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EDUARDO DE FILIPPO
Nato a Napoli il 24 maggio del 1900, figlio naturale dell'attore Eduardo Scarpetta e di Luisa De Filippo, egli debutta nel 1904 come giapponesino ne "La geisha", firmata da suo padre.
Nel 1914, entra in pianta stabile nella compagnia del fratellastro e vi rimane fino al 1920, anno in cui viene richiamato alle armi: nel 1922, terminato il servizio militare, riprende a calcare con regolarità i palcoscenici.
Nel 1931, insieme ai fratelli Peppino e Titina, forma la compagnia del "Teatro Umoristico I De Filippo", che durerà fino al 1944: in questo periodo, egli licenzia come autore opere del valore di "Natale in casa Cupiello" (1931) e "Chi è cchiù felice ‘e me?" (1932), mentre inizia una intensa attività cinematografica con "Tre uomini in frack" (1932) di Mario Bonnard, seguito da "Il cappello a tre punte" (1934) di Mario Camerini e "Quei due" (1935) di Gennaro Righelli.
Nel 1945, scrive "Napoli milionaria" e consuma una definitiva rottura, per dissapori artistici, con Peppino; di poi, egli dà vita alla Compagnia di Eduardo, che rappresenta nel 1946 "Questi fantasmi" e di lì a poco, con esiti trionfali, "Filumena Marturano", destinato a divenir cavallo di battaglia della grande Titina.
Seguono altri capi d'opera: "Le bugie con le gambe lunghe" (1947), "La grande magia" (1948), "Le voci di dentro" (1948), "La paura numero uno" (1951) vanno ad arricchire un repertorio sempre più fuori dell'ordinario, mentre al cinema si succedono "Assunta Spina" (1948, di M. Mattoli), "Napoli milionaria" (1950), "Filumena Marturano" (1951), "L'oro di Napoli" (1954, di V. De Sica), "Fantasmi a Roma" (1960, di A. Pietrangeli).
Nel 1958, viene rappresentata a Mosca, con la regia di R. Simonov, "Filumena Marturano"; nel 1962, è la volta de "Il sindaco del rione Sanità". Nel 1964, egli scrive "L'arte della commedia", che viene paragonata a "L'impromptu" di Molière; nel 1973 mette in scena "Gli esami non finiscono mai" e, nel medesimo anno, all'Old Vic di Londra viene rappresentata "Sabato, domenica e lunedì", con la regia di Franco Zeffirelli e l'interpretazione di Laurence Olivier.
Nel novembre del 1980, gli viene conferita la laurea in lettere honoris causa dall'Università di Roma e, nel 1981, è nominato senatore a vita: nel 1984, Eduardo si spegne a Roma.
Sabato, domenica e lunedì
Tre atti
Cantata dei giorni dispariIn casa Priore, come ogni sabato, si prepara il ragù per il pranzo della domenica. Rosa è impegnata in cucina mentre il marito Peppino, non perde occasione per lamentarsi con lei. Ci sono poi le critiche del figlio, e i litigi tra la figlia Giulianella e il fidanzato ad amareggiarla ulteriormente. Arriva la domenica, ma il clima è ancora teso e si riaccendono vecchie discussioni. Tra gli invitati ci sono i vicini di casa, il ragioniere Luigi Ianniello e la moglie Elena e Luigi si mostra particolarmente premuroso con Rosa. Proprio quando in tavola arriva il ragù, Peppino, che non sopporta più le attenzioni che sua moglie concede a Luigi, fa una scenata di gelosia. La festa è rovinata, Rosa si sente male, Peppino è solo e avvilito. Il giorno dopo, lunedì, tutti si trovano in cucina e commentano i fatti della domenica. Peppino capisce l'assurdità del suo comportamento e ripercorre con la moglie la storia del loro amore.
Titolo:
Sabato, domenica e lunedì Autore:
Eduardo De Filippo Protagonisti:
Regina Bianchi, Angela Pagano e Eduardo De FilippoRegistrazione:
del maggio 1960 effettuata negli studi RAI di RomaRegia:
Eduardo De Filippohttps://mega.co.nz/#F!3FpniZqB!_nh...LDLLijGL8HWt1ewEdited by papero62 - 11/3/2015, 20:21