HAROLD PINTER
Di origini ebraiche, Pinter era nato il 10 ottobre 1930 ad Hackney, poverissimo sobborgo di Londra, da una famiglia di sarti. A teatro esordì come attore frequentando scuole di recitazione e poi cominciando a girovagare per l'Irlanda al seguito di una compagnia shakespeariana. Il suo debutto letterario risale invece al 1950 con la pubblicazione di alcune poesie su una piccola rivista, ma è nel 1957 che Pinter scrive in soli quattro giorni la sua prima opera teatrale, un atto unico dal titolo ‘La stanza’, che verrà rappresentato a Bristol nella primavera di quell’anno.
A quel periodo risalgono anche alcune tra le sue opere più celebri come ‘Il calapranzi’ e ‘Il compleanno’, stroncato all’epoca della prima messa in scena dalla critica ma oggi considerato un capolavoro assoluto. L’interesse nei confronti di Pinter cresce quando con ‘Il guardiano’ conquista il consenso unanime di pubblico e critica. Negli anni successivi l’autore affronta temi sempre più drammatici come in 'Il bicchiere della staffa' (1984) sulla tragedia dei desaparecidos argentini o in 'Ceneri alle ceneri' (1996) sulla Shoah. Da ricordare anche le sue tragicommedie da 'L'amante' a 'Tradimenti'.
Campione della difesa dei diritti civili e icona della sinistra radicale britannica, Pinter si era schierato contro la guerra in Iraq attaccando Tony Blair e ancora più ferocemente George W. Bush. ''Gli Stati Uniti sono il vero stato canaglia, un paese arrogante, sempre sprezzante verso le leggi internazionali, la potenza più pericolosa che il pianeta abbia conosciuto'', aveva scritto argomentando la sua posizione. Recentemente era invece sceso in campo per chiedere giustizia per l’omicidio di Anna Politkovskaia.
l Nobel per la letteratura arriva nel 2005, gli accademici di Stoccolma riconoscono all’autore ''una modalità assolutamente originale per svelare il baratro sotto le chiacchiere di ogni giorno e costringerci a entrare nelle chiuse stanze dell’oppressione''. Oltre a opere teatrali, Pinter ha scritto anche testi radiofonici, libri di poesia e sceneggiature per il cinema, tra cui 'La donna del tenente francese'.
Lo scrittore si è spento il giorno della vigilia di Natale del 2008 a Londra all'età di 78.
Ceneri alle ceneriNella sua commedia “Ceneri alle ceneri”, Pinter usa l’immagine del nazismo e dell’olocausto, interpretandoli come un avvertimento contro analoghe “carneficine repressive, ciniche e indifferenziate”, compiute dai vassalli di stati imperialisti produttori di armi, quali gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. “La parola democrazia comincia a puzzare”, ha detto “così in ‘Ceneri alle ceneri’, non parlo solamente dei nazisti; parlo di noi della nostra concezione del nostro passato e della nostra storia e di cosa provoca in noi nel presente”.
Pinter non dice che le democrazie sono totalitarie come la Germania nazista - nient’affatto -, ma che da impeccabili, raffinati, democratici, vengono compiuti atti totalitari, che non sono diversi da quelli compiuti dai fascisti. La sola differenza è la lontananza. Mezzo milione di persone sono state uccise dai bombardieri americani, mandati segretamente e illegalmente nei cieli della Cambogia da Nixon e Kissinger, dando inizio all’olocausto asiatico, che ha portato a termine Pol Pot.
Ai critici non è piaciuto il suo impegno politico, e spesso hanno attaccato le sue commedie in maniera superficiale e trattato con condiscendenza la sua schiettezza. Lui, a sua volta, si è fatto beffe del loro dileggio. È un narratore della verità. La sua comprensione del linguaggio politico viene subito dopo quella di Orwell. Come direbbe lui stesso, non gliene frega un cazzo della proprietà di linguaggio, ma solo del suo significato più autentico. Al termine della guerra fredda, nel 1989, ha scritto: “Negli ultimi quarant’anni, il nostro pensiero è stato intrappolato in vacue strutture linguistiche, una retorica stantia, morta, ma di gran successo. Ciò ha rappresentato, a mio parere, una sconfitta dell’intelligenza e della volontà”.
Naturalmente, non l’ha mai accettata: “All’inferno!” In non piccola misura grazie a lui, la sconfitta è ben lontana dall’essere certa. Al contrario, mentre altri scrittori dormivano e squittivano, lui era consapevole che la gente non sta mai ferma e continua a muoversi. Fra questa gente Harold Pinter occupa uno dei posti d’onore.
Titolo:
Ceneri alle ceneriAutore:
Harold Pinter Regia:
Harold PinterCon:
Adriana Asti, Jerzy StuhrTraduzione:
Alessandra Serrahttp://www.mediafire.com/?d1dolwxtnyx