PODCAST HALL

BIRDLAND , dal 2010 al 2023

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sergiomac
view post Posted on 8/1/2022, 19:32 by: sergiomac

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2022




Mary Lou Williams, pianista e compositrice
Con Marcello Lorrai

Quella di Mary Lou Williams è una figura femminile di assoluta preminenza nella storia del jazz, se non consideriamo le molte importanti cantanti che si affacciarono alla ribalta della musica afro-americana sin dalla Golden Age.Nata ad Atlanta nel 1910 e cresciuta a Pittsburgh, talento precocissimo, fondamentalmente autodidatta, si fece un nome già in tenera età con concerti ed esibizioni in città nelle situazioni le più diverse.Diventata la signora Williams dopo aver sposato a 16 anni il caporchestra John Williams, iniziò a scrivere arrangiamenti, a comporre e a sviluppare la sua musicalità al pianoforte.Entrò nel 1930 nella band di Andy Kirk e fu quello il palcoscenico che la rivelò al grande pubblico. In quel contesto poté esprimere le sue qualità di strumentista e di arrangiatrice, che le valsero le successive collaborazioni con i grandi dello swing: Louis Armstrong, Benny Goodman, Tommy Dorsey. E soprattutto la nomea di First Lady del jazz strumentale.L’innato senso musicale la portò ad avvicinarsi al nascente be-bop, successivamente allo sviluppo del jazz degli anni ’50, fino alle esperienze più radicali. Uno spirito aperto, in perenne divenire, il suo: sempre attento alle novità che la musica afro-americana ha saputo esprimere.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/04JhUKLK#-YEj4Njw_veZ...YZBTusm10eLhM70


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Antichi strumenti, la cornetta.Freddie Keppard e King Oliver
Con Claudio Sessa

Un tuffo nel jazz delle origini con l’accento messo sulla cornetta, molto utilizzato all’epoca ma che poi perse smalto a favore della tromba.I due cornettisti considerati in questa serie di Claudio Sessa, King Oliver e Freddie Keppard, furono tra i protagonisti di quella preistoria del jazz avvolta ancora in parte nella leggenda. Entrambi erano eredi di quel Buddy Bolden, loro collega di strumento, che molti considerano come l’iniziatore del jazz.Joe Oliver (1885-1938), noto in seguito come “King”, venne alla ribalta a New Orleans ma poi si trasferì a Chicago, come moltissimi musicisti di colore, al momento della chiusura nel 1917 di Storyville, il quartiere a luci rosse della città del delta. Il successo lo ottenne con la King Oliver's Creole Jazz Band per la quale ebbe l’intuizione di chiamare come secondo cornettista un tale Louis Armstrong. Nel 1926 si rilanciò con i Savannah Syncopators, l’ultima sua orchestra di grido. La Grande Depressione, un jazz che ormai aveva sviluppato altri e più moderni stili, nonché motivi di salute contribuirono al suo declino e cadde nell’oblio.Freddie Keppard (1890-1933) era anche lui un creolo di New Orleans, grande rivale di King Olvier. Insieme a Bill Johnson diede vita alla Original Creole Orchestra, che suonava quella musica che di lì a poco sarebbe diventata popolare con l’appellativo di jazz. Sfumata l’occasione di passare alla storia per l’incisione del primo disco di jazz dopo aver rifiutato un’offerta dell’etichetta Victor, nel 1917 Keppard si trasferì pure lui a Chicago. Guidò varie orchestre tra cui i Jazz Cardinals e collaborò con gente quale Jimmy Noone e Johnny Dodds. Morì, anche lui dimenticato, a soli 43 anni.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/owpUjahQ#97gYJ193k7yE...bZukxry5j0JO3pU

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03-Poesia e jazz, Langston Hughes
Con Riccardo Bertoncelli

Langston Hughes è stato un importante poeta e scrittore afroamericano. Nato nel 1901, la sua vena lirica si manifestò sin da giovanissimo, ancora prima degli studi accademici alla Università di Columbia e successivamente alla Lincoln University di Pennsylvania, dove si laureò nel 1929. Ha pubblicato raccolte di poesie sin dal 1926, nonché pièce teatrali, romanzi e racconti, saggi, libri per bambini.La poetica di Hughes è strettamente connessa al jazz. Possiamo attribuirgli lo sviluppo di quella che sarà chiamata jazz poetry, stile poetico in cui il ritmo dei componimenti, pronunciati ad alta voce, riflette quello del musica afroamericana e dell’improvvisazione.Riccardo Bertoncelli ricorda la carriera di questa figura centrale della cultura dei neri d’America, ricordando tra le altre cose le sue collaborazioni con Randy Weston, Charles Mingus, il musical Black Nativity (1961), gli omaggi che gli sono stati resi da musicisti quali Taj Mahal (Mule bone, 1991), da Eric Mingus, David Amram e altri nel progetto The Dream Keeper (2017).

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/t5gBwQSS#s2ibu9Pnz7fj...iz5PXUW_naB8g6Y

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04-Franco Cerri , una vita per il Jazz (1926-2021)
Con Maurizio Franco

Scomparso da poco a 95 anni, personaggio popolarissimo anche al di là degli ambienti musicali, Franco Cerri ha segnato la moderna musica e il jazz italiani sin dal primo Dopoguerra.Milanese doc, nato nel 1926, persona dalla squisita gentilezza, iniziò la carriera da professionista accanto a Gorni Kramer. Dotato di grande tecnica e musicalità vennero subito gli incontri con grandi quali Django Reinhardt e Stephane Grappelli, la formazione di propri gruppi con tra gli altri Flavio Ambrosetti, l’attività accanto agli americani di passaggio in Italia.Impossibile elencare tutte le collaborazioni nella sua lunga carriera, ricordando almeno quelle con Chet Baker, Gerry Mulligan, Lee Konitz, Billie Holiday, Mina, il quartetto Cetra, Carosone, Nicola Arigliano, Enrico Intra.Anche uomo di televisione e esimio didatta, cofondatore dei Civici corsi di jazz di Milano, Cerri viene ricordato in questa sentita serie di "Birdland" dell’amico Maurizio Franco.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/I4hGURZC#BEaRGncf19lx...BCKpbZV0K6-MEv0

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01-In ricordo di Candido Camero(1921-2020)

