PODCAST HALL

BIRDLAND , dal 2010 al 2023

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sergiomac
view post Posted on 9/1/2021, 12:02 by: sergiomac

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01-Dexter Gordon , sassofonista
Con Claudio Sessa

Tra le grandi voci del sax tenore venute alla ribalta nel Dopoguerra, Dexter Gordon è, per il suo suono potente e caloroso, uno dei jazzisti inconfondibili della storia del jazz moderno. Nato nel 1923 a Los Angeles e scomparso nel 1990, aveva iniziato la carriera con Lionel Hampton, per poi lavorare tra il 44 e il 45 nelle grandi formazioni di Louis Armstrong e Billy Eckstine. Si avvicina al nuovo jazz quando è ingaggiato da Parker e Davis, e inizia a proporsi come leader del proprio quartetto. Le sue formazioni variano spesso e diventa imprescindibile in particolare quella con il suo collega di strumento Wardell Gray, con cui ingaggia delle infuocate chases a due tenori. Con gli anni ’50 la sua fama è ormai consolidata nel novero dei grandi soliti del nuovo jazz. Privilegia le esibizioni live piuttosto che l’attività discografica. Importante nella sua carriera il lungo periodo trascorso in Europa, in Danimarca specialmente, a partire dal 1962, interrotto solo da sporadici ritorni a New York. Richiestissimo in tutte le maggiori rassegne e nei principali club mondiali, gli ultimi anni sono segnati dalla partecipazione come attore protagonista al film di Tavernier Round Midnight (1987) e da una ultima trionfale tournée l’anno successivo. Maestro delle ballad, specialista pure delle improvvisazioni “in crescendo”, Dexter Gordon era un animale da palcoscenico. È stato uno dei primi grandi sax tenori del be-bop e ha segnato con il suo strumento anche l’epoca successiva, esercitando la sua influenza su gente come Coltrane e Sonny Rollins.

( Fonte Birdland )


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Abbey Lincoln,cantante,attrice attivista , i primi anni
Con Marcello Lorrai

Abbey Lincoln è stata una figura di primo piano della vocalità jazz dalla metà degli anni ’50 fino ai primi anni del nuovo secolo. Una carriera lunghissima la sua, che l’ha vista pure impegnata come attrice e, tra fine Cinquanta e inizio Sessanta, diventare una della personalità femminili di riferimento del Movimento per i Diritti Civili.Marcello Lorrai in questo ciclo di “Birdland” mette l’accento sui primi fondamentali anni di carriera dove la Lincoln, superata l’immagine di cantante sexy che il business musicale aveva tentato di cucirle addosso, si impone con i primi suoi album (quattro tra il ‘57 e il ‘59) ed entra in contatto con Max Roach (di cui diventerà in seguito la moglie) registrando assieme a lui diversi album. Tra questi il basilare e fortemente impegnato “We Insist! Freedom Now Suite” del 1960 e i successivi “Percussion Bitter Sweet” e “It’s Time”.

( Fonte Birdland )

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Tra jazz, rock e progressive i Colosseum
Con Riccardo Bertoncelli

I Colosseum è stata una delle formazioni di primo piano del jazz rock e della fusion inglese della prima ora.In poco più di 4 anni di attività, dal ‘68 al ‘71 (senza considerare la seconda versione della band Colosseum II, dal 1975, e le successive reunion) segnarono un’epoca con quella loro musica unica.Il gruppo fu fondato dal batterista Jon Hiseman e dal sassofonista Dick Heckstall-Smith, che uscivano fuori dalla fiorente scena del blues britannico e da quella jazz con collaborazioni con John Mayall, Georgie Fame, Graham Bond. Del gruppo fece parte anche l’eccellente pianista e tastierista Dave Greenslade.Tra i dischi storici lasciatici la bella “Valentine Suite” e lo straordinario “Colosseum Live” che cattura un concerto di quegli anni a Manchester.

( Fonte Birdland )

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Per i 75 anni di dave HOlland.Bassista, compositore, bandleader
Con Claudio Sessa

Britannico di origine, Dave Holland ha costruito la propria lunga carriera negli Stati Uniti dove si era trasferito a fine anni ’60 su chiamata di Miles Davis.Contrabbassista tra i più influenti del jazz degli ultimi 50 anni, si è messo in luce anche per la sua vena di compositore e per una progettualità che l’ha visto leader di formazioni più diverse, dal quartetto alla big band.Dopo essersi illustrato giovanissimo sulla scena inglese accanto a John McLaughlin, John Surman, Kenny Wheeler, Chris McGregor, Holland iniziò a lavorare con Miles per l’album Filles du Kilimandjaro e restò nel suo gruppo fino al 1970: album storici come In a silent Way e Bitches Brew vedono la sua presenza. Altre tappe della suo percorso sono quelle col supergruppo Circle con Corea e Braxton, la proficua associazione con Sam Rivers, l’entrata col botto nella cerchia ECM con la pubblicazione del magnifico album Conference of the Birds (1972) e la fondazione del trio Gateway con John Abercrombie e Jack DeJohnette. Da quel momento ha sempre guidato proprie formazioni dove sono sfilati giovani virgulti del jazz contemporaneo quali ad esempio Steve Coleman, Chris Potter, Robin Eubanks.Claudio Sessa passa in rassegna in questa serie di Birdland la luminosa carriera di Dave Holland che compirà nel 2021 i 75 anni.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/p5RXwChT#9I9C_pQT1nRG...2XYy2cs-QlNC-8Y


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Johnny Hodges (1907-!970) , sassofonista
Con Maurizio Franco

Quella di Johnny Hodges è stata per lunghissimo tempo una delle personalità di riferimento dell’orchestra di Duke Ellington e una delle maggiori figure del sax alto dell’epoca delle big band. Nato nel 1907, cresciuto nei quartieri sud di Boston, fu essenzialmente un autodidatta.A parte un breve periodo ad inizio anni ’50, è stato uno dei più longevi collaboratori di Ellington, dal 1928 fino alla morte. Molte composizioni del grande maestro sono state pensate proprio per il sound caldo e morbido del suo strumento, tra queste Prelude to a Kiss, Bloodcount, Jeep Blues.Accanto al lavoro con Ellington, ricordiamo Hodges anche leader di propri gruppi, spesso con partner di peso quali Gerry Mulligan, Earl Hines, Wild Bill Davis.

( Fonte Birdland )

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Manu Dibango ( 1993-"020 ) , un ritratto
Con Marcello Lorrai

Dopo una recente serie di trasmissioni dedicate a Fela Kuti, Birdland propone stavolta questo sentito omaggio a Manu Dibango, alfiere pure lui dell’afro-jazz scomparso nel marzo 2020 a causa del Covid.Nato nel 1933, il sassofonista, compositore e bandleader di origine camerunese ha segnato un’epoca con quella sua musica inaudita che catturò le passioni di molti occidentali. Un incontro di rara energia tra funk, jazz e ritmi tradizionali della sua Africa che il maestro costruì in Francia, dove si stabilì nel 1949 inizialmente per completare i suoi studi medio-superiori.La musica divenne ben presto il suo principale interesse: il suo album Saxy Party del 1969 e poco dopo il superhit Soul Makossa (1972) furono l’inizio di una strepitosa carriera. Marcello Lorrai ci aiuta a ripercorrerla.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/RkQliYDL#EyYEY0PvVQ1-...WArWXAWg58vdpCc

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Jazz Composers Orchestra story
Con Riccardo Bertoncelli

La Jazz Composers Orchestra, nata negli Stati Uniti nel 1965 su iniziativa di Carla Bley e Michael Mantler, è un po’ l’antesignana delle grandi formazioni di jazz d’avanguardia nate a partire dal quel periodo, al di là e al di qua dell’Atlantico.Il multistrumentista Bill Dixon aveva dato vita poco prima ad una breve esperienza analoga, alla quale avevano partecipato - durante quella che fu chiamata la Rivoluzione d’ottobre del jazz del 1964 - anche la Bley e Mantler. Nel 65 la coppia ne prese le redini e il nome si trasformò da subito in quello che conosciamo, un’esperienza che durò fina a metà degli anni 70.La Jazz Composers Orchestra divenne ricettacolo di parte della creatività nell’ambito del jazz d’avanguardia nuovayorkese e per diversi anni fu attiva in parallelo alla Liberation Music Orchestra di Charlie Haden.Fra i musicisti che vi parteciparono ricordiamo Don Cherry, Gato Barbieri, Cecil Taylor, Pharoah Sanders, Grachan Moncur III, Leroy Jenkins. L’orchestra fu protagonista anche del lavoro più importante e ambizioso di Carla Bley, la jazz-opera Escalator Over the Hill.

