19) La città dei bambini, ottobre 2011
“La città dei bambini” è il titolo di un progetto nato agli inizi degli anni ’90 da una riflessione sulla solitudine dei bambini. Alle motivazioni fragili degli inizi se ne sono aggiunte altre molto più cogenti. Si percepiva infatti che l’occupazione del tempo libero, l’uso di internet, il problema delle famiglie, l’acquisto di giocattoli fosse un problema collettivo, di cui doveva farsi carico la città.
La cornice in cui s’iscriveva tale iniziativa faceva leva sulla frase di un bimbo di 5 anni, che diceva: “Se i grandi non ascoltano i bambini, vanno ad incontrare guai grossi”. In questa prospettiva sono state sperimentate iniziative in Italia e all’estero (Spagna, Argentina, Uruguay, Colombia e Messico) che, raccogliendo questa sfida, hanno dato risposte multiple alle richieste dei bambini.
Francesco Tonucci, ideatore del progetto, ci accompagna in quattro puntate, facendo luce sulle motivazioni psicologiche e pedagogiche che hanno animato gli esperti. Al suo contributo si aggiunge quello dei protagonisti di questa storia, da ricercare tra adulti e bambini in varie parti d’Italia, per valutare il merito di chi “ha saputo ascoltare”.
01) A scuola ci andiamo da soli 08-10-2011Negli ultimi anni le aree pubbliche sono diventate luogo esclusivo delle macchine. Tale fenomeno ha costretto i bambini a occupare spazi chiusi sotto la vigilanza degli adulti, limitandone la mobilità. Non solo: la ridotta autonomia, la negazione dello spirito di avventura e l’impossibilità di condividere con altri la libertà di spostamento mettono in serio pericolo lo sviluppo del bambino. Questi non elabora strumenti di controllo dello spazio, degli ostacoli, delle proprie capacità e dei propri limiti. L’ossessiva protezione da parte dei genitori mira infatti a garantire la sicurezza dall’esterno, anziché promuovere il progressivo sviluppo di capacità attraverso il confronto con l’esterno. E la mancanza di autonomia nell’infanzia produce effetti disastrosi nell’adolescenza (bullismo, vandalismo, abuso di droghe, sessualità precoce, suicidio). I bambini che hanno aderito alle iniziative promosse in tutta Italia “A scuola c’andiamo da soli” hanno dimostrato quanto siano infondate le paure dei genitori: non un incidente s’è verificato negli spostamenti, inoltre sono state soddisfatte esigenze di scambio e di gioco altrimenti negate. “Ci piace, perché così possiamo parlare tra di noi” è la risposta più ricorrente. La puntata vorrebbe documentare l’esperienza decennale di gruppi di bambini tra i 6 e i 10 anni, che si organizzano per condividere il percorso da casa a scuola in totale autonomia rispetto agli adulti. Un’occasione preziosa per tessere relazioni sociali, creare un senso di appartenenza alla comunità e trasformare la città in un ambiente vivibile e sostenibile.
Interviste:
- Francesco Tonucci, pedagogista del CNR
- Federico Marolla, pediatra infantile, membro dell’Associazione Nazionale Pediatri
- Paolo Mazzoli, dirigente scolastico della scuola "Angelo Mauri"
- Antonella Prisco, ricercatrice del CNR
- Giovanna Trapani, insegnante VII Circolo Montessori
- Paola Stolfa, mobility manager del Comune di Pesaro
- Bambini della scuola "Angelo Mauri" di Roma
02) Il Consiglio dei bambini 09-10-2011Negli anni ’70 in Francia era stato proposto un modello di educazione civica che ricostruiva in piccolo la giunta comunale. Il progetto “Il Consiglio dei bambini” - nato in Italia nel ’91 - si differenzia dal precedente, perché crea un’occasione di apprendimento dai bambini e non di insegnamento. Sono nati infatti gruppi di lavoro che affiancano il sindaco, dandogli consigli e offrendo un punto di vista di cui beneficia l’intera città. La fascia interessata comprende bambini della IV e V elementare, la cui esperienza copre un arco di due anni. Ma la vera sfida sta nel rompere gli schemi inculcati dagli adulti e aprirne altri; scavare nei bambini per scoprire le idee considerate spesso poco premianti. Il risultato è la costruzione di una politica assolutamente alternativa, concordata, in linea con le proposte degli scienziati (urbanisti, sociologi, pediatri). L’innovazione è garantita dalla maggiore libertà di cui godono i bambini; la loro diversità, unita alla nostra competenza, può contribuire a renderci migliori. La puntata chiarisce i presupposti teorici e metodologici alla base del progetto e raccoglie le testimonianze di sindaci e bambini che vi hanno aderito.
