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I RACCONTI DI KOLYMA, di Varlam Salamov

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Ruitor2
view post Posted on 7/2/2009, 07:03 by: Ruitor2




 

Per apprezzare questa serie di racconti è utile, secondo me, prendere un atlante e cercare Kolyma. Esso è un lungo fiume che attraversa la Siberia nord-orientale e sfocia nel Mar Glaciale Artico. Le terre attraversate sono una delle zone più fredde della terra ma ricche come l'Alaska, resa famosa da Jack London, o la zona limitrofa del Canada il Klondike da Zio Paperone, di oro. Essa è diventata famosa per essere stata, durante il periodo della dittatura comunista, una delle zone dove vi erano i campi di lavoro (gulag) per detenuti politici e criminali. L'autore descrive le terribili condizioni di vita, l’orrore e la follia del sistema di campi di concentramento sovietici. Il racconto è quello di uomini ridotti in estreme condizioni capaci di compiere qualsiasi azione per cercare di sopravvivere. Non c'è rabbia o rivendicazione nella narrazione nelle varie scene descritte che rendono il libro un documento sul gelo totale quasi privo di sentimenti umani come giustamente fa notare nell'introduzione Graziella Pulce. Dal racconto “La resurrezione del larice” mi hanno particolarmente impressionato queste parole dell'autore che qui riporto: “Dopo la retorica del moralista Tolstoj e la frenetica predicazione di Dostoevskij ci sono state guerre e rivoluzioni, Hiroshima e i campi di concentramento, delazioni ed esecuzioni ... per vedere e gridare che in Russia non è cambiato niente né la sorte degli uomini né la loro malvagità ed indifferenza.” Comunque un ascolto ricco di poesia ovvero di quella straordinaria capacità di esprimere idee e sentimenti secondo la propria visione del mondo.



Edited by Ruitor2 - 7/2/2009, 23:14
 
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3 replies since 1/1/2008, 09:13   1442 views
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