ALBERT CAMUS
Albert Camus (Mondovi, 7 novembre 1913 - Villeblevin, 4 gennaio 1960) è stato un romanziere, filosofo e drammaturgo francese. Per quanto alcuni critici ritengano Camus difficilmente catalogabile in una corrente letteraria definita, è indubitabile che egli tragga gli spunti per la sua narrativa filosofica dai turbamenti esistenziali della società europea tra le due guerre. Ed è in base a ciò che egli merita di essere considerato uno dei padri dell'esistenzialismo ateo novecentesco accanto a Sartre, malgrado i forti elementi di contrasto tra i due, che vanno però visti sotto il profilo etico-politico più che filosofico. Aderenti entrambi alla Resistenza e al Partito Comunista Francese, presto Camus mostra l'inconciliabilità dell sua visione del mondo col marxismo ortodosso e lascia il partito. È stato Premio Nobel per la letteratura nel 1957 (i suoi discorsi pronunciati in occasione del ritiro del premio sono raccolti in Discours de Suéde edito da Gallimard).
Il suo lavoro è sempre risultato teso allo studio dei turbamenti dell'animo umano di fronte all'esistenza. La ricerca di un profondo e autentico legame fra gli esseri umani è reso impossibile dall assurdo che incombe sull'esistenza umana. La ricerca del legame inter-umano che continuamente sfugge è simile allo sforzo immane che Sisifo compie per tornare sempre allo stesso punto. Il legame umano pare infine essere non altro che il rendersi consapevoli dell'assurdo e del cercare di superarlo nella solidarietà. Ma l'assurdo di certe manifestazioni volte a recidere il legame stesso, come ad esempio la guerra e le divisioni di pensiero in generale, incombe sugli uomini come una divinità malefica che ne fa allo stesso tempo degli schiavi e dei ribelli, delle vittime e dei carnefici.
L'unico scopo del vivere ed esperire pare per Camus, ma dialetticamente, esprimersi, fuori dell'intimità esperienziale, nel combattere nel sociale le ingiustizie e le espressioni di poca umanità, come la pena di morte. «Se la Natura condanna a morte l'uomo, che almeno l'uomo non lo facesse», usava dire.
http://it.wikipedia.org/wiki/Albert_CamusIl malintesoIl malinteso (in francese: Le Malentendu) è un'opera teatrale scritta da Albert Camus, nel 1943, nella Parigi occupata dai tedeschi. Il testo rappresenta l'esordio teatrale dello scrittore francese.
Un uomo che vive oltreoceano da molti anni torna a casa e trova sua sorella e sua madre, vedova, che si guadagnano da vivere affittando camere a degli uomini che poi uccidono. Né la sorella né la madre lo riconoscono, così egli affitta una camera da loro senza rivelare la propria identità. Alla fine, sua madre e sua sorella lo uccidono.
Lo spettacolo venne rappresentato per la prima volta a Parigi, al Théatre des Mathurins, nel giugno del 1944. La regia era affidata a Marcel Herraud mentre il personaggio di Marta (Marthe) era interpretato da Maria Casarés.
Il testo venne pubblicato successivamente da Gallimard e, nel 1947, tradotto in lingua italiana da Vito Pandolfi, che diresse la prima italiana nel 1950 al Teatro La Soffitta di Bologna con Carla Bizzarri e Maria Teresa Albani, scene e costumi di Toti Scialoja. Sulle scene di tutta Europa il dramma è stato poi scarsamente ripreso.
(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera)Titolo:
Il malinteso (dramma in 3 atti)Autore:
Albert CamusTraduzione:
Vito PandolfiRegia:
Flaminio BolliniCon:
Lia Angeleri, Maria Fabbri, Franco Graziosi, Lucilla Morlacchi, Sante CalogeroLINK:
https://mega.co.nz/#!DE8hxIqQ!KqyP...k80L5bXZ9vT4DrE
https://mega.nz/#F!2IxDyKTK!cIi04ixvMCb6r6raQ2YFSwEdited by Elrond_55 - 10/3/2020, 14:16