( Fonte Birdland )

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Henry Threadgill , multistrumentista e compositore
Con Claudio Sessa

Una personalità davvero unica quella di Henry Threadgill nel panorama del jazz nero-americano degli ultimi 50 anni, alla quale ci avvicineremo grazie alla sapiente guida di Claudio Sessa in questa serie di "Birdland".

Multistrumentista, suona vari tipi di sassofono e il flauto, e compositore, Threadgill è nato a Chicago nel 1944. Ha contribuito in maniera essenziale alla definizione della scuola del jazz d'avanguardia chicagoano dagli anni '70 in poi. Ha fondato gruppi eterogenei e spesso dalla inusuale strumentazione come il trio Air (1971), il proprio sestetto/settetto con violoncello, la band Very Very Circus (con due chitarre elettriche e due basso tuba), il quintetto Make a Move (con fisarmonica o vibrafono, chitarre e basso elettrici), più di recente gli ensemble Zooid e Double Up.
Nell’arte di Threadgill, che trascende i confini stilistici, convergono in una originalissima sintesi elementi di tradizioni diverse: il ragtime, la musica di strada e da circo, il be-bop, la nuova musica di matrice eurocolta, il free jazz. La sua cifra di compositore è stata riconosciuta grazie alla commissioni di enti importanti quali la Carnegie Hall, la Columbia University, l’ensemble Bang on a Can, la Biennale Musica di Venezia, il Festival jazz di Saalfelden. Nel 2016 ha vinto il Premio Pulitzer per la musica con il disco In for a penny, in for a pound del suo gruppo Zooid.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/RooV0KgL#pBxoYhPmGkO4...ri0FzQ8Z12TVVjE

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Errol Garner (1921-1977 ) a cent'anni dalla nascita
Con maurizio Franco

Da lunedì 1 a venerdì 5 marzo 2021A cent’anni dalla nascita, Maurizio Franco si china in questa serie di Birdland sulla figura di Erroll Garner, straordinario pianista venuto alla ribalta dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.A metà strada tra la tradizione del ragtime e dello swing da una parte, l’avanguardismo del bop dall’altra, il suo indefinibile stile e le sue straordinarie doti di improvvisatore divennero molto popolari con la seconda metà degli anni ’40, riconosciute da un gran successo di pubblico. Scrisse alcuni temi diventati veri e propri standard del jazz.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/VpxQjYIQ#BnY_A-anLSGE...duJlftk7ReL1oXs

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Bill Evans, il trio dimenticato.Con Eddie Gomez e Jack DeJohnette
Con Claudio Sessa

Il trio di Bill Evans, straordinaria figura di stilista dello strumento che ha dato un impulso decisivo al jazz moderno, ha avuto una notevole serie di “incarnazioni”, da quello con Scott LaFaro e Paul Motian fino all’ultimo con Marc Johnson e Joe LaBarbera.Una edizione che forse non tutti ricordano è quella con Eddie Gomez e Jack DeJohnette, la cui unica registrazione ufficiale fino a poco fa era il live del ‘68 alla seconda edizione del Festival di Montreux, disco che vinse il Grammy.A partire da questo storico disco Claudio Sessa ci presenta in questa serie di “Birdland” altre registrazioni del trio finora inedite che negli ultimi anni la Resonance ha pubblicato (due doppi CD ed un singolo).

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/ssAXBQJS#lZ2mk8ofO-7P...C9Egt61L1I13c9U


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Louis Amrstrong, a 50 anni dalla scomparsa
Con maurizio Franco

Ad inizio agosto del 1971 scompariva quello che è certamente stato il jazzista più popolare, musicista che ha rappresentato e rappresenta ancora oggi l’essenza della musica afroamericana: Louis Armstrong.Nativo di New Orleans, la citta per antonomasia del jazz, Armstrong fu protagonista con la sua tromba e con la sua voce dei primi ruggenti anni del jazz, si proiettò poi nell’era dello swing e seppe reinventarsi anche al momento dello sviluppo in senso moderno del jazz a partire dagli anni ’50.Un musicista straordinario la cui lunghissima carriera viene ricordata in questa serie organica in dieci puntate di Maurizio Franco.
Le prime cinque ve le presentiamo questa settimana.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/AggRUIwY#6Z7M8PrHOthq...EPpLgx-VYkbcoPo


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Nina Simone
Con Marcello Lorrai

Nina Simone è stata una delle grandi voci della black music dalla metà degli anni ’50 alla sua scomparsa, nel 2003, in una lunga carriera segnata da molti alti e bassi.I loves you Porgy, singolo di debutto nella sua straordinaria versione del 1958, e il successivo album dove è compreso anche il superhit My Baby just cares for me (che diventerà negli anni ‘80 brano per la pubblicità di una grande casa di moda) la proietta subito ai vertici della musica afro-americana. Con la sua acclamatissima apparizione alla seconda edizione del Festival Jazz di Montreux del 1968 diventerà definitivamente beniamina anche del pubblico europeo.Nina Simone - con la sua musica a cavallo tra jazz, blues, pop, soul – sarà anche personaggio pubblico schierato nella battaglia per i Diritti Civili.Marcello Lorrai tratteggia l’arte e la carriera di una della grandi artiste del Novecento.

(Fonte Birdland)


https://mega.nz/file/BpoV1a4Y#R04xGNe6QUI3...DwR22p39wXkJ-rQ


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In ricordo di Peter Green(1946-2020),chitarrista
Con Riccardo Bertoncelli

Riccardo Bertoncelli ricorda in questa serie di trasmissioni la figura di Peter Green, chitarrista centrale dapprima del British Blues accanto tra l’altro a John Mayall e poi del blues rock britannico grazie al successo della band di cui fu co-fondatore, i Fleetwood Mac.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/poZUBbyL#Dixhfu0ZX6F2...QSKMNna_1tbRTao


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Louis Armstrong a 50 anni dalla scomparsa
Seconda parte , con Maurizio Franco

Ad inizio agosto del 1971 scompariva quello che è certamente stato il jazzista più popolare, musicista che ha rappresentato e rappresenta ancora oggi l’essenza della musica afroamericana: Louis Armstrong.Nativo di New Orleans, la citta per antonomasia del jazz, Armstrong fu protagonista con la sua tromba e con la sua voce dei primi ruggenti anni del jazz, si proiettò poi nell’era dello swing e seppe reinventarsi anche al momento dello sviluppo in senso moderno del jazz a partire dagli anni ’50.Un musicista straordinario la cui lunghissima carriera viene ricordata in questa serie organica in dieci puntate di Maurizio Franco. Questa settimana la seconda parte del ciclo.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/Uwo22ZbY#CreiVOa2J-9M...PLNqU0ssRcMWZ-g

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Mary Lou Williams, pianista e compositrice
Con Marcello Lorrai