Interviste:
- Francesco Tonucci, pedagogista del CNR
- Walter Veltroni, ex-sindaco di Roma e sostenitore dell’iniziativa
- Daniela Renzi, psicoterapeuta del CNR
- Antonella Prisco, ricercatrice del CNR
- Maurizio Murino, sociologo dell'infanzia
- Luana Giobbi, rappresentante del V Municipio di Roma
- Massimiliano Smeriglio, assessore Assessore alle Politiche del Lavoro e Formazione della Provincia di Roma
- Jacopo Smeriglio, ex membro del Consiglio dei bambini di Roma
- Consiglio dei bambini del V Municipio di Roma
03) Progettazione partecipata 15-10-2011L’ascolto dei bambini ha innescato dei cambiamenti anche a livello tecnico- pratico. Su mandato del sindaco sono stati loro assegnati incarichi progettuali per opere pubbliche. Per garantirne la fattibilità, i bambini sono stati affiancati da esperti (architetti, urbanisti, designer), che hanno provveduto a concretizzarne le idee. Ne sono emerse intuizioni nuove per la progettazione di città e di case (niente condomini, né villette).
E la costruzione di mobili colorati, cortili per soste ludiche nel percorso da casa a scuola, piani regolatori inediti. Se la città deve ritrovare le proprie radici attraverso il coinvolgimento dei suoi cittadini, non può non annoverare tra questi i bambini. La puntata mira ad analizzare attraverso il racconto di esperti l’impatto che ha avuto il contatto con i più piccoli e le richieste da loro avanzate.
Ospiti:
- Francesco Tonucci, pedagogista del CNR
- Giancarlo Paba, Professore ordinario di Pianificazione territoriale dell’università di Firenze
- Anna Lisa Pecoriello, urbanista e membro del Lapei
- Francesco Langella, architetto, Assessorato Scuola Infanzia e Gioco di S. Giorgio a Cremano
- Irene Ausiello, Master in Progettazione Interattiva Sostenibile e Multimedialità
- Luca Zevi, architetto
04) Il gioco 16-10-2011L’articolo 31 della Convenzione ONU dei diritti del fanciullo recita: “Gli Stati riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale e artistica.”La dimensione del gioco è strettamente legata all’autonomia e al piacere che non tollera controllo. Ma la realtà contraddice nettamente questa necessità e rivela una situazione drammatica: il bambino non gioca o non può giocare. Dispone di molti giocattoli, di adulti disposti a giocare con lui e di una miriade di corsi scambiati per occasioni di svago. Il bambino è così ridotto a proprietario/consumatore di giocattoli, ma perde il ruolo di giocatore. Gli viene sottratta l’esperienza di rischio, ostacolo, soddisfazione, frustrazione, in cui risiedono le radici di ciò che potrà costruire in seguito. Gli stessi giardinetti pubblici si basano su un’idea falsa e pessimistica delle capacità del bambino, che per crescere ha bisogno di scoprire, di mettersi alla prova. Come sostiene la psicoanalista Francoise Dolto,“il gioco è mirare a un desiderio attraverso dei rischi”. Per ripristinare questo diritto, i bambini hanno avanzato una serie di richieste, tra cui l’istituzione di un giorno dedicato interamente al gioco, la chiusura di alcune strade per giocare, il permesso accordato ai dipendenti pubblici d’avere almeno un’ora per giocare, l’abolizione di alcuni divieti negli spazi pubblici, l’occupazione di piazze, la bipartizione delle aree pubbliche destinate alle macchine e ai bambini, l’annullamento dei compiti nei week end e nelle vacanze, sostituiti da attività scelte dai bambini (“leggere gratis”ecc.). La puntata rimarca con forza l’urgenza di concedere ai bambini spazi di incontro e di gioco e aggancia il problema al loro punto di vista. Ma alla volontà di denuncia fanno eco una serie di testimonianze che dimostrano come la soddisfazione di quest’esigenza abbia permesso di liberare una notevole energia creativa.
Ospiti:
- Francesco Tonucci, pedagogista del CNR
- Maurizio Murino, coordinatore del Progetto di Tortolì
- Francesco Langella, architetto di S. Giorgio a Cremano
ciclo di 4 puntate: ottobre 2011
di Alessandra Henke
a cura di Cettina Flaccaventowww.mediafire.com/?vlqaw5gx1xz5g4xEdited by papero62 - 14/1/2012, 11:58