Con Marcello Lorrai

Percussionista cubano, tra i grandi animatori in gioventù a l’Avana del club Tropicana, Candido Camero è scomparso a 99 anni nel novembre del 2020.Arrivato a New York alla fine degli anni ’40, pioniere del latin jazz con le collaborazioni con Dizzy Gillespie, Stan Kenton e molti altri, fu il primo ad usare la conga nella musica afroamericana e anche a suonare più strumenti di questo tipo contemporaneamente. Marcello Lorrai ricorda la sua straordinaria carriera in questa serie di “Birdland”.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/gk4W1I7T#WquMey2E0BQd...n9Zu2JLkFVp37_0

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02-Il Suono del Jazz (Prima Serie)
Con Claudio Sessa

In questa particolare doppia serie di “Birdland” in dieci puntate, Claudio Sessa traccia una breve storia del jazz delle piccole formazioni, una specie di bignami del "suono jazzistico", dagli Hot Five di Louis Armstrong ai giorni nostri, dal trio al sestetto. Un percorso che terrà in considerazione tra gli altri Benny Goodman e il Modern Jazz Quartet, Jimmy Giuffrè e Jimmy Smith, su su fino ai gruppi di Davis, Coltrane, Wayne Shorter.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/9gom2A5b#UHMyTr-RJLpE...zoc4gM9BYtI3CIQ

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03-Sun Ra raro ; piano solo , i duetti, il sideman
con Riccardo Bertoncelli

Grande appassionato e collezionista dei dischi Sun Ra, Riccardo Bertoncelli ci invita in queste quattro puntate di Birdland ad un viaggio in ambiti poco noti della produzione del visionario pianista, compositore e bandleader statunitense: quello dei suoi album di piano solo, quello dei rari duetti (in primis quello col vibrafonista Walt Dickerson), quello delle sue collaborazioni come sideman.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/Yh4lxKzK#DS4RBm3Si7PT...ONw_9rtW0ApL5VI

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04-Enrico Intra ; il mio jazz
Con Maurizio Franco

Enrico Intra, nato nel 1935, è una importante figura del jazz moderno italiano.
È pianista, compositore, arrangiatore, ma anche organizzatore e ideatore di eventi e situazioni che hanno inciso nel tessuto socioculturale italiano, come il lancio del notissimo Derby Club a Milano.
Ha attraversato da protagonista oltre mezzo secolo di vita musicale sviluppando una poetica tesa all’incontro tra il linguaggio più squisitamente jazzistico e la musica europea contemporanea di matrice colta elaborando un concetto “europeo” di jazz pervaso però da un autentico legame le radici afroamericane.
Da sottolineare, nella sua attività, anche quella di didatta legata da tempo ai Civici corsi di jazz della città di Milano, istituzione dove ha pure fondato la Civica Jazz Band.
Maurizio Franco gli dedica questa serie di Birdland.

(Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/8oYzFYjC#SSwomXkM4HEw...-c60IqkBY5u_PHA

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01-1949/1991 Miles in Paris
Con Marcello Lorrai

In questa serie di Marcello Lorrai è considerato il Miles Davis “parigino”: la prima visita nel '49, quando si innamora di Juliette Greco, le apparizioni live nella seconda metà degli anni Cinquanta e la registrazione della colonna sonora per Ascensore per il patibolo (1958), i vari concerti successivi con Coltrane nel '60 e col suo celebre quintetto dell’epoca. Fino alle riprese del film Dingo nel 1990 (Davis anche attore, colonna sonora sua e di Michel Legrand) e all'ultimo concerto nel luglio '91 con Jackie McLean e molti altri vecchi amici, di cui adesso è stata ristampata la registrazione uscita in un primo tempo come bootleg.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/g1wEjRDC#Ps2f5q6j4Z_5...HNrYEYIzGBxc9p8

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02-Il Suono del Jazz (Seconda Serie)
Con Claudio Sessa

In questa particolare doppia serie di “Birdland” in dieci puntate, Claudio Sessa traccia una breve storia del jazz delle piccole formazioni, una specie di bignami del "suono jazzistico", dagli Hot Five di Louis Armstrong ai giorni nostri, dal trio al sestetto. Un percorso che terrà in considerazione tra gli altri Benny Goodman e il Modern Jazz Quartet, Jimmy Giuffrè e Jimmy Smith, su su fino ai gruppi di Davis, Coltrane, Wayne Shorter.
(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/IsQhmKKY#sf62XOnL6zSV...O2rs-intIZ4yLyk

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03-Standards a confronto , Lonely Woman
Con Riccardo Bertoncelli

Ispirato da un dipinto di una donna bianca visto in una galleria d’arte – come rivelato da Ornette Coleman stesso – Lonely Woman è forse il brano più noto del sassofonista americano. Pezzo dalla forma e dalla struttura molto libera, armonicamente “aperto”, fu pensato - come peraltro gran parte del suo repertorio di fine anni ’50 - per il suo storico quartetto dove militavano Don Cherry, Charlie Haden e Billy Higgins.Riccardo Bertoncelli in queste due puntate di Birdland ce ne fa ascoltare alcune versioni molto diverse una dall’altra: dal Modern Jazz Quartet a Lester Bowie, da quella cantata con testo aggiunto di un Chris Connor (una chicca, 1962) su su fino ai Naked City di Zorn.In questa particolare doppia serie di Birdland in dieci puntate, Claudio Sessa traccia una breve storia del jazz delle piccole formazioni, una specie di bignami del "suono jazzistico", dagli Hot Five di Louis Armstrong ai giorni nostri, dal trio al sestetto. Un percorso che terrà in considerazione tra gli altri Benny Goodman e il Modern Jazz Quartet, Jimmy Giuffrè e Jimmy Smith, su su fino ai gruppi di Davis, Coltrane, Wayne Shorter.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/J8oBwRAQ#eu3jpv1okztu...OEmTuNHRUHuXleY

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04-Son House, il bluesman che visse due volte
Con Riccardo Bertoncelli

Nelle sue divagazioni blues, Riccardo Bertoncelli ci fa incontrare il leggendario Son House, chitarrista e cantante che molti indicano come il maestro di un gigante del genere quale è stato Robert Johnson.Dopo un periodo di marcata attività – pur se interrotto qua e là da noie giudiziarie – tra la metà dei ’20 e fino ai primi anni della Seconda Guerra mondiale, Son House sparì poi completamente dalle scene musicale per riapparire e riaffermarsi soltanto più di vent’anni dopo, nel 1964. Durante questa vera e propria rinascita incise per la CBS e fu invitato a grandi festival in America - tra i quali Newport - e in Europa: l’American Folk Blues Festival, che circolò nel Vecchio Continente nei secondi ’60, a Londra e Montreux nel 1970.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/x0IjQbrK#voaMGbsstd3a...IoRDUzdVNSAQ5WI


