La mia risposta vuole davvero essere "rapida" come invita il format (specie dopo un simile post
)
Tu dici:
CITAZIONE
Insomma io sono riuscito a capire solo questo dimmi tu se è giusto.
Lungi da me, nel senso che mi sono limitato a mettere a disposizione il contributo di una persona che è tra i massimi conscitori di Bulgakov in Italia, ma la cui interpretazione è necessariamente aperta e non univoca.
Le cose che tu scrivi, con felice brevità, stanno benissmo accanto alle precedenti.
Il romanzo sono riuscito a leggerlo solo in parte (credo di averlo nell'edizione Einaudi, mentre agogno ancora al Meridiano che mi dicono pressoché "perfetto") e ne ho un vago ricordo. Non so dirti ancora se la lettura è non integrale.
Su questo penso che si avrebbe diritto a letture integrali, per rispetto dell'autore, del lettore-ascoltatore, delle potenzialità inespresse del testo e del diritto di ciascuno a fare i "suoi" salti e le sue sottolineature (così come ogni epoca, che nel frequentare un classico vi legge se stessa).
Penso poi al testo scritto e all'ascolto come a due momenti di un medesimo atto del respiro. Per me il secondo porta sempre al primo, ma avviene anche il viceversa, specie per opere lette e rilette: l'inflessione della voce di chi legge mi rinvia spesso a sottolineature che magari mi erano sfuggite...
Non so se Ti ho risposto, ma mi ha fatto piacere questo confronto con Te. Però - siccome stavo facendo altro - ora non ricordo esattamente il problema tecnico da cui si era partiti...
Matteo