Quella di Mary Lou Williams è una figura femminile di assoluta preminenza nella storia del jazz, se non consideriamo le molte importanti cantanti che si affacciarono alla ribalta della musica afro-americana sin dalla Golden Age.Nata ad Atlanta nel 1910 e cresciuta a Pittsburgh, talento precocissimo, fondamentalmente autodidatta, si fece un nome già in tenera età con concerti ed esibizioni in città nelle situazioni le più diverse.Diventata la signora Williams dopo aver sposato a 16 anni il caporchestra John Williams, iniziò a scrivere arrangiamenti, a comporre e a sviluppare la sua musicalità al pianoforte.Entrò nel 1930 nella band di Andy Kirk e fu quello il palcoscenico che la rivelò al grande pubblico. In quel contesto poté esprimere le sue qualità di strumentista e di arrangiatrice, che le valsero le successive collaborazioni con i grandi dello swing: Louis Armstrong, Benny Goodman, Tommy Dorsey. E soprattutto la nomea di First Lady del jazz strumentale.L’innato senso musicale la portò ad avvicinarsi al nascente be-bop, successivamente allo sviluppo del jazz degli anni ’50, fino alle esperienze più radicali. Uno spirito aperto, in perenne divenire, il suo: sempre attento alle novità che la musica afro-americana ha saputo esprimere.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/04JhUKLK#-YEj4Njw_veZ...YZBTusm10eLhM70

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Sonny Rollins, registrazioni live anni 50 e 60
Con Claudio Sessa

Oggi 91.enne, Sonny Rollins è uno degli ultimi grandi protagonisti del jazz moderno ancora in vita, anche se ormai non più in attività.Claudio Sessa si concentra in questa serie su alcune registrazioni dal vivo fondamentali nella discografia del “Saxophone Colossus” tra anni ’50 e ’60, partire da quel A night at the Village Vaunguard del 1957 che in pratica inaugurava il trio sassofono-basso-batteria, senza strumento d’accompagnamento quindi, intuizione rivoluzionaria all’epoca.

( Fonte Birland )

https://mega.nz/file/J1Z12QyB#rqrusSiX3SWs...2fDhCKaHlcZOQ_A

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Howard Johnson , tubista e baritonista
Con Riccardo Bertoncelli

Howard Johnson, scomparso di recente all’età di 80 anni, è stato sin dalla fine degli anni ’60 lo specialista del basso tuba di riferimento per il jazz più avanzato. La grande padronanza dei suoi strumenti (suonava anche il sax baritono) e una innata facilità a trovare il giusto spazio nelle situazioni musicali più diverse, gli aprirono le porte per collaborazioni a tutto campo.Johnson si mise in evidenza dapprima nel soul jazz di Hank Crawford, nelle formazioni inconsuete di Charles Mingus, nei progetti per grande orchestra Charlie Haden e di Carla Bley. Tra gli altri arrangiatori-direttori d’orchestra di rilievo con cui lavorò assiduamente ricordiamo Gil Evans e George Gruntz (per quasi un ventennio). Lo troviamo inoltre in dischi di Gato Barbieri, Archie Shepp, Gary Burton, Pharoah Sanders.E la sua bravura fu messa in risalto anche in ambito blues, rock e pop. Collaborò con John Lennon, Muddy Waters, Taj Mahal, The Band di Robbie Robertson, James Taylor.Howard Johnson ha guidato anche proprie formazioni, la più interessante delle quali – negli anni ’90 - è stata Gravity.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/8h422CIa#qRgw6DFT8hwN...muBLDfZYcT43FcQ

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Jazz dal Sudafrica.Jonas Gwanga, trombonista , autore , produttore
Con Marcello Lorrai

Se pensiamo a Abdullah Ibrahim o a Hugh Masekela, Jonas Gwangwa non è tra le figure di maggior spicco di quella che è stata la diaspora dei jazzisti sudafricani poi impostisi a livello internazionale.Marcello Lorrai contribuisce a delinearne un profilo comunque centrale nello sviluppo del jazz nel suo paese natale, a poca distanza dalla morte avvenuta ad inizio anno.Venuto alla ribalta accanto a Dollar Brand, poi nel gruppo dei Jazz Epistels, ebbe la possibilità di viaggiare e di farsi conoscere all’estero, specie negli Stati Uniti dove partecipò a importanti eventi riguardanti il Sudafrica accanto a Miriam Makeba e Hugh Masekela.Multistrumentista di vaglia, soprattutto trombonista, molto attivo anche come produttore e compositore, scelse anche lui la via dell’esilio nei primi anni ’70.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/og52GChT#GIuFsA4m9Yw-...nk-5jI7pKDIlrzc

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In ricordo di Wardell Gray , sassofonista(1921-1955)
Con Maurizio Franco

Tra gli anniversari del jazz che si ricordano in questo 2021, anche il centenario dalla nascita di Wardell Gray, brillante tenorsassofonista la cui carriera fu però di breve durata. Scomparve a Las Vegas nel 1955, a soli 34 anni, in circostanze mai del tutto chiarite.Fu legato nei primi anni ’40 all’orchestra di Earl Hines, poi a quella di Billy Eckstine dove figuravano buona parte dei “modernisti” del bop. Stabilitosi sulla West Coast, a Los Angeles in particolare, si mise in mostra quale uno dei musicisti più brillati che si esibivano nei molti locali: leggendarie divennero le sue sfide musicali, le cosiddette “chases”, con il suo famoso collega di strumento Dexter Gordon. Collaborò in seguito con Benny Goodman e Count Basie, e fu sempre più richiesto in studio di registrazione. Con gli anni ’50 inizio precocemente un declino che molti collegano ai suoi problemi di tossicodipendenza.Maurizio Franco ricorda in Birdland la vicenda di un musicista che avrebbe avuto ancora molto da dire.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/4wxnDSrA#YqxLWhGkskT4...ZI7kif8RudTCU2U

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Antichi Strumenti , la Cornetta.Freddie Keppard e King Oliver
Con Claudio Sessa

Un tuffo nel jazz delle origini con l’accento messo sulla cornetta, molto utilizzato all’epoca ma che poi perse smalto a favore della tromba.I due cornettisti considerati in questa serie di Claudio Sessa, King Oliver e Freddie Keppard, furono tra i protagonisti di quella preistoria del jazz avvolta ancora in parte nella leggenda. Entrambi erano eredi di quel Buddy Bolden, loro collega di strumento, che molti considerano come l’iniziatore del jazz.Joe Oliver (1885-1938), noto in seguito come “King”, venne alla ribalta a New Orleans ma poi si trasferì a Chicago, come moltissimi musicisti di colore, al momento della chiusura nel 1917 di Storyville, il quartiere a luci rosse della città del delta. Il successo lo ottenne con la King Oliver's Creole Jazz Band per la quale ebbe l’intuizione di chiamare come secondo cornettista un tale Louis Armstrong. Nel 1926 si rilanciò con i Savannah Syncopators, l’ultima sua orchestra di grido. La Grande Depressione, un jazz che ormai aveva sviluppato altri e più moderni stili, nonché motivi di salute contribuirono al suo declino e cadde nell’oblio.Freddie Keppard (1890-1933) era anche lui un creolo di New Orleans, grande rivale di King Olvier. Insieme a Bill Johnson diede vita alla Original Creole Orchestra, che suonava quella musica che di lì a poco sarebbe diventata popolare con l’appellativo di jazz. Sfumata l’occasione di passare alla storia per l’incisione del primo disco di jazz dopo aver rifiutato un’offerta dell’etichetta Victor, nel 1917 Keppard si trasferì pure lui a Chicago. Guidò varie orchestre tra cui i Jazz Cardinals e collaborò con gente quale Jimmy Noone e Johnny Dodds. Morì, anche lui dimenticato, a soli 43 anni.

(Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/lpo2DapT#SpQYZhQOiRLS...q_2pqHVmqvbxmyY

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5 Chitarristi di culto del jazz e dintorni
Con Riccardo Bertoncelli

Bill Connors

Gli altri tre musicisti considerati sono tutti statunitensi. Bill Connors (1949) si è distinto per una musica che mescola a suo modo elementi acustici ed elettrici. Ha fatto parte dei Return to Forever, ha registrato per la ECM e lavorato con gente diversa quale Paul Bley, Jimmy Giuffre, Jan Garbarek, Stanley Clarke. Nel 2004, dopo lungo silenzio, ha pubblicato un nuovo album a suo nome.

Ray Russell

è un produttore e chitarrista britannico, richiestissimo come sideman, con collaborazioni a tutti i livelli sin dai secondi anni ’60: Andy Williams, Phil Spector, Simon Phillips, David Bowie, Paul McCartney, Jack Bruce, Michael Gibbs, Freddy Mercury. Ha prodotto dischi a suo nome tra rock, jazz, blues sin dalla fine degli anni ’60.

Steve Tibbets

cita spesso Bill Connors tra le sue influenze e come lui usa chitarre acustiche ed elettriche. Nella sua musica confluiscono jazz, ambient, world-music, new age. È legato da tempo alla ECM con la quale ha pubblicato un primo lavoro nel 1982 e l’ultimo, ad oggi, nel 2018.

Allan Holdsworth

era noto per l’estremo virtuosismo, un fraseggio e un suono personalissimo. Jazz-rock e fusion i suoi ambiti di attività, con partecipazione anche ai gruppi del batterista Bill Bruford e band quali Soft Machine, Tempest, Gong.

Gary Lucas

Considerato da certa critica tra i chitarristi più influenti del nostro tempo, Gary Lucas (1952) ha avuto e ha tuttora un’ampia attività con proprie formazioni, collaborazioni ad ampio raggio, musica per cinema e TV (anche colonne sonore originali per film muti), conferenze e corsi master. Ha lavorato inizialmente con Captain Beefheart, montando anche band-tributo al musicista, per poi collaborare tra gli altri con Tim Buckley, Lou Reed, John Cale, Patti Smith, Allen Ginsberg, Leonard Bernstein, Peter Gordon, in ambito jazz con Joe Lovano, Tim Berne, Ruswell Rudd…

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/M1ZR0aZA#bqLEiYfSLolD...P6uOVsv9KCgvyj0

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Chico O'Farril , principe dell'Afro-Cubana
Con Marcello Lorrai

Marcello Lorrai ricorda in questa serie di trasmissioni vita e opera di Chico O'Farrill (1921-2001), uno dei padrini del jazz afro-cubano.Dapprima trombettista, svilupperà poi il suo talento di compositore e arrangiatore, nonché di bandleader. Nel 1948 è a New York, dove studia con Hall Overton e Bernd Wagenaar. Compone e arrangia per Benny Goodman, per Machito (1950, Afro-Cuban Jazz Suite con Charlie Parker), per Stan Kenton, Dizzy Gillespie (1954, Manteca Suite) e Art Farmer. Dopo aver diretto proprie formazioni, nel 1955 torna all'Avana per poi trasferirsi a Città del Messico, dove scrive colonne sonore e musica da concerto. Dal 1965 è di nuovo a New York dove collabora con Count Basie, Cal Tjader, Clark Terry, Candido, Frank Wess, Gato Barbieri, Mario Bauza e produce i propri album, tra cui quelli per la sua Afro-Cuban Jazz Big Band.Oltre ad aver scritto per teatro e televisione, ha firmato un concerto per tromba per Wynton Marsalis.Il disco Pure Emotion (1996) è stato nominato per un Grammy.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/N5IxRCRY#XVW_erP70olS...P-VMGwhxEJUfSAI

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Un italiano a Parigi , Aldo Romano
Con Maurizio Franco

Batterista, compositore, ma anche autore e cantante, chitarrista nel tempo libero, Aldo Romano è nato a Belluno nel 1941. Ancora giovane arriva a Parigi per diventare musicista e per restarci tutta la vita.Ha suonato il free jazz e cantato il pop, mantenendo sempre un legame con la canzone, scrivendo in particolare per Henri Salvador o Claude Nougaro, sorta di suo fratello maggiore.Dal bebop al free jazz, inclusa la fusion, Romano ha suonato con Don Cherry, Gato Barbieri, Enrico Rava, Steve Lacy, Bud Powell, Bill Evans, Michel Petrucciani, Carla Bley, Michel Portal, Joachim Kühn, Jean ‐Luc Ponty, Frank Zappa, Keith Jarrett, Didier Lockwood e molti altri. Ricordiamo anche il suo gruppo “italiano”, dove ha riunito Paolo Fresu, Franco D'Andrea e Furio Di Castri; il trio di successo con Louis Sclavis e Henri Texier che ha dato origine ai meravigliosi album Carnets de Route e Suite Africaine. O ancora il gruppo Palatino che lo vedeva al fianco di Glenn Ferris, Paolo Fresu e Michel Benita.Maurizio Franco ripercorre la carriera di una figura di primissimo piano del jazz francese ed europeo.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/945yABwS#4fk_1mkXgmfb...s-O--uxqWGyKE-Q

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Anno 1971 . cinque capolavori

Con Paolo Keller

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/99pwmZDA#QECRaI83qM7R...66nQhVNkE3d5nGI

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Herbie Mann , flautista
Con Marcello Lorrai

(Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/M0IhhaQK#JqXkUx4nOo4Y...izsD2xsd_5iQFm0

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The " Montreal Tapes "
Con Riccardo Bertoncelli

The Montreal Tapes è una raccolta di registrazioni a nome di Charlie Haden realizzate durante l’edizione del 1989 del Festival Jazz di Montreal.Riccardo Bertoncelli ci guida per mano in questo che è uno straordinario spaccato della carriera del contrabbassista statunitense, qui abbinato a musicisti che in varie epoche sono stati fondamentali nella sua carriera. Don Cherry e Ed Blackwell, stretti collaboratori pure loro di Ornette Coleman nei ’60 e 70; Paul Motian, il batterista cui fu legato a doppio filo in varie situazioni musicali; il brasiliano Egberto Gismonti, di cui si ricordano le meravigliose registrazioni ECM; la Liberation Music Orchestra, il grande ensemble con forti connotazioni politiche e sociali cui diede vita nei primi anni ’70; il pianista cubano Gonzalo Rubalcaba, che Haden contribuì a far conoscere nei secondi anni ’80.
(Fonte Birdland )

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Louis Amrstrong, a 50 anni dalla scomparsa
Con Maurizio Franco ( Prima Parte )

Ad inizio agosto del 1971 scompariva quello che è certamente stato il jazzista più popolare, musicista che ha rappresentato e rappresenta ancora oggi l’essenza della musica afroamericana: Louis Armstrong.Nativo di New Orleans, la citta per antonomasia del jazz, Armstrong fu protagonista con la sua tromba e con la sua voce dei primi ruggenti anni del jazz, si proiettò poi nell’era dello swing e seppe reinventarsi anche al momento dello sviluppo in senso moderno del jazz a partire dagli anni ’50.Un musicista straordinario la cui lunghissima carriera viene ricordata in questa serie organica in dieci puntate di Maurizio Franco.
Le prime cinque ve le presentiamo questa settimana.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/AggRUIwY#6Z7M8PrHOthq...EPpLgx-VYkbcoPo


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Louis Armstrong a 50 anni dalla scomparsa
Con Maurizio Franco ( Seconda Parte )