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05-Charles Mingus(1922-1979) a cent'anni dalla nascita (Prima parte)
Con Maurizio Franco

Nato in Arizona nell’aprile del 1922 e scomparso ancora in piena attività nel 1979, Charles Mingus è stata una delle personalità di primissimo piano del jazz moderno sin dalla seconda metà degli anni ’40.Personalità forte, vulcanica, a volte decisamente scontrosa, Mingus è stato il leader di innumerevoli formazioni dove svolgeva il ruolo di catalizzatore e centro di gravità, e con cui praticava una sorta di composizione/arrangiamento istantanei frutto del continuo lavoro comune. Da queste band sono fuoriusciti numerosi campioni del jazz degli anni ’60 e ’70.Nell’anno del centenario dalla nascita, Maurizio Franco dedica un’ampia e completa retrospettiva in dieci puntate sull’arte del grande contrabbassista e compositore. Questa settimana vi proponiamo la prima parte.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/I0ASWQDI#LcpDGfSu-7-X...QqnJ6l5LbI6Wt8c


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06-Joe Venuti, padre del violino jazz
Con Marcello Lorrai

Giuseppe Venuti (1903-1978) detto “Joe”, di chiare origini italiane, è stato il pioniere del violino jazz.Fu notissimo a cavallo tra anni ’20 e ’30, quando si esibiva soprattutto con il chitarrista Eddie Lang ma anche con gente quale Bing Crosby, Bix Beiderbecke, Jack Teagarden, Benny Goodman.Gli anni ’40 e ’50 lo videro poco attivo, mentre tornò in auge sul finire dei Sessanta, tra l’altro con le collaborazioni con Zoot Sims. Si stabilì per un certo periodo a Milano nel decennio successivo e fece visita in alcune occasioni alla RSI.Marcello Lorrai ripercorre una carriera straordinaria proponendoci anche inedite chicche.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/IsBHWSwI#nF_IYgsti3a7...JgaCpzn88bCryOw


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01-Ingombranti!Storia del basso tuba nel Jazz
Con Claudio Sessa

Sulla scorta delle marchin’ band, ma non solo, nel periodo del pre-jazz, il basso tuba entrò da subito nella strumentazione della musica di matrice afro-americana. Fu essenziale anche nelle piccole formazioni ma piano piano fu sostituita dal contrabbasso, per certi versi più maneggevole, che per il suo suono pizzicato più vellutato meglio espletava la funzione di “legante” della musica.Il basso tuba ha avuto importanti solisti che nel jazz della prima ora agirono in orchestre come quelle di Louis Armstrong, Jelly Roll Morton, Clarence Williams, Fletcher Henderson. Malgrado la perdita di velocità dovuta all’emergere del contrabbasso, il basso tuba è restato presente nella strumentazione del jazz, avendo in seguito addirittura una sorta di rilancio - grazie anche a solisti come Howard Johnson - in epoca contemporanea, presente ad esempio nelle orchestre e nei gruppi di Gil Evans, Lester Bowie, Mike Westbrook, Henry Threadgill, o ancora nella funambolica Dirty Dozen Brass Band.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/0phVARSY#Ky_m5NB5osjK...4tIoMMg8tN7rt3o


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02-Charles Mingus(1922-1979) a cent'anni dalla nascita (Seconda parte)
Con Maurizio Franco

Nato in Arizona nell’aprile del 1922 e scomparso ancora in piena attività nel 1979, Charles Mingus è stata una delle personalità di primissimo piano del jazz moderno sin dalla seconda metà degli anni ’40.Personalità forte, vulcanica, a volte decisamente scontrosa, Mingus è stato il leader di innumerevoli formazioni dove svolgeva il ruolo di catalizzatore e centro di gravità, e con cui praticava una sorta di composizione/arrangiamento istantanei frutto del continuo lavoro comune. Da queste band sono fuoriusciti numerosi campioni del jazz degli anni ’60 e ’70.Nell’anno del centenario dalla nascita, Maurizio Franco dedica un’ampia e completa retrospettiva in dieci puntate sull’arte del grande contrabbassista e compositore. Questa settimana vi proponiamo la seconda parte.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/B0BjCJQb#arbKsCRkA-5J...Knqjsx5UyzNfHj4


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03- Dischi Storici , Charlie Haden -The Golden Number
Con Riccardo Bertoncelli

Un eccellente disco un po’ dimenticato per Birdland questa sera. Riccardo Bertoncelli rievoca Golden Number di Charlie Haden, pubblicato nel 1977 nel periodo in cui il contrabbassista faceva parte del quartetto “americano” di Jarrett. Album dal format particolare, raccoglie quattro duetti con quattro musicisti diversi. Due con noti compagni di viaggio quali Ornette Coleman (che tra l’altro suona la tromba e non l’abituale sax alto) e Don Cherry, gli altri con il sax tenore di Archie Shepp e con il pianoforte di Hampton Hawes.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/J852XIoQ#45ZGVtKq_aTM...4CPy5BqkjEty3cQ


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04-Art Ensemble of Chicago , gli anni parigini
Con Riccardo Bertoncelli

Rievocazione in questa serie di Birdland della vera e propria nascita del celebre gruppo dell’avanguardia jazz statunitense anni ’60 e ‘70‘.A partire dal 1965, sotto l’impulso di Muhal Richard Amrams, i futuri membri dell'Art Ensemble of Chicago si erano già esibiti e avevano registrato in numerosi gruppi sotto vari nomi. Dopo il plauso della critica sulla stampa nazionale e internazionale per le loro innovative esibizioni, Roscoe Mitchell, Joseph Jarman, Lester Bowie e Malachi Favors decisero di continuare insieme la loro avventura musicale e si recarono a Parigi nel 1969 dove assunsero il nome definitivo di Art Ensemble of Chicago, un'estensione dell'originale Roscoe Mitchell Art Ensemble. Furono subito invitati ad esibirsi per un mese al leggendario Theatre Lucernaire a Montparnasse. Seguirono numerosi concerti in tutta la Francia e la registrazione di diversi album di gruppo ma pure in collaborazione con i tanti musicisti americani della scena parigina di quel periodo.Nel 1970 composero la colonna sonora del film Les Stances à Sophie, un classico di culto con la voce di Fontella Bass e anche la prima registrazione che vede la partecipazione del batterista Don Moye.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/E4Y0RSgT#34xw6Ldec22P...0qV1_o_1jLpUoGc

