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ADRIANO OLIVETTI, di Laura Curino e Gabriele Vacis

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view post Posted on 30/10/2008, 07:31
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LAURA CURINO E GABRIELE VACIS



Laura Curino nel 1974, insieme al regista Gabriele Vacis ed altri, fonda Laboratorio Teatro Settimo, compagnia di teatro di ricerca, con cui ha lavorato anche Marco Paolini. Attrice e drammaturga della compagnia torinese, con Passione interpreta il suo primo spettacolo di narrazione: la Curino si presenta per la prima volta sola in scena e interpreta tutti i vari personaggi della vicenda. Con Passione, e di seguito con gli spettacoli sull'epopea degli Olivetti, si afferma, insieme con Marco Baliani e Marco Paolini, come una delle voci più rappresentative della prima generazione del teatro di narrazione. Ascanio Celestini, Davide Enia, Mario Perrotta e Giulio Cavalli invece, possono essere ascritti alla seconda.
Al cinema, ha lavorato in "Nostos" di Franco Piavoli; “La seconda volta” e “Preferisco il rumore del mare” di Mimmo Calopresti,; “San Salvario” di Enrico Verra, “Cuore” di Maurizio Zaccari.
Nel 2004 ha partecipato con il video teatrale “Il conte Aigor” sulla vicenda di Igor Marini e lo scandalo Telecom Serbia alla trasmissione televisiva

Gabriele Vacis , regista teatrale, è tra i fondatori della Cooperativa Laboratorio Teatro Settimo. Ha curato la regia di spettacoli quali Libera nos ispirato alle opere di Luigi Meneghello; Novecento, Canto per Torino, Olivetti, drammaturgia di Laura Curino e Gabriele Vacis; Totem. letture, suoni, lezioni, con Alessandro Baricco. Ha curato la regia degli spettacoli Stanca di guerra e Un'altra storia con Lella Costa. È autore con Marco Paolini degli spettacoli Adriatico, 1987, Liberi tutti, 1991 e Il racconto del Vajont, 1994, Premio UBU 1995 per il teatro civile. Ha promosso festival teatrali e diretto le regie di opere liriche; dal 1987 tiene seminari alla Scuola d'Arte Drammatica "Paolo Grassi" di Milano e dal 1995 insegna lettura e narrazione orale presso la scuola "Holden" di Torino.


Adriano Olivetti

Laura Curino e Gabriele Vacis tornano al Teatro Studio con la seconda parte della saga sugli Olivetti. Dedicato all'uomo che prese il posto di Camillo alla guida dell'azienda di Ivrea, lo spettacolo racconta la vita di questo ingegnere-urbanista-sociologo-inventore (la "sua" macchina per scrivere Lettera 22 è tuttora esposta al Museo d'Arte Moderna di New York).
È il 1960, l'anno della morte di Adriano. Iniziando "dalla fine", Adriano ripercorre la storia di un padrone sui generis, che da bambino giocava con i figli degli operai del padre, da ragazzo storceva il naso di fronte alla catena di montaggio, da adulto si batteva per garantire ai suoi operai condizioni di lavoro migliori e più umane.
Accusato di tradimento e di paternalismo dagli altri industriali, Adriano Olivetti, per Vacis e per la Curino incarna il "volto umano" del capitalismo: borghese e un rivoluzionario insieme, riduce la settimana lavorativa prima ancora che i sindacati lo chiedano. Profondamente antifascista, nasconde e salva Filippo Turati. Nell'epoca dei quartieri dormitorio e delle periferie squallide, sogna un ambiente sano e gradevole dove far vivere chi lavora per lui e così costruisce fabbriche pulite e luminose, con mense, asili nido, biblioteche e cineteche. Ama essere circondato dai più grandi artisti del suo tempo: architetti, scrittori e cineasti frequentano abitualmente la sua casa.
Nato per combattere quella che Laura Curino definisce "la comune tendenza a dimenticare" lo spettacolo vede in scena accanto all'autrice/attrice altre due interpreti.
Quando cominciai a lavorare allo spettacolo Olivetti - dice la Curino - quel che mi colpiva di più era il sentimento della dimenticanza di Ivrea. La città svaniva. Ivrea esiste ancora? Esistono ancora i suoi desideri? Lucchetti sbarrano l'accesso a molti luoghi, ormai deserti dove le collettività civili depositano i propri sogni: teatri, sale da concerto, scuole d'arte, biblioteche, gallerie, caffé, cinematografi, laboratori di ricerca scientifica ed artistica, luoghi di ricreazione e creazione. Eppure era vivido per me il ricordo di quando, bambina, credevo che Ivrea fosse grande come Torino, forse anche di più, tanto se ne parlava.

Titolo: Adriano Olivetti
Autore: Laura Curino e Gabriele Vacis
Interpreti: Laura Curino, Mariella Fabris, Lucilla Giagnoni
Adattamento teatrale e Regia: Gabriele Vacis
Scenofonie e luci: Roberto Tarasco

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Edited by papero62 - 27/8/2011, 03:22
 
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linotelesca
view post Posted on 26/8/2011, 23:47




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view post Posted on 27/8/2011, 02:23

papero

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