzato, ci sono spesso conseguenze molto pesanti. Dall'incomprensione dei colleghi alle minacce dei mafiosi, fino alle aggressioni fisiche a volte mortali.
Su questo tema presentiamo un testo, che raccoglie gli atti di un convegno tenutosi ad Urbino pochi mesi fa. Il titolo è Giornalismo minacciato, storie, che non devono essere raccontate, analisi e testimonianze, gli autori sono 12 tra giornalisti e studiosi, che hanno ripercorso le storie di alcuni giornalisti minacciati dalle mafie, e di altri assassinati.
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Come un uccello sul filo 12/03/2011
La commissione parlamentare d'inchiesta sulle Stragi, dopo 10 anni dalla sua chiusura e dall'annuncio di voler aprire i suoi archivi, rende operativa la sua decisione. A disposizione di giornalisti, studiosi e cittadini interessati ci sono quasi un milione e 300mila documenti sui misteri d'Italia.
"Come un uccello sul filo, come un coro notturno di ubriachi, cosi' lungo il mio cammino ho cercato di essere libero". Questo scriveva e cantava nel 1969 il cantautore canadese Leonard Cohen. E' uscita anche in Italia una biografia di questo artista, che ha spaziato anche nella poesia e nella prosa letteraria. A scriverla è stato non a caso uno studioso di letteratura il professor Ira Bruce Nadel, docente di Lingua e Letteratura Inglese alla University of British Columbia. Il testo esce presso Giunti con la traduzione e la postfazione di Antonio Vivaldi.
Il numero 30 della rivista "L'illuminista", diretta dall'italianista Walter Pedullà, tra l'altro anche ex-presidente della RAI, è dedicato a un'antologia della poesia contemporanea dal titolo "Poeti degli anni zero".
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Anche in Cina fioriranno i gelsomini? 19/03/2011
Oggi tenteremo un'operazione un po' ardita, ciòè quella di parlare insieme di Cina e nord-Africa. cercheremo di raccontare in particolare le riforme economiche cinesi degli ultimi anni, la situazione politica cinese e dall'altra parte le non riforme politiche ed economiche del nord-Africa e del medio oriente, che stanno portando alle rivoluzioni che abbiamo visto in Tunisia, Egitto e Libia. Sullo sfondo sarà inevitabile gettare uno sguardo generale alla situazione economica e sociale del resto del mondo. In studio con Alessandro Forlani il giornalista esperto di Asia di RAInews24 Marco Madinelli e Valeria Zanier, ricercatrice dell'università Ca' Foscari di Venezia, ed autrice per Franco Angeli del volume: DAL GRANDE ESPERIMENTO ALLA SOCIETÀ ARMONIOSA Trent'anni di riforme economiche per costruire una nuova Cina.
Sentiamo l'intervista con un grande giornalista americano, che è vissuto fin da piccolo in Libia, dove il padre lavorava nel campo del petrolio, e che poi ha lavorato in medio oriente e nord-Africa come inviato e corrispondente, prima dell'Associated Press e poi del New York Times, quindi degli organi di stampa piu' autorevoli del mondo. Si tratta di Neil MacFarquhar, ora capo dell'ufficio del NYT presso le Nazioni Unite, ed in libreria in Italia per De Agostini con: L'ufficio stampa di Hezbollah ti augura buon compleanno, Incontri inaspettati nel Medio Oriente che cambia.
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Utopisti o visionari? Da Spartaco alla Balabanoff 26/03/2011
Il tema di oggi sono le rivoluzioni e i rivoluzionari. Parliamo di una biografia molto particolare, quella di Angelica Balabanoff, una rivoluzionaria ucraina, nata nel 1870, oggi quasi dimenticata, ma in realtà figura centrale della rivoluzione russa e poi dei movimenti socialisti europei ed in particolare italiani, fino ad essere anche una protagonista della vita della prima repubblica. Basti dire che Mussolini, da lei definito un traditore, ammise che senza la guida della Balabanoff sarebbe rimasto un comiziante di provincia e che Giuseppe Saragat, (quinto capo dello Stato), ne fece, negli anni '50, la bandiera del PSDI.
Sulla storia del socialismo rivoluzionario italiano di fine 800 e sul suo degenerare nel fascismo, fa luce il saggio Il fabbro di Predappio, vita di Alessandro Mussolini, edizioni Il Mulino, scritto dal giornalista Vittorio Emiliani. La storia del padre di Benito Mussolini è quella dell'Italia di allora, un paese in trasformazione, in cui i lavoratori iniziavano a rivendicare i loro diritti.
Nel programma raccontiamo poi la storia di Spartaco, considerato come il capostipite di tutti i movimenti rivoluzionari moderni. Spartaco, schiavo romano del I secolo A.C., riusci' per due anni a tenere in scacco l'esercito di Roma e per poco non mise sotto assedio la capitale.
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1981-2011, dalla P2 alle P3 e simili: i favori al posto del diritto 02/04/2011
Oggi ci occupiamo del trentennale dello scandalo P2. il 17 marzo dell'81 la magistratura sequestra a casa di Licio Gelli, (che ufficialmente è solo un piccolo imprenditore nel campo dei materassi), un elenco di nomi, che risultano appartenere ad una loggia massonica segreta, qualcosa quindi di esplicitamente vietato dalla costituzione. Le indagini portano a due conclusioni opposte tra loro. La magistratura dirà in sostanza che la P2 era soltanto una società di mutuo soccorso, un comitato d'affari, mentre il parlamento dirà che si trattava di un'associazione eversiva, che voleva sovvertire le istituzioni e stravolgere la costituzione. La storia deve ancora dire la sua, ma la cronaca ci offre anche ai nostri giorni esempi di associazioni segrete, che cercano di condizionare la vita politica, tanto che si parla appunto di P3 e P4.
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Come sarà il pianeta tra dieci anni? 09/04/2011
In questo numero Pagine in Frequenza si proietta verso il futuro e si chiede come saranno la società, l'economia la politica e la vita quotidiana tra dieci anni. Sentiremo il sociologo Domenico De Masi, che ha pubblicato uno studio proprio su questo argomento e seguiranno alcuni approfondimenti su questo tema: Chi dominerà l'economia mondiale Cina o Stati Uniti? E Che cosa conterà di piu' nei rapporti tra gli stati, per cosa insomma si sarà disposti a fare una guerra: ancora il petrolio e le fonti di energia, come è avvenuto all'inizio di questo secolo, oppure l'acqua?
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Chiesa e politica tra conservatorismo e critica sociale 16/04/2011
Si dice spesso che in Italia non si governa senza la Chiesa cattolica, che ha un forte peso politico, anche se poi i cattolici praticanti sono pochi nel nostro paese. ecco quindi la continua ricerca da parte di tanti politici di tutti gli schieramenti delle simpatie dei cattolici e soprattutto delle gerarchie della Chiesa. Ecco allora le campagne a favore del crocifisso nei luoghi pubblici, a favore delle radici Ccristiane dell'Europa, l'opposizione alla costruzione delle moschee e alle leggi sui temi eticamente sensibili. Minor attenzione viene invece dedicata dalla politica all'impegno della Chiesa per i poveri e gli immigrati. In questo programma ci chiederemo anzitutto come oggi la Chiesa cattolica in generale si raporta alla politica, per fare poi un focus sul partito della Lega Nord, che piu' di tutti si presenta come sostenitore della tradizione cristiana.
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25 Aprile: le voci della storia 23/04/2011
In questo numero speciale ripercorriamo, grazie ai sonori degli archivi della RAI, i 14 mesi, che separano il 25 aprile '45 e il 2 giugno '46, le due date che segnarono l'uscita dal fascismo e dalla guerra civile e l'inizio della ricostruzione e della vita della repubblica. Ascoltiamo tra le altre le voci di Benedetto Croce, Alcide De Gasperi, Emilio Lussu, Pietro Nenni, Giuseppe Ungaretti, Alberto Sordi, Silvio Gigli e Anna Magnani.
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Lavorare tutti senza sfruttarsi: sogno o realtà? 30/04/2011
In occasione dell'I maggio, festa dei lavoratori, parleremo in questo numero di problemi del lavoro, lavoro che non c'è, lavoro che c'è ma è illegale, lavoro che cambia e richiede nuove competenze.
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Due secoli di America profonda 07/05/2011
Questo numero di Pagine in Frequenza è dedicato agli Stati Uniti. Non parleremo specificamente dei grandi temi all'attenzione dei media: l'uccisione di Bin Laden, i conti pubblici in crisi, la sfida con la Cina, ma dell'America di provincia, l'america profonda, l'altra faccia delle grandi metropoli industriali. Vedremo però come la storia di un piccolo villaggio del piccolo stato del Kentuky, possa farci da faro, per illuminare tutta la storia e tutta la cronaca dei due secoli di vita della prima potenza mondiale.
www.mediafire.com/file/a9wi0sdi8z5b..._2011.05.07.mp3