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05-On Fire!George Adams e Don Pullen
Con Marcello Lorrai

Il sassofonista George Adams e il pianista Don Pullen, con il batterista Dannie Richmond – tutti fedeli partner dell’ultima fase creativa di Charles Mingus – danno vita dopo la scomparsa del loro mentore ad uno straordinario quartetto (Cameron Brown sarà al contrabbasso) che infuocherà i palcoscenici di festival, sale da concerto e club di tutto il mondo.Una musica di straordinaria potenza ed energia la loro, una delle storie più pregnanti del jazz degli anni ’80 che ci è raccontata da Marcello Lorrai in questa serie di “Birdland”.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/kxYSxQYQ#LHaMyDhh6nfF...rQjkcEJkjgD60n8

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01-Per una storia del piano trio ...( Prima Parte )
Con Claudio Sessa

La tipica formazione jazz piano-contrabbasso-batteria nasce nella seconda metà degli anni ’40 e si svilupperà nei decenni seguenti fino a diventare una delle più classiche del jazz moderno.Dopo che il pianoforte aveva avuto un ruolo in trii di altra natura (con strumenti a fiato, chitarra, batteria…) grazie all’impulso che diedero Jelly Roll Morton e Teddy Wilson (con Benny Goodman), in seguito in maniera più decisa Nat Cole e Art Tatum, fu Erroll Garner che - dopo aver preso il posto di Tatum nel di lui trio con il chitarrista “Tiny" Grimes e il bassista "Slam" Stewart – per primo sperimentò alla fine del 1944 la line-up con contrabbasso e batteria. Tra i giovani “modernisti” fu Bud Powell il primo pianista a cogliere le potenzialità del nuovo format nel contesto del be-bop nascente.Le cose poi andarono veloci. Nella linea “classica” di Garner si profilarono i trii dello stesso Teddy Wilson, di Duke Ellington, poi di un grande stilista quale Oscar Peterson.Su quella di Bud Powell si innestarono i trii di Horace Silver e poco dopo di Bill Evans, vero e proprio caposcuola che farà di questa formazione il suo maggiore veicolo espressivo diventando modello di quanti seguiranno: Hancock, in un’altra accezione McCoy Tyner, Corea, Jarrett.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/Y8pEhAiJ#Z-rzeXaGGOKH...Zyzr5JtNsWZvtb0


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02-Claudio Fasoli , sassofonista
Con Maurizio Franco

Di origine veneziana, ma milanese d’adozione, Claudio Fasoli è una delle grandi figure del jazz italiano, non del tutto riconosciuta, sin dagli anni’70.Si mise in evidenza dapprima nel gruppo di jazz-rock Perigeo, con il quale lavorò dal 1972 al ’77, per poi indirizzare la sua ricerca (passando anche dal sax alto al tenore) in un ambito più prettamente jazzistico con la direzione di piccoli gruppi.Di rilievo la sua vena di compositore, sviluppata sin dagli anni ’70, dove convergono influenze del jazz modale ma anche della musica novecentesca e contemporanea.Ha lavorato tra gli altri con Lee Konitz, Kenny Wheeler, Dave Holland, Bobo Stenson, Manfred Schoof, Henri Texier, Aldo Romano. In Italia ricordiamo la sua partecipazione al quintetto di Giorgio Gaslini, alla Grande orchestra nazionale, alla Lydian Sound Orchestra, nonché le collaborazioni con Enrico Pieranunzi, Stefano Battaglia e molti altri.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/w9QxRZgQ#EV_w6BZH3uFq...YdGbUedSS-V5ZHA

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03-Miles Electric Show 1969-1975
Con Riccardo Bertoncelli

Dopo il recente ciclo dedicato alle visite e all’attività di Miles Davis a Parigi, un altro ciclo “trasversale” dedicato al grande trombettista. Stavolta è Riccardo Bertoncelli a guidarci nell’intricata giungla di registrazioni dal vivo, ufficiali e non, di Davis durante il suo cosiddetto periodo elettrico.Si partirà dalle registrazioni di Antibes del luglio 1969 del quintetto (con Wayne Shorter, Chick Corea, Dave Hollend e Jack DeJohnette) che sarà la formazione-base delle leggendarie registrazioni in studio di Bitches Brew, di un mese successivo. Per arrivare – attraverso i live del Fillmore East, le sessions Cellar Doors di Washington, quelle di New York del ’74 per l’album Dark Magus e diverse altre – all’ultima apparizione di Davis in concerto (al Festival di Newport nel luglio 1975) prima del temporaneo ritiro, che durerà fino al 1981.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/ZgBSGSbI#LdDhY8wgITkX...SqyWQrjl7gUcyIw

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04-Chico Hamilton batterista, compositore e bandleader
Con Marcello Lorrai

Quella di Chico Hamilton (1921-2013) è stata una originale figura nell’ambito del jazz moderno. Non molti altri colleghi hanno riunito in sé le peculiarità di questo artista che, da dietro piatti e tamburi, si è profilato anche come innovativo compositore e direttore di propri gruppi.
Già ai tempi del liceo a Los Angeles aveva suonato con gente come Dexter Gordon e Charles Mingus, per poi andare in tour con Lionel Hampton e Billy Berg. Dopo la guerra lavorò tra gli altri con Count Basie, Lester Young, Lena Horne e nel quartetto di Gerry Mulligan.
Nel 1955 fondò un proprio quintetto che resterà nella storia per la particolare line-up (con, oltre alla batteria, flauto/sax, chitarra, cello, contrabbasso – poi trombone) e una peculiare proposta al crocevia di avanguardia, Third Stream e ultra hard-bop. Fucina di talenti - dove sfileranno tra gli altri giovani virgulti come Jim Hall, Buddy Collette, Eric Dolphy, Charles Lloyd, Gregor Szabo, il gruppo sarà attivo fino a metà anni ’60.
Lo ritroveremo in seguito molto impegnato come musicista di studio e per la TV, ma senza rinunciare a propri gruppi dove troveranno spazio gente come il chitarrista Larry Coryell e i sassofonisti Arthur Blythe, Steve Potts, più tardi Eric Person. Registrerà negli anni ’90 diversi album per l’italiana Soul Note e sarà presente sui palcoscenici e in studio di registrazione sin nel primo decennio del nuovo secolo.

(Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/c5IWkTII#AW-vMCV16Q8w...ursYFnhwrSYmcmQ

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05-Per una storia del piano trio (Seconda Parte)
Con Claudio Sessa

La tipica formazione jazz piano-contrabbasso-batteria nasce nella seconda metà degli anni ’40 e si svilupperà nei decenni seguenti fino a diventare una delle più classiche del jazz moderno.Dopo che il pianoforte aveva avuto un ruolo in trii di altra natura (con strumenti a fiato, chitarra, batteria…) grazie all’impulso che diedero Jelly Roll Morton e Teddy Wilson (con Benny Goodman), in seguito in maniera più decisa Nat Cole e Art Tatum, fu Erroll Garner che - dopo aver preso il posto di Tatum nel di lui trio con il chitarrista “Tiny" Grimes e il bassista "Slam" Stewart – per primo sperimentò alla fine del 1944 la line-up con contrabbasso e batteria. Tra i giovani “modernisti” fu Bud Powell il primo pianista a cogliere le potenzialità del nuovo format nel contesto del be-bop nascente.Le cose poi andarono veloci. Nella linea “classica” di Garner si profilarono i trii dello stesso Teddy Wilson, di Duke Ellington, poi di un grande stilista quale Oscar Peterson.Su quella di Bud Powell si innestarono i trii di Horace Silver e poco dopo di Bill Evans, vero e proprio caposcuola che farà di questa formazione il suo maggiore veicolo espressivo diventando modello di quanti seguiranno: Hancock, in un’altra accezione McCoy Tyner, Corea, Jarrett.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/g8oXSYxa#MFovwvNT4QvR...6zvTFECNViUi6k4

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01-Steve Lacy visioni di Monk
Con Riccardo Bertoncelli

Il grande specialista del sax soprano Steve Lacy è stato il primo, verso la fine degli anni 50, a rileggere le composizioni di Thelonious Monk in un momento dove la musica di Monk la suonava solo…Monk!È da quel momento, dallo storico album Reflections, che il mondo del jazz ha finalmente certificato quanto le composizioni del pianista neroamericano stavano influenzando il jazz moderno, un repertorio che è poi diventato una miniera di standard con cui tutti avrebbero in seguito dovuto fare i conti.Partendo proprio da quel disco Riccardo Bertoncelli ci propone una ricognizione nell’universo monkiano riletto da parte del suo primo grande interprete, un percorso che spazierà poi attraverso i tanti altri lavori discografici del sassofonista - in gruppo o in solitaria con il suo sax, monografici ma non soltanto – dove la musica di “Sphere” grazie a Lacy assume nuova luce.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/NthCmBSC#D07RU8Wlih-6...EdTGpsoXHKXpZeY

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02-Charles Lloyd e Bill Frisell, visioni di Big Sur
Con Riccardo Bertoncelli

La regione di Big Sur in California - a sud di Monterey, vera meraviglia della natura – fu per lungo tempo un luogo impenetrabile ed inesplorato. Malgrado la colonizzazione da parte spagnola nel secondo ‘700 (loro è il nome del luogo, El país grande del sur ), un certo uso industriale nell’800 (per il legname) e una maggior accessibilità dagli anni’40 con la costruzione di una grande strada, il luogo mantenne parte i suoi caratteri primigeni, restò pochissimo abitato e con gli anni ’50 e ’60 iniziò ad attirare scrittori, artisti, adepti delle filosofie orientali e della nascente New Age, mistici e bohémiens di ogni genere. Bref: Big Sur divenne posto di riferimento della controcultura negli USA.Charles Lloyd (che vi si fissò negli anni ’70) e Bill Frisell hanno dedicato alla regione una propria visione musicale. Il primo con l’introvabile album Big Sur Tapestry del 1979 (per flauti e oboe solo) e il classico ECM in quartetto Notes from Big Sur del 1992, il secondo con un omonimo album del 2013 al crocevia dei più diversi generi della musica americana.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/94pQhIIK#BK0iFrJceqBm...EdO0jWxTaJC-rT8

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03-Mike Breker, la discografia personale
Con Claudio Sessa

Nove album a proprio nome tra il 1987 e il 2003, quasi tutti per Impulse!, a parte gli ultimi per Verve e un decimo postumo, Pilgrimage, uscito per HeadsUp nel maggio 2007 a qualche mese dalla scomparsa.È il lascito come leader del grande sassofonista Mike Brecker, che Claudio Sessa ha isolato - nel mare di una discografia ben più ampia, se consideriamo i tanti album come co-leader, quelli con i Brecker Brothers, con gli Steps Ahead e altro ancora – per dare vita a questa intensa serie di Birdland dedicata ad uno dei più influenti stilisti del sax tenore del post Coltrane.

( Fonte Birdland )


https://mega.nz/file/514UDByY#0Rlxg93dId6x...J5qAfsvKR420oUc


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04-Jerry Bergonzi , sassofonista
Con Paolo Keller

Dedichiamo questa serie di Birdland a Jerry Bergonzi, uno dei più influenti didatti del sassofono dagli anni ’80. Insieme a George Garzone e Larry Schneider, fa parte della cosiddetta scuola di Boston che ha avuto importanza centrale nell’era post-coltraniana.Nato nella capitale del Massachusetts nel 1947, Bergonzi ha acquisto notorietà nei primi anni ’70 grazie alle feconda collaborazione con Dave Brubeck, con tour internazionali e molti album pubblicati. Ha al suo attivo una corposissima discografia da leader (più di 40 pubblicazioni a partire da metà anni ’80) e pure come sideman. Ha pubblicato pure diversi libri didattici (spesso accoppiati a CD e video), tra questi la serie a più volumi Inside Improvisation.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/o4RHkSDR#DZxyAIqYeBA2...HG-yBtATKPnag_w

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05-Dischi Storici.Keith Jarret Trio Standards vol. 1 e 2
Con Maurizio Franco

Maurizio Franco rilegge i primi due storici album del trio di Keith Jarrett, a cui il pianista statunitense diede vita nei primi anni ’80, con Gary Peacock al contrabbasso e Jack DeJohnette alla batteria.Standards vol. 1 & 2, usciti per ECM, sono il fondamento di una lunga avventura che ha contribuito a riscrivere la storia del piano trio, una storia interrotta in anni recenti dopo la scomparsa di Peacock e il ritiro forzato dalle scene del pianista.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/lg5yXLZJ#iCbJxxLKOeEA...wa00aIOM5yRkA4w

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06-Il genio di M.Legrand,pianista, compositore e arrangiatore
Con Marcello Lorrai

