I CINQUE ANNI DI FIRENZE, MANCA UNA PUNTATA

I CINQUE ANNI DI FIRENZE

Rai3 racconta, ad opera di Pier Francesco Listri, la lunga e affascinante vicenda di quando Firenze fu capitale d'Italia. Ciò accadde quando il regno d'Italia era appena unito e la capitale a Firenze, sebbene assai fugace nel tempo, perché durò appena un quinquennio (1865-'70) fu non solo un vivace crogiolo di personaggi e avvenimenti ma vi accaddero cose che avranno poi nel futuro rilevanza per la storia italiana. Le sei trasmissioni, come in sei atti di una commedia, ripropongono dunque l'origine dello stato unitario e l'avvio di un costume e di una cultura finalmente uniche, giacché Firenze era già da prima una capitale dello spirito. E' allora a Firenze che prendono stanza personaggi come il rivoluzionario russo Bakunin, l'inventore del telefono Meucci, i grandi fotografi Alinari, mentre al Caffè Michelangelo, sguaiati e talentuosi, rumoreggiano i pittori Macchiaioli. Per le strade della nuova capitale si incrociano Edmondo De Amicis, il giovane Carducci, Giovanni Verga, Luigi Capuana, Renato Fucini. I giornali da La Nazione, a "Lo Zenzero", a "Il Fanfulla", rispecchiano il fervore politico di una stagione che vede i toscani costituire la prima classe politica italiana dopo Cavour con personaggi di grande rilievo come Bettino Ricasoli, Cosimo Ridolfi e Ubaldino Peruzzi. Intanto dalla vecchia capitale Torino sono scesi 30.000 piemontesi che occupano la burocrazia collegata alla corte, al parlamento e ai ministeri. Firenze sa bene che il suo esser capitale è solo una tappa provvisoria in attesa della vera capitale che si insedierà a Roma quando i bersaglieri apriranno nel '70 la Breccia di Porta Pia e il Pontefice Pio IX finirà di essere un Papa-re degli Stati Pontifici. Le sei trasmissioni raccontano anche la grande rivoluzione urbanistica per cui Firenze abbatté le sue mura trecentesche per creare la cerchia dei viali inventando anche con il viale dei Colli e il Piazzale Michelangelo una delle più belle passeggiate del mondo. Ma tanti sforzi avevano comportato tante spese sicché la città quando la capitale se ne va resta così carica di debiti che il Comune qualche anno dopo fallisce. Firenze capitale è un racconto affascinante come un romanzo ma anche come un importante capitolo di storia per capire come nacque il regno d'Italia e quali furono i problemi, alcuni dei quali tuttora sussistono. L'esperto conduttore, Pier Francesco Listri si avvale anche di una serie di contributi da parte di storici, e personaggi insigni, con gli interventi dello storico dell'arte Francesco Gurrieri, del soprintendente ex ministro Antonio Paolucci, lo storico dell'Ottocento Cosimo Ceccuti, dello storico della letteratura Enrico Ghidetti, del critico musicale Marcello De Angelis e dello storico Franco Cardini.

PRIMA PUNTATA
Inaugura la prima delle sei puntate dedicate alla ricostruzione del clima e della storia di Firenze capitale. Si parla dei precedenti politici della città, del volto provinciale ma insieme cosmopolita che aveva allora l'ex capitale del Granducato toscano. Di quanto disappunto creò nei torinesi perdere la capitale e del pochissimo entusiasmo che Firenze tributò a questo evento, mentre il grande Duomo era ancora senza facciata e Palazzo Vecchio si apprestava a divenire sede del parlamento.

SECONDA PUNTATA
Nel clima della Firenze divenuta capitale primeggiano alcuni personaggi fra cui il celebre Barone di Ferro, Bettino Ricasoli erede di una plurisecolare casata, politico e agricoltore, cattolico integerrimo di cui si da un ampio ritratto raccontando della sua duplice elezione a presidente del consiglio, alla morte di Cavour nel '62 e poi nel '66. Il racconto radiofonico ricostruisce anche l'arrivo di Re Vittorio Emanuele II a Firenze e del suo insediamento con la corte a Palazzo Pitti.

TERZA PUNTATA
Si raccontano i casi italiani più rilevanti del breve quinquennio in cui Firenze fu capitale. Dalla presenza dell'anarchico Bakunin, al misterioso caso Lobbia; dalle terribili sconfitte della guerra del '66, quella marinara di Lissa e quella di Custoza, con il susseguente processo all'ammiraglio Persano, capo della flotta. Si dedica spazio anche alla gloriosa e rumorosa avventura dei pittori Macchiaioli che costituirono la più grande rivoluzione della pittura ottocentesca italiana, a pandan delle vicende francesi dei grandi Impressionisti.

QUARTA PUNTATA
La puntata rappresenta con vivacità quella miscela curiosa fra tranquilla provincia e capitale cosmopolita dello spirito, che fu Firenze capitale d'Italia. Le grandi aperture letterarie di editori come Le Monnier e di centri culturali come il Gabinetto Vieusseux, la presenza di scrittori come De Amicis, sceso dal Piemonte, e di Verga e Capuana venuti a Firenze dalla Sicilia, mentre un giornalista vivace e attento, Carlo Collodi si accinge a scrivere quel capolavoro universale che sarà Pinocchio. Tuttavia i fiorentini serbano il gusto delle antiche tradizioni, praticano oltre misura la parsimonia, sanno guardare più al passato che al futuro, fra una nobiltà sparagnina e una plebe sempre costretta ad arrangiarsi.

QUINTA PUNTATA
La puntata, dopo aver descritto le grandi novità urbanistiche che hanno rivoluzionato Firenze, racconta il clima in cui, dopo il breve quinquennio, la capitale si trasferisce a Roma liberata, sottolineando anche il curioso clima di entusiasmo con cui i fiorentini accolsero questa notizia, per altro consapevoli che le spese fatte per abbellire la città, sarebbero state pagate rovinosamente in futuro. Tuttavia Firenze si è arricchita di teatri, di giornali, di salotti fra cui quello di Emilia Peruzzi e quello di Maria Rattazzi ed è orgogliosa di aver dato, grazie anche a una celebre relazione del Manzoni, senatore del regno, una lingua nuova all'Italia, che è appunto il "fiorentino parlato".

trasmissione: Il Terzo Anello
titolo: I cinque anni di Firenze
programma di: Pier Francesco Listri
regia: Gabriele Parenti
a cura: Maria Angela Spitella
ciclo: cinque puntate - dal 12-03-2005 al 09-04-2007


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Edited by eos1948 - 10/6/2021, 16:14