Molto gradevole l'ascolto di questa riduzione del romanzo di Umberto Eco "Il nome della rosa". Non si può fare a meno di citare anche il commento che Franco Croce fa di questo romanzo nella trasmissione "Dieci romanzi romanzeschi" che si può trovare presso il forum:
https://podcasthall.forumcommunity.net/?t=11875767.
In effetti sono tanti gli aspetti che si possono trovare nell'opera di Umberto Eco dal romanzo storico (fra' Dolcino da Novara, Bernardo Gui, papa Giovanni XXII e Ludovico il Bavaro) al giallo (forse anche una parodia di Sherlock Holmes) da quello gotico (il misterioso labirinto della biblioteca o l'incendio finale) a quello di attualità (degli anni in cui è uscito 1980 quindi anni di piombo con i dolciniani come i terroristi e l'inquisizione come la repressione dello stato). Infine Franco Croce non fa mancare la critica, dal punto di vista del fascino del racconto, per il romanzo successivo di Eco "Il pendolo di Foucault", uno fra i più venduti e meno letti del secondo novecento, a causa del troppo confluire di citazioni dotte e tante diversi piani di lettura.
Critiche al romanzo ma in particolar modo al film sono presenti nel podcast "Historycast" puntata 012 "L'orologio di Ben Hur"
(reperibile nel forum presso
https://podcasthall.forumcommunity.net/?t=19529935) per un'immagine di maniera del Medioevo in ,particolare della "Santa Inquisizione", contestata oggi dagli storici medievalisti. Fuorviante è poi, nel romanzo, l'elemento di supporto della trama, cioè il desiderio della Chiesa di occultare un volume che -con l'autorità di Aristotele- avrebbe pericolosamente legittimato, insieme con la commedia, l'umorismo, nemico della fede perché può liberare dalla paura su cui la religione si fonda. La tesi non è minimamente plausibile. I benedettini del Medioevo hanno salvato con amore anche il legato del mondo classico relativo alla commedia, pure spesso moralmente discutibile.