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IL GIARDINO DEI CILIEGI, di Anton Cechov

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view post Posted on 2/12/2007, 05:37
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ANTON PAVLOVIC CECHOV



Anton Pavlovic Cechov nasce a Taganrog (Russia) nel 1860, da una famiglia di umili origini. La sua infanzia non è felice, passata com’è in una famiglia numerosa e all'ombra di un padre tiranno, Si trasferisce a Mosca nel 1879 e si laurea in medicina nel 1884. Cechov conduce una sorta di doppia vita: esercita la professione di medico e scrive; dirà che «La medicina è la mia moglie legittima, la letteratura è la mia amante». Il suo talento narrativo impressiona favorevolmente lo scrittore Dmitrij Vasil'jevic Grigorovic. Conosce Aleksej Suvorin, direttore del grande giornale conservatore di Pietroburgo "Novoje Vremia" (Tempo Nuovo) il quale gli offre di collaborare con lui. Cechov inizia così la sua attività di scrittore a tempo pieno, che lo porterà in breve tempo a collaborare con altre importanti riviste letterarie come "Pensiero russo", "Il Messaggero del Nord", "Elenchi russi”, confrontandosi con la narrativa e il teatro. In anni di tumulto politico, lo scrittore si mantiene distaccato dagli avvenimenti. Osservatore freddo e razionale, Cechov avrà modo di dichiarare: «La madre di tutti i mali russi è l'ignoranza, che sussiste in egual misura in tutti i partiti, in tutte le tendenze». All’umorismo e alla vivacità delle prime novelle pubblicate ("Le fiabe di Melpomene", 1884; "Racconti variopinti", 1886) segue il pessimismo per una triste monotonia della vita che diviene il carattere dominante attenuato però a tratti da una voce di speranza e di fede nelle sue opere successive. Fra i suoi racconti più celebri: "Il duello", "La camera n. 6", "Il monaco nero", "Il racconto di uno sconosciuto", "La mia vita", "I contadini”, "La signora col cagnolino", "Nel burrone". I capolavori del teatro cechoviano sono: “Il gabbiano “, “Zio Vanja”, “Le tre sorelle” e “Il giardino dei ciliegi”. Il nome di Cechov non è legato a nessuna scuola o movimento. Scrittore introverso adotta uno stile semplice e sobrio, modellato sul tragico quotidiano, cioè sulle minute pene dell'esistenza umana. Muore di tubercolosi nel 1904 a Badenweiler (Germania).


Il giardino dei ciliegi


Fu rappresentato per la prima volta il 17 gennaio 1904 al Teatro d'Arte di Mosca sotto la direzione di Kostantin Sergeevic Stanislavskij e di Vladimir Nemirovic -Dancenko. Sei mesi dopo, Cechov morì di tubercolosi. Cechov concepì quest'opera come una commedia poiché contiene alcuni elementi di farsa. Tuttavia Stanislavski la diresse come una tragedia. Dopo questa produzione iniziale, i registi hanno dovuto attenersi alla duplice natura dell'opera.
L'opera parla di un'aristocratica russa e della sua famiglia al ritorno nella loro proprietà (che comprende anche un grande giardino dei ciliegi), in seguito messa all'asta per riuscire a pagare l'ipoteca. Principalmente la storia ruota intorno alle varie possibilità per conservare la tenuta ma la famiglia non si adopera in questo senso e alla fine è costretta a lasciare la proprietà; la scena finale mostra la famiglia che se ne va mentre il rumore degli alberi abbattuti fa da sottofondo. L'opera contiene il tema della futilità culturale (sia la futilità dell'aristocrazia per mantenere la relativa condizione, che la futilità della borghesia nel trovare i significati nel materialismo appena scoperto). Riflette inoltre le forze culturali che interagiscono nel mondo in quel periodo, incluse le dinamiche socio-economiche del lavoro in Russia alla fine del XX secolo e la nascita della borghesia dopo l'abolizione del sistema feudale nel XIX secolo che ha portato alla conseguente decadenza dell'aristocrazia.
Dopo la prima realizzazione al Teatro d'Arte di Mosca, l'opera viene tradotta in molte lingue ed viene prodotta in tutto il mondo, diventando un classico della letteratura drammatica. Fuori dall'ambito russo alcuni dei più famosi direttori hanno eseguito quest'opera, ciascuno interpretandola in maniera diversa. Tra questi figurano Charles Laughton, Peter Brook, Eva Le Gallienne, Jean-Louis Barrault e Giorgio Strehler. L'influenza della rappresentazione inoltre è stata ampiamente rinvenuta negli impianti drammatici di molti autori, compresi Eugene O'Neill, George Bernard Shaw ed Arthur Miller.

Con: G. Moschin, T. Carraro, F. Sportelli, A. Miserocchi, A. Pagnani - anno 1969

https://www.mediafire.com/file/8qmpgocxkni...agnani.mp3/file


Edited by paolotti - 10/6/2022, 21:41
 
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view post Posted on 27/11/2014, 22:19




il link del giardino dei ciliegi non è attivo.
qualcuno potrebbe sostituirlo?

grazie mille!
 
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view post Posted on 13/12/2014, 23:45
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Collegamento sostituito.
 
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view post Posted on 5/4/2022, 09:49

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Link non funzionante
 
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view post Posted on 10/6/2022, 20:41

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Link ripristinato 10.6.2022
 
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view post Posted on 11/6/2022, 11:45

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Grazie mille
 
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