PODCAST HALL

DIECI POETI ITALIANI DEL 900, di Franco Croce

« Older   Newer »
  Share  
Ruitor2
view post Posted on 3/4/2009, 22:58 by: Ruitor2




Dieci puntate per dieci diverse poesie scritte a partire dalla fine dell'ottocento fino oltre la seconda metà del novecento. Trasmissione non sempre di semplice ascolto che comunque mi ha permesso di conoscere un poeta a me sconosciuto Camillo Sbarbaro, la mia ignoranza è enorme ma podcasthall la sta combattendo molto bene. Riporto qui la poesia di Sbarbato anche per facilitare l'ascolto del commento di Franco Croce oltre che per la sua straordinaria bellezza:

Mi desto dal leggero sonno solo
nel cuore della notte.

Tace intorno

la casa come vuota e laggiù brilla
silenzioso coi suoi lumi un porto.
Ma sì freddi e remoti son quei lumi
e sì grande è il silenzio nella casa
che mi levo sui gomiti in ascolto.
Improvviso terrore mi sospende
il fiato e allarga nella notte gli occhi:
separata dal resto della casa
separata dal resto della terra
è la mia vita ed io son solo al mondo.

Poi il ricordo delle vie consuete
e dei nomi e dei volti quotidiani
riemerge dal sonno,
e di me sorridendo mi riadagio.

Ma, svanita col sonno la paura,
un gelo in fondo all'anima mi resta.
Ch'io cammino fra gli uomini guardando
attentamente coi miei occhi ognuno,
curioso di lor ma come estraneo.
Ed alcuno non ho nelle cui mani
metter le mani con fiducia piena
e col quale di me dimenticarmi.

Tal che se l'acque e gli alberi non fossero
e tutto il mondo muto delle cose
che accompagna il mio viver sulla terra,
io penso che morrei di solitudine.

Or questo camminare fra gli estranei
questo vuoto d'intorno m'impaura
e la certezza che sarà per sempre.

Ma restan gli occhi crudelmente asciutti.

(http://www.club.it/autori/grandi/camillo.sbarbaro/testi.html)

Non mancate neanche di andare a leggere su Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Camillo_Sbarbaro) qualche nota in più sulla vita di questo poeta così potete incontrare questi bellissimi versi:

« Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me estraneo,
per te stesso egualmente t'amerei.
Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno
che la prima viola sull'opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegra. »

(Camillo Sbarbaro, Pianissimo)

e ci si può addormentare un poco più felici.
 
Top
4 replies since 6/1/2008, 20:28   886 views
  Share