Marcello Lorrai rende omaggio al genio di un musicista la cui notorietà è uscita dallo stretto ambito del jazz per abbracciare la musica per film, quella di varietà, la canzone francese, la musica colta.Michel Legrand, parigino verace, era nato nel 1932 ed è scomparso nel gennaio 2019.Cresciuto in una famiglia molto musicale, dopo gli studi al Conservatorio si innamora del jazz e inizia ventenne la sua lunga carriera, accanto ad Henri Salvador.Subito dopo, siamo a metà dei ‘50, compone l’album I love Paris, pubblicato da un’etichetta statunitense, Sarà un incredibile successo che lo farà conoscere anche al pubblico americano. E di lì a poco è chiamato a lavorare con i grandi del jazz, Miles Davis in primis.Poco prima dei trent’anni entra nel giro che sarà decisivo per l’altra parte della sua carriera, quella di compositore per il cinema. Scrive per Godard, Demy e tantissimi altri registi per un repertorio complessivo di oltre 200 colonne sonore. Tre gli Oscar vinti (1968, 1971 e 1983) e 5 i Grammy (tre nel 1972 e due nel 1975).E accanto a tutto ciò non dobbiamo dimenticare la sua prolifica attività di pianista (anche classico), di arrangiatore, di direttore d’orchestra e di big band!

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/p45HTIhS#YiBu8V3gj-SW...VdOKXfYUlKTvT9o

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01-L'avventura del be-bop (Prima parte ) ... Replica
Con Claudio Sessa

In concomitanza con l’anniversario di Charlie Parker (1920-1955), a cui sarà dedicato un doppio ciclo di trasmissioni, “Birdland” propone, con la sapiente guida di Claudio Sessa, anche una riflessione sul fenomeno del be-bop, rivoluzionario movimento nato nei primi anni ’40 di cui Parker fu protagonista insieme a colleghi quali Dizzy Gillespie, Bud Powell, Max Roach, Thelonious Monk, per non citare che i più noti. In reazione a quello che era all’epoca il dominio delle grandi orchestre swing, Parker e Co. iniziarono a pensare ad una musica liberata da certe strutture formali, dalle troppo sfruttate formule armoniche, dai canonici accompagnamenti ritmici, un jazz che si contrapponesse a quella che era considerata ormai una musica troppo commerciale. Il be-bop sarà così il primo tipo di jazz a nascere ai margini e contro lo show-business. A partire dai primi anni ’40, in coincidenza con l’entrata in guerra degli Stati Uniti, un drappello di giovani musicisti, finito il lavoro ordinario in big band, si ritrovava tardi la notte in alcuni oscuri locali di Harlem quali il Minton’s Playhouse o il Monroe’s Uptown House, per sperimentare nuovi tipi di brani caratterizzati da grande virtuosismo e serrata competizione fra i solisti, uso degli strumenti al limite delle loro possibilità, tempi spesso vertiginosi, un utilizzo quasi sistematico del “levare” e delle accentuazioni dei tempi deboli. Anche il recording ban, il boicotto indetto dal forte sindacato dei musicisti dall’agosto del ’42 al novembre del ‘44 delle sale di registrazione - per ottenere dalle case discografiche migliori condizioni di pagamento delle royalties, contribuì in parte allo sviluppo sotterraneo del nuovo genere, che si manifestò in tutta la sua evidenza nel 1945 quando in poco tempo il mercato discografico fu stravolto dalle prime registrazioni ufficiali di Gillespie, Parker e gli altri. Il be-bop iniziò a diffondersi su una più larga scala e si “ufficializzò” con l’apertura degli storici locali a Manhattan, sulla 52.a strada, nella zona di Broadway: il Bop City, il Birdland, il Royal Roost.

(Fonte Birdland)

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02-L'avventura del be-bop.( Seconda parte ) ... Replica
Con Caudio Sessa


In concomitanza con l’anniversario di Charlie Parker (1920-1955), a cui sarà dedicato un doppio ciclo di trasmissioni, “Birdland” propone, con la sapiente guida di Claudio Sessa, anche una riflessione sul fenomeno del be-bop, rivoluzionario movimento nato nei primi anni ’40 di cui Parker fu protagonista insieme a colleghi quali Dizzy Gillespie, Bud Powell, Max Roach, Thelonious Monk, per non citare che i più noti.

In reazione a quello che era all’epoca il dominio delle grandi orchestre swing, Parker e Co. iniziarono a pensare ad una musica liberata da certe strutture formali, dalle troppo sfruttate formule armoniche, dai canonici accompagnamenti ritmici, un jazz che si contrapponesse a quella che era considerata ormai una musica troppo commerciale. Il be-bop sarà così il primo tipo di jazz a nascere ai margini e contro lo show-business.

A partire dai primi anni ’40, in coincidenza con l’entrata in guerra degli Stati Uniti, un drappello di giovani musicisti, finito il lavoro ordinario in big band, si ritrovava tardi la notte in alcuni oscuri locali di Harlem quali il Minton’s Playhouse o il Monroe’s Uptown House, per sperimentare nuovi tipi di brani caratterizzati da grande virtuosismo e serrata competizione fra i solisti, uso degli strumenti al limite delle loro possibilità, tempi spesso vertiginosi, un utilizzo quasi sistematico del “levare” e delle accentuazioni dei tempi deboli.

Anche il recording ban, il boicotto indetto dal forte sindacato dei musicisti dall’agosto del ’42 al novembre del ‘44 delle sale di registrazione - per ottenere dalle case discografiche migliori condizioni di pagamento delle royalties - contribuì in parte allo sviluppo sotterraneo del nuovo genere, che si manifestò in tutta la sua evidenza nel 1945 quando in poco tempo il mercato discografico fu stravolto dalle prime registrazioni ufficiali di Gillespie, Parker e gli altri. Il be-bop iniziò a diffondersi su una più larga scala e si “ufficializzò” con l’apertura degli storici locali a Manhattan, sulla 52.a strada, nella zona di Broadway: il Bop City, il Birdland, il Royal Roost.

( Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/YtRVFCRD#WjTrs_q02PNJ...F6cVKx--Ht0NEWc

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03-Charles Mingus(1922-1979) a cent'anni dalla nascita (Prima parte) ... Replica
Con Maurizio Franco

Nato in Arizona nell’aprile del 1922 e scomparso ancora in piena attività nel 1979, Charles Mingus è stata una delle personalità di primissimo piano del jazz moderno sin dalla seconda metà degli anni ’40.Personalità forte, vulcanica, a volte decisamente scontrosa, Mingus è stato il leader di innumerevoli formazioni dove svolgeva il ruolo di catalizzatore e centro di gravità, e con cui praticava una sorta di composizione/arrangiamento istantanei frutto del continuo lavoro comune. Da queste band sono fuoriusciti numerosi campioni del jazz degli anni ’60 e ’70.Nell’anno del centenario dalla nascita, Maurizio Franco dedica un’ampia e completa retrospettiva in dieci puntate sull’arte del grande contrabbassista e compositore. Questa settimana vi proponiamo la prima parte.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/I0ASWQDI#LcpDGfSu-7-X...QqnJ6l5LbI6Wt8c


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04-Charles Mingus(1922-1979) a cent'anni dalla nascita (Seconda parte) ... Replica
Con Maurizio Franco

Nato in Arizona nell’aprile del 1922 e scomparso ancora in piena attività nel 1979, Charles Mingus è stata una delle personalità di primissimo piano del jazz moderno sin dalla seconda metà degli anni ’40.Personalità forte, vulcanica, a volte decisamente scontrosa, Mingus è stato il leader di innumerevoli formazioni dove svolgeva il ruolo di catalizzatore e centro di gravità, e con cui praticava una sorta di composizione/arrangiamento istantanei frutto del continuo lavoro comune. Da queste band sono fuoriusciti numerosi campioni del jazz degli anni ’60 e ’70.Nell’anno del centenario dalla nascita, Maurizio Franco dedica un’ampia e completa retrospettiva in dieci puntate sull’arte del grande contrabbassista e compositore.

(Fonte Birdland)
https://mega.nz/file/B0BjCJQb#arbKsCRkA-5J...Knqjsx5UyzNfHj4

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01- Dischi Storici , Charlie Haden -The Golden Number) .... Replica
Con Riccardo Bertoncelli

Un eccellente disco un po’ dimenticato per Birdland questa sera. Riccardo Bertoncelli rievoca Golden Number di Charlie Haden, pubblicato nel 1977 nel periodo in cui il contrabbassista faceva parte del quartetto “americano” di Jarrett. Album dal format particolare, raccoglie quattro duetti con quattro musicisti diversi. Due con noti compagni di viaggio quali Ornette Coleman (che tra l’altro suona la tromba e non l’abituale sax alto) e Don Cherry, gli altri con il sax tenore di Archie Shepp e con il pianoforte di Hampton Hawes.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/J852XIoQ#45ZGVtKq_aTM...4CPy5BqkjEty3cQ


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02-Art Ensemble of Chicago , gli anni parigini .... Replica
Con Riccardo Bertoncelli

Rievocazione in questa serie di Birdland della vera e propria nascita del celebre gruppo dell’avanguardia jazz statunitense anni ’60 e ‘70‘.A partire dal 1965, sotto l’impulso di Muhal Richard Amrams, i futuri membri dell'Art Ensemble of Chicago si erano già esibiti e avevano registrato in numerosi gruppi sotto vari nomi. Dopo il plauso della critica sulla stampa nazionale e internazionale per le loro innovative esibizioni, Roscoe Mitchell, Joseph Jarman, Lester Bowie e Malachi Favors decisero di continuare insieme la loro avventura musicale e si recarono a Parigi nel 1969 dove assunsero il nome definitivo di Art Ensemble of Chicago, un'estensione dell'originale Roscoe Mitchell Art Ensemble. Furono subito invitati ad esibirsi per un mese al leggendario Theatre Lucernaire a Montparnasse. Seguirono numerosi concerti in tutta la Francia e la registrazione di diversi album di gruppo ma pure in collaborazione con i tanti musicisti americani della scena parigina di quel periodo.Nel 1970 composero la colonna sonora del film Les Stances à Sophie, un classico di culto con la voce di Fontella Bass e anche la prima registrazione che vede la partecipazione del batterista Don Moye.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/E4Y0RSgT#34xw6Ldec22P...0qV1_o_1jLpUoGc

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03-Poesia e jazz, Langston Hughes ... Replica
Con Riccardo Bertoncelli

Langston Hughes è stato un importante poeta e scrittore afroamericano. Nato nel 1901, la sua vena lirica si manifestò sin da giovanissimo, ancora prima degli studi accademici alla Università di Columbia e successivamente alla Lincoln University di Pennsylvania, dove si laureò nel 1929. Ha pubblicato raccolte di poesie sin dal 1926, nonché pièce teatrali, romanzi e racconti, saggi, libri per bambini.La poetica di Hughes è strettamente connessa al jazz. Possiamo attribuirgli lo sviluppo di quella che sarà chiamata jazz poetry, stile poetico in cui il ritmo dei componimenti, pronunciati ad alta voce, riflette quello del musica afroamericana e dell’improvvisazione.Riccardo Bertoncelli ricorda la carriera di questa figura centrale della cultura dei neri d’America, ricordando tra le altre cose le sue collaborazioni con Randy Weston, Charles Mingus, il musical Black Nativity (1961), gli omaggi che gli sono stati resi da musicisti quali Taj Mahal (Mule bone, 1991), da Eric Mingus, David Amram e altri nel progetto The Dream Keeper (2017).

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/t5gBwQSS#s2ibu9Pnz7fj...iz5PXUW_naB8g6Y

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04-On Fire!George Adams e Don Pullen ... Replica
Con Marcello Lorrai

Il sassofonista George Adams e il pianista Don Pullen, con il batterista Dannie Richmond – tutti fedeli partner dell’ultima fase creativa di Charles Mingus – danno vita dopo la scomparsa del loro mentore ad uno straordinario quartetto (Cameron Brown sarà al contrabbasso) che infuocherà i palcoscenici di festival, sale da concerto e club di tutto il mondo.Una musica di straordinaria potenza ed energia la loro, una delle storie più pregnanti del jazz degli anni ’80 che ci è raccontata da Marcello Lorrai in questa serie di “Birdland”.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/kxYSxQYQ#LHaMyDhh6nfF...rQjkcEJkjgD60n8

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05-Paisà Jazz , il contributo italiano al Jazz classico
Con Marcello Lorrai

