IL SOGNO DI PRAGA
Afferma Nietzsche in Ecce Homo: "Se cerco un'altra parola per dire musica, trovo sempre e solamente la parola Venezia." Io dico: se cerco una parola per dire arcano, trovo soltanto la parola Praga. È torbida e malinconiosa come una cometa, come un'impressione di fuoco la sua bellezza, e serpentina ed obliqua come nelle anamòrfosi dei manieristi, con un alone di lugubrità e di sfacelo, con una smorfia di eterna disillusione.
(Angelo Maria Ripellino, Praga magica)
Il ritratto di Praga lasciatoci dal grande slavista e poeta A.M.Ripellino è quello di una città ricca di umori, leggende, atmosfere... Il suo fascino, denso di mistero, ha origine nella sua storia, caratterizzata dall'incontro di tre popoli (lo slavo, il tedesco e l'ebraico), ognuno dei quali ha contribuito a creare una civiltà ricca e complessa.
La sua cultura, alimentata della febbrile fantasia dei suoi poeti e artisti, ci ha lasciato una miriade di immagini della città: l'assurdo labirinto in cui si perdono i personaggi creati da Franz Kafka, le strette vie del ghetto dove talora appare il fantasma del Golem di Meyrink, la rete delle taverne che ospitano i circoli poetici delle avanguardie del primo '900, ...
Nonostante questa parentesi di sfida giocosa, il suo immaginario è per lo più cupo: incubi del passato si sovrappongono a quelli della modernità, una scia di paure generate dallo sviluppo industrial e o dalla guerra... Li ritroviamo nelle satire o nelle visioni fantascientifiche di geniali narratori come Karel Capek, Bohumil Hrabal, Jaroslav Hasek (autore del romanzo Le vicissitudini del buon soldato Svejk nella guerra mondiale).
Una città segnata nel secolo scorso da eventi drammatici: l'occupazione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale, e, nel 1968, l'invasione dei carri armati sovietici, che posero fine alla cosiddetta "Primavera di Praga"...
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