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IL GOVERNO DI VERRE, di Mario Prosperi e Renzo Giovampietro

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view post Posted on 8/6/2014, 19:52
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Esiste un teatro inutile e un teatro necessario (quello che ci scuote e ci induce a pensare): ebbene, “Il governo di Verre” è sicuramente teatro necessario.
Il lavoro è incentrato su Marco Tullio Cicerone, oratore latino tra i più grandi, vanesio quanto geniale, tutt’altro che un “puro”, accusatore di Verre, governatore della Sicilia denunciato per concussione (non vi richiama alla mente nulla dell’oggi?) e denunciabile mille volte per malversazioni varie e nepotismo.
Ebbene, oggi come allora, pensare a queste contraddizioni, e a quanto può seguirne, non è utile, è necessario. Riprendendo e modificando l’eccelsa scrittura di Giovampietro e Prosperi, la compagnia fiorentina “de’ Pinti”, con l’attenta e ottima regia di Lino Spadaro e la riduzione di Stefano Tamburini (concentrata più sui prodromi del processo che sul processo stesso), in un atto unico, che dura ottanta minuti, ci induce a dire: “forse il grigio prevale in questo mondo che molti vorrebbero solo bianco o solo nero”.
Cinque attori eccelsi (tre attori, due attrici, per la precisione), scenografia limitata al minimo indispensabile (lampadine aggettanti, una mole di cassoni, contenenti documenti polverosi) e Cicerone, inizialmente quasi ucciso da due sicari, che parla e inizia a concionare, non senza essersi messo “in posa”, già pensando al processo e preparandolo. Poi le varie fasi del dibattimento, poi anche il processo.
Da ricordare molto bene, da rivedere e riproporre sempre alla nostra mente, i segreti che è “bene occultare” (sempre così nella storia umana)... Il processo, condotto veramente all’italiana... Verre condannato, ma “d’oro”. Anche qui impossibile non pensare a nulla d’attuale.
Tamburini, allievo di Giovampietro, gli rende onore, da par suo, con la lunga premessa meta-oratoria e meta-retorica, che diviene meta-teatro (riflettere sull’oratoria e la retorica, se non è uguale alla riflessione sul teatro, prepara alla stessa).
Versione degna del maestro, dunque, per merito di tutti gli interpreti e della regia. Speriamo solo che questo spettacolo, alla sua prima, non venga bloccato dalle inique leggi del mercato teatrale, che vorrebbe solo “musical leggeri” e simili. Giovampietro, in vita, non ebbe mai i riconoscimenti dovuti, oggi lo si dimenticherebbe ancora, non fosse per Tamburini e la “Pinti”. Facciamo in modo che l’Italia, facile a passar sopra a tutto, non dimentichi anche stavolta, preferendo le banalità a quanto ci rende migliori in ogni senso.
Il governo di Verre
di Renzo Giovampietro e Mario Prosperi
Compagnia de’ Pinti
www.cenerentola.info/index.php/teatro?start=14
recensione di Eugen Galasso (n°101)



Titolo: Il governo di Verre
Autore: Mario Prosperi e Renzo Giovampietro
Regia: Renzo Giovampietro
Interpreti: Renzo Giovampietro, Elio Iotta, PrimoTravaglini, Fernando Pannullo, Giancarlo Padoan, Franco Calogero, Adalberto Rossetti, Paolo Beretta


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view post Posted on 29/6/2014, 13:15

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