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L'Islam, che non fa paura 14/05/2011
Oggi torniamo su un argomento che già abbiamo trattato, ma che è sempre al centro delle cronache e che potrebbe segnare davvero una svolta storica, di quelle che poi saranno ricordate nei manuali. Parliamo da un lato delle cosiddette rivoluzioni del nord-Africa, che stanno segnando la fine di molti governi autoritari, e dall'altro dell'uccisione di Bin Laden, che potrebbe segnare la fine della guerra al terrorismo e quindi la fine di un'epoca di sangue.
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I compromessi di Papa Wojtyla 21/05/2011
"Aprite, spalancate le porte a Cristo"! Questa invocazione cosi' accorata e cosi carica di significati, pronunciata da Karol Wojtyla, il 28 ottobre 1978, durante la cerimonia della sua incoronazione, risuona da giorni dalle radio e dalle televisioni di tutto il mondo. Il I maggio 2011, solo 6 anni dopo la sua morte, la chiesa ha proclamato beato Giovanni Paolo II. I media dei 5 continenti hanno giustamente reso omaggio all'uomo di fede, alla guida spirituale e morale, al papa che ha cambiato la politica mondiale, al santo, che ha fatto miracoli. In questo numero di Pagine in Frequenza vogliamo presentare un libro, appena uscito, che lungi dal voler fare la parte dell'avvocato del diavolo, vuole ricordarci che appunto Karol Wojtyla è stato anche un uomo come tutti, una persona quindi che compiva delle scelte spesso non tra bene e male, ma tra mali minori o maggiori, una persona, che, come altri papi, ha fatto dei compromessi con le tante cose poco pulite, che si muovono sulla terra.
Nel programma apriamo anche una parentesi storica, che riguarda un'altra causa di canonizzazione, questa si' molto controversa, tanto che se ne discute da piu' di 50 anni: Parliamo di Pio XII, al secolo Eugenio Pacelli, accusato da molti tra storici e pubblicisti di essere stato troppo tenero verso fascismo e nazismo e di non aver denunciato l'olocausto, di cui invece era a conoscenza. Proprio papa Benedetto XVI ha deciso un supplemento di indagine su papa Pacelli, e la sua beatificazione, che era quasi al traguardo, è stata rimandata al 2014.