Ad inizio agosto del 1971 scompariva quello che è certamente stato il jazzista più popolare, musicista che ha rappresentato e rappresenta ancora oggi l’essenza della musica afroamericana: Louis Armstrong.Nativo di New Orleans, la citta per antonomasia del jazz, Armstrong fu protagonista con la sua tromba e con la sua voce dei primi ruggenti anni del jazz, si proiettò poi nell’era dello swing e seppe reinventarsi anche al momento dello sviluppo in senso moderno del jazz a partire dagli anni ’50.Un musicista straordinario la cui lunghissima carriera viene ricordata in questa serie organica in dieci puntate di Maurizio Franco. Questa settimana la seconda parte del ciclo.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/Uwo22ZbY#CreiVOa2J-9M...PLNqU0ssRcMWZ-g

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Fela Anikulapo Kuti (1038-1997), artista africano
Con Marcello Lorrai

Incursione nella musica africana con la serie di Birdland di questa settimana.E non con un musicista da poco: Fela Kuti è stato probabilmente il più importante artista africano tra anni 70 e 80, musicista la cui arte ha travalicato i confini del Continente per imporsi – per la prima volta – a livello mondiale.Sassofonista, cantante, compositore, attivista politico, Fela Kuti ha saputo creare un sound che era un crogiolo di elementi da musiche le più diverse: la tradizione della sua Nigeria e dell’Africa centrale, i ritmi del rock e del funk, l’improvvisazione e i suoni del jazz.Marcello Lorrai ripercorre la storia di un musicista che è stato fra i grandi pionieri della world music.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/As4ETALD#fv1B98F0cFEy...T0x6CP1U83ewj0w

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Keith Jarret piano solo , gli anni Duemila
Con Claudio Sessa

Proprio in concomitanza con la pubblicazione di Budapest Concert nell’ottobre scorso, aveva fatto scalpore la notizia che Keith Jarrett non sarebbe più tornato sui palcoscenici. La notizia era nell’aria ma non ancora ufficiale. È diventata tale dopo un’intervista apparsa sul New York Times, nella quale il grande pianista statunitense confessava che a causa di due ictus ravvicinati l’uso della mano sinistra era ormai compromesso e ciò non gli permetteva più di suonare.Claudio Sessa ripercorre in questa serie di “Birdland” l’ultima fase creativa del pianista per quanto attiene ai suoi recital in solo, in particolare gli album pubblicati dall’inizio del nuovo secolo ad oggi, da “Radiance” (2002) alla registrazione live a Budapest (del 2016). Una serie di lavori dove emerge una concezione radicalmente diversa da quella del periodo 1970-90: allora lunghe suites ininterrotte dove le idee musicali si fondevano una nell’altra, più di recente l’idea di brani brevi, spesso con strutture “chiuse”.

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/Z9YhWIiD#6rGIy1AbtFK8...K6woWMeUD6voXYw

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Tra jazz, rock e progressive i Colosseum
Con Riccardo Bertoncelli

I Colosseum è stata una delle formazioni di primo piano del jazz rock e della fusion inglese della prima ora.In poco più di 4 anni di attività, dal ‘68 al ‘71 (senza considerare la seconda versione della band Colosseum II, dal 1975, e le successive reunion) segnarono un’epoca con quella loro musica unica.Il gruppo fu fondato dal batterista Jon Hiseman e dal sassofonista Dick Heckstall-Smith, che uscivano fuori dalla fiorente scena del blues britannico e da quella jazz con collaborazioni con John Mayall, Georgie Fame, Graham Bond. Del gruppo fece parte anche l’eccellente pianista e tastierista Dave Greenslade.Tra i dischi storici lasciatici la bella “Valentine Suite” e lo straordinario “Colosseum Live” che cattura un concerto di quegli anni a Manchester.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/BlQhXYSL#zQkXC9OfLZNK...1mYQxrXDuE_l8EQ

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Johnny Hodges (1907-!970) , sassofonista
Con Maurizio Franco

Quella di Johnny Hodges è stata per lunghissimo tempo una delle personalità di riferimento dell’orchestra di Duke Ellington e una delle maggiori figure del sax alto dell’epoca delle big band. Nato nel 1907, cresciuto nei quartieri sud di Boston, fu essenzialmente un autodidatta.A parte un breve periodo ad inizio anni ’50, è stato uno dei più longevi collaboratori di Ellington, dal 1928 fino alla morte. Molte composizioni del grande maestro sono state pensate proprio per il sound caldo e morbido del suo strumento, tra queste Prelude to a Kiss, Bloodcount, Jeep Blues.Accanto al lavoro con Ellington, ricordiamo Hodges anche leader di propri gruppi, spesso con partner di peso quali Gerry Mulligan, Earl Hines, Wild Bill Davis.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/IkhmAaRJ#VRKctshR8Luu...A3JIFTFtf-d1ulc

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Howard Johnson , tubista e baritonista
Con Riccardo Bertoncelli

Howard Johnson, scomparso di recente all’età di 80 anni, è stato sin dalla fine degli anni ’60 lo specialista del basso tuba di riferimento per il jazz più avanzato. La grande padronanza dei suoi strumenti (suonava anche il sax baritono) e una innata facilità a trovare il giusto spazio nelle situazioni musicali più diverse, gli aprirono le porte per collaborazioni a tutto campo.Johnson si mise in evidenza dapprima nel soul jazz di Hank Crawford, nelle formazioni inconsuete di Charles Mingus, nei progetti per grande orchestra Charlie Haden e di Carla Bley. Tra gli altri arrangiatori-direttori d’orchestra di rilievo con cui lavorò assiduamente ricordiamo Gil Evans e George Gruntz (per quasi un ventennio). Lo troviamo inoltre in dischi di Gato Barbieri, Archie Shepp, Gary Burton, Pharoah Sanders.E la sua bravura fu messa in risalto anche in ambito blues, rock e pop. Collaborò con John Lennon, Muddy Waters, Taj Mahal, The Band di Robbie Robertson, James Taylor.Howard Johnson ha guidato anche proprie formazioni, la più interessante delle quali – negli anni ’90 - è stata Gravity.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/8h422CIa#qRgw6DFT8hwN...muBLDfZYcT43FcQ

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Bill Evans, il trio dimenticato.Con Eddie Gomez e Jack DeJohnette
Con Claudio Sessa

Il trio di Bill Evans, straordinaria figura di stilista dello strumento che ha dato un impulso decisivo al jazz moderno, ha avuto una notevole serie di “incarnazioni”, da quello con Scott LaFaro e Paul Motian fino all’ultimo con Marc Johnson e Joe LaBarbera.Una edizione che forse non tutti ricordano è quella con Eddie Gomez e Jack DeJohnette, la cui unica registrazione ufficiale fino a poco fa era il live del ‘68 alla seconda edizione del Festival di Montreux, disco che vinse il Grammy.A partire da questo storico disco Claudio Sessa ci presenta in questa serie di “Birdland” altre registrazioni del trio finora inedite che negli ultimi anni la Resonance ha pubblicato (due doppi CD ed un singolo).

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/ssAXBQJS#lZ2mk8ofO-7P...C9Egt61L1I13c9U

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Sonny Rollins, registrazioni live anni 50 e 60
Con Claudio Sessa

Oggi 91.enne, Sonny Rollins è uno degli ultimi grandi protagonisti del jazz moderno ancora in vita, anche se ormai non più in attività.Claudio Sessa si concentra in questa serie su alcune registrazioni dal vivo fondamentali nella discografia del “Saxophone Colossus” tra anni ’50 e ’60, partire da quel A night at the Village Vaunguard del 1957 che in pratica inaugurava il trio sassofono-basso-batteria, senza strumento d’accompagnamento quindi, intuizione rivoluzionaria all’epoca.

