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LA CLONAZIONE

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view post Posted on 12/8/2010, 09:11

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LA CLONAZIONE




Durante gli anni '90, si è iniziato a parlare delle tecniche di clonazione quando i ricercatori Neal First prima, Ian Wilmut poi, provarono a clonare una pecora.
Clonare un organismo vuol dire creare ex novo un essere vivente che possiede le stesse informazioni genetiche dell'organismo di partenza.
Le moderne tecniche di clonazione prevedono il prelevamento e trasferimento del nucleo di un somatocita (cioè di una cellula somatica) dell'organismo da clonare in una nuova cellula uovo della stessa specie dell'organismo da replicare. Poiché il nucleo contiene quasi tutte le informazioni genetiche necessarie per realizzare una forma di vita, l'uovo ricevente si svilupperà in un organismo geneticamente identico al donatore del nucleo.
Anche se la possibilità di clonare interi esseri umani è stata oggetti di lunghi dibattiti per gran parte del XX secolo, gli scienziati e i politici hanno cominciato a prendere l'argomento in seria considerazione sin dagli anni sessanta, mentre negli anni settanta La clonazione umana prende presto piede nell'immaginario popolare. Il libro di Alvin Toffler Future Shock, oppure quello di David Rorvik In His Image: Toward Cloning of a Man, ma anche film satirici come
La stampa ha parlato molto della clonazione umana. In realtà, la maggior parte degli scienziati non è interessata a realizzare cloni umani. Quello che gli scienziati tentano di fare è produrre cellule umane clonate che possano essere utili nella cura di alcune malattie.
La cosiddetta "clonazione" terapeutica è uno dei mezzi proposti per ottenere "cellule staminali", che si presume possano essere utilizzate nella terapia di malattie degenerative. Di qui l'aggettivo "terapeutico".
Esiste ormai un ampio consenso anche nella comunità scientifica che l'opinione pubblica nei confronti di una nuova tecnologia costituisca uno dei fattori in grado di rallentarne o velocizzarne lo sviluppo e/o l'applicazione. In modo particolare questo avviene con un acceso dibattito per quello che concerne la biotecnologia. Infatti, secondo un recente sondaggio eseguito da un quotidiano la realtà della clonazione, annunciata dal mondo scientifico, spaventa oltre la metà delle persone. Su 100 intervistati, 55 hanno provato sgomento di fronte all'annuncio. L'altra metà si è comportata nel seguente modo: 21 su cento hanno detto di avere fiducia nella scienza; 23,5 hanno invece ammesso di non essere stati colpiti particolarmente dall'annuncio.
Si avvicina invece la percentuale di chi vorrebbe proibire assolutamente la clonazione di embrioni umani con quella di chi chiede una regolamentazione. Infine, una buona fascia di italiani, il 57,5 per cento, è piena di speranze per i risultati scientifici nell'ambito dei trapianti e auspica quindi che la ricerca vada avanti.

La discussione principale contro la clonazione è che ruberebbe gli individui della loro unicità, un'unicità che qualcuno considera contro Dio o la Natura. Questa discussione è basata sul presupposto che siamo niente più che "i nostri geni".
In realtà, siamo molto più dei nostri geni. La natura clona normalmente l'essere umano e anche frequentemente. Una su 67 nascite è gemellare. I gemelli hanno lavori differenti, prendono malattie differenti, vivono esperienze diverse durate la vita con il matrimonio, l'alcool, le malattie mentali e l'omosessualità.
Teologicamente, hanno anime differenti, come gli individui clonati. Anche se qualcuno clonasse 2.000 Napoleone, sarebbero tutti differenti, perché sarebbero cresciuti in famiglie diverse.
Il comitato nazionale per la Bioetica è comunque sempre attivo ad esaminare casi e situazioni, a coinvolgere il mondo scientifico, i legislatori ed il pubblico ad un tavolo di discussione che porti le sue conclusioni e le sue forze in direzione della tutela della salute umana e ambientale.
La decisione dell'European Patent Office (EPO) di concedere all'Università di Edimburgo, il brevetto che prevede l'isolamento e la coltura di cellule staminali da embrioni e da tessuti adulti e la loro modificazione genetica, ha riproposto la questione etica della produzione e utilizzazione di embrioni a scopo sperimentale e della brevettabilità della vita umana ai fini dello sfruttamento commerciale.
Essa ha destato vaste polemiche e serie preoccupazioni da parte dell'opinione pubblica e delle istituzioni italiane ed europee.
Il Comitato Nazionale per la Bioetica ha già in precedenti occasioni espresso le proprie riserve sulla brevettabilità degli esseri viventi e sulla sperimentazione sull'embrione umano e la propria opposizione alla clonazione umana in particolare (Rapporto sulla brevettabilità degli organismi viventi del 19 novembre 1993, Identità e statuto dell'embrione umano del 22 giugno 1996, La clonazione del 17 ottobre 1997).


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Edited by Bluedream - 13/8/2010, 06:44
 
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view post Posted on 13/8/2010, 05:45

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Ruitor2
view post Posted on 24/12/2010, 07:00




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