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La Costituzione dei piccoli 28/05/2011
In occasione del 2 giugno, festa della Repubblica, Pagine in Frequenza concentra la sua attenzione sull'insegnamento nelle scuole primarie della Costituzione. Previsto dalla legge, lo studio dell'educazione civica finisce spesso per essere accantonato o trattato sommariamente, a causa della mancanza di corsi specifici per gli stessi docenti. Facciamo degli esempi concreti di come si può insegnare anche ai bambini della scuola primaria i principi di libertà, uguaglianza, solidarietà, i diritti ed i doveri, contenuti nella Costituzione.

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Da Vermicino a Roswell, storie di infanzia negata e tv del dolore 04/06/2011
10 giugno 1981, ore 19.00, Vermicino. Un bambino di 6 anni, Alfredo Rampi, cade in un pozzo artesiano non chiuso e dopo 3 giorni di agonia muore. Vermicino però diventa noto, non tanto per la morte del bambino in se', quanto per il fatto che la televisione e la radio, la RAI in particolare, documentano i tentativi maldestri di salvare Alfredino minuto per minuto. La salvezza del bambino sembra cosa facile; si spera nel miracolo, poi ci si rende conto di aver dato vita ad uno spettacolo vergognoso. Tuttavia, di li' in poi, gli eventi dolorosi, sanguinosi saranno sempre piu seguiti dai media in una spirale di emozioni voyeristiche, in cui tuttora siamo avvolti.
Ci sarà spazio anche per un approfondimento apparentemente eccentrico, dedicato al caso del cosiddetto alieno di Roswell, scoperto in America nel 1947. Abbiamo un'intervista esclusiva, con una giornalista americana, che ci rivela una verità davvero terribile sul quel caso, che ancora ha a che fare con un'infanzia negata, come per alfredino.

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Edited by Ruitor2 - 13/6/2011, 07:19
 
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2 replies since 29/12/2009, 06:51   895 views
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