( Fonte Birland )

https://mega.nz/file/J1Z12QyB#rqrusSiX3SWs...2fDhCKaHlcZOQ_A

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Il genio di Michel Legrand, pianista compositore , arrangiatore
Con Marcello Lorrai

Marcello Lorrai rende omaggio al genio di un musicista la cui notorietà è uscita dallo stretto ambito del jazz per abbracciare la musica per film, quella di varietà, la canzone francese, la musica colta.Michel Legrand, parigino verace, era nato nel 1932 ed è scomparso nel gennaio 2019.Cresciuto in una famiglia molto musicale, dopo gli studi al Conservatorio si innamora del jazz e inizia ventenne la sua lunga carriera, accanto ad Henri Salvador.Subito dopo, siamo a metà dei ‘50, compone l’album I love Paris, pubblicato da un’etichetta statunitense, Sarà un incredibile successo che lo farà conoscere anche al pubblico americano. E di lì a poco è chiamato a lavorare con i grandi del jazz, Miles Davis in primis.Poco prima dei trent’anni entra nel giro che sarà decisivo per l’altra parte della sua carriera, quella di compositore per il cinema. Scrive per Godard, Demy e tantissimi altri registi per un repertorio complessivo di oltre 200 colonne sonore. Tre gli Oscar vinti (1968, 1971 e 1983) e 5 i Grammy (tre nel 1972 e due nel 1975).E accanto a tutto ciò non dobbiamo dimenticare la sua prolifica attività di pianista (anche classico), di arrangiatore, di direttore d’orchestra e di big band!

(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/UgwyHCSB#FmIkxspq5nQh...TVtXl7Z0YWNn_7Y

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Little Walter jacobs , lo sfortunato re dell'armonica
Con Riccardo Bertoncelli

Nativo della Louisiana (1930) ed arrivato a Chicago nel ’46, Little Walter – malgrado la breve vita – è da considerare uno dei grandi del blues urbano. Chitarrista dapprima, è però con l’armonica a bocca che dà il meglio di sé spingendo lo strumento a limiti sonori impensabili prima, grazie anche all’amplificazione dello strumento, pure con uso di effetti estremi come la distorsione, che fu il primo ad introdurre.Fedelissimo nel gruppo di Muddy Waters negli anni ’50, iniziò in seguito una carriera di successo come solista che lo portò ad avere una quindicina di singles nella top 10 delle classifiche R&B di Bilboard.Fu comunque ancora richiestissimo ospite di musicisti come Bo Diddley, Otis Rush, Rocky Fuller ed altri del giro della Chess Records.La sua carriera fu purtroppo segnata, dagli anni ’60 in avanti, da crescenti problemi di alcoolismo che furono la causa della morte intervenuta nel febbraio del 1968 (subito dopo il suo secondo tour europeo), per le conseguenze di una rissa fuori da un locale di Chicago dove si era esibito la sera precedente.
( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/V4AD1YrB#sakrPe5ztpol...atJxpKkr6s1MwZo

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Jimmy Smith, i singoli del periodo Verve
Con Riccardo Bertoncelli

L’organo Hammond di Jimmy Smith ha segnato un’epoca. Il musicista, originario della Pennsylvania dove nacque nel 1925, contribuì in maniera decisiva alla popolarità dello strumento, fino ad allora quasi esclusivamente relegato nelle chiese americane dove non era disponibile uno strumento canonico.Fu uno dei jazzisti di maggior successo commerciale e la sua sterminata discografia, in parte, lo sta a dimostrare: non meno di 15 album pubblicati tra il suo debutto nel ’56 e la fine del decennio, e una lotta infinita (che il musicista abilmente sfruttò) tra le due major Blue Note e Verve per accaparrarselo.Alla seconda fu legato con continuità dal 1963 ai primi anni ’70, pubblicando accanto agli album tutta una serie di singles di successo, specifico repertorio dell’organista qui ricordato da Riccardo Bertoncelli.
( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/QwIzFYAT#e1Kxt9RKkmnM...Ky7sYkgizNOMx2k

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Curtis Fuller(1934-2021) vita ed arte di un grande del trombone
Con Claudio Sessa

“Birdland” rende omaggio a Curtis Fuller, uno dei grandi trombonisti del jazz moderno, scomparso di recente.Nato nel 1934 a Detroit, Fuller entrò nel giro che conta dopo il servizio militare (dove tra l’altro aveva incrociato i fratelli Adderley, collaborando con altri musicisti della città che stavano contribuendo al lancio dell’hard bop; Jusef Lateef, Donald Byrd, Tommy Flanagan e altri.Poi la sua strada incrociò quella di Miles Davis, di John Coltrane e dell’eccellente pianista Sonny Clark, con cui collaborò assiduamente.Momenti importanti della sua carriera, dopo l’esordio come leader nel 1957, furono la partecipazione al Jazztet di Art Farmer e Benny Golson, e poco dopo (1961) l’entrata nei Jazz Messengers di Art Blakey.Trombonista richiestissimo, legò il suo nome anche (ma non solo) alla Blue Note, sia come leader sia come sideman di spicco: è presente nel famoso Blue Train di Coltrane e in dischi di Jimmy Smith, Lee Morgan, Hank Mobley, Joe Henderson per non citarne che alcuni.
( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/ZtoFEYzI#HEm5r02KSEab...afbkvMMQkcV7YMY

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Renè Thomas e Philippe Catherine. la scuola chitarristica belga
Con Maurizio Franco

Django Reinhardt e Toots Thielemans sono gli esponenti più in vista di una scuola chitarristica belga che annovera, oltre ad alcuni musicisti minori, anche due altre figure di primo piano.Grazie al “patrocinio” di Reinhardt, René Thomas (1927-1975) ha avuto un ruolo di protagonista a partire dai primi anni ’50 sulla scena parigina. Si trasferì poi negli Stati Uniti, rientrando in Europa verso la metà di ’60. Influenzato da un maestro dello strumento come Jimmy Rainey, Thomas ha segnato l’evoluzione dello strumento nel jazz e l’approccio allo stesso di musicisti della successiva generazione quali Larry Coryell o John McLaughlin. Molto stimato tra i colleghi, fu uno dei chitarristi preferiti di Sonny Rollins.Possiamo considerare per certi versi anche Philip Catherine (Londra, 1942) un continuatore dell’estetica di Thomas. Messosi in luce sulla scena internazionale nella seconda metà anni ’60 accanto a Dexter Gordon, Niels-Henning Ørsted Pedersen, Charles Mingus, Charlie Mariano, Carla Bley, Catherine ha iniziato a proporsi come leader con l’album Stream del 1971. Lo ricordiamo attivo in uno duo di successo di chitarre acustiche con Larry Coryell e poi anche in ambito jazz-rock, genere che affrontò con proprie formazioni e soprattutto in seno al gruppo del violinista Jean-Luc Ponty.
( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/UgRVmKRR#rTCuJ1XUE4QN...SAMV6f6OR9S1-ME

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Joe Farrel , sassofonista e flautista
Con Claudio Sessa

Un brillante musicista, sassofonista e flautista, scomparso giovane in piena attivitˆ (nel 1986 a 49 anni) e oggi un poÕ dimenticato: Joe Farrell, nome dÕarte di Joseph Carl Firrantello, lo ricordiamo anche ma non solo per la feconda collaborazione con Chick Corea, nei Return to Forever ma anche in altre formazioni del grande pianista.Ha lavorato nella prima parte di carriera con Mingus, Jaki Byard, Maynard Ferguson, Thad Jones. Ascoltato in seguito accanto a musicisti del calibro Elvin Jones, Aretha Franklin, George Benson, Lalo Schifrin e moltissimi altri, nonchŽ richiesto sideman in ambito pop da star quali Santana, James Brown, Bee Gees. Nella sua sterminata discografia spiccano una quindicina di album a suo nome, molti dei quali pubblicati dalla CTI.
( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/5lp0wIiR#KZBoiWeyfqfz...dTHwHf9Qq3chs1c