’idea del jazz come una musica storicamente sviluppatasi grazie al contributo di musicisti sia bianchi che neri risulta a ben vedere piuttosto superficiale. La nascita e l’evoluzione del jazz dai primordi agli anni ’30 fu in realtà una questione di minoranze. Quella nero-americana, certo, ma sul lato “bianco” si distinsero artisti che facevano parte di comunità le più diverse: irlandese, polacca, tedesca e, con un contributo determinante, quelle ebraica e italiana, quest’ultima fra le più in basso nella scala sociale dell’America dei primi decenni del ‘900.Marcello Lorrai ci propone un percorso che tiene in considerazione l’apporto italiano negli anni fondativi della musica afro-americana, partendo dalla Original Dixieland Jazz Band di Nick LaRocca e Tony Sbarbaro (che nel 1917 pubblicarono quello che è considerato il primo disco di jazz) su su fino al violinista Joe Venuti e al chitarrista Salvatore Massaro (vero nome di Eddie Lang), passando per nomi noti e meno noti come quelli del pianista Jimmy Durante, del clarinettista Leon Roppolo, del vibrafonista e sassofonista Adrian Rollini, di un altro pianista come Frank Signorelli e di molti altri.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/V4ZzhRRQ#pjK9fis00C1i...Nbxtcdr1fxN5FMc

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01-I pianisti del Bop
Con Maurizio Franco

Accanto a Thelonious Monk e Bud Powell altri pianisti - oggi meno ricordati, ma non per questo meno importanti musicalmente - hanno contribuito negli anni ’40 alla definizione dello specifico linguaggio del pianoforte be-bop. Maurizio Franco in questa serie di Birdland passa in rassegna le peculiarità di alcune figure del pianismo bop quali George Wallington, Dodo Marmarosa, Al Haig, Duke Jordan e Tadd Dameron.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/VgQ11Y7A#Lbk-astEUqxx...nr2YKVywKoQm8zQ

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01-Oliver Nelson , sassofonista,compositore e arrangiatore
Con Maurizio Franco

Oliver Nelson è stato uno dei grandi arrangiatori del jazz moderno ma non bisogna dimenticare anche il suo apporto allo sviluppo del linguaggio del suo proprio strumento, il sassofono. Esordi con Louis Jordan, poi con Louie Bellson e Quincy Jones; dal 1959 leader di proprie formazioni con le quali pubblica una serie di dischi che restano nella storie del jazz dell’epoca, fra questi il sublime Blues & the abstract Truth e il successivo Straight Ahead (entrambi con Eric Dolphy); contemporaneamente arrangia per molti colleghi quali ad esempio Charles Mingus, Wes Montgomery, Sonny Rollins e molti altri; per quanto riguarda le produzioni con big band importanti saranno le pubblicazioni di Fantaboulos, Happenings, Sound Pieces, Tribute to JF Kennedy, Three dimensions, Black Brown & Beautiful e la Swiss Suite registrata a Montreux nel 1971, nonché i dischi che testimoniano il suo intenso lavoro di arrangiatore per la TV e il cinema.Maurizio Franco ripercorrerà la carriera di questo musicista con, da una parte, le radici ben piantate nel blues e, dall’altra, con uno spiccato senso del colore orchestrale.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/cgZzlRbY#IXjdvkN9mb2j...apqlqptm2oYRkTQ

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02-Harry Sweets Edison , una tromba tutta classica
Con Maurizio Franco

Nato nel 1915 e scomparso ancora in piena attività nel 1999, il suono caldo e classico della tromba di Harry “Sweets” Edison ha accompagnato in pratica tutte le principali tappe della storia del jazz. In queste due puntate di Birdland si parlerà della sua lunga e centrale partnership con Count Basie ma si ricorderanno i sodalizi con Eddie “Lockjaw” Davis e Ben Webster e alcune delle sue collaborazioni di prestigio con, tra gli altri, Billie Holiday, Johnny Hodges, Duke Ellington.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/4w51hRhD#BhSEkt9ZWWfm...utPwYJN0MZKvvIY

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03-Buddy Collette , flautista e sassofonista
Con Marcello Lorrai

William Marcell, detto “Buddy”, Collette (classe 1921) è una figura di primo piano del jazz della West Coast. Affermato anche come compositore e arrangiatore, Collette è uno fra i rari veri multistrumentisti del jazz moderno, a suo agio ai vari sassofoni (alto e tenore innanzitutto), al clarinetto e soprattutto al flauto, di cui è uno dei maggiori specialisti in ambito jazz.Marcello Lorrai ne ripercorre la lunghissima carriera, mettendo in evidenza le innumerevoli collaborazioni (su tutte quelle con Chico Hamilton, che gli diede una prima notorietà, e Shelly Manne), i purtroppo rari ma preziosi dischi da leader (alcuni dei quali realizzati in Italia), il suo lavoro nel cinema e alla TV (fece parte del cast musicale del Groucho Marx Show), il suo impegno - nei difficili tempi del Maccartismo - per l’integrazione tra musicisti bianchi e neri e nelle lotte per i diritti civili.Completato con materiale registrato dal gruppo di Coltrane nell’ottobre del 1960, sessions dalle quali scaturiranno anche altri dischi quali “My favorite Things” e “Coltrane’s Sound”, Coltrane plays the Blues può essere letto come un punto d’arrivo e al tempo stesso una sorta di addio ad un genere che tanto ha dato al jazz e allo stesso Coltrane ma che da quel momento non troverà spazio, se non marginalmente, nella ricerca di nuovi orizzonti musicali che il sassofonista stava per intraprendere.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/B4wCiSQI#RV26-9CpI8OE...mnCTAQ5Qxv2bUkY

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01-I Capolavori. John Coltrane -Play the Blues-
Con Marcello Lorrai

Compliato con materiale registrato dal gruppo di Coltrane nell’ottobre del 1960, sessions dalle quali scaturiranno anche altri dischi quali "My favorite Things e Contrane’s Sound", Coltrane plays the Blues può essere letto come un punto d’arrivo e al tempo stesso una sorta di addio ad un genere che tanto ha dato al jazz e allo stesso Coltrane ma che da quel momento non troverà spazio, se non marginalmente, nella ricerca di nuovi orizzonti musicali che il sassofonista stava per intraprendere.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/psJT2Ihb#Zxe3_5UvObVR...X_Nl1seQ3fswVzE

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02-New Orleans ieri e oggi
Con Claudio Sessa

Al di là del mito, un percorso di Claudio Sessa su storia e attualità del New Orleans sound, alle radici della grande musica afroamericana. Sfileranno nomi noti e meno noti della saga di New Orleans, che ha dato un contributo fondamentale alla straordinaria avventura del jazz: Jelly Roll Morton, Louis Armstrong, King Oliver, Bix Beiderbecke, Johnny Dodds, Kid Ory, Sam Morgan, Oscar Celestin e molti altri.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/Fx5RmYSY#lSPLa23lK1-j...m3QDvuDkGX3w_k0

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Edited by sergiomac - 6/3/2023, 19:13
 
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