FRIEDRICH DURRENMATT
Nacque a Konolfingen nel 1921, è morto nel 1990. Tra i suoi lavori teatrali si ricordano La visita della vecchia Signora (Der Besuch der alten Dame, 1956). E I fisici (Die Physiher, 1962) in cui emerge lo scetticismo dell'autore sul futuro dell'umanità.
Alla narrativa appartengono Il giudice e il suo boia (Der Richter und sein Henker, 1952), La promessa (Das Versprechen, 1958), Giustizia (Justiz, 1985). Dürrenmatt è stato autore anche di importanti saggi sul teatro.
Per Dürrenmatt, nell'era atomica solo la farsa macabra e grottesca può esprimere la vera terribile conflittualità dell'esistenza. Nelle sue opere drammatiche il motore dell'azione è il caso. Il mondo, dominato da una istanza inconoscibile, è segnato dal male: le sue manifestazioni sono il militarismo, la guerra, la bomba atomica, il capitalismo aggressivo. Essi rivelano la totale sudditanza dell'umano e il pervertimento dei valori sociali. Dürrenmatt raccoglie la lezione di Brecht, l'effetto epico e di straniamento, ma esclude che il teatro possa produrre cambiamenti. La sua narrativa opera spesso una geniale parodia del romanzo poliziesco: solo che il mistero non si lascia più penetrare dalla logica razionale.
Stranitzky e l’eroe nazionaleEspressione dell’inquietudine vissuta dalle generazioni che hanno seguito la seconda guerra mondiale Stranitzky e l’eroe nazionale racconta la miseria degli invalidi di guerra. Quando il capo di Stato Baldur von Moeve (interpretato da Ruggero Dondi), dopo aver contratto la lebbra passa dalla parte di coloro che stanno ai margini della società, Stranitzky (Antonio Zanoletti), un ex campione di calcio al quale sono state amputate le gambe, vede giunta la sua ora: coloro che finora erano vittime della politica comanderanno, poiché per comandare non sono necessarie le gambe, bensì la testa! Ma sappiamo purtroppo tutti che le apparenze, soprattutto in Dürrenmatt, ingannano, impegnato com’è a mostrare il fossato esistente tra le idee e la loro applicazione.
Una divertente, ficcante, durrenmattiana denuncia del fanatismo delle ideologie curata dai registi Gianni e Alberto Buscaglia e interpretata, tra gli altri, da Ruggero Dondi con Antonio Zanoletti e Claudio Moneta. I due attori, per l’occorrenza anche cantanti, interpretano nel solco della tradizione brecht-weilliana le musiche originali composte ed eseguite da Christian Gilardi e Zeno Gabaglio. La realizzazione tecnica, curata da Angelo Sanvido, fa leva sulle possibilità offerte dal digitale a partire però da una concezione “acustica” del mezzo dove anche le ruote della sedia a rotelle scandiscono il ritmo dell’azione teatrale.
[fonte
www.rtsi.ch]
Titolo:
Stranitzky e l’eroe nazionaleAutore:
Friedrich Dürrenmatt Interpreti:
Ruggero Dondi, Antonio Zanoletti e Claudio MonetaRegia:
Gianni e Alberto BuscagliaRealizzazione tecnica di:
Angelo SanvidoMusiche originali di:
Christian Gilardi e Zeno Gabagliohttps://mega.co.nz/#F!uFQRHBia!Vs_...TNBVZpbUAAvnsgwEdited by Elrond_55 - 26/12/2014, 10:30