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Cherlie Watts in jazz
Con Riccardo Bertoncelli

Charlie Watts, batterista dei Rolling Stones e icona del rock, scomparso alla fine dello scorso mese di agosto. In questa serie di tre puntate di Birdland Riccardo Bertoncelli documenta quello che stato il suo primo amore dichiarato: il jazz. Una musica che Watts non ha mai abbandonato, che suonava regolarmente nei momenti di pausa dagli impegni della band, che ritroviamo in alcuni progetti discografici suoi e di illustri colleghi.
(Fonte Birdland)

https://mega.nz/file/xxgxHAwB#KrfrnPQxyNiY...EIbOWFK7s48KnPU


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Blues harmonica , Slim Harpo
Con Riccardo Bertoncelli

Dopo aver ricordato la figura di Little Walter, Riccardo Bertoncelli ci offre un ulteriore ritratto di un armonicista del blues: Slim Harpo. é il nome dÕarte di James Moore (1924 Ð 1970), musicista che inizi˜ a farsi notare, dapprima nel Tennessee e poi a livello pi ampio, dalla fine degli anni Õ50 per uno stile davvero personale. Ebbe un ottimo successo commerciale e alcuni singles arrivarono in cima alle classifiche di vendita. Nei primi anni Õ60 le sue registrazioni iniziarono a circolare diffusamente anche in Europa. Molti gruppi del beat britannico quali Stones, Yardbirds, Them, Kinks ne realizzarono delle cover contribuendo alla sua notorietˆ anche da questa parte dellÕAtlantico.
( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/hwhRSYBS#r17NVyFSgooa...W3Y_oJ4sBz42YtY


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Abbey Lincln, la seconda parte di carriera
Con Marcello Lorrai

Abbey Lincoln è stata una figura di primo piano della vocalità jazz dalla metà degli anni 50 fino ai primi anni del nuovo secolo. Una carriera lunghissima la sua, che lÕha vista pure impegnata come attrice e, tra fine Cinquanta e inizio Sessanta, diventare una della personalità femminili di riferimento del Movimento per i Diritti Civili.Marcello Lorrai in questo ciclo di Birdland mette l 'accento sulla seconda parte della sua carriera. Dopo il periodo di fine anni 50 inizio 60 che l 'aveva vista emergere ed entrare in contatto con Max Roach, si concentra per diversi anni sull'attività cinematografica per tornare poi decisamente alla musica con i primi Settanta e i decenni successivi. Si legherà discograficamente alle etichette Philips, Enja e soprattutto Verve.

( Fonte Birdland )
https://mega.nz/file/clwBTA5C#jlyNp6xODOLC...n_Xr0JK8q0nBse4

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Gerry Mulligan a 25 anni dalla scomparsa .... ( Prima Parte)
Con Maurizio Franco

Maurizio Franco fa il punto sullÕarte di un musicista che ha fatto la storia del jazz moderno. Gerry Mulligan (1927-1996) fu tra i primi sassofonisti a specializzarsi e ad eccellere con il baritono e contribuì alla svolta del cool jazz. Di lui ricordiamo il legame artistico con Chet Baker e Lee Konitz e le pagine immortali che ci ha lasciato grazie alle registrazioni con formazioni che andavano dal piccolo gruppo alla big band.Uno spaccato esaustivo della sua lunga carriera in questa prima parte di un ciclo che prevede dieci puntate.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/t1B3SawR#qWJEmPfM_G3H...Tcww8Q9emn8YHZg

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Il clarinetto nel jazz moderno
Con Claudio Sessa

Il clarinetto è uno strumento che ha avuto un ruolo fondamentale nel jazz delle origini, con solisti del calibro di Johnny Dodds, Artie Shaw, Pee Wee Russell, Sidney Bechet e finalmente Benny Goodman che hanno contribuito alla sua affermazione. Ma con l'evolversi del linguaggio e l'avvento del jazz moderno la sua importanza è in parte scemata a favore del sassofono.In questa serie di Birdland si vuol sfatare comunque il luogo comune che vuole il clarinetto a partire dagli anni 40 come uno strumento desueto, vecchio, non adatto ai dettami del nuovo jazz. Claudio Sessa ci conduce in un mondo solo in parte noto, ricco di sorprese, tutto da scoprire.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/QkoT3I4Z#vEa7Cs7EdNcX...pCQXXYsuJIvXcQo


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Jack Teagarden , trombonista e cantante
Con Marcello Lorrai

Jack Teagarden, scomparso nel 1964 a soli 58 anni, è considerato uno dei maestri del trombone jazz: per la straordinaria tecnica assimilata quasi esclusivamente da autodidatta e per una musicalità fuori dal comune. Lo si ricorda anche come apprezzatissimo cantante. È stato uno dei primi musicisti bianchi ad assimilare la tradizione del blues, in un momento in cui i puristi consideravano che quella musica potesse essere resa appieno solo da interpreti di colore. Fu in tal senso stimato da colleghi i più diversi, esponenti del jazz classico e modernisti: da Louis Armstrong a Thelonious Monk per non citarne che due.Marcello Lorrai ripercorre la carriera di un musicista per il quale è stato spesso usato l’appellativo di genio, riservato di solito a gente come Armstrong o Ellington. Iniziata l’attività giovanissimo nella natia Texas e in Messico, grazie alla madre e insieme anche ai due fratelli e alla sorella – che saranno tutti musicisti professionisti - si trasferì a New York nel 1927. Fu strumentista e cantante subito molto richiesto da leader quali Paul Whiteman, Roger Wolfe Kahn e Ben Pollack, suonando accanto solisti che andavano per la maggiore come Benny Goodman o Bud Freeman. Fu molto attivo anche in piccoli gruppi, spesso con il cornettista Red Nichols. Dal 1939 al ‘47 diresse una sua eccellente big band con cui fu spesso in tournee e che produsse dischi di pregio. Chiusa quest’esperienza entrò a far parte dei piccoli gruppi di Louis Armstrong, con cui restò fino al 1951, e al culmine della notorietà diresse in seguito diverse sue all stars.

(fonte Birdland)

https://mega.nz/file/p05m0aiQ#oX76SeptVJKT...Ee1iDqpfZbSxajo

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Delmark Records. un'etichetta non come le altre
Con Riccardo Bertoncelli

Bob Koester, scomparso qualche mese fa a 89 anni, è stato il fondatore della Delmark Records, una delle più significative etichette discografiche americane.La triste circostanza ci dà lo spunto per ricordare, grazie alla sapiente guida di Riccardo Bertoncelli, la storia di questa label nata nel 1953 con base prima a St. Louis poi a Chicago, che ha documentato soprattutto - ma non solo - la frizzante scena del blues urbano e del jazz d’avanguardia della Windy City.Nel suo sterminato catalogo appaiono – tra i tanti – i nomi di Sleepy John Estes, Big Joe Williams, Arthur Crudup, Otis Rush, Luther Allison, Buddy Guy, Magic Sam. Più avanti quelli di Byther Smith, Michael Coleman, Little Arthur Duncan, Eddie C. Campbell.In ambito jazz hanno registrato per la label Donald Byrd, Bud Powell, Barney Bigard, Sonny Stitt, Ira Sullivan nonché moltissimi esponenti del jazz più avanzato quali Sun Ra, Archie Shepp, Art Ensemble of Chicago, Muhal Richard Abrams, Roscoe Mitchell, Anthony Braxton e in tempi più recenti Ken Vandermark, Rob Mazurek, Nicole Mitchell , l’Ethnic Heritage Ensemble.

(Fonte Birdland )
https://mega.nz/file/kopygA6T#otWAfue5VR0J...dhb0WyaIY8gWbm8

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Gerry Mulligan a 25 anni dalla scomparsa ....(Seconda Parte)
Con Maurizio Franco

Maurizio Franco fa il punto sull’arte di un musicista che ha fatto la storia del jazz moderno. Gerry Mulligan (1927-1996) fu tra i primi sassofonisti a specializzarsi e ad eccellere con il baritono e contribuì alla svolta del cool jazz. Di lui ricordiamo il legame artistico con Chet Baker e Lee Konitz e le pagine immortali che ci ha lasciato grazie alle registrazioni con formazioni che andavano dal piccolo gruppo alla big band.Uno spaccato esaustivo della sua lunga carriera in questa seconda parte del ciclo.

(Fonte Birdland)
https://mega.nz/file/lwxBwQDB#yvz2UIiwIXnk...GWfJpo6BpCQuDbM

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Louis Armstrong , i discussi anni 30...(Prima parte)
Con Claudio Sessa

Ad inizio agosto del 1971 scompariva quello che è certamente stato il jazzista più popolare, musicista che ha rappresentato e rappresenta ancora oggi l’essenza della musica afroamericana: Louis Armstrong.Nativo di New Orleans, la città per antonomasia del jazz, Armstrong fu protagonista con la sua tromba e con la sua voce dei primi ruggenti anni del jazz, si proiettò poi nell’era dello swing e seppe reinventarsi anche al momento dello sviluppo in senso moderno del jazz a partire dagli anni ’50.A 50 anni dalla scomparsa, in questa serie di trasmissioni Claudio Sessa si soffermerà in particolare sugli anni ’30 di Armstrong, periodo discusso e criticato per la sua scelta di abbandonare i piccoli gruppi con cui era venuto alla ribalta e presentarsi a partire da quel momento e fino ai primi anni ’40 come star alla testa di una grande orchestra.

(Fonte Birdland)
https://mega.nz/file/V8AX3KYZ#YXzyO_kaQ8DQ...YIOF50SF8iVjAzc


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Louis Armstrong , i discussi anni 30...(Seconda Parte)
Con Claudio Sessa

Ad inizio agosto del 1971 scompariva quello che è certamente stato il jazzista più popolare, musicista che ha rappresentato e rappresenta ancora oggi l’essenza della musica afroamericana: Louis Armstrong.Nativo di New Orleans, la città per antonomasia del jazz, Armstrong fu protagonista con la sua tromba e con la sua voce dei primi ruggenti anni del jazz, si proiettò poi nell’era dello swing e seppe reinventarsi anche al momento dello sviluppo in senso moderno del jazz a partire dagli anni ’50.A 50 anni dalla scomparsa, in questa serie di trasmissioni Claudio Sessa si soffermerà in particolare sugli anni ’30 di Armstrong, periodo discusso e criticato per la sua scelta di abbandonare i piccoli gruppi con cui era venuto alla ribalta e presentarsi a partire da quel momento e fino ai primi anni ’40 come star alla testa di una grande orchestra.

( Fonte Birdaland )
https://mega.nz/file/NkomHSbJ#7KnW83ZrHk-r...oWhYAbdyjKN6Kzo


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Standard a confronto "Prelude to a Kiss ".
Con Riccadrdo Bertoncelli

Prelude to a Kiss è una splendida ballata, in origine uno strumentale, scritta e registrata la prima volta da Duke Ellington nel 1938. Poco dopo fu aggiunto un testo che contribuì al successo del brano.Riccardo Bertoncelli ci propone una selezione di interpretazioni di epoche e stili diversi. Tra le versioni strumentali quelle di Jim Hall, Keith Jarrett, Archie Shepp. Nella versione cantata, oltre alla prima registrazione con la dimenticata Mary McHugh del ‘38, potremo apprezzare tra le altre quelle di Billie Holiday ed Ella Fitzgerald.

( Fonte Birdland )

https://mega.nz/file/choimb6K#6HgMoNG4sECd...MgWMGvxOCX5c9RY

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La chitarra eccentrica di David Torn.
Con Riccardo Bertoncelli

Basta scorrere la discografia di David Torn (1953), tra pubblicazioni come leader e collaborazioni, per intuire che sia un musicista poco etichettabile: Jan Garbarek, David Sylvian, David Bowie, Don Cherry, Ryūichi Sakamoto, Ravi Shankar, Bill Bruford sono solo alcuni dei musicisti con cui ha lavorato.Statunitense, originario dello stato di New York, è considerato come uno dei massimi chitarristi sperimentali, stilisticamente situabile ad un ipotetico punto d’incontro tra Robert Fripp, Henry Kaiser e Bill Frisell.Riccardo Bertoncelli ci guida in un possibile percorso dentro la sua affascinante, sfaccettata musica.

( Fonte Birdland )
https://mega.nz/file/V1Z2WDgZ#SRmBHDV8rjbm...k0A-BD1EoiHfxJY


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La fine degli anni 60 .
Con Paolo Keller

La fine degli anni ’60 e l’inizio del decennio successivo è un periodo nel quale si assiste ad una serie di trasformazioni e rivolgimenti del mondo musicale che favorisce la nascita di nuove forme di espressione, anche a livello discografico, in molti ambiti.Questa serie di trasmissioni vuole mettere in evidenza, a cinquant’anni di distanza, la straordinaria annata che fu il 1971 per il jazz.Saranno considerati due album di piano solo realizzati da chi la storia sancirà poi maestri del pianismo jazz moderno. "Facing You" di Keith Jarrett e il primo volume delle Piano Improvisations" di Chick Corea sono lavori che tra l’altro inaugurano la fortunata serie di ECM in questo particolare format. Joe Zawinul e Wayne Shorter da una parte, John McLaughlin dall’altra – fatto tesoro della loro esperienza con l’estetica rivoluzionaria proposta da Miles Davis in quegli anni – propongono in quel 1971 i visionari esordi di due gruppi che illumineranno il jazz-rock nascente: i Weather Report e la Mahavishnu Orchestra.Uno spazio sarà infine dedicato a Oliver Nelson, in relazione alla prestigiosa serie di registrazioni live realizzate a Montreux che contribuirono sin dai primi anni alla diffusione del nome del festival nel mondo. Nella quinta ed ultima edizione al vecchio Casinò, che sarà distrutto per il noto incendio nel dicembre di quell’anno, l’esperto sassofonista, arrangiatore e direttore d’orchestra si presentò sul palco ospitando Gato Barbieri, il cui nome sboccerà definitivamente proprio in quel 1971 grazie anche al concerto con il suo gruppo sullo stesso palco di Montreux, ben presto pubblicato su disco con il titolo "El Pampero".


(Fonte Birdland )
https://mega.nz/file/1hYy2BKY#66Q5SmouFly0...IQlHYN10yDxhup0


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Erroll Garner(1921-1977) a cent'anni dalla nascita.
Con Maurizio Franco

A cent’anni dalla nascita, Maurizio Franco si china in questa serie di "Birdland" sulla figura di Erroll Garner, straordinario pianista venuto alla ribalta dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.A metà strada tra la tradizione del ragtime e dello swing da una parte, l’avanguardismo del bop dall’altra, il suo indefinibile stile e le sue straordinarie doti di improvvisatore divennero molto popolari con la seconda metà degli anni '40, riconosciute da un gran successo di pubblico. Scrisse alcuni temi diventati veri e propri standard del jazz.

(Fonte Birdland)
https://mega.nz/file/8hxWiAqB#lcJ89k1nVfSG...GeebD5nlXjGoMSc


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Edited by sergiomac - 2/1/2022, 19:20
 
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15 replies since 17/5/2010, 21:06   8715 views
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